26/03/2013
Vi proproniamo un intervista, in forma scritta, al Dott.re AdolfoTedesco, Dirigente Responsabile Unità Operativa di Cardiologia Ospedale Ascalesi (NA)
Dott.re Tedesco, con questa prima intervista, vorremmo informare e dare dei consigli ai nostri lettori.
In particolar modo, oggi ci piacerebbe parlare di alcune situazioni spiacevoli che ritroviamo spesso nella quotidianeità attuale; i malanni improvvisi che capitano ai giovani d’oggi, ed in paricolare, a coloro i quali praticano un attività sportiva.
D.1.: Da qualche anno, diventano sempre più frequenti degli avvenimenti caratterizzati da malanni inaspettati che colpiscono gli sportivi, professionisti o dilettanti, che in alcuni casi, terminano anche con la morte improvvisa.
Ci puo’ spiegare come ciò possa accadere a soggetti che, svolgono attività sportiva a livello agonistico e che si presume siano sottoposti ad accurati esami clinici, prima di essere riconosciuti idonei?
R.1.: Per prima cosa dobbiamo distinguere le due fasce di soggetti sportivi: quelli che praticano una attività sportiva agonistica devono fare un controllo molto minuzioso sia dal cardiologo, attraverso i vari accertamenti in merito, che dal medico sportivo.
I soggetti invece che praticano attività sportiva non a livello agonistico hanno necessità di un controllo dal medico di base che decide, in secondo luogo, se sottoporre il soggetto a visite specialistiche e ad indagini piu’appropriate (ECG ed analisi)
D.2.: In Italia che casistica abbiamo?
R.2.:Nel nostro Paese la morte cardiaca improvvisa colpisce ogni anno piu’ di 1000 giovani under 35 apparentemente sani.
La patologia che piu’ di tutte puo’ causare la morte improvvisa, in persone giovani, è la CARDIOMIOPATIA IPERTROFICA.
Lo spessore del tessuto cardiaco, soprattutto quello del ventricolo sx, è superiore, a scapito della cavità ventricolare che si rimpicciolisce, rendendo cosi il flusso sanguigno piu’ difficoltoso.
La caratteristica principale di questa patologia è, purtroppo, il suo modo di manifestarsi; silente ed imprevedibile, puo’ verificarsi infatti senza alcun sintomo precedente.
Abbiamo notato che, mentre negli over 35 deceduti improvvisamente durante l’attività sportiva, nell’ 80% dei casi, il riscontro autoptico evidenzia una aterosclerosi coronarica (placche di colesterolo che vanno ad ostruire i vasi del cuore), negli atleti piu’ giovani, la cardiopatia ipertrofica di origine genetica rappresenta la causa piu’ comune di morte improvvisa.
Dal punto di vista epidemiologico l’incidenza annuale nella popolazione generale è abbastanza rara(0,7-1 \100.000 abitanti).
D.3.: Chi sono i più colpiti ?
R.3.: Gli atleti più colpiti, circa l’80% , sono dilettanti. Stili di vita scorretti, sempre più diffusi tra i giovani, contribuiscono all’evento di morte improvvisa cardiaca.
D.4.: Quali sono i rischi più frequenti e, che consigli può dare in merito?
R.4.: I fattori di rischio maggiormente incisivi sono : il fumo di sigaretta, il consumo di sostanze stupefacenti come la cocaina o le amfetamine (entrambe con proprietà vasocostrittrici e aritmogene), l’abuso di steroidi anabolizzanti, l’eccessivo consumo di alcool e una dieta ricca di carne e cibi fritti ma povera di frutta, verdura e pesce.
Tutte queste, sono sostanze che, partecipano a sviluppare l’ipertensione arteriosa, aterosclerosi coronarica e ipertrofia ventricolare, quindi concorrono all’aumento d’incidenza della casistica per morte improvvisa.
Ringraziamo il Dott.re AdolfoTedesco per la sua disponibilità!
Con questa prima intervista, ci auguriamo di aver iniziato un lungo percorso, che ha come obiettivo quello di facilitare l’informazione in ambito sia medico che di benessere generale.
Ci piacerebbe trasmettere il concetto che, tramite la conoscenza dei rischi ai quali si và incontro, il cittadino possa sviluppare una propria coscienza, affinchè si adoperi, verso se stesso, con un’ attività di prevenzione.
Sappiamo che molti dei nostri lettori sono giovani, ed è proprio da loro, dagli argomenti che più li coinvolgono, che vogliamo cominciare.
Aspettiamo commenti, domande e considerazioni, affinchè un semplice spunto, come questa pagina di facebook, diventi punto d’incontro e di dibattiti multifocali.
Ricordiamo tutti la più che nota frase “praeventioni melior quam remedium”-prevenire è meglio che curare-, ma bisognerebbe incominciare a farlo davvero, investendo in una qualità di vita migliore, lontana da spiacevoli ed improvvise sorprese, giungendo, come missione a lungo termine, ad una riduzione in termini di spese sanitarie e quant’altro.
Vi salutiamo e vi diamo appuntamento alla prossima occasione...
Grazie per la vostra attenzione!
