Professione & Solidarietà

Professione & Solidarietà P&S si occupa di promozione della professione psicologica e solidarietà intercategoriale.

Natale è uno di quei momenti dell’anno in cui il tempo circolare interseca quello lineare. Ci troviamo a dire che un alt...
24/12/2025

Natale è uno di quei momenti dell’anno in cui il tempo circolare interseca quello lineare.

Ci troviamo a dire che un altro anno è passato e a fare il bilancio confrontando entrate e uscite e paragonandole all’anno precedente.

Un bilancio fatto di molti livelli, quello personale, per ognuno di noi, quello professionale, della categoria, quello più esteso, dell’intera società.

Nel farvi gli auguri per queste feste del 2025 e per un buon inizio del 2026, il mio pensiero si sofferma su due questioni che credo intersechino i diversi livelli.

La prima riguarda il fatto che l’anno appena trascorso è stato un anno di guerre, un anno doloroso, che ha visto scorrere sotto i nostri occhi immagini strazianti provenienti da varie zone del mondo, guerre che, pur essendo sostituite in questo periodo da luci e palline colorate, sappiamo non essere ancora finite.

Credo che questo debba interrogarci come abitanti di questo complesso mondo e come professionisti che dello studio del conflitto fanno uno dei propri oggetti e soggetti di lavoro.
Abbiamo assistito in questo anno al crollo di alcuni punti di riferimento che per molto tempo ci sono apparsi solidi e si sono oggi rivelati fragili.

Il mutamento del ruolo degli Stati Uniti nello scacchiere geopolitico, la modifica di un galateo istituzionale che ha sdoganato la possibilità di atti manifestamente aggressivi tra capi di Stato, la possibilità di affermazioni in contrasto con il diritto internazionale che ha tratti è sembrato un contenitore non più affidabile dei rapporti tra nazioni né tra esseri umani.

Credo che tutto questo e molto altro non possa che stimolare la nostra attenzione nei confronti di una umanità in divenire, dove intendo per umanità sia la collettività degli esseri umani, sia la cifra distintiva del nostro essere appartenenti alla razza umana.

Ed è pure su tale appartenenza che introduco qui la mia riflessione su un secondo tema.

Quello dell’Intelligenza Artificiale.

Un tema enorme che non intendo certo affrontare qui, ne avrò modo altrove cercando di utilizzare spazi maggiormente consoni all’enormità.

Mi preme però oggi, a chiusura di un anno e nell’attesa dell’alba di quello nuovo, condividere una riflessione.

Dall’illuminismo in poi abbiamo messo al centro del nostro mondo il faro della ragione, attribuendo all’intelligenza, nei suoi aspetti cognitivi il potere valoriale di guida assoluta.

Spesso abbiamo concentrato i nostri sforzi sul metodo scientifico, sulla dimostrabilità dei dati, sulle “certezze” di regole che minimizzassero la quantità di errore, sulla velocità.

Altrettanto spesso ci siamo concentrati al meglio delle nostre possibilità di somigliare quanto più possibile a macchine che ottimizzano la produzione di performance. Alto rendimento, alta velocità.

Talvolta questo processo è stato a scapito degli aspetti emotivi, di quelli spirituali.

Quella parte della nostra umanità forse un po' di intralcio alla produzione, alla performance.

Ecco io credo che oggi che siamo riusciti non nell’intento di somigliare a macchine da lavoro ma di reificare il superuomo, con superpoteri di memoria, creazione di testi, immagini, progetti e altri prodotti del pensiero.

Credo dunque che oggi sia il momento in cui poter recuperare quell’altra parte.

Credo non sia necessario competere con l’Intelligenza Artificiale, affermare che l’umano sia insostituibile, l’IA non solo lo sostituisce in molti campi, ma lo supera di granlunga, anche in molti dei campi che non ci saremmo aspettati, qualcuno dice persino nella sessualità con l’IA applicata ai sexi toy…

Credo sia il momento e che ci sia lo spazio oggi per utilizzare al meglio questa grande risorsa, facendoci sì sostituire in tutti quegli aspetti in cui è possibile farlo in sicurezza, facendoci aiutare in molte cose che prendono il nostro tempo e che viviamo come inutili, come gabbie “necessarie”, ma al contempo quel tempo e quello spazio che riusciamo a liberare credo sia il momento di utilizzarlo come un terreno fertile dove far germogliare e poter coltivare, più di prima “l’umano”, quello che si mette in relazione, che prova emozioni, che crede nella solidarietà con gli altri umani.

Credo che questa sia una grande occasione per sostituire il primato dell’intelligenza con quello della saggezza, del coraggio in senso etimologico di cor-agere, agire con il cuore.

Auguro quindi a tutti voi e a tutti noi, di festeggiare la nascita di un nuovo modo di essere sé, che possa risvegliare dal torpore la nostra “umanità”, accogliendo.

Accogliendo i progressi della scienza e della tecnica, accogliendo una spiritualità sopita, accogliendo le nostre radici e accogliendo la nostra propensione verso il futuro, verso l’alto, verso il cielo.

E soprattutto accogliendo l’ “Altro” in tutte le sue ricche diversità, in tutte le sue imperfezioni, talvolta anche nei suoi errori.

Sia quando l’altro è fuori, sia quando l’altro è una parte di noi stessi.

Per questo Natale auguro di trovare sotto l’albero: umanità, saggezza, solidarietà e coraggio, luce, mani che si intrecciano, occhi che si riflettono gli uni negli altri.

Buon Natale!

Nuova guida snella “Bonus Psicologo” di Professione & Solidarietà per i colleghi che si approcciano ad aderire al bonus ...
12/12/2025

Nuova guida snella “Bonus Psicologo” di Professione & Solidarietà per i colleghi che si approcciano ad aderire al bonus psicologo. - Professione e solidarietà

Il 5 dicembre sono state stilate le graduatorie che riguardano i fondi 2024. I beneficiari si possono rivolgere ai Professionisti che hanno aderito al “Bonus Psicologo”. Alla nostra associazione arrivano varie domande e con questa guida rispondiamo alle più importanti. Come fa il professionista...

La casa nel bosco e il supremo interesse del minore. La notizia è virale e fa discutere, l'allontanamento dei figli dall...
24/11/2025

La casa nel bosco e il supremo interesse del minore.

La notizia è virale e fa discutere, l'allontanamento dei figli dalla famiglia è certamente un provvedimento estremo che va disposto in situazioni estreme.

Non mi addentrerò nella specificità del caso, andrebbero conosciuti bene i fatti e non li conosco a sufficienza.

Mi limiterò a dire in proposito che ritengo che le polarizzazioni in atto basate sui titoli dei giornali mi preoccupano perché credo siano il sintomo di una comunicazione che tende sempre più verso la ipersemplificazione delle questioni complesse.

Farò invece due riflessioni che questa vicenda mi ha ispirato.

La prima è che questo caso come altri di questo momento storico, ci interroga su un punto che ci riguarda tutti come cittadini: fino a che punto riteniamo che lo Stato debba intervenire nelle scelte scelte individuali? Dove poniamo il confine tra tutela pubblica e libertà soggettiva?

La questione è complessa e riguarda l'etica e la politica.

Le riguarda quando parliamo di eutanasia, di ab**to, di accanimento terapeutico, di obbligo vaccinale, di unioni civili, di home schooling, di TSO, di immigrazione e di regolamentazione delle professioni e del mercato, di minori e di minoranze.

Ognuno di noi su ognuno di questi argomenti metterebbe probabilmente il confine in luoghi diversi.

I nostri rappresentanti istituzionali, quelli che hanno preso il maggior numero dei nostri voti, sono chiamati a tracciare tali confini e a costruire apparati atti a sorvegliarne il rispetto, a non consentire lo sconfinamento.

Talvolta accade di chiederci se da questi confini ci sentiamo protetti o se ci sentiamo rinchiusi.

La seconda è quella su cosa sia "il supremo interesse del minore".

E su questo inizierò con quella verrà forse letta come una provocazione e cioè che prima di tutto, almeno da una certa età in poi, che collocherei intorno ai sei anni, occorrerebbe chiederglielo al minore quale pensa che sia il suo supremo interesse.

Non perché possa decidere autonomamente, ma perché spesso il minore sa dare molti elementi su quali siano per lui le cose importanti che non sempre gli adulti vedono e che troppo spesso gli adulti ritengono con supponenza di sapere.

La salute, certo, garantire che i bambini siano in salute lo riconosciamo tutti come un parametro fondamentale ma... la salute non è fatta solo di assenza di patologie del corpo è fatta di potersi specchiare negli occhi della madre, del padre, di potersi sentire visto, ascoltato, riconosciuto.

E mi chiedo se siamo attenti come società a garantire questa salute ai nostri minori.

Mi chiedo se lo siamo nel pensare gli spazi urbani, le infrastrutture, nel pensare un mondo del lavoro che consenta tempi e modi che agevolino questa possibilità.

E poi l'educazione, certo è importante, fondamentale che i bambini apprendano nozioni di vario genere, che imparino a leggere, scrivere... ma soprattutto a pensare... a creare...

Ma per farlo li mettiamo in aule in cui pretendiamo che stiano per ore seduti, composti, in silenzio e mantenendo l'attenzione...

Mi viene in mente la mia fatica di adulta nello stare ferma e zitta quando frequento corsi che pure mi sono scelta, su argomenti che mi interessano e che pure pago... e scuoto la testa pensando ai miei figli a scuola...

Fermi e composti ad imparare nozioni che devono ripetere... e mi viene in mente mio figlio che non sa disegnare e prende brutti voti ad arte che compensa con le interrogazioni e che dice: mi porti in musei dove ci sono installazioni, fotografie, sculture, oggetti che rappresentano un concetto... ma io devo essere valutato ad "Arte" su una cosa che non so fare... potrebbe dare un tema e lasciare che ognuno di noi lo sviluppi trovando la propria forma di espressione artistica... invece devo essere valutato su come disegno... quale arricchimento dovrei trarne?

Il pensiero si sviluppa nelle sfumature, nello spazio tra lo 0 e l'1 eppure a scuola spesso si insegna un codice binario: domanda-risposta esatta.

Non intendo sminuire con questo le importanti funzioni della scuola né generalizzare, ci sono ottimi insegnanti e ottime iniziative a macchia di leopardo e talvolta la scuola ha anche una funzione salvifica rispetto a famiglie altamente disfunzionali.

Tuttavia mi chiedo se non possa essere questa una delle occasioni di riflessione anche sulle modalità didattiche, sullo scollamento rispetto alla natura.... Ove per natura non mi riferisco solo a boschi e fiumi e contatto con gli animali, ma alla natura umana, quella di bambini che hanno bisogno di muovere il proprio corpo, di esprimere entusiasmi e curiosità, di acquisire nozioni attraverso i cinque sensi non limitandosi alla vista e all' udito.

Ecco in questa storia io non so se il supremo interesse dei minori coinvolti sia vivere nel bosco senza il bagno in casa con i genitori o se sia in una struttura che garantisce servizi igienici, scuola, socialità... ci sono troppi aspetti che non conosco.

Ma spero che questa vicenda possa farci riflettere ad un livello più profondo rispetto allo schierarsi di qua o di là, spero che possiamo compiere, almeno noi psicologi, l' operazione di complessificare invece di quella di segno opposto.

📌 Giovedì 20 novembre 2025, sulla nostra pagina pubblica di Professione & Solidarietàhttps://www.facebook.com/profession...
17/11/2025

📌 Giovedì 20 novembre 2025, sulla nostra pagina pubblica di Professione & Solidarietà

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✅Jessica Ciofi sarà in trasmissione diretta per rispondere alle vostre domande su

"ECM chiusura del triennio 2023-2025 "

➡️Si potrà interagire partecipando alla diretta:

👉🏻richiedendo, su WhatsApp al 3406875971, ad Anna Quercia, il link per partecipare alla diretta.

👉🏻Oppure scrivendo nei commenti sotto la diretta. Vi aspettiamo ❤️

In questi giorni c’è stata una alzata di scudi nei confronti del DDL 2423 meglio conosciuto come DDL Valditara che, stan...
21/10/2025

In questi giorni c’è stata una alzata di scudi nei confronti del DDL 2423 meglio conosciuto come DDL Valditara che, stando a quanto riportano varie testate giornalistiche, vieterebbe l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole.

Qualche considerazione in merito:

In questi giorni c’è stata una alzata di scudi nei confronti del DDL 2423 meglio conosciuto come DDL Valditara che, stando a quanto riportano varie testate giornalistiche, vieterebbe l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole. Rispetto a tale divieto reagiscono tempestivamente i nove Ordini ges...

La consiglio veramente di cuore. Finalmente una polizza pensata per gli psicologi e non adattata da altre figure profess...
08/10/2025

La consiglio veramente di cuore. Finalmente una polizza pensata per gli psicologi e non adattata da altre figure professionali

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