Dott.ssa Gloria De Luca Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Gloria De Luca Psicologa Psicoterapeuta Psicoterapia e consulenza psicologica
Tel: 380.3584449
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C'è una malinconia che non esplode mai.Non travolge, non urla, non manda in frantumi la vita; piuttosto la stringe.Non è...
01/11/2025

C'è una malinconia che non esplode mai.
Non travolge, non urla, non manda in frantumi la vita; piuttosto la stringe.
Non è episodica, con un inizio ed una fine ben delineati.
Gradualmente tutto appare un po' opaco: i sapori sono meno intensi, le gioie più brevi, la speranza più lontana. Ci si alza, si lavora, si parla con gli altri ma dentro resta un filo teso, un peso lieve.

Il DSM parla di Distimia: un umore deflesso che dura almeno da due anni, senza periodi di benessere superiori a due mesi consecutivi. Si accompagna spesso a bassa energia, ridotta concentrazione, insonnia o ipersonnia, bassa autostima, tendenza a lamentarsi spesso, isolamento sociale.
È una tristezza che si mimetizza con la personalità, che diventa abitudine, tono di fondo, modo di essere.
La clinica invita a guardare con attenzione questa forma di sofferenza lieve ma tenace, poiché può essere curata.

Dove finisce la ferita dell' anima e dove inizia il disturbo?
È quanto nella cura dovremmo distinguere, comprendere meglio.

➡️Prestare attenzione a dei sintomi che determinano una sofferenza soggettiva o anche una compromissione del funzionamen...
10/10/2025

➡️Prestare attenzione a dei sintomi che determinano una sofferenza soggettiva o anche una compromissione del funzionamento psicosociale come la difficoltà ad affrontare la giornata, ansia costante, insonnia, astenia generalizzata non corrispondente a problematiche di tipo organico. Sintomi, questi, che vanno affrontati prima che diventino invalidanti.

➡️L’indebolimento dei fattori protettivi come la famiglia, la scuola, l’eventuale mancanza di regole e norme, l’uso intensivo di tecnologie e social media determinano comportamenti disfunzionali, antisociali e con note di aggressività.
❗Attenzione dunque ai segnali che possono manifestarsi con un ritiro sociale e un cambiamento nelle relazioni, col peggioramento del rendimento scolastico, con stanchezza e perdita di interesse, difficoltà di concentrazione e di memoria, cambiamenti nell’aspetto e nel comportamento (riduzione di cura personale e sbalzi di umore rapidi ed esagerati) ma anche disturbi del sonno o uso e abuso di alcol e sostanze.

💗La giornata della salute mentale aiuta a riflettere sulla necessità nel riconoscere emozioni, bisogni, cure senza vergogna né paura del giudizio.

10/10/2025
Freud introdusse il concetto di Coazione a ripetere nello scritto "Nuovi consigli sulla tecnica della psicoanalisi" del ...
08/09/2025

Freud introdusse il concetto di Coazione a ripetere nello scritto "Nuovi consigli sulla tecnica della psicoanalisi" del 1914, nel quale scrisse: "Il paziente non ricorda assolutamente nulla degli elementi che ha dimenticato e rimosso e che egli piuttosto li mette in atto… Egli riproduce quegli elementi non sotto forma di ricordi ma sotto forma di azioni, li ripete senza rendersene conto … la stessa traslazione rappresenta un elemento della ripetizione e la ripetizione è la traslazione del passato dimenticato, non soltanto sulla persona del medico, ma su tutti gli altri ambiti della situazione attuale “.

Tutto ciò da cui fuggiamo senza averlo risolto, si ripete.

Quando il prendersi cura diventa troppo:ɪʟ ᴄᴏɴᴛᴀɢɪᴏ ᴇᴍᴏᴛɪᴠᴏ ᴅᴇʟ ᴄᴀʀᴇɢɪᴠᴇʀEssere caregiver è un atto d'amore quotidiano. ...
07/09/2025

Quando il prendersi cura diventa troppo:
ɪʟ ᴄᴏɴᴛᴀɢɪᴏ ᴇᴍᴏᴛɪᴠᴏ ᴅᴇʟ ᴄᴀʀᴇɢɪᴠᴇʀ

Essere caregiver è un atto d'amore quotidiano. Che si tratti di assistere un genitore anziano, un figlio con disabilitá , un familiare malato, ... il ruolo di chi si prende cura di un familiare fragile è fondamentale. Ma dietro questa dedizione si nasconde spesso una realtà poco visibile: il burnout emotivo.
Il burnout è uno stato di esaurimento fisico, emotivo e mentale causato da uno stress prolungato. Nei caregiver, si manifesta come una vera e propria sindrome da sovraccarico, spesso invisibile agli occhi esterni.

Chi ne soffre può iniziare a sentirsi:

➡️Cronicamente stanco, anche dopo il riposo

➡️Irritabile o con sbalzi d'umore frequenti

➡️Demotivato nel proprio ruolo di supporto

➡️Disconnesso dai propri bisogni personali

Uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology ha evidenziato che fino al 60% dei caregiver familiari sperimenta livelli clinicamente rilevanti di stress emotivo (Link allo studio). Ma il dato più allarmante è che molti non ne parlano mai, né chiedono aiuto.

I segnali da non ignorare: come si manifesta il burnout

❌Affaticamento persistente:
Non si tratta della stanchezza "normale" dopo una giornata intensa. Il burnout comporta un senso di esaurimento che persiste anche dopo il riposo. Il corpo sembra non riuscire più a recuperare.

❌Perdita di empatia o distacco emotivo:
Chi è esausto tende a "disconnettersi" emotivamente. Può diventare più freddo, distante o irritabile verso la persona assistita, anche se continua a fare tutto il possibile per prendersene cura.

❌Difficoltà di concentrazione e memoria:
Il sovraccarico mentale riduce l'attenzione e rende più difficili anche le attività quotidiane. Un campanello d'allarme da non sottovalutare.

❌Senso di colpa e inadeguatezza:
I caregiver spesso si sentono "mai abbastanza". Questa auto-critica cronica può degenerare in ansia o depressione, alimentando un circolo vizioso.

❌Ritiro sociale:
Col tempo, chi si prende cura di un familiare può isolarsi, ridurre le uscite, rinunciare a hobby e relazioni. È una forma di protezione, ma diventa anche un fattore di rischio per la salute mentale.

Purtroppo una significativa percentuale dei caregiver familiari sviluppa sintomi compatibili con la depressione clinica, ma solo una minima parte accede a un percorso di supporto psicologico.

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Oltre sette milioni di caregiver familiari operano quotidianamente in Italia, supportando parenti non autosufficienti, disabili o affetti da malattie croniche.

𝗗𝗼𝗻𝗮𝗹𝗱 𝗪𝗶𝗻𝗻𝗶𝗰𝗼𝘁𝘁 – 𝗶𝗹 𝗙𝗮𝗹𝘀𝗼 𝗦𝗲́Molti pazienti arrivano in analisi con un Falso Sé, costruito per compiacere e sopravvive...
06/09/2025

𝗗𝗼𝗻𝗮𝗹𝗱 𝗪𝗶𝗻𝗻𝗶𝗰𝗼𝘁𝘁 – 𝗶𝗹 𝗙𝗮𝗹𝘀𝗼 𝗦𝗲́
Molti pazienti arrivano in analisi con un Falso Sé, costruito per compiacere e sopravvivere. Dietro quella maschera resta un bambino interiore mai visto, mai accolto. La cura consiste nel creare uno spazio sufficientemente buono, dove il paziente possa sentirsi reale, riscoprire la spontaneità e dare voce alla propria autenticità.

𝘿𝙤𝙣𝙖𝙡𝙙 𝙒𝙞𝙣𝙣𝙞𝙘𝙤tt

❤️‍🩹Quando elaborare un lutto diventa complicato? •intensità del legame: un legame molto forte (come quello con un genit...
02/09/2025

❤️‍🩹Quando elaborare un lutto diventa complicato?

•intensità del legame: un legame molto forte (come quello con un genitore, un figlio,...) può rendere la perdita particolarmente ardua da elaborare

•circostanze della perdita: quando la morte sopraggiunge in modo improvviso, violento o traumatico

•carenza di strumenti di coping: non avere sufficienti risorse interiori per affrontare il dolore e le emozioni legate al lutto può incidere sulla sua elaborazione

•complicazioni psicologiche: in alcuni casi, il lutto può sfociare in complicazioni come il disturbo da stress post-traumatico o la depressione maggiore, che richiedono spesso un trattamento professionale

•resistenza al cambiamento: il lutto porta inevitabilmente al cambiamento.

•senso di colpa: sentirsi colpevoli per la perdita o per le azioni compiute durante la vita della persona cara può intrappolare le persone in un ciclo di dolore

•sostegno sociale: coloro che hanno una rete di supporto solida tendono ad affrontare meglio il lutto; al contrario, l’isolamento sociale tende a rendere il processo più faticoso

•mancanza di supporto professionale: alcune persone evitano di cercare l’aiuto di uno psicoterapeuta quando ne avrebbero bisogno, e faticano a superare da sole il lutto.

💕Come affrontare il lutto?
L’elaborazione del lutto ha inizio quando si comincia a pensare al dopo, ad un nuovo scenario in cui la perdita è parte della storia di vita.
Permettersi di piangere, arrabbiarsi, sentirsi tristi o confusi, e condividere il proprio dolore con amici, familiari o con un terapeuta: poter parlare apertamente dei propri vissuti con una persona di fiducia permette di alleviare il senso di isolamento.
Prendersi cura di sé, imparare a concedersi momenti felici senza sentirsi in colpa. E questo non significa dimenticare la persona amata, ma riconoscere che la vita continua.
Quando il dolore si fa schiacciante e la sensazione di farcela da soli è insostenibile, cercare il supporto di uno psicoterapeuta. La terapia può fornire gli strumenti per affrontare il dolore, il cambiamento e accompagnare lungo il percorso di guarigione.

Il treno ha fischiato 🚂
25/08/2025

Il treno ha fischiato 🚂

Serio, ironico, deciso, direttivo, silenzioso, il tuo terapeuta non è lo stesso con tutti i suoi pazienti, non è lo stes...
20/08/2025

Serio, ironico, deciso, direttivo, silenzioso, il tuo terapeuta non è lo stesso con tutti i suoi pazienti, non è lo stesso nemmeno con te.

Il tuo terapeuta si muove come un sismografo, è sensibile a tutti i cambiamenti dei tuoi stati mentali: li legge, si connette, si adegua.
Sa se è il momento di giocare, ironizzare o stare in silenzio.
È una meravigliosa danza.

«Fare psicoterapia è una cosa seria. Vuol dire affidare i propri dubbi e bisogni a un’altra persona competente, formata ...
19/08/2025

«Fare psicoterapia è una cosa seria. Vuol dire affidare i propri dubbi e bisogni a un’altra persona competente, formata a questo scopo e che ha a cuore la tutela del paziente».

In un’intervista a La Stampa, la Presidente del CNOP, Maria Antonietta Gulino, avverte che i chatbot terapeutici non possono sostituire l’incontro umano tra psicologo e paziente. «L’Intelligenza artificiale non ha i requisiti. Per cui non solo è inutile, ma può addirittura causare un peggioramento del disagio».

Il fascino della disponibilità 24 ore su 24 è solo apparente: «Quando si fa psicoterapia anche l’attesa è importante nella ricerca della risposta a un bisogno».

A preoccupare è soprattutto il rischio di banalizzare i vissuti dei più giovani: «Le frasi fatte, ripetute e un po’ consolatorie, quasi come fossero pacche sulla spalla, non servono a risolvere un disagio.»

L’intelligenza artificiale, sottolinea la Presidente, non va demonizzata: «Abbiamo un gruppo di lavoro che si occupa di IA e nuove tecnologie per studiare come possiamo utilizzarla e integrarla nei percorsi terapeutici».

Per leggere l'intervista 👉🏻 https://www.lastampa.it/cronaca/2025/08/19/news/psicoterapia_intelligenza_artificiale_psicologa_gulino-15274875/amp/

Inizia a preoccuparmi lo sconfinato e dispersivo mondo della psicologia su Instagram. Quasi sempre i post e i reel con p...
18/08/2025

Inizia a preoccuparmi lo sconfinato e dispersivo mondo della psicologia su Instagram.
Quasi sempre i post e i reel con più visualizzazioni sono quelli "a lista":
5 modi per superare l'ansia, 7 trucchi per affrontare la fine di una relazione, ecc.

Inoltre, il fenomeno entra nel torbido e nell' intollerabile quando a sfruttare questo trend sono pseudo-mental coach senza una laurea quinquennale in psicologia (non pretendo addirittura una specializzazione pluriennale in Psicoterapia).

Forse è il caso di non trovare la cura su Instagram.
Forse è il caso di iniziare a scoprire la psicoterapia dal vivo.

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Via Fontana N. 20/b
Montegranaro
63812

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