Elisa Tagliavini - anima felice in corpo sano

Elisa Tagliavini - anima felice in corpo sano Laurea e Master in Fisioterapia per professione, numerologa e ricercatrice spirituale per passione.

Aiuto le persone ad approfondire la conoscenza interiore di Sé affinchè possano portare Armonia, Salute, Prosperità, e Felicità nelle loro vite.

12/11/2025

La psicosomatica moderna non è misticismo, né una moda passeggera.
È il risultato di anni di ricerca nel campo della psiconeuroimmunologia, che dimostra come i pattern emotivi formatisi nell’infanzia influenzino direttamente il funzionamento del sistema endocrino e di quello nervoso autonomo.
In altre parole — il corpo continua a vivere gli scenari dei genitori, anche quando la persona è ormai adulta.

👧 Per una bambina, il padre è il primo filtro della percezione del mondo maschile.

Se il padre è distante, freddo o svalutante, il corpo assimila il modello: “l’amore si ottiene attraverso la tensione”.
Si formano così schemi comportamentali e reazioni corporee:

▪️ipertono dei muscoli pelvici, dolori addominali, disturbi del ciclo mestruale;

▪️reazioni somatiche di vergogna o ansia durante l’intimità emotiva;

▪️manifestazioni psicogene come emicranie, spasmi e vertigini.

Se il padre è iperprotettivo o autoritario, il corpo della bambina si contrae in uno stato costante di allerta, pronto a “essere all’altezza”.
Più tardi, questo si manifesta come tensione cronica, disturbi gastrointestinali e sessualità repressa.

👦 Il bambino, invece, si identifica con il padre.

Se il padre è aggressivo, imprevedibile o umilia la madre, il corpo del figlio sviluppa una difesa del tipo “sempre in allerta”.
Questo crea iperattivazione del sistema nervoso simpatico: tachicardia, insonnia, attacchi di panico, gastriti, dolori spastici e disturbi respiratori.
Se il padre è assente, nasce un senso di vuoto interiore.
Questi uomini spesso soffrono di depressioni psicosomatiche, perdita di appetito, sindrome dell’intestino irritabile e sensazione di “mancanza di un centro”.

🤱 Il contatto emotivo con la madre è la base della sicurezza corporea.

La madre di tipo epilettico: controlla, critica, mantiene il bambino in costante iper-responsabilità.
Su questo schema compaiono disturbi psicosomatici come: stitichezza, emicranie, ipertensione, ipotiroidismo, disturbi alimentari.

La madre di tipo isterico: trascina la figlia nelle proprie tempeste emotive.
Psicosomatica tipica: sindrome premestruale, anoressia/bulimia, sbalzi di pressione, disturbi d’ansia.

La madre di tipo schizoide: distaccata, fredda, razionale.
Livello psicosomatico: stanchezza cronica, ipotensione, ridotta sensibilità corporea, dolori psicogeni senza causa organica.

Per il figlio maschio:

Madre epilettica → genera ipercontrollo e “corazza muscolare”: corpo rigido, spalle alzate, respiro superficiale.
Psicosomatica: disturbi del fegato, cistifellea, apparato digerente.

Madre isterica → coinvolge il figlio nel proprio dramma emotivo, facendone un “piccolo marito”.
Più tardi emergono problemi di confini, ansia sessuale, dipendenze.
Psicosomatica: prostatite, coliti, disturbi del sonno, pensieri ossessivi.

Madre schizoide → vede solo i fatti, non le emozioni.
La psiche fugge nella razionalità, il corpo perde sensibilità.
Psicosomatica: cefalee, spasmi, disturbi vascolari, dolori addominali psicogeni.

Shamil Fataliyev su Essere Indaco

Piccola segnalazione rivolta a tutti gli amici online!Con gioia vi presento il mio primo evento dal vivo dedicato alla N...
12/11/2025

Piccola segnalazione rivolta a tutti gli amici online!

Con gioia vi presento il mio primo evento dal vivo dedicato alla Numerologia e Politica Spirituale dal titolo “Riflessi di Pace: conosci e abbraccia la tua ombra per generare Pace”

L’evento è su prenotazione e avrà luogo a Faenza il prossimo 24 novembre alle ore 18.00

Un sorriso,

Elisa

Unitevi a Progetto Bellezza!C'è un tempo per STARE: in ascolto, nel silenzio e nella piena connessione con l'essenza. E'...
12/11/2025

Unitevi a Progetto Bellezza!

C'è un tempo per STARE: in ascolto, nel silenzio e nella piena connessione con l'essenza. E'un tempo di preparazione, necessario per riallinearsi alla propria vera essenza. Si riesce a fare della propria vita un capolavoro solo se si parte dalla connessione con questo nucleo profondo.
E c'è un tempo per AGIRE: al tempo giusto, al momento giusto, con una direzione del FARE che segue una bussola orientata dal cuore.

Dopo tanti anni di corsi e percorsi evolutivi, ma soprattutto dopo un periodo intenso di lavoro interiore, è nato il canale YouTube Web TV Radio Bellezza, allo scopo di diffondere contenuti che parlano direttamente all’anima.

È un luogo dove la conoscenza incontra la Bellezza, dove le antiche saggezze si intrecciano con la ricerca interiore contemporanea, dove le parole non informano soltanto, ma trasformano.

🎧 Web TV Radio Bellezza si trova su YouTube ed è dedicata a chi desidera nutrire la propria consapevolezza attraverso rubriche, interviste e dialoghi dal vivo.

Le rubriche già in onda:
👉 La Bellezza delle Sacre Scritture con Giovanna Garbuio
👉 Vivere Ho‘oponopono con Giovanna Garbuio
👉 Scuole Esoteriche con Carlo Dorofatti e Francesca Goria
👉 Elettrocoltura con Andrea Donnoli
👉 Programmazione Neuro Akashica con Gianluca Loffredo e Naike Blecich
👉 Le 5 Ferite con Omar Montecchiani
👉 Transurfing con puntata start di Francesco Giacovazzo
👉 Riscoprire la Magia con la partecipazione di Nicolò Marchi
👉 Once Upon a Number di Elisa Tagliavini
👉 Tradizione e Spiritualità Andina di Roberto Sarti

Presto molte altre in arrivo…

Ogni appuntamento è un invito a vivere incarnando la propria verità interiore in modo concreto e riconoscendo la Bellezza come stato di coscienza per contribuire a un mondo più armonico e consapevole.

💫 Ti invitiamo a iscriverti al canale YouTube di Radio Bellezza ora
👉 https://www.youtube.com/

Condividi la Bellezza. Diffondila. Perché la Bellezza non è un lusso: è la via che ci salva, ci unisce e ci trasforma.

Un sorriso!

Elisa

La Bellezza salverà il mondo. La tua energia va dove si concentra l'attenzione. Concentrati sulla bellezza e la vedrai crescere intorno a te. Interviste, rubriche e tanto altro.

12/11/2025

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E c'è un tempo per AGIRE: al tempo giusto, al momento giusto, con una direzione del FARE che segue una bussola orientata dal cuore.

Dopo tanti anni di corsi e percorsi evolutivi, ma soprattutto dopo un periodo intenso di lavoro interiore, è nato il canale YouTube Web TV Radio Bellezza, allo scopo di diffondere contenuti che parlano direttamente all’anima.

È un luogo dove la conoscenza incontra la Bellezza, dove le antiche saggezze si intrecciano con la ricerca interiore contemporanea, dove le parole non informano soltanto, ma trasformano.

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Le rubriche già in onda:
👉 La Bellezza delle Sacre Scritture con Giovanna Garbuio
👉 Vivere Ho‘oponopono con Giovanna Garbuio
👉 Scuole Esoteriche con Carlo Dorofatti e Francesca Goria
👉 Elettrocoltura con Andrea Donnoli
👉 Programmazione Neuro Akashica con Gianluca Loffredo e Naike Blecich
👉 Le 5 Ferite con Omar Montecchiani
👉 Transurfing con puntata start di Francesco Giacovazzo
👉 Riscoprire la Magia con la partecipazione di Nicolò Marchi
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👉 Tradizione e Spiritualità Andina di Roberto Sarti

Presto molte altre in arrivo…

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Un sorriso!

Elisa

10/11/2025

💊 COME I FAMILIARI POSSONO PORTARE ALLA MALATTIA 💊

Perché le persone con un forte conflitto interiore si ammalano e muoiono?

🦠 Una scoperta confermata dalla stessa vita.
Il dottor Bernard Lown stava visitando un paziente con problemi cardiaci. Gli poneva delle domande, ma il paziente rispondeva a malapena. Nel frattempo, la moglie del paziente continuava ad uscire per fumare — all’epoca molti fumavano.

Il medico le fece un’osservazione:
— “Com’è possibile fumare così tanto, soprattutto avendo un marito con una malattia cardiaca? Che abitudine dannosa!”

Allora la donna scoppiò a piangere e gridò:
— “Il fumo non c’entra! Non è questo il problema! John vi sta mentendo e non vi dice la verità: è malato perché sua madre lo maledice continuamente, lo ferisce, lo accusa… Gli telefona e si prende gioco di lui! E John non può farci nulla, perché è pur sempre sua madre!”

🦠 Quelle parole colpirono profondamente il medico.
Cominciò così a osservare i suoi pazienti e rimase sconvolto da ciò che scoprì.
Un anziano paziente, ad esempio, era stato raggirato dal genero, che gli aveva sottratto i beni e registrato a suo nome l’attività. Il povero uomo ormai temeva perfino di camminare per casa: il genero si arrabbiava se lui faceva troppo rumore con i passi… e così l’anziano finì per diventare invalido.

Un altro paziente stava migliorando dopo un intervento chirurgico importante, ma la madre lo chiamò per maledirlo a causa dei soldi — e lui morì subito dopo.
E casi simili ce n’erano tantissimi.

Lown disse allora:
“Tutti i miei pazienti sono vittime di conflitti emotivi con una persona cara.”
Conflitti dai quali è impossibile fuggire: bisogna comunque comunicare, rispondere al telefono, vivere insieme, incontrarsi, reprimere le proprie emozioni naturali.
Bisogna essere “buoni”: un buon genero, un buon figlio, una buona moglie… perché così si deve.

Il celebre cardiochirurgo scrisse poi che operazioni e cure sono giuste e necessarie, ma la vera causa della malattia o del trauma si trova nel conflitto — in un atteggiamento costante di ostilità e negatività verso la persona.

E più una persona è nobile e calma, più gravi sono le conseguenze di tale conflitto: ciò che era esterno diventa interno.
La persona negativa si “insedia” nel subconscio, e scacciarla da lì è quasi impossibile. Tutte le forze del corpo vengono allora spese in una lotta interiore senza vincitori — perché combattono due parti della stessa anima.

🦠 Ecco perché le persone con conflitti interiori profondi si ammalano e muoiono.
Invece di riconoscere il conflitto, si costringono a “perdonare”, “capire”, “non farci caso” — come spesso consigliano gli altri.
Ma finché il conflitto non viene riconosciuto, finché l’ostilità e la rabbia dell’altro non vengono viste per ciò che sono, la malattia continuerà a peggiorare.

🦠 Così Lown arrivò persino a vietare ai pazienti di parlare al telefono (all’epoca non esistevano i cellulari), e permetteva le visite solo ai parenti con cui la persona aveva un buon rapporto.
E la gente guariva, ringraziava il medico.

In seguito, Bernard Lown ricevette il Premio Nobel per l’intervento chirurgico sul cuore che aveva ideato.
Ma, avrebbe dovuto riceverne un altro — per questa scoperta, che è confermata dalla vita stessa. ❤️

✍️Anna Kiryanova (tradotto con IA)

08/11/2025

QUANDO LA CELLULA SMETTE DI VIVERE E INIZIA SOLO A SOPRAVVIVERE

(Di Patrizia Coffaro)

Mentre in Italia nutrizionisti e medici che si definiscono “funzionali” stanno ancora Iitigando su quante uova si possano mangiare a settimana, se il b***o sia da evitare o la panacea, se la vitamina D vada presa solo d’inverno o tutto l’anno e se realmente va presa, se il digiuno faccia bene o male, nel resto del mondo la vera medicina funzionale sta parlando di tutt’altro.

Sta parlando di metabolismo cellulare, di bioenergia, di trauma biologico e del motivo per cui il corpo smette di guarire anche quando sembra tutto a posto.

Perché possiamo anche fare la guerra al glutine, alla caseina o all’istamina, ma se la cellula è intrappolata in modalità sopravvivenza, non c’è supplemento o dieta che tenga. Puoi nutrirti da manuale, integrare con precisione svizzera, eliminare ogni tossina possibile… e restare ugualmente stanco, infiammato, annebbiato, spaventato.

È qui che entra in scena un modello che in Italia quasi nessuno conosce ancora, ma che negli Stati Uniti sta rivoluzionando la medicina delle malattie croniche... la Cell Danger Response, ovvero, la Risposta al Pericolo Cellulare.

Un concetto che spiega finalmente perché certe persone non riescono a uscire dal circolo vizioso della malattia, anche dopo anni di cure, diete e tentativi. E ti avviso.... una volta che lo capisci, non riesci più a guardare la biologia con gli occhi di prima.

È un modello biologico che cambia completamente la prospettiva, non più la malattia come difetto, ma la malattia come adattamento. Non è una teoria spirituale, molte persone non riescono più a guarire anche dopo che la causa della loro malattia è stata rimossa.

Ogni cellula del nostro corpo è dotata di un interruttore di pericolo. Quando percepisce una minaccia, tossine, infezioni, stress ossidativo, trauma, carenze energetiche o perfino stress emotivo, cambia completamente modo di funzionare.

Il metabolismo, che normalmente è aperto, flessibile e collaborativo, si chiude. La cellula smette di comunicare con le altre, riduce la produzione di energia mitocondriale, accumula metaboliti e mette in pausa i processi di crescita, riparazione e digestione. In pratica, passa da modalità vita a modalità sopravvivenza.

È un meccanismo di emergenza perfettamente sensato, se pensiamo a un pericolo acuto. Il problema nasce quando lo stato di allerta non si spegne più. La minaccia finisce, ma la cellula non lo sa. E così resta bloccata in questo stato di difesa cronica, come un soldato che continua a sparare anche dopo che la guerra è finita.

Quando la cellula entra in Cell Danger Response (CDR), cambia la sua biochimica in modo radicale. I mitocondri, che dovrebbero produrre energia sotto forma di ATP, usano l’ATP come segnale di allarme, rilasciandolo all’esterno come se fosse un codice S0S.

L’ATP extracellulare viene percepito dal sistema immunitario come un segnale di pericoIo, che mantiene attiva l’infiammazione.

Si riduce la respirazione mitocondriale e aumenta la glicolisi anaerobica, cioè la produzione di energia d’emergenza.

Le membrane cellulari cambiano composizione, diventano più rigide, per impedire l’ingresso di tossine o agenti patogeni.

E la comunicazione intercellulare viene drasticamente limitata... la cellula si isola.

In questa condizione il corpo non è più in uno stato di flusso, ma di congelamento biologico. Non guarisce, non si adatta, non evolve. Resta fermo in un loop difensivo che diventa, con il tempo, malattia cronica.

E ora ti spiego quello che molte persone stanno vivendo:

“Ho curato la causa, ma sto ancora male.”
“Ho tolto la candida, ma ho sempre l’infiammazione.”
“Ho bonificato la casa dalla muffa, ma il mio corpo reagisce ancora a tutto.”
“Ho fatto le cure per la Lyme, ma la stanchezza non passa.”
"Ho debellato H. Pylori ma sto ancora male"

Tutti questi casi hanno un elemento comune.... il corpo non riesce più a uscire dallo stato di pericolo.

Il sistema nervoso autonomo resta iperattivo, i mitocondri lavorano male, il sistema immunitario non distingue più tra minacce vere e ricordi di minacce. È come se le cellule avessero un trauma, un imprinting energetico di allarme che non riescono più a disattivare.

E qui si comprende perché questo modello è la chiave per capire fibromiaIgia, sindrome da fatica cronica, Iong C0vid, MCAS, sensibilità chimica multipla, infezioni croniche e anche i disturbi post-traumatici. Non sono malattie psicosomatiche, ma malattie da blocco metabolico cellulare.

Eh si, il corpo non è impazzito.... sta solo tentando di proteggerti! La parte più affascinante di questo modello è che ribalta completamente l’idea di errore biologico. Il corpo non si sta sabotando... sta tentando di sopravvivere, anche se lo fa nel modo sbagliato.

Ogni cellula, davanti a un pericolo, sceglie la priorità... proteggere, non guarire. Il problema è che nel mondo moderno, le minacce non sono più temporanee... sono continue. Campi elettromagnetici, stress cronico, tossine ambientali, farmaci, infezioni persistenti, conflitti emotivi non risolti. La cellula non riceve mai il messaggio che il pericolo è finito e allora resta chiusa, iperprotettiva, spenta.

È come vivere con il piede sempre sull’acceleratore e sul freno allo stesso tempo... consumi energia, ma non ti muovi.

I mitocondri non sono solo centrali energetiche... sono i sensori di sicurezza della cellula. Quando percepiscono un’anomalia, emettono segnali di allarme redox, rilasciano ATP all’esterno, attivano il sistema immunitario e modulano i processi infiammatori.

Li definisco i custodi della vita e della m0rte ceIIulare. Quando sono in equilibrio, il corpo rigenera. Quando restano in allerta, tutto rallenta... digestione, riparazione tissutale, ormoni, perfino la funzione cerebrale.

Questo spiega perché persone con CFS, MCAS o Iong C0vid hanno stanchezza profonda, cervello annebbiato, ipersensibilità e una percezione costante di stress anche senza motivo apparente.
Il corpo sta ancora combattendo una guerra che non c’è più.

Il sistema limbico, la parte emotiva e reattiva del cervello, è strettamente collegato a questa risposta cellulare. Quando il sistema limbico resta iperattivo, manda al corpo segnali di allarme continui. E quando le cellule restano in allarme, alimentano l’iperattività limbica.

È un circolo vizioso, ecco perché chi vive in modalità CDR non può guarire solo con la dieta o con l’integratore giusto. Serve una ri-regolazione del sistema nervoso, una rassicurazione limbica profonda, affinché il corpo percepisca davvero che è al sicuro. Perché finché la mente e le cellule sentono pericolo, non c’è protocollo che tenga.

Capire la Cell Danger Response significa cambiare radicalmente il modo di trattare le malattie croniche. Non si tratta di curare il sintomo, ma di sbloccare la cellula dal suo stato di difesa.

Questo richiede un lavoro su più livelli:

- Rimuovere gli stressor: tossine, muffe, infezioni, metalli, stress cronico.

- Ripristinare la comunicazione cellulare: equilibrio redox, segnalazione mitocondriale, omeostasi del calcio e del magnesio.

- Riprogrammare il sistema nervoso: riportare la percezione di sicurezza nel corpo.

- Favorire la rigenerazione: nutrienti mitocondriali, sonno profondo, ossigenazione, movimento gentile.

È un approccio lento, profondo e intelligente, che non combatte contro il corpo, ma collabora con esso.

Una cellula intrappolata in risposta al pericolo può dare mille volti diversi, ma alcuni sono molto ricorrenti:

- Stanchezza cronica che non migliora col riposo;

- Intolleranze e sensibilità multiple;

- Infiammazione diffusa, dolori migranti, rigidità;

-Insonnia o sonno non ristoratore;

- Difficoltà digestive o “intestino in allerta”;

- Ipersensibilità a suoni, odori, luci;

- Peggioramento dopo terapie troppo forti.

In pratica, il corpo reagisce a tutto come se fosse tossico e ogni volta che provi a forzarlo, peggiora. Non perché sia fragile, ma perché sta ancora proteggendosi.

Per uscire dalla CDR, il corpo deve percepire di nuovo sicurezza biologica. È lì che inizia la guarigione e non è un processo solo mentale o psicologico... è un processo biochimico. Sicurezza significa che il sistema nervoso parasimpatico torna attivo, che il flusso sanguigno migliora, che i mitocondri riaccendono la respirazione ossidativa. Significa che la cellula torna a comunicare, a ricevere nutrienti, a riparare i tessuti.

E questo si ottiene con strumenti concreti:

- Regolazione del ritmo sonno-veglia,

- Tecniche di respirazione vagale,

- Esposizione graduale a stimoli benefici (luce, suoni, movimento dolce),

- Sostegno mitocondriale mirato (magnesio, NADH, riboflavina, coenzima Q10, acido alfa-lipoico),

- Alimentazione antiinfiammatoria e ricca di antiossidanti naturali,
... e, quando serve, terapia del trauma e riprogrammazione limbica.

Ogni piccolo segnale di sicurezza inviato al corpo è un passo fuori dallo stato di pericolo.

La Cell Danger Response ci invita a cambiare completamente prospettiva, la malattia non è più un errore, ma una comunicazione biologica bloccata. È il corpo che dice:

“Ho smesso di evolvere perché mi sento in pericolo”.

Ecco perché non possiamo più vedere il sintomo come un nemico da sopprimere. Il sintomo è la voce della cellula che chiede aiuto. E finché non le restituiamo sicurezza, continuerà a parlare, sotto forma di dolore, stanchezza, infiammazione, allergie, o ansia inspiegabile.

Guarire, in questo senso, non significa tornare come prima, ma uscire dallo stato di difesa e tornare a fluire. Significa riprendere la comunicazione tra cellule, sistemi e coscienza. È un processo che coinvolge corpo, mente e spirito allo stesso tempo.

E quando finalmente il corpo capisce che non è più in guerra, succede qualcosa di incredibile... le reazioni si spengono, la mente si quieta, la digestione riparte, l’energia sale. Non perché hai curato qualcosa, ma perché hai ricordato al corpo come vivere.

Bisogna insegnare al corpo che il pericolo è finito, dobbiamo riaccendere i mitocondri, riattivare il flusso, restituire comunicazione alle cellule. È questo il cuore della medicina del futuro... non curare il corpo, ma ricordargli la via di casa. E forse, un giorno, la medicina capirà che non siamo fatti per spegnere i sintomi, ma per ritrovare la musica della vita dopo un lungo silenzio di paura.

XO - Patrizia Coffaro

31/10/2025

Ci sono persone che non vogliono capirti.
Vogliono solo vederti impazzire mentre ci provi.
Le persone tossiche non negano la verità perché non la vedono, ma perché non la reggono.
Sanno già che hai ragione.
Lo sentono, lo intuiscono. Ma ammetterlo significherebbe rinunciare al potere che hanno su di te.
E allora fanno l’unica cosa che sanno fare: ti spingono nel caos.
Ti confondono, ti rimettono in discussione, ti obbligano a difenderti anche quando non c’è nulla da difendere.
Ti trascinano in un dialogo infinito dove non si parla più di ciò che è accaduto, ma di come tu “avresti dovuto reagire”.
Ti accusano di essere troppo sensibile, troppo logico, troppo controllante, troppo “tutto”.
Perché se riescono a farti dubitare di te, hanno già vinto.
È questo il meccanismo sottile della manipolazione: non ti distrugge frontalmente, ti svuota lentamente.
Ti spinge a spiegarti ancora, e ancora, fino a consumarti nella ricerca di una giustizia che non arriverà mai.
Non perché tu non abbia ragione, ma perché dall’altra parte non c’è alcuna intenzione di ascoltare.
Le persone tossiche non vogliono risolvere.
Vogliono che tu reagisca.
Vogliono la tua rabbia, la tua confusione, il tuo bisogno di essere compreso.
Perché in quell’attimo di smarrimento tornano a sentirsi centrali.
E il tuo malessere diventa la loro conferma di esistere.
E allora capisci che la vera forza non è dimostrare.
È tacere.
Non per codardia, ma per lucidità.
Non si può convincere chi trae beneficio dal tuo disordine.
Non si può salvare chi usa il tuo cuore come campo di battaglia.
A volte l’unico modo per vincere è disertare la guerra.
Spegnere la necessità di avere ragione.
Lasciare che il silenzio dica ciò che le parole non riuscirebbero mai a far capire.
Quando smetti di difenderti, la verità smette di sanguinare.
E chi voleva vederti impazzire, resta solo con il proprio rumore.
Non devi dimostrare niente a nessuno.
Soprattutto a chi ha già deciso di non capirti.
Il potere non è avere l’ultima parola.
È non averne più bisogno.

- Enrico Chelini su Essere Indaco

27/10/2025

Quello che puoi smettere di fare oggi.

Smetti di cercare di farti volere bene
Smetti di cercare l’approvazione, sii gentile, quello sì, ma conservando i tuoi valori e la tua integrità.
Smetti di usare il cibo come sostituto delle emozioni: se le tue emozioni sono bloccate lavoraci sù, ma non sarà di certo una pizza a sbloccarle.
Smetti di aspettare qualcuno che venga a salvarti: non arriverà nessuno, questa è la br**ta notizia, quella bella è che quel qualcuno sei proprio tu.
Smetti di ripetere ogni giorno la stessa routine: inserisci delle variabili nuove, anche piccole, ogni giorno.
Smetti di ascoltare i tg oppure ascoltali ma ricorda che i media non possono sostituire la tua coscienza: sintonizzati su quella!
Smetti di pensare che qualcosa sia “dovuto” alla tua famiglia d’origine: non è così. Se sei qui e perché l’universo ti ha voluto.
Smetti di sprecare tempo con persone che non parlano la tua lingua e con cui senti il bisogno di indossare una maschera: lasciale andare, al loro posto arriverà qualcun’altro.
Smetti di ossessionarti con la relazione di coppia: nessuno ha migliorato la propria vita grazie a una relazione (l’illusione finisce dopo 3 mesi, poi si rifanno vivi tutti i problemi che avevi prima)
Smetti di attaccarti in modo compulsivo ad oggetti e denaro: dovrai lasciare tutto, te lo ricordi? Usali e non farti usare.
Regola aurea: smetti di seguire influencer e fissati di moda coi loro consigli su consumismo estremo e rituali ossessivi di bellezza.
E di conseguenza: smetti di comprare cose che non ti servono, pensa a qualcosa che desideri davvero e destinali a quello (se poi è la skincare koreana ok ma riflettici!)
Smetti di essere troppo generoso solo per paura di perdere gli altri: la troppa generosità conduce all’indifferenza da parte dell’altro, impara piuttosto la reciprocità.

Ed infine smetti di leggere anche questo post e osserva te stesso ricordando che sei qui esclusivamente per EVOLVERE e per nessun altro motivo.

ClaudiaCrispolti

25/10/2025

QUANTO PIÙ LA TUA COSCIENZA EVOLVE, TANTO PIÙ LE TUE AZIONI VERRANNO FRAINTESE ✨

Se la tua coscienza sta avanzando, preparati a tante meraviglie, ma anche a comprendere quanto segue:

👉 ogni individuo vede solamente quello che è in grado di fare, o concepire, lui stesso

Il resto rimane recluso oltre una barriera invalicabile e, pertanto, verrà spesso frainteso. Chi non ha ancora portato luce in certe aree della propria coscienza, dunque, finirà per giudicare negativamente chi - magari faticosamente - le ha già illuminate
Non avviene per "cattiveria", ma solo perché chi è più acerbo, come consapevolezza, non è in grado di riconoscere ciò che non ha ancora sperimentato
Ecco alcuni esempi:

✨ 𝐝𝐨𝐩𝐨 𝐮𝐧 𝐥𝐢𝐭𝐢𝐠𝐢𝐨

𝑶𝒕𝒕𝒂𝒗𝒂 𝒃𝒂𝒔𝒔𝒂: ci sarà risentimento, conflitto, rancore e desiderio di vendetta

𝑶𝒕𝒕𝒂𝒗𝒂 𝒂𝒍𝒕𝒂: si vive la possibilità di essere leggeri, sereni e scherzosi, nonostante tutto

𝑮𝒊𝒖𝒅𝒊𝒛𝒊𝒐:
l'atteggiamento di chi si trova all'ottava alta, verrà giudicato come "superficiale" da chi si trova in quella bassa. Si dirà che "non si rende conto" dell'accaduto o non gli dà la gisuta importanza

✨ 𝐝𝐨𝐩𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐞𝐩𝐚𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞

𝑶𝒕𝒕𝒂𝒗𝒂 𝒃𝒂𝒔𝒔𝒂: ci sarà dolore, sofferenza, depressione, apatia

𝑶𝒕𝒕𝒂𝒗𝒂 𝒂𝒍𝒕𝒂: si vive la vita in tutti i suoi aspetti, inclusi quelli belli e lieti, ci si prende cura di sé, si frequentano gli amici e si fanno nuove conoscenze

𝑮𝒊𝒖𝒅𝒊𝒛𝒊𝒐:
si dirà che "non gli importava abbastanza", che "non amava per davvero", si daranno giudizi di carattere morale o si avanzeranno speculazioni su ipotetici tradimenti

✨ 𝐝𝐨𝐩𝐨 𝐮𝐧 𝐥𝐮𝐭𝐭𝐨

𝑶𝒕𝒕𝒂𝒗𝒂 𝒃𝒂𝒔𝒔𝒂: ancora una volta ci si ritrova immersi nel dolore, nella sofferenza più nera, nella disperazione e nelle lacrime

𝑶𝒕𝒕𝒂𝒗𝒂 𝒂𝒍𝒕𝒂: si ricordano i momenti lieti vissuti con la persona scomparsa, con profonda gratitudine; si riflette sulla vita e sul passaggio della morte; si può essere persino sereni e, talvolta, ci si può aprire a nuove esperienze

𝑮𝒊𝒖𝒅𝒊𝒛𝒊𝒐:
condanna ancora più severa. Alcuni atteggiamenti verranno definiti "immorali" o "irresponsabili". Si accuserà l'altro di essere insensibile o scellerato, di mancare di sensibilità; si tireranno inevitabilmente in ballo frasi come "cosa ne penserà la gente?"

✨ 𝐢𝐧 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐥𝐞 - 𝐝𝐢 𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐞 𝐚 𝐮𝐧 "𝐟𝐚𝐥𝐥𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨" - 𝐝𝐞𝐥𝐮𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 - 𝐚𝐯𝐯𝐞𝐧𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐠𝐢𝐮𝐝𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐬𝐠𝐫𝐚𝐝𝐞𝐯𝐨𝐥𝐞

𝑶𝒕𝒕𝒂𝒗𝒂 𝒃𝒂𝒔𝒔𝒂: frustrazione, risentimento, senso di sconfitta e depressione. Non si esce di casa, si odiano o si invidiano gli altri. Si vestono i panni della vittima e ci si sente colpiti da una inspiegabile ingiustizia.

𝑶𝒕𝒕𝒂𝒗𝒂 𝒂𝒍𝒕𝒂: si intuisce che se quella porta non si è aperta c'è un motivo; lo si guarda come l'avvicinamento a qualcosa di più appropriato. Si prova una sorta di "gratitudine" e ci si sente sollevati pur senza saper esprimere razionalmente il perché

𝑮𝒊𝒖𝒅𝒊𝒛𝒊𝒐:
si considera l'altro un pazzo.
Lo si guarda con sospetto e si spettegola facendo ipotesi sulle sue reazioni, o si cerca di isolarlo, deriderlo o osteggiarlo. Si suppone che agisca per secondi fini o lo si giudica superficiale, incapace di rendersi conto della situazione in cui si trova.

***
Ora, la domanda è:
..ma chi si trova all'ottava alta può "convincere" chi si trova in quella bassa della bontà del proprio comportamento?
La risposta è NO

Non si può ed è un bene. Sarebbero come pretendere che un daltonico riconosca i colori, o che uno straniero ci comprenda mentre parliamo.

Il gioco dell'evoluzione, cari amici, è un grande gioco in cui ognuno ha le sue prove: quella di chi sta anche solo qualche centimetro più avanti, ha a che fare - anche - con la pazienza, con la capacità di provare compassione, di accettare il percorso di chi lo sta giudicando.

Non è facile? Certo che no.
Ed è proprio questa la missione che più ci appassiona:
rendere possibili le sfide più difficili.

Un abbraccio paziente e alchemico a tutti e tutte ❤️

Elvio Rocchi su Essere Indaco

21/10/2025

IL TONO VAGALE: LA CHIAVE NEUROBIOLOGICA PER IL BENESSERE EMOTIVO, LA RESILIENZA E LA GUARIGIONE

C’è un sistema, nel nostro corpo, che regola in silenzio la nostra capacità di rilassarci, dormire, digerire, rigenerarci e anche di sentirci al sicuro. È il sistema nervoso autonomo. E al suo interno, un nervo in particolare svolge un ruolo cruciale.. il nervo vago.

Il nervo vago è il decimo nervo cranico, e ha un'estensione che parte dal tronco encefalico e raggiunge il cuore, i polmoni, l’esofago, lo stomaco, il fegato, il pancreas, i reni e l’intestino. È coinvolto in una lunga lista di funzioni vitali, dalla regolazione del battito cardiaco e della pressione sanguigna, alla secrezione gastrica, alla motilità intestinale, fino al tono dell’umore, alla percezione di sicurezza, alla regolazione immunitaria.

Negli ultimi decenni, la ricerca scientifica ha evidenziato come la qualità del “tono vagale”, cioè la capacità del nervo vago di svolgere in modo efficiente le sue funzioni, sia strettamente correlata al nostro stato psicofisico. Chi ha un buon tono vagale è in grado di passare facilmente da uno stato di attivazione a uno stato di riposo. Può gestire lo stress, dormire bene, mantenere una digestione equilibrata. Chi ha un tono vagale basso, invece, tende a rimanere bloccato in stati di allerta o di spegnimento, con un impatto profondo su salute mentale, intestinale, immunitaria e cardiovascolare.

Vediamo insieme cosa significa avere un buon tono vagale, quali sono i segnali di una sua compromissione, e come è possibile, in modo del tutto naturale, riattivare questa fondamentale via di regolazione biologica.

Con “tono vagale” si intende la capacità del nervo vago di svolgere correttamente la sua funzione di regolazione parasimpatica. Il sistema parasimpatico è quella parte del sistema nervoso autonomo che si attiva nei momenti di recupero, quiete, digestione e rigenerazione. Il suo compito è quello di riportare l’organismo a uno stato di equilibrio dopo un evento stressante.

Il tono vagale è quindi un indicatore del nostro stato di regolazione neurovegetativa. Quando è elevato, il passaggio tra attivazione e rilassamento è fluido. La frequenza cardiaca è regolare. Il respiro è profondo. La digestione funziona. L’umore è stabile. Il sonno è riposante.

Quando invece è basso, l’organismo fa fatica a spegnere le risposte allo stress. Ci si può sentire costantemente in allerta, oppure cronicamente esauriti. Possono comparire ansia, insonnia, disturbi digestivi, tachicardia, ipersensibilità, ipotensione o, al contrario, pressione elevata. La neuroinfiammazione aumenta. Il sistema immunitario si sbilancia.

La teoria polivagale, descrive tre modalità principali in cui il nostro sistema nervoso può rispondere agli stimoli ambientali:

1. Stato di sicurezza e connessione (nervo vago ventrale): è lo stato in cui possiamo rilassarci, comunicare, digerire, dormire, amare. Quando siamo in questo stato, il nostro corpo è in equilibrio, il tono vagale è alto e ci sentiamo al sicuro, presenti, connessi.

2. Stato di attacco o fuga (sistema simpatico): quando percepiamo una minaccia, il corpo si prepara ad agire. Il cuore accelera, i muscoli si tendono, la digestione si blocca. È una risposta utile in situazioni di pericolo reale, ma se persiste nel tempo può generare ansia, insonnia, irritabilità, ipertensione, infiammazione.

3. Stato di immobilizzazione o spegnimento (nervo vago dorsale): è la risposta del corpo quando la minaccia è percepita come ingestibile. Il sistema si spegne per proteggersi. Si manifesta come stanchezza estrema, depressione, dissociazione, apatia, bradicardia, digestione paralizzata.

L’adattamento sano prevede la capacità di passare fluidamente da uno stato all’altro, in risposta ai bisogni del momento. Ma quando il tono vagale è compromesso, il corpo può rimanere bloccato in stati di attivazione o spegnimento anche in assenza di pericoli reali.

Un tono vagale basso può manifestarsi in molti modi. Alcuni segnali frequenti includono:

- Ansia persistente

- Umore depresso o fluttuante

- Stanchezza cronica

- Insonnia o sonno non ristoratore

- Sensazione di “disconnessione” dal corpo o dagli altri

- Difficoltà digestive (gonfiore, stitichezza, reflusso)

- Intolleranze alimentari

- Tachicardia o aritmie

- Pressione bassa (con sensazione di giramento alzandosi)

- Sudorazione alterata

- Disfunzioni immunitarie o infiammatorie

In molti casi, questi sintomi non trovano una causa organica chiara agli esami tradizionali. Ma hanno una radice neurofisiologica reale, il sistema nervoso non riesce a ritrovare uno stato di sicurezza.

Ecco le principali cause di tono vagale compromesso:

1. Stress cronico non elaborato: Vivere costantemente sotto pressione, senza momenti di vero recupero, esaurisce la capacità del sistema nervoso di tornare allo stato parasimpatico. Il corpo resta in allerta, e il tono vagale si abbassa.

2. Traumi psicologici (grandi e piccoli): Eventi traumatici, soprattutto se vissuti durante l’infanzia, possono lasciare una traccia profonda nel sistema nervoso. Anche esperienze apparentemente minori ma ripetute, come la mancanza di sostegno emotivo, l’umiliazione, l’abbandono, possono compromettere il senso di sicurezza e quindi il tono vagale.

3. Infezioni croniche e neurotropiche: Virus come Epstein-Barr, Herpes virus, Lyme o enterovirus possono influenzare direttamente il nervo vago o il sistema immunitario, creando uno stato di infiammazione cronica che interferisce con la regolazione neurovegetativa.

4. Disbiosi intestinale: Il microbiota intestinale comunica in modo diretto con il cervello attraverso il nervo vago. Una disbiosi o una permeabilità intestinale cronica generano segnali infiammatori costanti, con ripercussioni sul tono vagale.

5. Tossicità ambientale: Esposizione a metalli pesanti, muffe, pesticidi, plastificanti e altre sostanze neurotossiche può alterare la funzione mitocondriale, la regolazione immunitaria e quella neurovegetativa.

6. Disregolazioni glicemiche: Diete ricche di zuccheri semplici e carboidrati raffinati, con picchi e crolli glicemici, destabilizzano il sistema nervoso e influenzano negativamente il tono vagale.

7. Carenze nutrizionali: La carenza di nutrienti come magnesio, zinco, vitamine del gruppo B, acidi grassi essenziali può ostacolare i processi di regolazione nervosa e infiammatoria.

Migliorare il tono vagale è possibile, anche in caso di compromissione importante. Ecco le strategie più efficaci, validate dalla clinica e dalla ricerca:

1. Respirazione consapevole: Respirare lentamente e profondamente stimola direttamente il nervo vago. Pratica quotidianamente 5-10 minuti di respirazione diaframmatica (inspiro 4, espiro 6-8 secondi). Meglio ancora se associata a consapevolezza corporea o preghiera.

2. Esposizione graduale al freddo:
Spruzzarsi il viso con acqua fredda, terminare la doccia con 30 secondi di acqua fredda o fare brevi bagni freddi stimola il nervo vago e rafforza la regolazione neurovegetativa.

3. Suoni e vocalizzazione: Cantare, mormorare, fare gargarismi o emettere vocalizzazioni prolungate (come il suono “Om”) attivano i muscoli collegati al vago e migliorano la coerenza cardiaca.

4. Movimento quotidiano: Camminare all’aria aperta, fare esercizi leggeri, ballare, praticare yoga dolce o Qi Gong aiuta il sistema nervoso a scaricare tensioni e ad attivare il parasimpatico.

5. Digiuno intermittente (personalizzato): Pause alimentari di 12-14 ore notturne (non prolungate) migliorano la sensibilità insulinica, la flessibilità metabolica e il recupero mitocondriale, beneficiando il tono vagale.

6. Nutrizione antinfiammatoria e probiotica: Dieta basata su cibi integrali, vegetali freschi, grassi buoni, proteine pulite e fermentati. Evitare zuccheri, farine raffinate, alimenti industriali, glutine e caseina se reattivi.

7. Somatic experiencing e terapie corporee: Tecniche come TRE (trauma release exercises), craniosacrale, osteopatia biodinamica, massaggi mirati e bodywork aiutano a liberare tensioni profonde e a ristabilire la regolazione autonoma.

8. Connessione relazionale autentica: Il contatto umano empatico, uno sguardo, una carezza, una conversazione sincera, attiva la branca ventrale del nervo vago. Circondarsi di persone sicure migliora il tono vagale.

9. Preghiera, meditazione, gratitudine: Tutte le pratiche che promuovono presenza, silenzio interiore, compassione e senso di connessione più ampio hanno un impatto diretto sul sistema nervoso e sul tono vagale.

10. Supporti mirati: In presenza di carenze o segnali specifici, può essere utile integrare magnesio (meglio se bisglicinato o treonato), zinco, omega 3, vitamine B, adaptogeni come ashwagandha, rhodiola, tulsi, L-teanina.

Il nervo vago non è solo un elemento anatomico. È una via maestra per la regolazione, l’integrazione mente-corpo e la possibilità concreta di ritrovare uno stato di equilibrio profondo.

Un tono vagale basso non è un destino. È un segnale. Un messaggio del corpo che chiede attenzione, rallentamento, nutrimento, contatto. Non esistono scorciatoie, ma esiste una strada. Una strada fatta di piccoli gesti, scelte quotidiane, ascolto sincero. E, quando serve, il supporto giusto per ritrovare la capacità di sentirsi al sicuro nel proprio corpo.

In ogni percorso di guarigione, fisica, psichica, emotiva, il tono vagale rappresenta un punto di accesso chiave. Riattivarlo significa non solo ridurre i sintomi, ma ricostruire la base fisiologica della vitalità, della gioia, della connessione. E ritornare pienamente presenti alla vita.

XO - Patrizia Coffaro

Indirizzo

Via Sassonero 2
Monterenzio
40050

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