20/12/2025
Ho voluto scrivere questo libro perché, a un certo punto, ho capito una cosa: la chirurgia estetica non è solo tecnica, non è solo bisturi, non è solo risultati. È fatta di domande, di silenzi, di persone che arrivano con un desiderio e spesso se ne vanno con una consapevolezza diversa.
Scrivere questo libro era un sogno che mi portavo dentro da anni. Ma non è nato in una casa editrice, né a una scrivania. È nato di notte. L’ho scritto un pezzo alla volta, ogni notte, per due anni e mezzo. Dopo il lavoro, dopo la sala operatoria, dopo giornate piene. Quando tutti dormivano, io scrivevo.
Scrivevo quello che vedevo. Quello che nessuno racconta. Quello che spesso non si ha il coraggio di dire ad alta voce. Perché parlare di bellezza è facile, parlare di fragilità molto meno.
Questo libro non nasce per spiegare come si diventa più belli. Nasce per chiedersi perché vogliamo diventarlo. Nasce per mettere in discussione l’idea che migliorarsi sia sempre la risposta giusta. Nasce per dire che, a volte, il problema non è il corpo, ma lo sguardo con cui lo guardiamo.
Ci sono voluti due anni e mezzo e molte notti di dubbi. Momenti in cui mi sono chiesto se interessasse davvero, se servisse davvero. Alla fine ho capito che non doveva piacere a tutti. Doveva essere onesto.
E alla fine ce l’ho fatta. Questo libro esiste. Non è perfetto, ma è vero.
Se ti mette a disagio, probabilmente parla anche di te.
Se ti incuriosisce, forse è il momento giusto per leggerlo.
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