28/10/2025
𝗟𝗮 𝗰𝗹𝗮𝘃𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮: 𝗶𝗹 𝗽𝗼𝗻𝘁𝗲 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝘀𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗼, 𝗽𝗼𝘀𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗲𝗱 𝗲𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲
C’è un osso piccolo e apparentemente secondario che però custodisce una funzione maestosa: 𝗹𝗮 𝗰𝗹𝗮𝘃𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮.
Due archi leggeri, sospesi come antenne, che uniscono il torace al mondo degli arti superiori, mettendo in comunicazione 𝗶𝗹 𝗰𝘂𝗼𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗹’𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗶𝗹 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗹 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗼, 𝗹’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗹 𝗺𝗼𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼.
𝗔𝗻𝗮𝘁𝗼𝗺𝗶𝗮: 𝗹’𝗼𝘀𝘀𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗳𝗮 𝗱𝗮 𝗽𝗼𝗻𝘁𝗲
La clavicola è un osso lungo, a forma di “S” italica, che si articola medialmente con lo sterno e lateralmente con l’acromion della scapola.
È 𝗹’𝘂𝗻𝗶𝗰𝗼 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗲𝗴𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗼𝘀𝘀𝗲𝗼 𝗱𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗶𝗹 𝘁𝗿𝗼𝗻𝗰𝗼 𝗲 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗼 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗲, un vero “ponte sospeso” che trasmette e riceve forze in ogni direzione.
Posteriormente accoglie il trapezio e lo sternocleidomastoideo, anteriormente il gran pettorale e il deltoide, inferiormente il succlavio.
Intorno a lei scorrono vene, arterie, linfonodi e il fascio neurovascolare del braccio.
Una regione tanto delicata quanto strategica: 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗼.
𝗕𝗶𝗼𝗺𝗲𝗰𝗰𝗮𝗻𝗶𝗰𝗮: 𝗶𝗹 “𝘁𝗶𝗺𝗼𝗻𝗲” 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗼 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗲
Ogni volta che alzi un braccio, ruoti una spalla o respiri profondamente, la clavicola partecipa attivamente al movimento.
Si solleva, ruota, scivola, traduce: un piccolo timone che guida l’intera dinamica scapolare.
Nella flessione del braccio, ruota posteriormente ed eleva.
Nella retroposizione, ruota anteriormente e si abbassa.
Durante l’inspirazione, segue l’apertura toracica.
Questi micro-movimenti invisibili sono vitali: un blocco sternoclavicolare o una vecchia caduta possono compromettere la libertà respiratoria e posturale.
𝗖𝗮𝘁𝗲𝗻𝗲 𝗺𝗶𝗼𝗳𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶 𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝘂𝗶𝘁𝗮̀ 𝗴𝗹𝗼𝗯𝗮𝗹𝗲
La clavicola è immersa in un crocevia fasciale che la collega a tutto il corpo.
Fa parte di diverse catene miofasciali:
𝗔𝗻𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮: dal piccolo pettorale e succlavio al diaframma e al pavimento pelvico.
𝗔𝗻𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝗳𝗶𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲: collega mandibola, sterno e torace con l’arto superiore.
𝗣𝗼𝘀𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗲 𝗲 𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝗹𝗲: trapezio e deltoide la connettono a scapola, rachide e bacino.
➡️ Una tensione alla clavicola può quindi ripercuotersi su 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗼, 𝗰𝗲𝗿𝘃𝗶𝗰𝗮𝗹𝗲, 𝗺𝗮𝗻𝗱𝗶𝗯𝗼𝗹𝗮 𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗴𝗹𝗼𝗯𝗮𝗹𝗲.
𝗖𝗹𝗮𝘃𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮 𝗲 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗼: 𝗶𝗹 𝗽𝗼𝗻𝘁𝗲 𝘁𝗿𝗮 𝗲𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗺𝗼𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼
In inspirazione profonda, il diaframma si abbassa e la clavicola partecipa all’apertura del torace.
Quando invece il respiro si fa corto – per ansia, stress o postura chiusa – le clavicole si immobilizzano, come a proteggere il cuore.
Spalle chiuse, sterno collassato, respiro alto: è la 𝗽𝗼𝘀𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗶𝗳𝗲𝘀𝗮.
Liberare le clavicole significa 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝗶𝗿𝗲 𝘀𝗽𝗮𝘇𝗶𝗼 𝗮𝗹 𝗰𝘂𝗼𝗿𝗲 𝗲 𝗮𝗹 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗼.
𝗥𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗶 𝗽𝗼𝘀𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗶
La clavicola modella la catena scapolo-omerale e influenza indirettamente quella cervico-cranica.
Una clavicola abbassata o ruotata in avanti trascina con sé scapola, sterno e curva cervicale, generando compensi fino al bacino.
Chi vive in postura chiusa, al computer o sotto stress, sviluppa restrizioni fasciali anteriori che “bloccano” il torace.
Aprire quest’area significa 𝗿𝗶𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝘁𝗮̀, 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗼 𝗲 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮.
𝗖𝗹𝗮𝘃𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮 𝗲 𝗼𝘀𝘁𝗲𝗼𝗽𝗮𝘁𝗶𝗮: 𝗶𝗹 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗼 𝗱’𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗼
Per l’osteopata, la clavicola è 𝘂𝗻 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗼.
Attraverso un contatto gentile, si percepisce la sua mobilità respiratoria, il legame con il torace e la scapola.
Un trattamento su questa zona può:
𝗠𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗺𝗼𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝘀𝗰𝗮𝗽𝗼𝗹𝗼-𝘁𝗼𝗿𝗮𝗰𝗶𝗰𝗮
𝗙𝗮𝘃𝗼𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗼𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗹𝗶𝗻𝗳𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗲 𝘃𝗲𝗻𝗼𝘀𝗮
𝗥𝗲𝗴𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗿𝗶𝘁𝗺𝗼 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼
𝗟𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮𝗿𝗲 𝘁𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗲𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶
👉 In osteopatia, la clavicola è 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗼, dell’equilibrio e dell’adattamento.
𝗜𝗻 𝘀𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝗶
La clavicola non è solo un osso: è 𝘂𝗻 𝘀𝗶𝗺𝗯𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝗽𝗲𝗿𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗲 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲.
Quando è libera, 𝗶𝗹 𝘁𝗼𝗿𝗮𝗰𝗲 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮, 𝗹𝗲 𝘀𝗽𝗮𝗹𝗹𝗲 𝘀𝗶 𝗮𝗽𝗿𝗼𝗻𝗼, 𝗹𝗼 𝘀𝗴𝘂𝗮𝗿𝗱𝗼 𝘀𝗶 𝘀𝗼𝗹𝗹𝗲𝘃𝗮.
Quando è rigida, il corpo si chiude e anche il respiro si irrigidisce