03/12/2021
🔹 Oggi si celebra la Giornata Internazionale per le Persone con Disabilità proclamata dall’ONU nel 1981 con l’obiettivo di promuoverne i diritti ed il benessere.
💬 L’Ordine delle Psicologhe e Psicologi del Veneto in questa giornata pone una riflessione e l’attenzione sul tema della disabilità nella comunicazione, sul linguaggio da usare e su come vengono presentate dai media le persone con disabilità.
↔ La disabilità non è qualcosa di intrinseco della persona, si crea quando il soggetto entra in un mondo di barriere, quando non riesce più ad accedere ai servizi all’interno della società. Qui nasce quella distanza che non si riesce a colmare. Qui c’è la disabilità.
💼 «Lo/la psicologo/a può svolgere un ruolo importante - spiega Federica Sandi - Segretario e Consigliera dell’Ordine delle Psicologhe e Psicologi del Veneto - può essere una risorsa per ridare dignità alla persona con disabilità anche attraverso il linguaggio, la cultura dell’espressione, abbandonando vecchi modelli medici, assistenzialistici quali: “affetto da”, “malato di”, ritardato, invalido, affetto o portatore di disabilità, il termine disabile usato come sostantivo, diversamente abile o handicappato.
♿ Un’espressione fortemente disapprovata dalle associazioni di persone con disabilità è “costretto sulla sedia a rotelle”, in quanto, per loro la carrozzina non rappresenta nessuna costrizione, anzi è un mezzo di libertà, di autonomia per chi non ha mai camminato o non può più camminare.
🗣️ Esistono invece altre espressioni, i “termini rispettosi” che mettono la persona prima di tutto: “persona/ragazzo/bambino con disabilità” o “persona disabile” per abbreviare. Parliamo di disabili e ci dimentichiamo la persona con le sue caratteristiche.
🗞 Potremmo inoltre suddividere le notizie che riguardano la disabilità in tre modelli. In un contesto di informazione “sanitaria” la disabilità è presentata come una malattia che rende coloro con la quale ci convivono dipendenti dal personale sanitario per cure e assistenza.
Nel modello “patologia sociale” le stesse sono presentate come individui svantaggiati, che si appellano allo Stato o alla società per ricevere sostegno economico come dono e non come diritto.
La tendenza inoltre è anche di parlare di “super disabili” con capacità eccezionali, fonte di ispirazione per chi non ha una disabilità e speciali perché convivono con una disabilità.
Ma la disabilità è tanto altro, è una condizione di vita con cui la persona vive e che può comportare anche, ma non solo, difficoltà individuali, in famiglia e in società».
👉 Il tema tocca molto da vicino anche i genitori con figli con disabilità, una genitorialità complessa. Anche di questo si parlerà stasera nel corso della web serie “GENITORI (IM)PERFETTI” in diretta alle 21 sui canali social .
📰 Leggi l'intervista https://bit.ly/3dcDgZP