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Credo fortemente nella ricerca scientifica e la mia pratica è basata sulle evidenze; il mio modo di lavorare privilegia un approccio attivo, personalizzato e biopsicosociale.

Uno studio ha cercato di capire perché alcune donne, dopo un incidente stradale, sviluppano dolore muscoloscheletrico cr...
31/10/2025

Uno studio ha cercato di capire perché alcune donne, dopo un incidente stradale, sviluppano dolore muscoloscheletrico cronico (CMSP) e sintomi da stress post-traumatico (PTSS), mentre altre no.

🔬 I ricercatori hanno analizzato il sangue di donne coinvolte in incidenti e identificato 40 geni localizzati sul cromosoma X collegati allo sviluppo di dolore cronico e stress.
Tra questi, 11 geni sfuggono al meccanismo di silenziamento del secondo cromosoma X, un fenomeno tipico solo delle donne, risultando più attivi proprio in chi sviluppa dolore e stress persistenti.

📌 Questi geni sono legati a funzioni immunitarie, risposta allo stress e sensibilità al dolore.
Non si tratta solo di fattori emotivi o psicologici: la biologia femminile ha caratteristiche specifiche che possono influenzare la risposta al trauma e la cronicizzazione del dolore.



📖 Yu S, Chen C, Pan Y, et al. Genes known to escape X chromosome inactivation predict co-morbid chronic musculoskeletal pain and posttraumatic stress symptom development in women following trauma exposure. Am J Med Genet B Neuropsychiatr Genet. 2019;180(6):415–427. https://doi.org/10.1002/ajmg.b.32706

Il dolore cronico muscoloscheletrico colpisce più frequentemente le donne, ma non è ancora chiaro il perché.Uno studio p...
24/10/2025

Il dolore cronico muscoloscheletrico colpisce più frequentemente le donne, ma non è ancora chiaro il perché.

Uno studio pubblicato su Pain ha provato a esplorare il ruolo degli ormoni sessuali, partendo da un modello animale.

📌 Ecco cosa hanno osservato:

– Le femmine sviluppavano dolore più diffuso, più intenso e duraturo
– I maschi, un dolore più localizzato e transitorio
– Quando venivano privati del testosterone, anche i maschi sviluppavano dolore come le femmine
– Al contrario, somministrare testosterone alle femmine riduceva il dolore
– Nel cervello, le femmine mostravano una maggiore espressione di SERT (una proteina che regola la serotonina) nel nucleo del rafe magnus, implicata nella modulazione del dolore

🎯 Questo studio non può essere applicato direttamente all’essere umano, ma suggerisce che il sesso biologico può influenzare in modo significativo l’esperienza del dolore: intensità, durata, distribuzione e meccanismi neurochimici.

Non possiamo tradurre direttamente questi risultati all’essere umano. Ma ci ricordano una cosa importante: anche i meccanismi del dolore possono essere diversi, a seconda del sesso biologico.



📖 Lesnak JB, Inoue S, Lima L, Rasmussen L, Sluka KA. Testosterone protects against the development of widespread muscle pain in mice. Pain. 2020;161(12):2898–2908. doi:10.1097/j.pain.0000000000001985

La ricerca sull’esercizio di forza ha prodotto molti dati… ma in larga parte basati su campioni maschili. Uno studio pub...
17/10/2025

La ricerca sull’esercizio di forza ha prodotto molti dati… ma in larga parte basati su campioni maschili. Uno studio pubblicato da Pearson e colleghi su PLOS ONE nasce per colmare questo gap.

🎯 Obiettivo: capire se uomini e donne rispondono in modo diverso al danno muscolare indotto da esercizio (EIMD), quando si allenano con carichi bassi (30% 1RM) o alti (80% 1RM).

📌 Il protocollo prevede:

*esercizi di leg curl e leg extension
*test su 24 uomini e 24 donne non allenati
*misurazioni oggettive fino a 7 giorni dopo: forza, infiammazione, creatin-chinasi, *dolore, edema, mobilità articolare

🔍 Perché è importante?

*Il danno muscolare post-esercizio può limitare le capacità adattative
*Studi precedenti hanno dato risultati contrastanti su differenze uomo/donna
*Le donne, pur avendo potenziali vantaggi protettivi ormonali, mostrano a volte più dolore e maggiore infiammazione
*I dati su contraccettivi, fase del ciclo e risposta infiammatoria sono ancora scarsi o incoerenti

Questo studio non presenta ancora risultati: è un protocollo sperimentale, ma ben progettato per indagare variabili spesso trascurate.
E rappresenta un passo necessario per sviluppare raccomandazioni di allenamento più precise e informate al sesso biologico.



Pearson AG, Macnaughton LS, Hind K. S*x differences in the impact of resistance exercise load on muscle damage: A protocol for a randomised parallel group trial. PLOS ONE. 2022;17(9):e0275221.

Uno studio pubblicato nel 2023 ha passato in rassegna i dati scientifici su quattro delle condizioni MSK croniche più di...
10/10/2025

Uno studio pubblicato nel 2023 ha passato in rassegna i dati scientifici su quattro delle condizioni MSK croniche più diffuse: dolore cervicale, lombalgia, osteoartrosi e artrite reumatoide.
Il risultato? Le donne sono più frequentemente colpite, con manifestazioni cliniche più gravi e persistenti rispetto agli uomini.

📌 Alcuni dati chiave:

Dolore cervicale: più frequente e invalidante nelle donne, con maggiore sensibilità a stimoli meccanici, minore forza muscolare e più alta vulnerabilità post-trauma.

Lombalgia cronica: più diffusa in età fertile e post-menopausa. Fattori ormonali, infiammatori e psicosociali contribuiscono alla maggiore incidenza nel sesso femminile.

Osteoartrosi: nelle donne si osservano più dolore, più infiammazione articolare e risposta immunitaria diversa rispetto agli uomini, con minore risposta agli stessi farmaci.

Artrite reumatoide: le donne ne soffrono di più e in forma più severa, con peggiori esiti clinici. Le differenze ormonali e immunologiche sono tra i principali fattori coinvolti.

📊 Lo studio chiarisce: si parla di differenze biologiche (sesso), non di genere. Ma riconoscerle è cruciale. Perché trattare tutti allo stesso modo, quando i meccanismi sono diversi, non è equità: è approssimazione.



Overstreet DS, Strath LJ, Jordan M, et al. A Brief Overview: S*x Differences in Prevalent Chronic Musculoskeletal Conditions. Int J Environ Res Public Health. 2023;20(5):4521. https://doi.org/10.3390/ijerph20054521

In medicina del dolore, le differenze tra uomini e donne non si riducono a “sensibilità” soggettiva, ma si fondano su da...
03/10/2025

In medicina del dolore, le differenze tra uomini e donne non si riducono a “sensibilità” soggettiva, ma si fondano su dati biologici, farmacologici e comportamentali concreti.

📌 Alcuni punti chiave emersi dalla revisione scientifica:

Le donne soffrono più frequentemente di disturbi come emicrania, fibromialgia, sindrome del colon irritabile, artrite reumatoide.

Studi su animali e umani mostrano che le soglie del dolore e la tolleranza sono in media più basse nelle donne, ma con differenze legate anche al tipo di dolore (termico, pressorio, ischemico).

Gli ormoni sessuali (estrogeni, progesterone, testosterone) modulano sensibilità, infiammazione e risposta agli analgesici. Gli effetti possono cambiare nel ciclo mestruale, gravidanza o menopausa.

Le donne rispondono diversamente ai farmaci: ad esempio, necessitano dosi minori di morfina ma riportano più effetti collaterali.

Anche in terapie non farmacologiche, come la riabilitazione multimodale, sono emerse risposte diverse in base al genere, a favore delle donne.

Il rischio di nocebo (aspettative negative) è più elevato nelle donne, quello di placebo (risposte positive non specifiche) nei maschi.

📍Conclusione? Serve più che mai una medicina del dolore informata al genere, che tenga conto:

di divergenze biologiche documentate

dell’influenza del contesto psicosociale

e del rischio concreto di bias clinico.

🎯 Per una presa in carico davvero personalizzata, queste differenze vanno riconosciute, comprese e integrate nei percorsi terapeutici.



Schopper M, Fleckenstein J, Irnich D. Geschlechtsspezifische Aspekte bei akuten und chronischen Schmerzen. Implikationen für Diagnose und Therapie. Schmerz. 2013;27:456–466. https://doi.org/10.1007/s00482-013-1361-7

💬 Riabilitazione per il dolore cronico: tutti i pazienti hanno le stesse opportunità?Uno studio condotto in Svezia ha an...
26/09/2025

💬 Riabilitazione per il dolore cronico: tutti i pazienti hanno le stesse opportunità?

Uno studio condotto in Svezia ha analizzato oltre 850 pazienti (262 uomini, 589 donne) con dolore muscoloscheletrico cronico, valutati da équipe interdisciplinari in una clinica specialistica. L’obiettivo era capire se, a parità di condizione clinica, le raccomandazioni per ulteriori esami o trattamenti in cure primarie cambiassero in base al genere.

📌 Risultati principali:

Gli uomini avevano quasi il doppio delle probabilità di essere indirizzati alla fisioterapia (OR 1.93).

Anche la probabilità di ricevere una raccomandazione per esami radiologici (come RX, TC o RM) era significativamente più alta per gli uomini (OR 1.82).

Queste differenze non erano spiegate da età, livello di dolore, interferenza sulla vita quotidiana, ansia, depressione o status socioeconomico.

📊 Non sono emerse differenze significative nell’accesso ad altri tipi di trattamento (psicoterapia, terapia occupazionale, consulenze specialistiche).

🎯 Cosa significa? Che anche in ambito specialistico e interdisciplinare, le decisioni cliniche possono essere influenzate da aspettative di genere.
Non si tratta di intenzionalità, ma di automatismi, rappresentazioni culturali e abitudini consolidate.

📣 Se vogliamo una riabilitazione equa, serve anche questo: analizzare i dati, riconoscere le tendenze e interrogarsi su cosa guida davvero le scelte cliniche.

📖 Stålnacke B-M, Haukenes I, Lehti A, et al. Is there a gender bias in recommendations for further rehabilitation in primary care of patients with chronic pain after an interdisciplinary team assessment? J Rehabil Med. 2015;47(4):365–371.

Un recente studio svizzero ha chiesto a oltre 200 medici come avrebbero gestito un caso di lombalgia acuta. Lo scenario ...
12/09/2025

Un recente studio svizzero ha chiesto a oltre 200 medici come avrebbero gestito un caso di lombalgia acuta. Lo scenario clinico era sempre lo stesso, identico in tutto… tranne che in un dettaglio: in alcuni casi il paziente era un uomo, in altri una donna.

📌 I risultati mostrano tendenze interessanti:

*le donne ricevono meno spesso dosi elevate di antidolorifici;
*gli uomini vengono sottoposti più frequentemente a esami radiologici, anche quando non necessari;
*la gestione delle donne è risultata più aderente alle linee guida, ma anche meno “approfondita”.

👨‍⚕️👩‍⚕️ E gli stereotipi? Molti medici (uomini e donne) hanno dichiarato che “un uomo tipico” è più sensibile al dolore e meno resistente di una donna.
Un'inversione sorprendente rispetto ad altri contesti internazionali, ma che ci fa riflettere: quanto contano le nostre convinzioni inconsapevoli, anche quando curiamo?

🎯 La ricerca non punta il dito. Ma ci invita a fare una domanda fondamentale:
stiamo davvero ascoltando il dolore di chi ci chiede aiuto, o lo stiamo interpretando?



Schilter LV, Le Boudec JAE, et al. Gender-based differential management of acute low back pain in the emergency department. Women’s Health. 2024;20:1–10.

💬 “Se sei una donna, il tuo dolore ha meno valore?”La scienza oggi ci mostra un fatto inquietante: in pronto soccorso, l...
05/09/2025

💬 “Se sei una donna, il tuo dolore ha meno valore?”

La scienza oggi ci mostra un fatto inquietante: in pronto soccorso, le donne ricevono meno trattamenti per il dolore rispetto agli uomini, anche quando riferiscono lo stesso livello di dolore.

Uno studio pubblicato su PNAS (2024) ha analizzato oltre 21.000 casi in due Paesi diversi. I risultati parlano chiaro:

alle donne viene prescritto meno spesso un antidolorifico, sia oppioide che non oppioide;

il loro dolore è meno frequentemente registrato dagli operatori sanitari;

restano in media più a lungo in attesa di trattamento.

🔬 In un test sperimentale, a parità di sintomi, il dolore di una paziente donna è stato valutato come meno intenso rispetto a quello di un uomo.

Questo non perché la scienza dica che il dolore femminile vale meno.
Ma perché documenta una realtà clinica distorta da stereotipi inconsapevoli, anche da parte di chi cura.

📣 Il dolore è personale, soggettivo, ma va sempre preso sul serio. E va trattato in modo equo, senza filtri o pregiudizi.



Guzikevits M, Gordon-Hecker T, et al. S*x bias in pain management decisions. PNAS. 2024;121(33):e2401331121.

📈 Intensità dell’esercizio e benessere psicofisico: c’è un legame?Quando si parla di dolore muscoloscheletrico cronico, ...
29/08/2025

📈 Intensità dell’esercizio e benessere psicofisico: c’è un legame?

Quando si parla di dolore muscoloscheletrico cronico, come nel caso della fibromialgia o del mal di schiena persistente, sappiamo che il dolore non è solo un fatto fisico. Emozioni, pensieri e abitudini giocano un ruolo importante nel modo in cui lo percepiamo e lo affrontiamo ogni giorno.

L’esercizio fisico è una componente fondamentale della riabilitazione. Ma sapevi che non conta solo fare esercizio… conta anche con quale intensità lo fai?

📌 Nelle persone con fibromialgia, esercizi a bassa o moderata intensità aiutano a migliorare la qualità della vita e a ridurre ansia e depressione.

📌 Al contrario, chi soffre di lombalgia cronica può trarre maggior beneficio da esercizi a intensità più alta: migliorano non solo il dolore, ma anche l’umore e il senso di efficacia personale.

Non esiste una “ricetta unica”: ogni corpo ha i suoi tempi e ogni persona ha bisogno di un percorso calibrato con attenzione, sicurezza e rispetto.

💬 Vuoi capire quale tipo di esercizio può fare davvero la differenza per te? Parliamone insieme



Klaps S, Haesevoets S, Verbunt J, et al. The influence of exercise intensity on psychosocial outcomes in musculoskeletal disorders: a systematic review. Sports Health. 2022;14(6):526-537.

💬 “Ma quanto dolore sta provando davvero?”Quando valutiamo il dolore di qualcun altro, che siamo clinici, caregiver o se...
22/08/2025

💬 “Ma quanto dolore sta provando davvero?”

Quando valutiamo il dolore di qualcun altro, che siamo clinici, caregiver o semplici osservatori, non siamo così oggettivi come pensiamo.

Uno studio sperimentale su oltre 240 persone ha mostrato che, a parità di dolore auto-riferito e di espressione facciale, il dolore delle donne viene sistematicamente sottovalutato rispetto a quello degli uomini.

🔍 Anche se i pazienti mostravano gli stessi segni facciali di dolore, i partecipanti allo studio:

*attribuivano meno dolore alle donne, con una media di 2,45 punti in meno su una scala da 0 a 100;
*tendevano a preferire la psicoterapia per le donne e farmaci antidolorifici per gli uomini;
*ritenevano le donne più propense a esprimere il dolore (e quindi meno “credibili”).

📊 Questo non riguarda solo i clinici: i partecipanti non erano operatori sanitari, ma persone comuni.
E proprio per questo i risultati ci parlano di uno stereotipo culturale diffuso, che influenza anche la percezione del dolore reale e osservabile.

📣 Il punto non è solo il trattamento clinico, ma ciò che accade ogni volta che il dolore viene giudicato dall’esterno, perché quando il dolore non viene riconosciuto, non viene trattato. E chi lo prova, resta inascoltato.



Zhang L, Losin EAR, Ashar YK, et al. Gender biases in estimation of others’ pain. J Pain. 2021 Sep;22(9):1048–1059.

Hai mai avuto la sensazione che il tuo dolore non venisse preso sul serio?Se sei donna, probabilmente sì. Non è solo una...
15/08/2025

Hai mai avuto la sensazione che il tuo dolore non venisse preso sul serio?

Se sei donna, probabilmente sì. Non è solo una sensazione, si tratta di una realtà documentata dalla scienza.

Le donne sperimentano più spesso dolore cronico, più intensamente e per più tempo rispetto agli uomini. Eppure, troppo spesso quel dolore viene sminuito, etichettato come “esagerazione” o attribuito allo stress.

La ricerca ci spiega perché: gli ormoni femminili influenzano la soglia del dolore e la risposta ai farmaci. Il ciclo mestruale, la gravidanza, la menopausa… sono tutte fasi in cui il dolore può cambiare volto, intensità e durata. E non è tutto: ansia, carichi mentali, diagnosi mancate rendono la gestione del dolore nelle donne una vera e propria sfida clinica.

Ma c’è una cosa che non dovrebbe mai cambiare: il diritto di essere ascoltate, credute, accompagnate.

👩‍⚕️ Per questo è fondamentale un approccio che tenga conto di tutto ciò che rende il nostro corpo unico. Il dolore è un’esperienza reale, che merita di essere compresa per quello che è: un segnale del corpo, non un’esagerazione, né qualcosa da ignorare.
Ogni percorso di cura dovrebbe partire da qui.



Stieger A, Asadauskas A, Luedi MM, Andereggen L. Women's Pain Management Across the Lifespan-A Narrative Review of Hormonal, Physiological, and Psychosocial Perspectives. J Clin Med. 2025 May 14;14(10):3427. PMID: 40429422; PMCID: PMC12112123.

🏃‍♂️ Riabilitazione sportiva: più di un ritorno al gesto atletico 🏃‍♀️Una lesione sportiva può interrompere la pratica, ...
08/08/2025

🏃‍♂️ Riabilitazione sportiva: più di un ritorno al gesto atletico 🏃‍♀️

Una lesione sportiva può interrompere la pratica, rallentare i progressi, a volte persino mettere alla prova la motivazione. Ma la riabilitazione non è solo “tornare come prima”: è un percorso che punta a recuperare e, quando possibile, migliorare la funzione e la performance rispetto al periodo pre-infortunio.

Il processo riabilitativo dovrebbe iniziare il prima possibile dopo l’infortunio, e seguire una sequenza strutturata, in linea con la fisiologia della guarigione. Le prime fasi mirano a proteggere i tessuti e controllare il dolore; quelle successive a recuperare forza, resistenza, coordinazione, mobilità articolare e propriocettiva, senza trascurare mai l’aspetto funzionale e individuale.

La fisioterapia sportiva non riguarda solo il “riparare”, ma il preparare il corpo a tornare a fare ciò che ama, in modo sicuro ed efficace.

✨ Vuoi capire meglio come un percorso di riabilitazione può aiutarti a tornare in campo con fiducia?

Parliamone insieme.



WHO. Rehabilitation in health systems. Geneva: World Health Organization; 2017.

Indirizzo

Via Mentana 28/Monza
Monza
20900

Orario di apertura

Lunedì 13:00 - 20:00

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