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Eugenia Diomedi Osteopata D.O., Via Papa Giovanni XXIII, 29, Monte Urano (2025)

19/06/2023

19 Giugno 2023✅
Oggi è una giornata importante, una di quelle che non dimenticherò mai. Una giornata nel mese forse più importante per l’osteopatia (waiting for ).

Oggi inizia a prendere forma un sogno nel cassetto, un sogno che ha visto sacrifici e ne vedrà altri ancora.

Oggi cambia la mia vita, migliora, come quella di chi si rivolgerà a me per stare meglio, di chi si affiderà a me per la ricerca della propria salute.

Oggi non faccio solo un passo per realizzare il mio sogno, inizio un percorso con voi♥️

Coming soon..

16/12/2022

Osteopatia e !
Alla consigliata dai medici specialisti si può abbinare l’osteopatia.
Il trattamento osteopatico, in caso di otiti ricorrenti, aiuta a liberare le tube di Eustachio evitando il ristagno dei liquidi con conseguente propagazione di batteri e .
Grazie all’osteopatia, è favorita la risoluzione di versamento dell’orecchio medio in caso di otiti medie acute [1].
Durante la seduta, l’attenzione può essere posta anche su mandibola e masticatori per la loro vicinanza alle tube di Eustachio e anche al , poiché il drenaggio delle tube è correlato a e .
Ovviamente, il trattamento viene personalizzato in base al paziente, che sia esso neonato, bambino, adulto o anziano.
In conclusione, l’associazione del trattamento osteopatico alle cure tradizionali riduce la frequenza e l’intensità degli attacchi di otite ricorrente.

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Bibliografia
1. Steele KM, Carreiro JE, Viola JH, Conte JA, Ridpath LC. Effect of osteopathic manipulative treatment on middle ear effusion following acute otitis media in young children: a pilot study. J Am Osteopath Assoc. 2014 Jun.

23/11/2022

Torna l’appuntamento settimanale con l’Osteopatia!
Oggi vi parlerò di e .
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1.Che cos’è l’otite?
L’otite è un’infiammazione acuta o cronica dell’orecchio. È la complicanza comune a numerose malattie influenzali, l’otite è generalmente dovuta ad insulti batterici o virali.
Può essere classificata in otite:
-INTERNA, infiammazione dell’orecchio interno;
-MEDIA, infiammazione dell’orecchio medio, la più comune tra i bimbi;
-ESTERNA, infiammazione del canale uditivo esterno e a volte del timpano;
-MIRINGITE, infiammazione esclusivamente del timpano.

2.Qual è il sintomo più comune di otite?
Il sintomo che accomuna tutte le differenti forme di otite è l’otalgia, più comunemente mal d’orecchio.
L’intensità del dolore e l’eventuale presenza di altri sintomi (perdita equilibrio, vertigini, nausea, ecc.) dipende dall’area di orecchio interessata dall’infiammazione.

3.Che cos’è la sinusite?
La sinusite è un’infiammazione dei seni paranasali, le cavità inserite nello spessore delle ossa craniche, a livello della radice del naso e al di sotto delle sopracciglia.
I seni paranasali comunicano col naso attraverso dei piccoli condotti che consentono il passaggio nel naso del muco prodotto dalla mucosa che riveste i seni.

4.Quali sono le cause della sinusite?
Le cause alla base della sinusite sono diverse e comprendono:
-Reazioni allergiche;
-Difetti anatomici dei seni paranasali (ad es. deviazione del setto nasale);
-Polipi nasali;
-Traumi del volto;
-Patologie dei denti dell’arcata superiore;
-Infezione batterica, virale o micotica delle vie aeree superiori (raffreddore, influenza e sindromi paranasali) o del cavo orale.

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19/11/2022

Alluce valgo e osteopatia!
L’alluce valgo si corregge in senso stretto solo in sala operatoria, ma se l’alluce diventa valgo non lo fa a caso: l’alluce si deforma sotto una forza che nasce da un’altra parte.
Quella forza può essere neutralizzata, infatti si sa che pur operato anche l’alluce valgo può avere delle frequenti recidive.
A volte l’alluce si ferma ma inizia una fascite, le dita si mettono nella classica posizione del martello ecc.
Tutto questo per dire che se il problema è lì, qualcosa lo ha provocato.
L’osteopata è in grado di individuare le tensioni del corpo per permettergli di funzionare nel modo giusto.
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16/11/2022

POST FB
Torna l’appuntamento settimanale con l’Osteopatia!
Oggi vi parlerò di valgo.
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1.Che cos’è l’alluce valgo?
L’alluce valgo è una delle patologie più diffuse del piede. Si presenta come una deviazione laterale dell’alluce che, inclinandosi progressivamente verso le altre dita, determina a catena una deviazione anche di queste.
Contemporaneamente si viene a formare una sporgenza ossea sul lato della base del dito che, nel conflitto con la calzatura, porta alla formazione di una borsite dolorosa.
Da qui, la difficoltà a trovare una calzatura idonea, col grave danno funzionale che ne deriva oltre ad un fastidioso danno estetico.

2.Quali sono le cause?
Le cause dell’insorgenza dell’alluce valgo sono di 2 tipi:
-Alluce valgo primitivo con cause genetiche e costituzionali;
-Alluce valgo secondario.
L’alluce valgo secondario è determinato da cause:
-Acquisite
-Malattie immunitarie, degenerative, post-traumatiche ecc.
-Scorretto asse del retropiede;
Patologia essenzialmente femminile, ad insorgenza nella maggioranza dei casi dopo i 40 anni, anche se il sesso maschile non ne è completamente esente.

3.Quali sono i sintomi?
Il sintomo principale dell’alluce valgo è il dolore in corrispondenza della base dell’alluce ove si forma, sul lato interno, una sporgenza ossea sormontata da una borsite, sempre più infiammata e arrossata.
Contemporaneamente, oltre alla deviazione assiale secondaria anche delle altre dita, abbiamo:
-Le dita assumono l’atteggiamento a martello;
-Formazione di callosità dolorose sulla pianta del piede.

4.Qual è il trattamento chirurgico adatto?
La tecnica innovativa percutanea ha rivoluzionato e migliorato il trattamento chirurgico dell’alluce valgo, mentre le tecniche tradizionali sono ormai riservate ai casi in cui la percutanea trovi una chiara controindicazione.
Il trattamento conservativo, non chirurgico, invece consiste in:
-Evitare attività che costringono a stare in piedi per lunghi periodi;
-Utilizzare calzature adeguate con tacchi non superiori a 5cm;
-Plantari.

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08/11/2022

Funzione antiossidante e osteopatia!
Per vivere le cellule necessitano di ossigeno, il quale, però, in particolari circostanze, può diventare nocivo e dar vita ai radicali liberi.
I radicali liberi sono considerati responsabili di gran parte delle malattie degenerative, dell’invecchiamento, ecc. Sono molti i fattori che possono scatenare i radicali liberi:
AMBIENTALI, inquinamento, fumo attivo/passivo, raggi UV, stress psicofisico prolungato, alcol, ecc.
SOGGETTIVI, trasporto di elettroni nel mitocondrio, metabolismo degli acidi grassi, ecc.
Durante l’esercizio fisico aerobico, il consumo di ossigeno può aumentare fino a 20 volte e nel muscolo scheletrico fino a 100 volte.
In generale, lo stress ossidativo del muscolo è incrementato dall’esercizio fisico acuto e diminuito dall’allenamento. Però, l’attività sportiva migliora i meccanismi di smaltimento potenziando l’attività fisica degli antiossidanti endogeni: l’esercizio fisico fa apparire, infatti, più belli e giovani le persone che lo praticano con regolarità.
I problemi osteo-articolari non hanno solo un’origine biomeccanica: spesso, la vita sedentaria, la postura scorretta, lo stress, l’alimentazione sbagliata, il fumo, ecc. mettono il nostro corpo sempre più sotto pressione, liberando così radicali liberi.
L’osteopatia in questi casi è fondamentale, ma se le nostre cellule non vengono aiutate con l’assunzione di antiossidanti, i dolori si ripresenteranno entro breve termine.

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07/11/2022

Torna l’appuntamento settimanale con l’Osteopatia!
Oggi vi parlerò di C, P ed E.
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1.Come viene chiamata la vitamina C?
La vit. C, anche detta “acido ascorbico” si trova principalmente negli alimenti di origine vegetale ed ha numerose funzioni.
Tra cui:
FUNZIONE ANTIOSSIDANTE;
RIPARAZIONE TESSUTI;
PRODUZIONE ALCUNI NEUROTRASMETTITORI;
FUNZIONAMENTO DI NUMEROSI ENZIMI;
FUNZIONE IMMUNITARIA.

2.Qual è il miglior alleato della vit. C?
La vit. P, o bioflanoidi, è la più importante alleata della vit. C. Infatti, viene chiamata anche vit. C2, perché in natura si trova sempre associata alla vit. C.
La vit. P vanta importanti proprietà per l’organismo:
ANTIOSSIDANTE;
ANTINFIAMMATORIA;
ANTIVIRALE;
ANTINEOPLASTICHE;
CAPILLAROPROTETTRICI.

3.Come viene anche chiamata la vit. E?
La vit. E è un gruppo di 8 composti, il cui più attivo dal punto di vista biologico è l’alfa-tocoferolo. Per questo, spesso viene impropriamente usato il termine “tocoferolo” come sinonimo di vit. E.
La vit. E ha diverse funzioni:
ANTIOSSIDANTE;
INFLUENZA L’ESPRESSIONE GENICA;
REGOLA L’ATTIVITÀ ENZIMATICA.

4.Che cosa accomuna le vit. C, P ed E?
Gli antiossidanti sono sostanze che aiutano a combattere la formazione e l’azione lesiva dei radicali liberi.
I radicali liberi hanno ripercussioni negative su tutto il nostro organismo e favoriscono:
PROCESSO D’INVECCHIAMENTO delle cellule;
INDEBOLIMENTO DEL SISTEMA IMMUNITARIO;
INSORGENZA MALATTIE e forme tumorali.

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28/10/2022

Sindrome premestruale e osteopatia!
Con sindrome premestruale (PMS), ci si riferisce ad un insieme di sintomi che precedono l’arrivo del ciclo mestruale, caratterizzato da mal di schiena, cefalea, cambiamenti di umore e irritabilità.
Un ciclo doloroso è dovuto alla congestione pelvica dovuta alle contrazioni dell’utero che provocano tensioni attui gli apparati adiacenti e i muscoli perdono momentaneamente l’apporto di ossigeno.
Ad esempio, in questo caso, il mal di schiena è una reazione di difesa caratterizzata da irrigidimento dei muscoli del pavimento pelvico, della regione lombare e del bacino.
Hanno un ruolo importante anche la familiarità, il tipo di alimentazione e la sedentarietà o meno del soggetto specifico.
Ricorrendo all’osteopatia è possibile risolvere tale patologia evitando l’abuso di farmaci: tramite esame e trattamento manuale delle tensioni di pavimento pelvico, diaframma respiratorio e vertebre lombari, l’osteopata migliora il sistema di drenaggio della pelvi riducendo l’infiammazione e l’intensità del dolore.
Prima di ricorrere a qualsiasi cura per i dolori mestruali è consigliato consultare il proprio specialista per capire l’origine del problema, prima di affidarsi a una diversa soluzione.

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22/10/2022

Torna l’appuntamento settimanale con l’Osteopatia!
Oggi vi parlerò di premestruale.
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1.Quando si manifestano i sintomi della sindrome premestruale?
Con “Sindrome Premestruale” (PMS) si indica un insieme piuttosto complesso ed eterogeneo di alterazioni biologiche e psicologiche estremamente variabili da un caso all’altro, che hanno in comune la loro insorgenza: 7-10 giorni prima del ciclo.
I sintomi della PMS sono estremamente difficili da valutare nella loro entità:
DEPRESSIONE
TENSIONE MAMMARIA
CEFALEA
GONFIORE ADDOMINALE
EDEMA ALLE GAMBE
INSTABILITÀ DEL COMPORTAMENTO.

2.Qual è la causa?
Non si conoscono con certezza i fattori coinvolti nella PMS, ma recentemente si sta ponendo l’attenzione sugli ormoni del “benessere” prodotti dalle ovaie.
Si pensa che la riduzione di questi oppioidi endogeni (endorfine, serotonina, ecc.) siano alla base dello stress psicologico tipico della fase premestruale.
Altre teorie:
ORMONALE, estrogeni-progesterone e o. tiroidei
ALTERATO RICAMBIO IDRO-SALINO
RIDUZIONE VIT. B6 E PROSTAGLANDINE
IPOGLICEIMIA
PSICOSOMATICA.

3. Qual è il trattamento non farmacologico migliore?
Quando i sintomi della PMS sono lievi, si tende a indirizzare la donna verso un trattamento non farmacologico che prevede l’adozione di strategie comportamentali e piccoli cambiamenti del proprio stile di vita.
Adozione di una dieta sana ed equilibrata;
Riduzione della caffeina e del sale;
Svolgere regolare attività fisica;
Ridurre lo stress con tecniche di rilassamento (es: yoga)
Assicurarsi riposo e sonno di qualità.

4.Qual è il migliore trattamento farmacologico?
Il trattamento farmacologico della PMS deve essere prescritto dal medico, poiché non esiste una vera e propria terapia specifica in quanto i sintomi, e quindi la cura, variano da donna a donna.
FANS, per trattare il dolore;
CONTRACCETTIVI ORALI;
PROGESTINICI;
DIURETICI;
INTEGRATORI, magnesio, vit. B6, E e calcio.

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20/10/2022

Deglutizione, disfagia e osteopatia!
La , sensazione di arresto della progressione del bolo, può colpire più tratti del canale alimentare e dipendere molto dalla . Quando la disfagia è a carico di una disfunzione esofagea, spesso, il associato è in un preciso dello sterno.
In questo caso, l’osteopatia è un valido alleato delle terapie tradizionali per la disfagia, come il trattamento mio-funzionale del [1].
L’osteopata valuta e tratta , legamenti e ossa della sfera cranica in rapporto diretto con la capacità di deglutizione, ma anche quelli che possono condizionarla o esserne condizionati a distanza.
Infatti, quando la deglutizione non è corretta, può essere coinvolta la muscolatura portando ad aumentare la lordosi cervicale con riduzione dello spazio intervertebrale. Inoltre, ogni disfunzione del plesso cervicale può poi ritrasmettersi sul frenico e quindi comportare una possibile disfunzione della respirazione diaframmatica.
Grazie all’osteopatia possono essere ridotti i sintomi della disfagia e il rischio di aspirazione [2].

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Bibliografia
1.Landouzy JM, Sergent Delattre A, Fenart R, Delattre B, Claire J, Biecq M. The tongue: deglutition, orofacial functions and craniofacial growth. Int Orthod. 2009 Sep.
Barni A, Zecchillo D, Uberti S, Ratti S. 2.Osteopathic Manipulative Treatment in a Paediatric Patient with Oesophageal Atresia and Tracheo-Oesophageal Fistula. Case Rep Gastroenterol. 2019 Apr 9.

18/10/2022

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1.Quante fasi ha la deglutizione?
La deglutizione è un atto fisiologico che consente il passaggio del cibo e dei liquidi dalla cavità orale allo stomaco.
Per quanto possa sembrare semplice e automatica, la deglutizione è una delle funzioni più complicate compiute del nostro corpo. Infatti è divisa in 3 fasi.
FASE ORALE: volontaria. Il bolo si sposta dalla cavità orale nell’orofaringe;
FASE FARINGEA: involontaria. Il bolo si sposta dall’orofaringe nell’esofago;
FASE ESOFAGEA: involontaria, il bolo si muove attraverso l’esofago e nello stomaco.

2.Se c’è una disfunzione della fase orale, quale organo è coinvolto?
Il danno a uno qualsiasi dei muscoli e dei nervi coinvolti nella deglutizione può portare a disfunzioni nelle fasi della deglutizione.
La disfunzione della fase orale può verificarsi se il paziente ha problemi di innervazione della lingua: senza la possibilità di movimenti adeguati, può essere difficile formare un bolo e spostarlo verso l’orofaringe posteriore.

3.Se c’è una disfunzione della fase faringea, quale organo è coinvolto?
In caso di disfunzione nella fase faringea, bolo o liquidi poterebbero spostarsi nelle vie aeree se l’epiglottide non blocca sufficientemente le vie aeree superiori.
Durante la fase esofagea, se lo sfintere esofageo inferiore non rimane contratto, il contenuto dello stomaco può essere rigurgitato nell’esofago. Ciò irrita il rivestimento dell’esofago e può portare a bruciore di stomaco o reflusso gastroesofageo.
4.Come viene chiamata la difficoltà nella deglutizione?
Con questo termine, s’indica l’oggettiva difficoltà nel deglutire alimenti solidi o liquidi. Spesso dolorosa, può essere causata da alterazioni anatomiche, processi flogistici, malattie metaboliche o per la presenza di un corpo estraneo.
Inoltre, la compromissione di una delle fasi della deglutizione può comportare:
TOSSE
SENSAZIONE DI SOFFOCAMENTO
FIATO CORTO
CAMBIAMENTI DELLA VOCE DOPO L’INGESTIONE
EPISODI DI POLMONITE
PERDITA DI PESO.

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17/10/2022

Come può l’osteopatia aiutare in caso di dolore al ?
Il piede è un esempio di perfezione meccanica. Esso deve distribuire e sostenere l’intero peso del corpo e spesso è sede di dolori, secondi solo a quelli del mal di schiena.
Una delle strutture del piede soggetta a dolore è la fascia plantare che va in contro ad infiammazione. La fascite plantare ha esordio con dolore alla base del calcagno, più severo la mattina al momento di alzarsi dal letto e all’inizio di una corsa.
Per risolvere questo tipo di infiammazione è necessario, oltre che fermare gli allenamenti, applicare ghiaccio e arnica, massaggiare la zona e fare stretching ai muscoli gastrocnemio e soleo, contattare un osteopata.
L’osteopatia è un metodo sano e naturale di terapia, che focalizza l’attenzione sulla struttura del corpo umano ed è usata per trattare i meccanismi in disfunzione. Queste disfunzioni impediscono alle varie parti del corpo di compiete le loro funzioni naturali.
L’obiettivo della pratica professionale osteopatica è quello di ristabilire l mobilità dei differenti sistemi del corpo, tale da migliorare la loro interazione e regolazione.

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Eugenia Diomedi Osteopata D.O.

19/06/2023

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19/11/2022

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