09/12/2025
L’OZONOTERAPIA: PROMESSE, EVIDENZE, COSTI E RISCHI
L’ozonoterapia viene spesso presentata come una panacea utile per dolori articolari, infezioni, problemi dermatologici, malattie croniche e perfino COVID-19.
Tuttavia, quando si passa dal marketing ai dati, la realtà è molto diversa: le basi scientifiche sono estremamente deboli, gli studi clinici hanno qualità metodologica bassa, e non esiste alcuna indicazione approvata da enti regolatori.
La FDA (Food and Drug Administration, ente regolatorio statunitense) definisce l’ozono un gas TOSSICO PRIVO DI UTILITÀ MEDICA in terapia specifica, aggiuntiva o preventiva, e precisa che le concentrazioni necessarie per ottenere un effetto germicida sono incompatibili con la sicurezza dell’organismo umano.
Le revisioni sistematiche confermano questo quadro. Una meta-analisi sul “Journal of Evidence-Based Dental Practice” mostra che le prove a favore dell’ozono contro la carie sono di certezza molto bassa e non permettono alcuna raccomandazione clinica.
Analogamente, una revisione della letteratura sul “Journal of Clinical and Aesthetic Dermatology” conclude che i dati disponibili su acne, ulcerazioni, dermatiti ed herpes sono preliminari, inconsistenti e privi di protocolli standardizzati.
Nell’ambito muscolo-scheletrico, una umbrella review (revisione di più revisioni) pubblicata su “Frontiers in Physiology” sull’artrosi del ginocchio dimostra che tutte le revisioni ottengono un giudizio di qualità ‘criticamente basso’ secondo la scala AMSTAR-2, un livello che limita fortemente la possibilità di trarre conclusioni cliniche attendibili.”
STORIA DELL’OZONOTERAPIA: UNA PROMESSA MAI VALIDATA
L’ozono viene isolato nel 1840 da Christian Friedrich Schönbein, che ne osserva l’odore pungente e le proprietà ossidanti.
Nella prima metà del XX secolo alcuni medici militari europei sperimentano l’ozono per il trattamento empirico delle ferite infette. Sono tentativi privi della metodologia moderna: nessun controllo, nessuna randomizzazione, nessuna farmacocinetica.
Nei decenni successivi compaiono dispositivi rudimentali per uso “medico”, ma non esiste un singolo passaggio storico in cui l’ozonoterapia venga accettata dalla medicina accademica. A differenza di terapie nate in ambito sperimentale e successivamente validate (come iperbarica, dialisi, ECMO), l’ozono non supera mai la barriera delle evidenze: resta confinato in correnti para-alternative, corsi privati e associazioni non integrate nei sistemi universitari.
BIAS LINGUISTICO: PERCHÉ “OZONO” PIACE COSÌ TANTO
Esiste un elemento psicologico spesso ignorato: la parola “ozono” suona bene. Fin da bambini sentiamo parlare del “buco nell’ozono”, lo “scudo dell’atmosfera perforato” che ci protegge dai raggi UV.
L’ozono assume così un’aura positiva e quasi salvifica. Questo imprinting linguistico crea un bias cognitivo: ciò che suona protettivo ci sembra anche curativo.
Ma nella fisiologia umana l’ozono non è uno scudo: è un ossidante altamente reattivo, capace di danneggiare membrane cellulari, proteine e lipidi.
L’effetto “benefico” è una costruzione comunicativa, non una realtà biologica.
ASPETTI ECONOMICI: PERCHÉ È COSÌ DIFFUSA NONOSTANTE LA SCARSA EVIDENZA
L’ozonoterapia non sopravvive per le evidenze cliniche, ma per un modello economico perfetto per il mercato privato. Basandosi su vari siti clinici online che offrono l’ozonoterapia, si comprende che:
- Il gas costa pochissimo: il gas di partenza (ossigeno medicale) ha un costo molto contenuto. L’ozono non viene acquistato come tale: viene generato sul momento a partire da ossigeno medicale, il cui costo industriale per litro è basso. Ogni seduta utilizza una quantità minima di ossigeno, rendendo il costo vivo per trattamento di pochi euro o meno.
- Le macchine sono relativamente economiche: i generatori di ozono hanno un costo iniziale variabile ma, una volta acquistati, comportano spese operative ridotte. I dispositivi medicali per ozonoterapia hanno prezzi che possono andare da alcune migliaia fino a decine di migliaia di euro, a seconda del modello. Tuttavia, dopo l’acquisto, il costo per seduta rimane molto basso (ossigeno + energia elettrica minima), il che rende l’investimento rapidamente ammortizzabile per un centro privato.
- Le sedute durano pochi minuti e non richiedono personale specializzato.
- Non essendo una terapia rimborsata, le sedute sono pagate interamente dal paziente, spesso tra 60 e 150 euro ciascuna.
- Nella pratica corrente, molti centri privati propongono cicli di 6–12 sedute (talvolta anche 5, 8 o 10), definiti con ampia discrezionalità dall’operatore, in assenza di linee guida ufficiali che stabiliscano un numero standard di trattamenti.
Alla luce di questi elementi, è ragionevole ritenere che il margine economico possa essere significativo. Ad esempio, il sito Global Insight Services afferma che
“Medical Ozone Therapy Market is anticipated to expand from $579.7 million in 2024 to $980.9 million by 2034, growing at a CAGR of approximately 5.4%.”, ossia “Il mercato della terapia medica con ozono dovrebbe espandersi da 579,7 milioni di dollari nel 2024 a 980,9 milioni di dollari entro il 2034, con un tasso annuo di crescita composto (CAGR) di circa il 5,4%.”
PERICOLOSITÀ ED EFFETTI COLLATERALI DOCUMENTATI
L’idea che l’ozonoterapia sia innocua è però falsa. L’ozono è un ossidante potente e può causare danni significativi.
1) EMBOLIA GASSOSA FATALE: documentata da Marchetti & La Monaca (2000) in una paziente sottoposta a autoemotrasfusione ozonizzata. È un evento perfettamente plausibile, perché anche piccole quantità di gas nei vasi possono raggiungere cuore o cervello provocando arresto cardiaco.
2) CONTAMINAZIONE E INFEZIONE: il cluster di HCV (virus dell’epatite C) identificato da Faustini et al. (2005) in un ambulatorio romano dimostra che pratiche non standardizzate possono funzionare come vettori di trasmissione virale.
3) Effetti collaterali comuni: dolore, irritazione, sincope vagale (svenimento riflesso), ipotensione, cefalea, reazioni infiammatorie, nausea.
4) STRESS OSSIDATIVO: l’ozono aumenta la produzione di radicali liberi, in contraddizione con la narrativa “rigenerante” proposta da molti promotori.
In combinazione con l’assenza di prove solide di efficacia, questi rischi fanno sì che l’ozonoterapia non possa essere presentata come pratica sicura né come terapia riconosciuta dalla medicina basata sulle evidenze.
CONCLUSIONI
L’ozonoterapia, allo stato attuale, è una pratica non supportata da evidenze solide, priva di indicazioni approvate, con rischi reali e una storia che non coincide con la medicina accademica. Il successo commerciale e linguistico non deve essere scambiato per validità terapeutica. Un medico che voglia mantenersi allineato all’evidence-based medicine non può proporla come trattamento scientificamente fondato.
ANNOTAZIONI ETICO-PRATICHE PER I PAZIENTI, PER I MEDICI PRATICANTI L’OZONOTERAPIA E PER I MEDIA
Per i pazienti: siete naturalmente liberi di sottoporvi all’ozonoterapia, ma è fondamentale farlo con piena consapevolezza di ciò che la scienza dice oggi sulla sua reale efficacia e sui potenziali rischi che la procedura comporta.
Per i medici: se scegliete di praticarla, è imprescindibile informare in modo trasparente e completo i pazienti, chiarendo che le linee guida internazionali indicano altri trattamenti come standard di scelta e che l’ozonoterapia non può essere proposta come alternativa certamente efficace o superiore alle terapie validate.
Per i media: presentare il titolo di ozonoterapeuta come un elemento di assoluto prestigio è una scelta, a mio avviso, discutibile da parte di professionisti, paragonabile a enfatizzare competenze in pratiche non validate; è essenziale verificare il reale valore dei titoli e distinguerli da specializzazioni mediche o dottorati di ricerca riconosciuti, per non attribuire autorevolezze fuorvianti. Dirsi esperto di ozonoterapia non è come dirsi esperto di neurochirurgia.
Nota di disclaimer: questo post non è rivolto contro singole persone che praticano l’ozonoterapia. È un’analisi critica della disciplina nel suo complesso e riflette ciò che ad oggi emerge dalla letteratura scientifica internazionale.
L’obiettivo è solo quello di fornire una informazione chiara e basata sui dati ai pazienti, così che il pubblico possa prendere decisioni consapevoli nel rispetto della propria salute.
BIBLIOGRAFIA
Faustini, A., Capobianchi, M. R., Martinelli, M., Abbate, I., Cappiello, G., & Perucci, C. A. (2005). A cluster of hepatitis C virus infections associated with ozone-enriched transfusion of autologous blood in Rome, Italy. Infection Control & Hospital Epidemiology, 26(9), 762–767. https://doi.org/10.1086/502614
Lino, V. T. S., Marinho, D. S., Rodrigues, N. C. P., & Andrade, C. A. F. (2024). Efficacy and safety of ozone therapy for knee osteoarthritis: An umbrella review of systematic reviews. Frontiers in Physiology, 15, 1348028. https://doi.org/10.3389/fphys.2024.1348028
Marchetti, D., & La Monaca, G. (2000). An unexpected death during oxygen-ozone therapy. American Journal of Forensic Medicine and Pathology, 21(2), 144–147. https://doi.org/10.1097/00000433-200006000-00010
Modena, D. A. O., de Castro Ferreira, R., Froes, P. M., & Rocha, K. C. (2022). Ozone therapy for dermatological conditions: A systematic review. Journal of Clinical and Aesthetic Dermatology, 15(5), 65–73.
Santos, G. M., Pacheco, R. L., Bussadori, S. K., Santos, E. M., Riera, R., Latorraca, C. O. C., Mota, P., Bellotto, E. F. B. C., & Martimbianco, A. L. C. (2020). Effectiveness and safety of ozone therapy in dental caries treatment: Systematic review and meta-analysis. Journal of Evidence-Based Dental Practice, 20(4), 101472. https://doi.org/10.1016/j.jebdp.2020.101472
Prof. F.M. Galassi, MD PhD