27/10/2025
A volte non è ansia, non è paura, e nemmeno troppa adrenalina.
È semplicemente il cervello che resta acceso.
La notte prima di un viaggio, di un evento o di qualcosa di nuovo, molti non riescono a dormire — e non perché siano agitati. A livello cosciente si sentono tranquilli, ma il cervello… è già in movimento.
Le neuroscienze spiegano che l’attività della corteccia prefrontale e dei centri attentivi rimane più alta del normale quando il cervello sta “preparando” il giorno dopo. È come se facesse delle prove: organizza, simula, prevede.
Nel frattempo, l’amigdala resta un po’ più vigile, perché tutto ciò che è nuovo o fuori routine viene registrato come qualcosa che richiede attenzione. Non allarme, ma attenzione.
Il risultato? Il corpo rimane in una lieve iperattivazione, il ritmo cardiaco è appena più alto, la temperatura corporea non scende come dovrebbe — e il sonno fatica ad arrivare.
Non è un segno che stai male.
È il cervello che sta solo cercando di aiutarti a essere pronto.
A volte, non serve “forzarsi” a dormire. Basta accorgersi che il corpo è già in viaggio, anche se tu sei ancora a letto.