Pascotto - Istituto per la Salute degli Occhi

Pascotto - Istituto per la Salute degli Occhi PAGINA UFFICIALE DEL CENTRO PASCOTTO - Un'ampia ed attrezzata struttura dedicata alla cura degli occhi Sito ufficiale: www.oculisticapascotto.it
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Un riferimento in Campania per la diagnosi e la terapia delle malattie degli occhi. E' una tradizione nel campo dell'oculistica e dell'ottica che si rinnova da oltre cent'anni, con costanti aggiornamenti didattici e strumentali, per assistere al meglio i pazienti che richiedono cure per gli occhi o benefici per il miglioramento della qualità della vita, come avviene con gli interventi per la miopia o per la cataratta. E' un gruppo attivo socialmente: lo dimostrano le numerose pubblicazioni effettuate in Rete, in cui vengono diffuse le informazioni più recenti sui progressi dell'oftalmologia. E' ricca di contenuti anche la pagina facebook, finestra libera per la condivisione di costanti aggiornamenti utili per la salute degli occhi. Il Centro Oculistico Pascotto è una struttura privata presente nella città di Napoli. La struttura si avvale di una superficie di 330 metri quadri ed assiste sia pazienti privati sia quelli coperti da assicurazione. Nel prossimo futuro, sarà in grado di fornire anche un proprio piano di assicurazione sanitaria. La struttura era nata nel 2001 come semplice studio oculistico del dottor Antonio Pascotto, oculista formatosi a Genova ed erede di una lunga tradizione nell'ambito dell'oculistica e dell'optometria. Il primo ottico (oggi si direbbe optometrista) della famiglia di cui vi è notizia fu un certo Prof. Antonio Pascotto che, proveniente dal Triveneto, nel 1906 stabilì la propria attività al Corso Umberto I di Napoli, a pochi passi dall'attuale sede del Centro Oculistico Pascotto, che è diventato tale quando è stata costituita la Pascotto srl, nel 2011, anno del primo ampliamento dei locali.

“Know the Glow”: quando una foto può salvare la vista di un bambinoA volte, un dettaglio minuscolo può cambiare un’inter...
25/12/2025

“Know the Glow”: quando una foto può salvare la vista di un bambino

A volte, un dettaglio minuscolo può cambiare un’intera vita. È quello che è accaduto alla famiglia di Ben, un bambino di quattro anni in apparenza sano, vivace, senza alcun segno che potesse far pensare a un problema visivo. Eppure, in alcune fotografie scattate con il flash, nell’occhio destro compariva un riflesso bianco. Un bagliore anomalo. Un “glow”.

All’inizio sembrava solo un difetto della fotocamera. Poi, durante un viaggio, quel riflesso comparve in tutte le foto. Fu allora che la famiglia decise di approfondire.

Il primo controllo non aveva mostrato nulla di preoccupante, ma quelle immagini furono sufficienti per spingere a richiedere una visita oculistica specialistica. Ed è lì che emerse la verità: Ben non vedeva dall’occhio destro. La diagnosi fu malattia di Coats, una rara patologia retinica che può compromettere gravemente la vista.

Grazie a un intervento tempestivo, Ben ha conservato parte della visione periferica e oggi conduce una vita piena e autonoma. Ma non tutti i bambini hanno la stessa fortuna.

Perché il “glow” è così importante

Il riflesso bianco nelle foto – chiamato leucocoria – può essere il segnale di oltre 20 condizioni oculari, alcune molto serie, come:

• retinoblastoma

• malattia di Coats

• distacco di retina

• cataratta congenita

• infezioni o anomalie dello sviluppo oculare

• differenze importanti di refrazione tra i due occhi

Spesso sono proprio i genitori, osservando una foto, a notare per primi qualcosa che non va. E questo può fare la differenza.

Perché a volte la diagnosi arriva troppo tardi

Molte di queste malattie sono rare. Un pediatra può incontrarle una o due volte in tutta la carriera. Per questo, un riflesso bianco può essere facilmente scambiato per un fenomeno innocuo.

Eppure, quando la diagnosi arriva tardi, le conseguenze possono essere gravi: perdita della vista, perdita dell’occhio, o – nel caso del retinoblastoma – rischi per la vita del bambino.

Il periodo delle feste: il momento migliore per accorgersene

Ogni anno, gli specialisti notano un aumento delle diagnosi subito dopo le festività.
Perché? Perché le condizioni sono “perfette”:

• luci soffuse

• uso del flash

• tante foto scattate da persone diverse

• bambini che guardano in direzioni differenti

È proprio in queste situazioni che il “glow” diventa più evidente.

Cosa osservare nelle foto

• un riflesso bianco, giallo o opaco nella pupilla

• che compare sempre nello stesso occhio

• soprattutto quando il bambino guarda direttamente verso la fotocamera

• con flash attivo e riduzione occhi rossi disattivata

La regola è semplice:

“Se lo vedi una volta, stai all’erta.
Se lo vedi due volte nello stesso occhio, agisci.”

Cosa fare se noti il glow

Richiedi una visita oculistica e porta con te le foto.
La visita è indolore e può essere:

• salvavista

• salvaocchio

• salvavita

Un gesto semplice che può cambiare tutto

Molti genitori, riguardando le foto delle feste, trovano ricordi preziosi. A volte, trovano anche un segnale da non ignorare.

Non cancellare quel riflesso.
Non dare per scontato che sia un difetto dell’immagine.
Potrebbe essere il primo passo per proteggere la vista di tuo figlio.

🏥 𝗣𝗮𝘀𝗰𝗼𝘁𝘁𝗼 - 𝗜𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗦𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗢𝗰𝗰𝗵𝗶
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La PresbiLasik: quando è indicata e quando noLa PresbiLasik è una delle soluzioni più moderne per ridurre la dipendenza ...
24/12/2025

La PresbiLasik: quando è indicata e quando no

La PresbiLasik è una delle soluzioni più moderne per ridurre la dipendenza dagli occhiali da lettura, mantenendo allo stesso tempo una buona visione da lontano.

Il laser modella la cornea creando una multifocalità naturale, che permette all’occhio di gestire in modo armonico le diverse distanze.

Non è però una tecnica adatta a tutti: funziona molto bene in alcune condizioni, mentre in altre è preferibile orientarsi verso alternative più stabili.

Quando la PresbiLasik è indicata

• Età adeguata: in genere tra i 45 e i 60 anni, quando la presbiopia è stabile e il cristallino è ancora trasparente.

• Occhio sano: cornea regolare, spessore sufficiente e film lacrimale in buone condizioni. Una secchezza severa riduce l’efficacia.

• Difetti visivi lievi o moderati: ipermetropia, astigmatismo o miopia non elevata.

• Cristallino chiaro: anche una minima opacità può orientare verso un’altra strategia.

• Motivazione e consapevolezza: è importante accettare un breve periodo di adattamento e una visione “intelligente”, distribuita su più distanze.

Quando la PresbiLasik NON è indicata

• Segni iniziali di cataratta: anche se minimi, è più appropriato considerare una chirurgia del cristallino.

• Cornea sottile o irregolare: cheratocono, ectasie o forme sospette rappresentano una controindicazione.

• Secchezza oculare marcata: la multifocalità richiede un film lacrimale stabile per funzionare bene.

• Miopie elevate: non sono il terreno ideale per una multifocalità corneale.

In sintesi

La PresbiLasik è una scelta efficace quando cornea e cristallino sono ancora in buona forma.

Quando invece compaiono i primi segni di invecchiamento del cristallino, la chirurgia sostitutiva rappresenta una soluzione più sicura, prevedibile e duratura.

Oculistica Pascotto
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Tropicamide e insonnia: perché può accadere?La tropicamide è un collirio utilizzato per dilatare la pupilla e mettere te...
23/12/2025

Tropicamide e insonnia: perché può accadere?

La tropicamide è un collirio utilizzato per dilatare la pupilla e mettere temporaneamente “a riposo” l’accomodazione, così da permettere una corretta valutazione del fondo oculare.
Il suo effetto è principalmente locale, ma una piccolissima quota può essere assorbita dal circolo sistemico. In alcuni casi questo può generare sintomi lievi e transitori, tra cui:

• una sensazione di agitazione;

• un leggero aumento del battito cardiaco;

• secchezza oculare;

• difficoltà ad addormentarsi.

Questi effetti non sono pericolosi e tendono a risolversi spontaneamente. Tuttavia, possono essere più evidenti in persone particolarmente sensibili ai farmaci anticolinergici, in chi è già affaticato o ansioso, nei bambini e negli anziani.

Conoscere questi possibili effetti aiuta a vivere l’esame con maggiore tranquillità e consapevolezza.

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Addio occhiali: cos’è e come funziona la FemtoLASIK?​Oggi parliamo di una delle tecnologie più avanzate nel campo della ...
22/12/2025

Addio occhiali: cos’è e come funziona la FemtoLASIK?

​Oggi parliamo di una delle tecnologie più avanzate nel campo della chirurgia refrattiva: la FemtoLASIK. Se porti occhiali o lenti a contatto per miopia, ipermetropia o astigmatismo, avrai sicuramente sentito nominare la "chirurgia laser". Ma cosa rende la FemtoLASIK il "gold standard" attuale?

​La Tecnologia: Due Laser sono meglio di uno

​A differenza della LASIK tradizionale, che utilizzava una lama meccanica (microcheratomo), la procedura "All-Laser" (FemtoLASIK) impiega due diverse tipologie di luce laser per la massima precisione:

• ​Laser a Femtosecondi: Agisce in pochi secondi per creare un sottilissimo lembo corneale (flap) con una precisione micrometrica, senza l'uso di lame.
• ​Laser ad Eccimeri: Modella il tessuto corneale sottostante per correggere il difetto visivo in base alla mappa personalizzata dell'occhio del paziente.

​I Vantaggi Tecnici

​Perché i chirurghi oculisti preferiscono questa tecnica?

• ​Precisione Assoluta: Il laser a femtosecondi lavora a una velocità di un quadrilionesimo di secondo, permettendo di prevedere con esattezza lo spessore del flap.
• ​Recupero Rapidissimo: La maggior parte dei pazienti riprende le attività quotidiane e sperimenta un miglioramento visivo significativo già 24 ore dopo l'intervento.
• ​Minor Invasività: Grazie alla precisione del taglio, il trauma tissutale è ridotto al minimo, diminuendo drasticamente il rischio di infiammazioni o complicazioni post-operatorie.
• ​Personalizzazione: Ogni trattamento è guidato da un software che analizza le caratteristiche uniche della cornea del paziente.

​Fa male?

​È una delle domande più comuni. La risposta è no. L'occhio viene anestetizzato con dei semplici colliri. Durante la procedura si può avvertire una leggera pressione, ma il fastidio è minimo e la durata totale dell'intervento è di circa 10-15 minuti per entrambi gli occhi.

​Il consiglio dell'esperto: Nonostante l'altissima tecnologia, la sicurezza parte sempre da uno screening pre-operatorio approfondito. Solo un medico oculista può confermare l'idoneità all'intervento basandosi sullo spessore corneale e sulla salute oculare complessiva.

​Hai domande sulla procedura o vuoi sapere se sei un candidato ideale? Scrivilo nei commenti!

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In questi giorni che precedono il Natale, il nostro pensiero va alle persone che ogni giorno ci affidano qualcosa di pre...
21/12/2025

In questi giorni che precedono il Natale, il nostro pensiero va alle persone che ogni giorno ci affidano qualcosa di prezioso: la loro vista, le loro domande, le loro preoccupazioni, i loro percorsi di cura. È un periodo dell’anno che invita a rallentare, a guardare con più attenzione ciò che spesso diamo per scontato, e a riconoscere il valore delle relazioni autentiche.

Nel Centro Oculistico Pascotto continuiamo a lavorare con la stessa cura di sempre, accompagnando ogni paziente con rispetto, ascolto e chiarezza. La nostra équipe resta impegnata nel garantire percorsi diagnostici e terapeutici aggiornati, ma soprattutto umani, perché la qualità dell’assistenza nasce anche dal modo in cui ci si prende cura delle persone.

A chi ci segue, a chi si è rivolto a noi quest’anno e a chi lo farà in futuro, desideriamo rivolgere un augurio semplice e sincero:
che queste festività portino serenità, luce e un po’ di respiro dopo mesi intensi per tutti.

Buon Natale da tutto il nostro Centro

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Chirurgia retinica: l’Italia guida l’innovazione internazionaleA Firenze, durante l’ultimo congresso Floretina, oltre 6....
20/12/2025

Chirurgia retinica: l’Italia guida l’innovazione internazionale

A Firenze, durante l’ultimo congresso Floretina, oltre 6.000 oculisti provenienti da 71 Paesi si sono confrontati sulle novità più promettenti nella cura delle patologie vitreo-retiniche. Un appuntamento che si conferma tra i più importanti al mondo per ricerca, formazione e chirurgia in diretta.

Terapie mediche: passi avanti concreti

Le novità più attese riguardano la maculopatia, in particolare la forma umida. I nuovi farmaci anti‑VEGF promettono trattamenti meno frequenti e più sostenibili per i pazienti, riducendo il rischio di abbandono terapeutico.

Accanto a questi:

• Serbatoi intraoculari che rilasciano il farmaco in modo continuo e richiedono solo 1–2 ricariche l’anno.

• Terapia genica che punta a far produrre alla retina il proprio anti‑VEGF: i risultati definitivi sono attesi a breve.

Per la maculopatia secca, ancora priva di terapie risolutive, negli USA sono già disponibili due farmaci che rallentano la progressione della malattia. In Europa si attendono le valutazioni regolatorie. Si affacciano inoltre nuove tecniche, già disponibili presso il nostro Centro, come la fotobiomodulazione Valeda e la iontoforesi ad alta concentrazione di luteina.

Malattie ereditarie: la ricerca italiana fa scuola

Un capitolo particolarmente promettente riguarda la terapia genica per le distrofie ereditarie. Accanto a Luxturna, già approvata per l’amaurosi di Leber, arriva un’innovazione tutta italiana: il dual vector, sviluppato dal gruppo del prof. Alberto Auricchio (TIGEM – Napoli). Questa tecnologia permette di trasportare geni troppo grandi per i vettori tradizionali, aprendo nuove possibilità per patologie come Stargardt, sindrome di Usher e distrofie X‑linked.

Chirurgia: il futuro è digitale

Sul fronte chirurgico, la protagonista è la visione 3D digitale, che consente interventi più sicuri grazie a un controllo in tempo reale dei parametri oculari.

La novità più sorprendente arriva dal Policlinico Gemelli: un software di intelligenza artificiale capace di “dialogare” con il chirurgo durante l’intervento, evidenziando strutture, fasi operatorie e possibili criticità. Un supporto che potrebbe cambiare il modo di eseguire la chirurgia retinica.

Si affermano inoltre le nuove piattaforme “all in one”, che integrano strumenti per chirurgia vitreoretinica e cataratta, ottimizzando tempi e organizzazione della sala operatoria.

Uno sguardo al futuro

Floretina ha mostrato un settore in rapidissima evoluzione, dove ricerca, tecnologia e collaborazione internazionale stanno ridisegnando il modo di curare le malattie retiniche. Un futuro che si costruisce giorno dopo giorno, grazie al lavoro congiunto di clinici, ricercatori e innovatori.

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Percezione visiva: perché non vediamo mai solo con gli occhiLa visione è un processo complesso che coinvolge molto più d...
17/12/2025

Percezione visiva: perché non vediamo mai solo con gli occhi

La visione è un processo complesso che coinvolge molto più dell’apparato oculare.

La retina converte la luce in segnali elettrici, ma ciò che percepiamo come “immagine” nasce nelle aree corticali deputate all’elaborazione visiva.

In questa fase intervengono diversi livelli di integrazione:

• Selezione dello stimolo: il cervello filtra le informazioni rilevanti e scarta ciò che ritiene secondario.

• Confronto con la memoria: ogni immagine viene interpretata alla luce di esperienze pregresse.

• Modulazione emotiva e attentiva: ansia, stress, aspettativa e livello di attenzione influenzano la percezione.

• Ricostruzione finale: il sistema visivo compone un’immagine coerente, anche quando i dati sensoriali sono incompleti.

Questa dinamica spiega perché due persone con la stessa condizione oculare possano riferire sensazioni molto diverse: disturbi minimi possono essere percepiti come molto fastidiosi, mentre alterazioni più importanti possono essere vissute con sorprendente adattamento.

In neuropsicologia questo fenomeno rientra nei bias percettivi, deviazioni sistematiche tra stimolo reale e interpretazione soggettiva.

In ambito clinico, comprenderli è essenziale per valutare correttamente i sintomi riportati dai pazienti e distinguere ciò che dipende dall’occhio da ciò che nasce dall’elaborazione centrale.

La visione, in definitiva, è il risultato di un equilibrio tra fisiologia oculare e processi cognitivi. E ricordarlo aiuta a interpretare meglio ciò che vediamo — e ciò che crediamo di vedere.

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Herpes Zoster oftalmico: perché il dolore può continuare anche dopo la guarigioneDopo un episodio di Herpes Zoster oftal...
16/12/2025

Herpes Zoster oftalmico: perché il dolore può continuare anche dopo la guarigione

Dopo un episodio di Herpes Zoster oftalmico, può accadere che il dolore non scompaia del tutto, nonostante la pelle e l’occhio siano ormai guariti. Questo fenomeno si chiama nevralgia post‑erpetica ed è una delle complicanze più fastidiose dell’infezione.

Quando il virus della varicella‑zoster si riattiva lungo il nervo trigemino – che porta sensibilità all’occhio e alla zona perioculare – non provoca solo le tipiche vescicole cutanee. In alcuni casi può danneggiare le fibre nervose, alterando il modo in cui i segnali sensoriali vengono trasmessi al cervello.

Il risultato è un sistema nervoso che continua a “ricordare” l’infezione anche quando l’infiammazione è ormai risolta.
I nervi diventano ipersensibili e possono inviare segnali di dolore anche in assenza di uno stimolo reale.

Per questo alcune persone, settimane o mesi dopo la guarigione, possono avvertire:

• bruciore

• f***e o punture

• dolore persistente

• fastidio anche al semplice sfioramento della pelle

La nevralgia post‑erpetica è più frequente negli anziani, perché con l’età i nervi hanno una minore capacità di rigenerarsi.

La gestione non prevede più antivirali: servono invece farmaci specifici per il dolore neuropatico, che agiscono direttamente sul funzionamento delle fibre nervose.

Oculistica Pascotto
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Quando cervello e occhi parlano la stessa lingua: il ruolo della neuro-oftalmologiaLa neuro-oftalmologia è una delle are...
15/12/2025

Quando cervello e occhi parlano la stessa lingua: il ruolo della neuro-oftalmologia

La neuro-oftalmologia è una delle aree più affascinanti e complesse della medicina: studia ciò che accade quando la vista si intreccia con il sistema nervoso. Molte malattie neurologiche, infatti, si manifestano inizialmente con disturbi visivi, spesso così sottili da passare inosservati o essere attribuiti ad altre cause.

Riconoscere questi segnali precoci è fondamentale. Un inquadramento corretto può cambiare in modo significativo la gestione clinica, l’evoluzione della malattia e, soprattutto, la qualità di vita delle persone.

Perché è così importante?

I neuro-oftalmologi si occupano di condizioni molto diverse tra loro, che possono coinvolgere:

• nervi cranici

• giunzioni neuromuscolari

• nervo ottico

• vie visive centrali

Per questo lavorano spesso in team multidisciplinari che includono neurologi, neuroradiologi, reumatologi, neurochirurghi e altri specialisti dell’occhio come retinologi, oculoplastici e pediatri oftalmologi. Una collaborazione che permette diagnosi più accurate e percorsi terapeutici più completi.

Alcune delle condizioni più frequentemente valutate:

• Sclerosi multipla

• Neuromielite ottica

• Malattia associata ad anticorpi anti-MOG

• Atrofia corticale posteriore

• Arterite a cellule giganti

• Neuropatie ottiche ischemiche

• Ipertensione endocranica idiopatica

• Miastenia gravis

• Tumori del nervo ottico o del chiasma

Un esempio che fa riflettere

Tra le condizioni più insidiose c’è l’atrofia corticale posteriore, una rara forma di demenza che esordisce quasi esclusivamente con disturbi visivi: difficoltà nella lettura, problemi nella percezione della profondità, difficoltà a riconoscere oggetti comuni. Gli esami oculari e perfino la risonanza magnetica possono inizialmente risultare normali, rendendo la diagnosi particolarmente complessa.

Individuarla precocemente non cambia la progressione della malattia, ma permette di attivare percorsi riabilitativi, supporti e strategie che aiutano concretamente la persona e la sua famiglia.

In sintesi:

La neuro-oftalmologia ci ricorda quanto la vista sia una finestra non solo sugli occhi, ma sull’intero sistema nervoso. Davanti a sintomi visivi “strani”, fluttuanti o difficili da spiegare, un approfondimento neuro-oftalmologico può fare la differenza.

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CSC: cosa dicono oggi le evidenze sui trattamentiLa corioretinopatia sierosa centrale (CSC) è una condizione retinica co...
14/12/2025

CSC: cosa dicono oggi le evidenze sui trattamenti

La corioretinopatia sierosa centrale (CSC) è una condizione retinica complessa, che può presentarsi in forme acute o evolvere in quadri più persistenti. Negli ultimi anni la letteratura scientifica ha ampliato le possibilità terapeutiche, offrendo ai clinici strumenti più diversificati e strategie sempre più personalizzate.

Tra le opzioni oggi disponibili, la terapia fotodinamica (PDT) e il laser micropulse sub‑soglia (SML) rappresentano i trattamenti più studiati. Entrambi hanno mostrato efficacia, ma con caratteristiche e modalità di applicazione differenti.

Il laser micropulse, in particolare, richiede protocolli specifici: il suo meccanismo d’azione — basato sull’attivazione di proteine con effetto antinfiammatorio — funziona al meglio quando il trattamento viene eseguito in modo esteso e ad alta densità, coinvolgendo non solo il punto di leakage ma l’intera area interessata dal fluido sottoretinico.

La scelta tra le diverse opzioni non segue un’unica regola: dipende dalla storia clinica, dalla durata della malattia, dalle caratteristiche anatomiche e dalla risposta individuale del paziente. L’obiettivo rimane lo stesso per tutti: ridurre il fluido, stabilizzare la funzione visiva e prevenire recidive, utilizzando l’approccio più adatto al singolo caso.

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Oftalmologia globale: quando insegnare significa anche imparareOgni anno, migliaia di persone nel mondo rischiano di per...
13/12/2025

Oftalmologia globale: quando insegnare significa anche imparare

Ogni anno, migliaia di persone nel mondo rischiano di perdere la vista per condizioni che, altrove, vengono trattate con facilità. È in questo divario che molti oculisti scelgono di intervenire, portando competenze, formazione e cure dove mancano risorse e accesso ai servizi sanitari.

Le esperienze raccontate da diversi chirurghi internazionali mostrano un punto comune: lavorare all’estero non è solo un gesto di solidarietà, ma un’occasione profonda di crescita professionale e umana.

Perché partire?

Operare in contesti con risorse limitate significa confrontarsi con:

• tecnologie essenziali,

• casi clinici avanzati,

• condizioni logistiche imprevedibili.

Questo costringe a sviluppare flessibilità, capacità di problem solving e un forte spirito di collaborazione. Molti chirurghi raccontano che, al ritorno, l'attività clinica quotidiana appare più fluida, più semplice, più consapevole.

L’importanza dei gruppi esperti

Chi si avvicina per la prima volta alla chirurgia missionaria viene incoraggiato a partire con organizzazioni strutturate. Non si tratta solo di logistica: queste realtà conoscono le comunità locali, selezionano i pazienti, garantiscono follow-up e continuità delle cure. Un supporto fondamentale per evitare errori, rispettare le culture locali e assicurare interventi realmente utili.

Chirurgia con pochi mezzi, ma molte idee

In molte aree del mondo la facoemulsificazione non è disponibile. Si ricorre quindi a tecniche manuali come la MSICS, che permettono di operare in sicurezza anche senza macchinari avanzati. Non mancano gli imprevisti: strumenti che non funzionano, materiali insufficienti, elettricità instabile. È qui che emergono creatività e adattamento, qualità che rendono un chirurgo più completo.

Formare chi resterà

Una parte fondamentale di queste missioni è la formazione dei professionisti locali:

• chirurghi,

• optometristi,

• infermieri,

• operatori di comunità.

Creare competenze sul posto significa costruire un sistema sostenibile, capace di continuare a curare anche quando i volontari ripartono.

Una lezione che resta

Molti medici raccontano che queste esperienze riportano al centro il motivo per cui hanno scelto la medicina: aiutare chi ha bisogno, senza barriere burocratiche o amministrative. Un paziente, un problema, una soluzione possibile. Un rapporto diretto, essenziale, che restituisce senso al proprio lavoro.

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Novità nella ricerca sul glaucoma: la vista è legata alla velocità di assottigliamento retinico​Un recente studio, in pu...
12/12/2025

Novità nella ricerca sul glaucoma: la vista è legata alla velocità di assottigliamento retinico

​Un recente studio, in pubblicazione su Ophthalmology nel 2025, fornisce un'ulteriore conferma di quanto sia importante la diagnosi precoce nel glaucoma, la patologia che rappresenta una delle principali cause di cecità irreversibile a livello mondiale.

​Cosa rivelano i nuovi dati?

​Questo vasto studio retrospettivo ha esaminato migliaia di occhi affetti da glaucoma, utilizzando l'avanzata tecnologia di imaging, l'OCT (Tomografia a Coerenza Ottica), uno strumento indispensabile che utilizziamo con regolarità al Centro Oculistico Pascotto.

​La scoperta chiave è che l'assottigliamento delle fibre nervose retiniche e delle cellule ganglionari (le strutture danneggiate dal glaucoma) non è solo una conseguenza della malattia, ma la velocità con cui questo assottigliamento avviene è direttamente collegata al peggioramento del campo visivo (la capacità di vedere nello spazio).

​In sintesi, gli occhi in cui si osservava un peggioramento del campo visivo mostravano un assottigliamento delle strutture nervose retiniche significativamente più veloce rispetto agli occhi stabili.

​Le implicazioni per la tua salute oculare

1. ​L'Importanza della velocità: i ricercatori hanno confermato che minore è lo spessore retinico all'inizio e maggiore è la velocità di assottigliamento, più alta è la probabilità che si verifichi una progressione del danno del campo visivo. Questo sottolinea il fatto che il glaucoma è una malattia che richiede un monitoraggio costante e attento.
2. ​Tecnologia al servizio della prevenzione: lo studio evidenzia il ruolo fondamentale dell'OCT nella valutazione del glaucoma. Non solo per misurare il danno attuale, ma per monitorare i cambiamenti nel tempo (analisi della progressione) e aiutare i medici a identificare rapidamente i pazienti che hanno bisogno di un trattamento più intensivo.
3. ​Danno specifico per stadio: è interessante notare come l'analisi del danno retinico mediante OCT debba essere personalizzata:

• ​Nelle fasi iniziali del glaucoma, il danno alle fibre nervose retiniche attorno al nervo ottico (cpRNFL) è più strettamente legato al campo visivo.
• ​Nelle fasi più avanzate, il danno alle cellule maculari (mGCIPL) diventa l'indicatore più forte della progressione.

​Cosa puoi fare tu?

​Il glaucoma, spesso asintomatico nelle fasi iniziali, ruba la vista lentamente e silenziosamente. Il messaggio di questo studio è chiaro: la tua vista è preziosa e la prevenzione è l'arma migliore.

​Non aspettare di notare problemi alla vista. Se hai più di 40 anni, o se ci sono casi di glaucoma nella tua famiglia, prenota una visita oculistica completa.

​La diagnosi precoce e il monitoraggio regolare sono la chiave per preservare la tua vista a lungo termine!

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Programma Gestione Glaucoma
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Indirizzo

Corso Umberto I, 179
Naples
80138

Orario di apertura

Lunedì 08:00 - 20:00
Martedì 08:00 - 20:00
Mercoledì 08:00 - 20:00
Giovedì 08:00 - 20:00
Venerdì 08:00 - 20:00
Sabato 08:00 - 20:00

Telefono

+390815542792

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Cos’è il Centro Oculistico Pascotto

Un riferimento in Campania per la diagnosi e la terapia delle malattie degli occhi. E' una tradizione nel campo dell'oculistica e dell'ottica che si rinnova da oltre cent'anni, con costanti aggiornamenti didattici e strumentali, per assistere al meglio i pazienti che richiedono cure per gli occhi o benefici per il miglioramento della qualità della vita, come avviene con gli interventi per la miopia o per la cataratta. E' un gruppo attivo socialmente: lo dimostrano le numerose pubblicazioni effettuate in Rete, in cui vengono diffuse le informazioni più recenti sui progressi dell'oftalmologia. E' ricca di contenuti anche la pagina facebook, finestra libera per la condivisione di costanti aggiornamenti utili per la salute degli occhi. Il Centro Oculistico Pascotto è una struttura privata presente nelle città di Napoli e Caserta. La struttura principale, quella di Napoli, si avvale di una superficie di 250 metri quadri ed assiste sia pazienti privati sia quelli coperti da assicurazione. Nel prossimo futuro, sarà in grado di fornire anche un proprio piano di assicurazione sanitaria. La sede di Napoli Centro La struttura era nata nel 2001 come semplice studio oculistico del dottor Antonio Pascotto, oculista formatosi a Genova ed erede di una lunga tradizione nell'ambito dell'oculistica e dell'optometria. Il primo ottico (oggi si direbbe optometrista) della famiglia di cui vi è notizia fu un certo Prof. Antonio Pascotto che, proveniente dal Triveneto, nel 1906 stabilì la propria attività al Corso Umberto I di Napoli, a pochi passi dall'attuale sede del Centro Oculistico Pascotto, che è diventato tale quando è stata costituita la Pascotto srl, nel 2011, anno del primo ampliamento dei locali. La struttura di Caserta Realizzata nel 2003, anche questa sede si è nel tempo ampliata ed adeguata alle crescenti esigenze assistenziali del territorio. L'attuale sede si trova in una delle principali arterie della città, in via Roma, ove può servire agevolmente coloro che provengono dall'ampia area di Terra di Lavoro. Sito ufficiale: www.oculisticapascotto.it