Dott.ssa Veronica Cioffi psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

Dott.ssa Veronica Cioffi psicoterapeuta cognitivo-comportamentale Valutazione psicodiagnostica, sostegno psicologico, trattamento cognitivo-comportamentale e riabilit

http://www.alessandrogullapsicologo-psicoterapeuta.it
03/05/2023

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“Non sono le cose a turbare gli uomini, ma i giudizi che gli uomini formulano sulle cose” Epitteto Alessandro Gullà ESPERTO IN PSICOTERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE La psicoterapia cognitivo comportamentale è una metodologia che consente di lavorare sugli aspetti psicologici della persona e, ...

23/09/2022
05/10/2021

STRATEGIE BASE PER GESTIRE LA RABBIA 😡

La rabbia è una delle nostre emozioni fondamentali che dobbiamo esprimere e gestire al meglio.
Possiamo sperimentare diversi gradi di rabbia: fastidio, malumore, insofferenza.. fino ad arrivare al rancore, collera e ira.
Più la nostra rabbia risulta intensa e maggiore sarà la difficoltà nel gestirla.
La mancata gestione ci può portare ad agire in modo aggressivo e sproporzionato rispetto alla situazione.
In preda alla rabbia possiamo insultare, aggredire, minacciare fino a ricorrere alla violenza verso oggetti e/o persone.
Quando ci arrabbiamo la frequenza cardiaca aumenta e la scarica di ormoni tra cui l'adrenalina, genera una energia abbastanza forte da permettere una reazione vigorosa, predisponendoci all'attacco.
Di seguito qualche piccola strategia per provare ad esprimere al meglio la rabbia:

- Poniamoci la seguente domanda: " cosa sta succedendo?" . Normalmente la rabbia è un emozione che arriva conseguentemente ad un altra emozione spiacevole. Prima della rabbia potremmo provare un senso di tristezza, impotenza, frustrazione. Solitamente ci arrabbiamo quando non ci sentiamo capiti o rispettati, quando pensiamo che ci sia stata una ingiustizia nei nostri riguardi o quando le persone non si comportano come vorremmo. La rabbia esprime una emozione di dolore che non riusciamo a tollerare. Chiederci cosa sta succedendo può suggerirci quale emozione dolorosa la rabbia stia nascondendo aiutandoci cosi a calmare la rabbia, focalizzarci sul vero problema consentendoci di esprimerlo in modo adeguato.

- Impariamo a cogliere i segnali fisici della rabbia. Proviamo a fare caso a dove sentiamo solitamente la rabbia: nello stomaco, nelle mani, nella mascella etc. Riconoscendo i nostri segnali fisici di rabbia, possiamo capire che ci stiamo arrabbiando e possiamo intervenire su noi stessi prima che diventi troppo intensa.

- Raffreddiamoci. Quando vediamo che la situazione si sta scaldando troppo, è il momento di allontanarci, decontestualizzarci. Nel periodo di raffreddamento possiamo fare attività fisica, leggere un libro o dedicarci a qualsiasi altra attività. Cerchiamo di evitare di seguire i pensieri di rabbia. Una volta raffreddati possiamo riprendere ad interagire con la persona che ci ha fatto arrabbiare.

13/04/2021

Chi soffre di una bassa stima di se
probabilmente in tante situazioni si sarà sentito bloccato nel raggiungere i suoi obiettivi.. La ricerca in psicologia ci dice che piu ci sperimentiamo, più affrontiamo una situazione di disagio, più mi sperimento andando verso un cambiamento importante.
Questo perché sperimentiamo cose nuove che ci fanno uscire dalla zona di conforto.

Ma come si fa ad uscire dalla zona di conforto?
Possiamo fare un esercizio semplice ma davvero molto efficace:

1- Iniziamo ad analizzare i piccoli passi che ci avvicinano alle cose che ci spaventano di più..

2- Proviamo a porci questa domanda:" qual è la prima cosa che farei oggi se mi sentissi più sicura/o di me?".
ad esempio
- se fossi più sicura/o di me andrei al bar a fare quella ordinazione
- se fossi più sicura/o di me chiamerei quell'amico con cui non parlo da tanto per chiarire
- se fossi più sicura/o di me chiederei al mio capo di avere quel giorno di ferie
- se fossi più sicura/o di me andrei a sostenere l'esame
- se fossi più sicura/o di me andrei a quella festa in piscina

3- Dopo aver fatto una lista, scegliamo la cosa più semplice da realizzare e pianifichiamo nella nostra agenda quando e come farla.

4- Se riusciamo a fare questo passo possiamo sceglierne un altra ed un altra ancora per continuare a stare in quella situazione di disagio che però ci permette un cambiamento importante per noi stessi. Non partiamo da quella più difficile perché potrebbe attivare una intensa paura che potrebbe portarci a non realizzarla e saremmo tentati di mollare la presa.

Lavorare su di noi è il primo passo per cambiare davvero, ed è una nostra responsabilità e di nessun altro. Consideriamo le situazioni che ci mettono a disagio, come una palestra dove possiamo allenarci, se vogliamo essere più sicuri possiamo affrontarle quelle situazioni, anche se alle volte ci mettono a disagio. Non evitiamo, affrontiamo, ripetiamo quelle piccole esperienze in cui abbiamo sperimento maggiore sicurezza perché saranno proprio quelle esperienze che ci permetteranno di sviluppare maggiore fiducia in noi.

Altro esercizio utile può essere chiedersi qual è la persona che ammiriamo di più in questo momento. Avere un modello di riferimento in una prima fase di apprendimento può essere molto utile perché ci fa riflettere sui lati di noi che vorremmo migliorare. Dunque chiediamoci quali sono le caratteristiche che ci piacerebbe avere di questa persona, quali mi piacerebbe sviluppare ed allenare da qui ad un tot di mesi. La sicurezza in noi stessi non migliora per caso ma per nostra scelta, tante volte costa fatica e tempo ma
" il primo passo non ti porta dove vuoi ma ti toglie da dove sei".

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Montecelio

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