29/04/2024
Lisa è una ragazza di 23 anni ed è appena stata stuprata.
Lisa piange.
Il dolore è insopportabile.
Dolore fisico, dolore emotivo.
Torna a casa e si fa una doccia.
Si sente sporca, vorrebbe strapparsi la pelle con le unghie.
E mentre lei si dispera e cade in depressione, mentre rimane distesa sul letto e con la tapparella abbassata, gli spermatozoi eiaculati dallo stupratore agitano, frenetici, le loro code, come tanti piccoli girini.
Lisa non vuole più vedere il sole.
Quei raggi luminosi sono troppo festosi per lei, esprimono troppa gioia e spensieratezza, per lei che si sente morta.
Poi accade.
Lo stupratozoo attraversa lo strato di cellule follicolari dell’oocita maturo e poi la zona pellucida.
I nuclei della cellula uovo e dello spermatozoo si fondono.
Si forma uno zigote.
Circa 24 ore dopo la fecondazione, lo zigote comincia una serie di divisioni cellulari e dopo altri 4 giorni si trasforma in una blastocisti, un ammasso sferico di cellule che circonda una cavità centrale.
Alcuni giorni dopo, l’embrione si impianta nell’endometrio dell’utero e inizia a secernere ormoni, come la gonadotropina corionica umana (hCG) che segnalano la sua presenza: “eccomi qua!”.
Parte dell’hCG passa dal sangue materno alle urine, dove può essere rilevata dai più comuni test di gravidanza precoce.
Lisa si alza dal letto, dopo settimane di apatia.
Alza la tapparella, guarda il cielo.
C’è il sole.
Lisa decide di abortire.
Poi apre Instagram e legge alcune dichiarazioni rilasciate del generale Vannacci e compagnia bella: "l’aborto è un’infelice necessità alla quale le donne sono costrette a ricorrere, ma non un diritto”.
Poi legge altre affermazioni condivise da associazioni becere e meschine: “se abortisci, sei un’assassina”.
Lisa abbassa di nuovo la tapparella.
E si stende sul letto.
La luce del sole le dà proprio fastidio.
🌻