18/09/2019
Di solito non parlo molto di me, non è nelle mie corde. Non posto selfie sui social (ne troverai pochissimi), non parlo di cose che considero intimamente mie, cioè ne parlo ma dico solo quello che voglio gli altri sappiano .
Ma oggi voglio fare uno strappo alla regola: scenderò un poco nel personale. Nel personal branding. Lo faccio solo per te, amico che si occupa di marketing.
Ultimamente ho sviluppato questa convinzione: il progetto più importante che io possa portare avanti sono io.
Proprio così: io. Oggi vorrei raccontarti di come sono arrivato a questa conclusione – che più che una conclusione è un nuovo inizio – vestendo i panni del consulente personal branding per me stesso.
Lascia che ti regali un pezzetto della mia storia.
La mia esperienza. Tu chiamalo, se vuoi, personal branding
Non fraintendermi: non sto qui per parlarti di personal branding, anche perché non mi reputo esperto in questo ambito così come lo sono altre persone.
Ma quello che ho capito durante tutti questi anni di lavoro è che la persona funziona meglio di un progetto.
In questi ultimi mesi sto lavorando al mio riposizionamento: ho deciso di puntare tutto su me stesso.
E ho preso questa decisione perché nel tempo mi sono reso conto che molti dei soldi che ho investito in progetti, avrei potuto investirli su di me. Per una strategia più mirata, per un sito nuovo , per la promozione…
I progetti possono sfumare ma la persona può solo crescere.
Purché, ovviamente, abbia voglia di farlo.
Non penso, in assoluto, di aver sbagliato: tutti i progetti che ho messo su mi hanno dato soddisfazione.
Certo, forse avrei potuto far meglio un po’ di qua e un po’ di là, ma col senno di poi mi sembra un ragionamento troppo banale e riduttivo.
Non credo di aver sbagliato, ma sono sicuro che se avessi fatto ieri quello che sto facendo oggi, forse sarei riuscito a far esplodere il mio potenziale.
In passato ho sentito come la necessità di appoggiarmi a qualcuno, di condividere con altri qualcosa: oggi, forte dell’esperienza che mi ha forgiato, ho capito che posso funzionare bene anche da solo.
Che posso continuare a collaborare con altre realtà, che posso integrarmi ad altri