31/10/2012
Margherita ha 17 anni
studia al Liceo Classico ma soprattutto ama la danza moderna. Ogni giorno si allena per due ore dopo i compiti.
Da qualche tempo però, dopo aver ballato, inizia un dolore lieve a livello della parte inferiore destra dell’addome. Va e viene senza bisogno di farmaci.
Quella mattina Margherita si alza presto perché nel pomeriggio avrà le prove generali del saggio di danza. Il dolore compare subito, ma a differenza delle altre volte, diventa sempre più intenso. Non riesce nemmeno a fare colazione né a vestirsi. Sua madre si preoccupa e decide di portarla in pronto soccorso.
Lì arriva molto sofferente, la visita e gli esami del sangue permettono di fare diagnosi di appendicite acuta.
Nel pomeriggio è già in sala operatoria, il chirurgo rassicura mamma e papà; si trattava effettivamente di un’infiammazione che ha comportato l’asportazione dell’appendice.
Margherita viene dimessa con il programma di ritornare in Ospedale per la medicazione della ferita chirurgica e ricevere l’esito dell’esame istologico effettuato sul pezzo operatorio. E’ la routine le avevano assicurato i medici alla dimissione.
Il chirurgo che l’ha operata oggi però è meno sorridente del solito. Spiega a Margherita e ai suoi genitori che l’infiammazione dell’appendice, in realtà dipendeva dalla presenza di un tumore.
Si affretta a spiegare che in realtà è un tumore a prognosi favorevole che non richiede alcuna terapia, ma nella testa di Margherita ormai le parole si confondono.
Effettivamente si tratta di un tumore neuroendocrino dell’appendice, comunemente chiamato “carcinoide”.
Si tratta di tumori rari, spesso si manifestano come riscontri occasionali in corso di appendicite e, se trattati correttamente, dal punto di vista chirurgico, sono completamente guaribili.
La mamma di Margherita capisce che è necessario trovare un centro che si occupi di queste patologie rare per capire quali saranno i prossimi passi per arrivare alla risoluzione del problema di sua figlia.
L’oncologo che le siede di fronte, durante la visita organizzata pochi giorni dopo, le rassicura. Informa Margherita del fatto che le dimensioni del tumore asportato, richiederanno di ampliare l’intervento chirurgico eseguito, per asportare la malattia nella sua completezza, ma che le probabilità di guarigione sono molto alte.
Margherita affronta, dopo un mese dal precedente, il secondo intervento chirurgico e come previsto dai medici, non ci sono più tracce della sua malattia.
Oggi Margherita si laurea, sono passati 7 anni da quell’esperienza, tutti i controlli sono risultati nella norma. Margherita balla ancora…