15/11/2024
RESPIRO ED EMOZIONI
Sappiamo che non c’è vita senza respiro, ma la sua qualità può ve**re alterata da situazioni di stress, disagio fisico e psicologico.
E sono proprio queste cause che rischiano di compromettere una respirazione profonda ed efficace, facendoci sperimentare la cosiddetta “fame d’aria”.
Sotto stress produciamo più ormoni come cortisolo e adrenalina che alterano il meccanismo fisiologico della respirazione e questa tempesta ormonale fa si che i nostri atti respiratori diventino più ravvicinati, e ciò fa si che si incamera meno ossigeno e la frequenza cardiaca aumenta.
Quindi la soluzione primaria per riportare una corretta fisiologia ed abbassare lo stress è AGIRE SUL RESPIRO.
Esistono varie tecniche di respiro consapevole che tendono ad agire come calmante naturale, e si basano più o meno sulla lentezza e la profondità del respiro.
RESPIRO IN APNEA 4-7-8
Questa tecnica mira a controllare e ritenere la funzione respiratoria in modalità apnea, cioà restando alcuni secondi senza ossigeno, in modo da riportare la mente nel QUI E ORA.
L’idea è quella di abbandonare i pensieri ricorrenti che ci fanno continuamente interrogare sul passato o sul futuro. Infatti in uno stato di apnea non ci sono rimuginazioni mentali, o idee che generano ansia.
Prima si può iniziare con un CICLO DI ESPIRAZIONE PROFONDA:
1. Inizia ad inspirare e ad espirare lentamente, inspirando regolarmente con il naso e poi espira con la bocca, lasciando che l’espirazione duri di più e spingendo completamente l’aria fuori dai polmoni, per 5 minuti.
Il ciclo dell’espirazione è collegato al sistema parasimpatico, la parte del sistema nervoso che influenza calma e rilassamento.
Poi si procede con un CICLO DI RESPIRO IN APNEA
2. Tra una inspirazione ed una espirazione resta in APNEA allenandoti gradualmente a portare l’apnea a 7 secondi, 15, 30, fino a un minuto.
3. Esegui questa fase per almeno 5 minuti.
Durante l’apnea, la concentrazione di anidride carbonica nel sangue aumenta e l’ossigeno rimanendo meno legato all’emoglobina, sarà ceduto più facilmente alle cellule, ai tessuti e ai muscoli.