Itmo

Itmo GRUPPO ITALIANO PER LA RICERCA IN ONCOLOGIA MEDICA E LO STUDIO DEI TUMORI Il 26 settembre 1991 nasce il gruppo I.T.M.O. (Italian Trials in Medical Oncology).

Finalizzato alla ricerca multicentrica, l’I.T.M.O. ha le seguenti finalità:

• promuovere la Ricerca Clinica conducendo, con la collaborazione degli Oncologi Medici interessati, studi multicentrici che consentano ai pazienti di avere una qualificata assistenza presso strutture a loro geograficamente accessibili. I risultati ottenuti saranno pubblicati su riviste scientifiche, riportando tra gli Autori i nomi di tutti coloro i quali hanno collaborato;

• contribuire all’aggiornamento dei Soci medici che partecipano alle iniziative dell’I.T.M.O., attraverso la realizzazione di un programma educazionale accreditato nell’ambito del progetto di Educazione Continua in Medicina e, pertanto, i Congressi I.T.M.O. verranno presentati per l’ottenimento dei crediti formativi;

• operare un’attività di agenzia di coordinamento a disposizione di altri Gruppi di ricerca clinica, che richiedano un supporto tecnico-scientifico per la realizzazione dei loro programmi;

• patrocinare e/o partecipare a iniziative scientifiche e/o culturali che riguardano direttamente o indirettamente l’oncologia medica. ITMO, tramite il Ce.Ri.Ca (Centro ad Alta specializzazione per lo studio e la cura dei Carcinoidi e dei Tumori Neuroendocrini) si occupa, nello specifico, del trattamento dei Tumori Neuroendocrini attivando innovativi protocolli di Studio attraverso un approccio multidisciplinare.

XXIV Riunione Nazionale ITMO-Monza 10 luglio 2019
28/05/2019

XXIV Riunione Nazionale ITMO-Monza 10 luglio 2019

Anna P. è un architetto di 38 anni, felicemente sposata con due figli di 3 e 7 anni e una vita piena di interessi; è dir...
08/11/2012

Anna P. è un architetto di 38 anni, felicemente sposata con due figli di 3 e 7 anni e una vita piena di interessi; è direttrice del teatro della sua città, coordina un circolo culturale e nel tempo libero è impegnata in opere di volontariato.
Anna ha sempre goduto di buona salute, ma negli ultimi due anni la sua vita è cambiata a causa di continui ricoveri in Pronto Soccorso per forti e improvvisi dolori all’addome associati a diarrea. Nonostante le numerose visite specialistiche, le diete consigliate per eliminare cibi “intolleranti” per il suo organismo e farmaci per lenire il dolore, non si è riusciti a capire la causa del suo malessere, anzi le è stato consigliato di “rallentare” i suoi ritmi quotidiani e di ridurre gli impegni professionali e sociali. Nonostante la decisione di assumersi meno impegni a lavoro e lasciare la direzione del teatro, Anna continua a stare male e a effettuare visite specialistiche ma senza soluzione al suo problema. Le viene consigliato di prendersi “una pausa” dal lavoro e “fare due chiacchiere” con uno psiachiatra. Una notte Anna sta malissimo, si sveglia con violenti dolori addominali e vomito. Ricoverata in Urgenza, si decide per un intervento chirurgico sull’addome. Nel corso dell’intervento viene riscontrata una grossolana massa a carico del piccolo intestino, che viene asportata. Anna viene dimessa con il programma di ritornare dal chirurgo non appena disponibile l’esame istologico effettuato sul pezzo operatorio.
Anna sta meglio, non ha più dolori addominali, persiste tuttavia la diarrea. Le viene consigliato di stare tranquilla: “passerà, l’intervento è recente”. Dopo un paio di settimane Anna ritorna dal chirurgo che le comunica l’esito dell’esame istologico: neoplasia neuroendocrina. Anna e il marito non capiscono di cosa si stia parlando: “Signora lei è affetta da un tumore molto raro …. la massa che è stata asportata era molto grande …. era presenti anche dei linfonodi malati … noi non siamo un centro specializzato …. forse sarà necessario rioperare …. forse perché non siamo esperti per questo tipo di tumore.”. Anna e il marito mossi dalla angoscia (tumore raro, centro specializzato, rioperare, forse … forse … forse) e grazie alle notizie raccolte su internet si recano presso un centro specializzato sui Tumori Neuroendocrini. Nel corso della visita il medico rassicura Anna e il marito sulla buona prognosi di questi tumori se curati bene; le consiglia di sottoporsi ad esami specialistici prima di decidere se è necessario un nuovo intervento chirurgico. Gli esami effettuati dimostrano che è ancora presente parte del tumore in addome a livello di ghiandole chiamate linfonodi ma che non è possibile al momento intervenire chirurgicamente perché i linfonodi sono tanti, la terapia più adatta è una terapia medica e consiste in una puntura da effettuare ogni 28 giorni.
A distanza di circa un anno Anna sta bene, non ha più avuto disturbi, né dolori addominali né diarrea, ha ripreso la sua vita lavorativa e sociale e il suo ruolo di moglie e mamma.

Margherita ha 17 anni studia al Liceo Classico ma soprattutto ama la danza moderna. Ogni giorno si allena per due ore do...
31/10/2012

Margherita ha 17 anni
studia al Liceo Classico ma soprattutto ama la danza moderna. Ogni giorno si allena per due ore dopo i compiti.
Da qualche tempo però, dopo aver ballato, inizia un dolore lieve a livello della parte inferiore destra dell’addome. Va e viene senza bisogno di farmaci.
Quella mattina Margherita si alza presto perché nel pomeriggio avrà le prove generali del saggio di danza. Il dolore compare subito, ma a differenza delle altre volte, diventa sempre più intenso. Non riesce nemmeno a fare colazione né a vestirsi. Sua madre si preoccupa e decide di portarla in pronto soccorso.
Lì arriva molto sofferente, la visita e gli esami del sangue permettono di fare diagnosi di appendicite acuta.
Nel pomeriggio è già in sala operatoria, il chirurgo rassicura mamma e papà; si trattava effettivamente di un’infiammazione che ha comportato l’asportazione dell’appendice.
Margherita viene dimessa con il programma di ritornare in Ospedale per la medicazione della ferita chirurgica e ricevere l’esito dell’esame istologico effettuato sul pezzo operatorio. E’ la routine le avevano assicurato i medici alla dimissione.
Il chirurgo che l’ha operata oggi però è meno sorridente del solito. Spiega a Margherita e ai suoi genitori che l’infiammazione dell’appendice, in realtà dipendeva dalla presenza di un tumore.
Si affretta a spiegare che in realtà è un tumore a prognosi favorevole che non richiede alcuna terapia, ma nella testa di Margherita ormai le parole si confondono.
Effettivamente si tratta di un tumore neuroendocrino dell’appendice, comunemente chiamato “carcinoide”.
Si tratta di tumori rari, spesso si manifestano come riscontri occasionali in corso di appendicite e, se trattati correttamente, dal punto di vista chirurgico, sono completamente guaribili.
La mamma di Margherita capisce che è necessario trovare un centro che si occupi di queste patologie rare per capire quali saranno i prossimi passi per arrivare alla risoluzione del problema di sua figlia.
L’oncologo che le siede di fronte, durante la visita organizzata pochi giorni dopo, le rassicura. Informa Margherita del fatto che le dimensioni del tumore asportato, richiederanno di ampliare l’intervento chirurgico eseguito, per asportare la malattia nella sua completezza, ma che le probabilità di guarigione sono molto alte.
Margherita affronta, dopo un mese dal precedente, il secondo intervento chirurgico e come previsto dai medici, non ci sono più tracce della sua malattia.
Oggi Margherita si laurea, sono passati 7 anni da quell’esperienza, tutti i controlli sono risultati nella norma. Margherita balla ancora…

Antonio è un uomo di 66 anni, ha sempre goduto di buona salute tranne qualche piccolo disturbo respiratorio.Poco prima d...
31/10/2012

Antonio è un uomo di 66 anni,
ha sempre goduto di buona salute tranne qualche piccolo disturbo respiratorio.
Poco prima di Natale del 2009, si accorge di avere spesso dolori all’addome così con il Medico Curante decide di effettuare un’ecografia di controllo.
Da lì il passo è breve verso l’intervento chirurgico di asportazione del rene, le indagini avevano infatti evidenziato un tumore maligno in quella sede.
Purtroppo però il chirurgo si accorge di una strana tumefazione alla spalla sinistra per cui decide di approfondire il quadro e riscontra delle metastasi ai polmoni e ai tessuti cutanei della spalla.
Nell’ aprile 2010 gli oncologi decidono di attivare una terapia con Interferone ma a luglio il trattamento viene sospeso perché la malattia non è ben controllata.
Antonio viene quindi avviato ad un trattamento con un nuovo e potente farmaco biologico: il Sunitinib.
I controlli successivi, indicano che la malattia si sta riducendo, dopo una fase iniziale in cui Antonio ha dovuto abituarsi al farmaco, adesso con la giusta dose trovata dall’oncologo, la sua vita scorre quasi normalmente.

23/10/2012
http://www.itmo.it/itmo/index.php
26/09/2012

http://www.itmo.it/itmo/index.php

Gruppo Itmo, finalizzato alla ricerca multicentrica, ha come obiettivo primario quello di studiare nuovi farmaci e/o programmi per il trattamento medico delle neoplasie. Coordinato dal Prof. Emilio Bajetta Direttore Clinico Scientifico

http://www.itmo.it
23/09/2012

http://www.itmo.it

ITMO - Centro ad Alta Specializzazione per lo Studio dei Carcinoidi e dei Tumori Endocrini, Centro studi istituto nazionale dei tumori

Indirizzo

Via Modigliani, 10
Monza
20900

Telefono

039.8379931

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