Dr Francesco Sgarzi, Monteveglio (2025)

03/12/2025

La stitichezza non è un capriccio del corpo.

E non è sempre un problema di fibre, acqua o probiotici.

Ci sono momenti in cui l’intestino rallenta

perché tutto attorno è troppo rigido:

l’addome, il diaframma, il pavimento pelvico.

E quando questi muscoli lavorano male,

anche il colon fa più fatica.

Il risultato?

Passano i giorni,

ti senti piena, gonfia, irritata,

e ogni tentativo sembra inutile.

Ma non è un problema senza soluzione.

Quando rimetti movimento e fluidità nella zona centrale del corpo,

l’intestino risponde.

E torna a funzionare come un tempo.

Se queste parole ti risuonano, il primo passo è cliccare il link nella mia bio @‌zerogonfiore_drfrancescosgarzi.

Prenota la tua chiamata gratuita e scopri come affrontare reflusso e intestino irritabile in modo duraturo — per tornare a mangiare, viaggiare e lavorare con più libertà e leggerezza.

03/12/2025

Non è questione di cosa mangi.

Non è questione di quanto ci stai attenta.

Ci sono pasti semplici che ti appesantiscono come mattoni…

e altri più impegnativi che il corpo regge senza problemi.

E ti confondi.

Ti chiedi cosa hai sbagliato.

Ti senti imprevedibile.

Ma spesso non c’entra il piatto.

C’entra il momento.

Ci sono giorni in cui il corpo è teso, contratto, sotto pressione.

Giorni in cui sta facendo il possibile per starti dietro mentre lavori, corri, gestisci mille cose.

E se non ha spazio per respirare…

non ha spazio per digerire.

Non perché è rotto.

Ma perché non può aprirsi se prima non rallenta.

La vera svolta non è trovare “il cibo giusto”.

È creare un corpo che può ricevere.

E quando succede…

la digestione cambia senza che tu debba complicarti la vita.

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02/12/2025

Hai presente quella strana sensazione…

Quando finalmente va tutto bene, ma il tuo corpo si blocca lo stesso?

Una f***a. Un crampo. Un’urgenza improvvisa.

Proprio quando stai per goderti qualcosa.

E allora ti fermi. Cambi i piani.

E non capisci perché.

Ma il corpo sì.

Ha imparato che rilassarsi è pericoloso.

Perché ogni volta che ti lasciavi andare… succedeva qualcosa.

E così oggi, anche la leggerezza ti spaventa.

Non la vuoi evitare. Ma non sai più come fidarti.

La verità è che non sei fragile.

Il tuo corpo non è rotto.

Sta solo cercando un modo per proteggerti.

E puoi insegnargli che è possibile stare bene anche quando tutto va bene.

Immagina di tornare a uscire senza paura.

Di dire “sì” agli inviti, ai viaggi, alla vita.

Senza trattenere. Senza spiegare.

Solo vivendo davvero.

Il punto è che non puoi farlo finché il tuo corpo non si sente al sicuro.

E quel senso di sicurezza non lo trovi a forza di controlli, rinunce o integratori a caso.

Ma ricominciando da lì: da un corpo che ha bisogno di fidarsi di nuovo.

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02/12/2025

Per anni hai dato il massimo.

Eri quella che restava un’ora in più, che si preparava meglio, che si conquistava il suo spazio con testa e cuore.

Poi il corpo ha iniziato a mandarti segnali.

Pause forzate.

Pesantezza dopo pranzo.

Quella tensione alla pancia che ti distrae proprio nei momenti chiave.

E mentre fuori sembri la stessa, dentro hai iniziato a fare un passo indietro.

Non perché non sei capace.

Non perché non meriti di più.

Ma perché hai paura che, nel momento in cui ti giochi una possibilità… il corpo ti tradisca.

E così smetti di candidarti.

Smetti di proporti.

Smetti di sognare a voce alta.

Non è mancanza di ambizione.

È protezione.

E la verità è che, quando il corpo ritrova spazio e fiducia…

la tua ambizione torna fuori come se non se ne fosse mai andata.

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01/12/2025

È una delle sensazioni più frustranti:

fai tutto “bene”, segui le regole, eviti i cibi che ti scatenano i sintomi…

e il reflusso arriva comunque.

Non è colpa tua.

E non significa che non stai facendo abbastanza.

A volte, il reflusso compare perché l’area dello stomaco è già tesa:

il diaframma si muove poco,

la zona del petto è rigida,

la digestione parte più lentamente…

e ciò che dovrebbe restare giù finisce per risalire.

Il punto non è togliere sempre di più.

Il punto è rimettere il corpo in condizione di gestire quello che mangi.

Quando questa zona torna a funzionare con più fluidità,

ti accorgi che il sintomo cambia.

E che puoi tornare a scegliere i pasti senza vivere in difesa.

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01/12/2025

Una volta entravi in un ristorante e ti brillavano gli occhi.

La scelta del posto, il menù, il vino… erano parte del piacere.

Poi, senza che te ne accorgessi, il corpo ha iniziato a metterti tensione.

Non per il cibo.

Ma per tutto quello che il cibo comporta davanti agli altri.

Le domande da fare.

Le spiegazioni da dare.

Gli sguardi che senti addosso quando cerchi di scegliere un piatto che non ti faccia stare male.

E così ogni invito diventa un peso.

Non perché non ami le cene fuori…

ma perché non vuoi dover giustificare il tuo corpo ogni volta che ti siedi a tavola.

Così eviti.

Dici che sei stanca.

Che è una settimana piena.

Che preferisci mangiare a casa.

Ma nel fondo lo sai:

ti manca quella leggerezza che una volta era tua.

Ti manca dire “ci sono” senza dover calcolare tutto.

E no, non è il cibo il problema.

È la fatica di dover raccontare un corpo che nessuno vede davvero.

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30/11/2025

Molte donne che seguo vivono con la sensazione di doversi “riparare” ogni giorno.
Come se il corpo fosse qualcosa da correggere, da aggiustare.
Ma il corpo non ha bisogno di essere forzato. Ha bisogno di sentirsi al sicuro per potersi riaprire.

Quando smetti di combattere contro i sintomi, qualcosa cambia.
Il gonfiore si attenua. La respirazione si distende.
E arriva una calma nuova: quella che nasce quando non devi più difenderti da te stessa.

Oggi, prova a non fare nulla per un momento.
Solo respirare. Solo sentire.
È lì che inizia la vera rigenerazione.

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30/11/2025

Il reflusso non arriva dal nulla.
Si costruisce nel corpo, poco alla volta.

Magari hai mangiato bene.
Magari hai scelto piatti leggeri.
Eppure quella f***a allo sterno, quella risalita acida,
ti accompagna comunque.

Non è colpa del cibo.
È che durante la giornata:

– resti tesa nella zona dello stomaco
– respiri corto senza accorgertene
– digerisci più lentamente
– e quando ti fermi… tutto risale

Il reflusso non è solo “acidità”.
È un sistema che lavora sotto pressione.

Quando questa zona si ammorbidisce
e il ritmo digestivo torna fluido,
la sensazione cambia.
E il bruciore non comanda più la tua giornata.

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29/11/2025

Ci sono giorni in cui anche il tuo stesso corpo ti sembra estraneo.

Gonfio, teso, irritato.

Ti guardi e pensi: “Questa… non sono io.”

E allora ti copri. Ti chiudi.

Non perché non ami il contatto.

Ma perché ogni gesto può diventare troppo.

Quando convivi con reflusso o intestino irritabile, non cambia solo la digestione.

Cambia il modo in cui ti lasci toccare, in cui ti muovi, in cui vivi la tua intimità.

Ogni stimolo può attivare il corpo.

Ogni carezza può diventare una minaccia.

Eppure dentro di te c’è solo una voglia: lasciarti andare.

Smettere di contrarre, controllare, trattenere.

E tornare a sentirti libera nel corpo. Presente nella relazione. Aperta al piacere.

Non sei “quella che non ama il contatto”.

Hai solo imparato a difenderti.

Ma esiste un modo diverso.

Un modo per vivere il corpo con più fiducia, senza vergogna, senza paura.

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29/11/2025

Ti sei abituata a chiamarlo “il solito gonfiore”.

Ti sei convinta che sia normale sentirti pesante dopo ogni pasto.

Hai accettato la stanchezza come una tua caratteristica.

Ma non è la tua normalità.

È solo la forma che hai preso per sopravvivere ai sintomi.

Quando il corpo sta male per troppo tempo, ci si abitua.

Si impara a stringere i denti.

Si impara a fare finta di non sentire.

Si costruisce una routine che gira attorno al malessere, non attorno a te.

E quello che oggi chiami equilibrato, a volte è solo rassegnato.

La svolta non è stravolgere tutto.

È iniziare a credere che non devi più adattarti al dolore, ma puoi iniziare a ricostruire spazio, energia e piacere.

Un passo alla volta.

Quando il corpo sente che finalmente non deve farcela da solo.

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28/11/2025

È una delle sensazioni più frustranti:
arrivi a tavola con fame, anche contenta…
e dopo pochi minuti senti la pancia gonfiarsi
come se il corpo si chiudesse per proteggersi.

Succede perché non arrivi al pasto “vuota” davvero.
Arrivi con:

– tensione muscolare nella zona dello stomaco
– respiro corto dopo ore di lavoro
– pancia contratta senza che tu te ne accorga
– intestino già irritato dalla giornata

E quando arriva il primo boccone,
il corpo non riesce ad accoglierlo.
Non è pronto.
Non ha lo spazio.

Il risultato è quel gonfiore immediato,
quella rigidità,
quella sensazione di “fine dell’appetito” in un attimo.

Ma non è una condanna.

Quando il corpo torna a lavorare con più fluidità,
torni a sentire piacere nel mangiare.
Il pasto torna un momento leggero, non un rischio.

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28/11/2025

Succede piano, quasi senza che te ne renda conto.

Prima smetti di sentire davvero il gusto.

Poi inizi a mangiare per abitudine, non per desiderio.

Poi arriva quella pesantezza che ti spegne l’appetito anche quando vorresti solo sentirti bene.

E ti dici che è un periodo.

Che “non hai fame”.

Che “ti basta poco”.

Ma forse non è questo.

Forse il problema non è che il cibo non ti piace più…

ma che il tuo corpo non riesce più a riconoscere il piacere, perché ogni pasto è diventato un potenziale rischio.

Quando il piacere si spegne, non perdi solo la fame:

perdi spontaneità, perdi voglia di stare con gli altri, perdi parti di te che una volta erano vive.

A volte si spegne anche il desiderio, l’intimità, la leggerezza.

Perché è difficile sentirsi presenti quando la pancia tira, brucia, si gonfia al primo boccone.

E non è colpa tua.

È solo un intestino che ha provato troppo a lungo a proteggerti.

E la cosa bella è che quando lui torna a sentirsi al sicuro…

torni anche tu.

Torna la fame buona.

Torna il piacere.

Torna la vita che si apre invece di richiudersi.

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03/12/2025

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01/12/2025

30/11/2025

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29/11/2025

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28/11/2025

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