Tommaso Montini

Tommaso Montini Uno spazio per "essere famiglia" con tutti i nostri bambini! Un divano per stare insieme, rilassati!

Al centro della storia c’è la tenerezza di un abbraccio…C’è una mamma, che tiene caldo il suo Bambino sul suo seno. Che ...
24/12/2025

Al centro della storia c’è la tenerezza di un abbraccio…
C’è una mamma, che tiene caldo il suo Bambino sul suo seno.

Che razza di storia!
Un cervello razionale non potrà mai comprendere una cosa del genere.

Ma...
Meno male che c’è il cuore!

Con il cuore il mistero del Natale diventa profondo, intenso, bello...! Vero.

La capanna è fredda e sgangherata…
Non c’è posto da nessuna parte…
Tutti hanno da fare…
Tutti corrono…

Insomma dove si deve mettere questo Bambino?
Mettiamolo nel cuore!

Il cervello si ribella… “Meglio usare lo spazio per cose più importanti!”

No.
Mettiamolo nel cuore!

Il freddo della capanna di questo mondo sia vinto dal caldo di un abbraccio.

Ne abbiamo bisogno, abbiamo bisogno di tenerezza, silenzio, ascolto, pace!
Ne ha bisogno il mondo.

Buon Natale!! Sia una carezza per ognuno di noi.

Domanda:Ma anche nei giornali gli articoli si riciclano ogni anno come gli alberi di Natale?--Mi sembra di leggere il gi...
22/12/2025

Domanda:
Ma anche nei giornali gli articoli si riciclano ogni anno come gli alberi di Natale?

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Mi sembra di leggere il giornale dell’anno scorso ma anche del precedente e del precedente…

Nulla da dire, è cronaca.
La scoperta dell’America è che siamo in inverno ed è arrivata l’influenza.

Come tutti gli anni ci ammaliamo quasi tutti...
Come tutti gli anni gli anziani e i più fragili rischiano complicanze...
Come tutti gli anni è infettivissima (più del Covid)...
Come tutti gli anni l’unico argine sarebbe stata la vaccinazione di massa (che non si riesce a far fare bene mai!).

Qualcuno non sapeva queste cose?

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Giusto informare.
Quello che non capisco è: perché mettere ben visibile nel titolo “Boom. Rischio polmoniti” ??

Perché scrivere che quest’anno sarà più cattiva e che c’è la “Superinfluenza K” che si sommerà alle altre due in circolazione ?

Che faccio dopo aver letto un articolo che me lo ha detto?
Forse mi spavento e corro a vaccinarmi. Chissà se funziona, ma questo vantaggio non ha l'effetto collaterale di scatenare il panico?

Chiedo: C’è qualcuno in Italia che non ha un dottore che può spiegare tutto molto meglio?

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L’influenza non si cura con gli antibiotici che devono essere prescritti bene dal dottore in caso di complicanze. Lo sappiamo tutti.

Ma se ho una febbre alta e sto "tutto rotto”, se sono spaventato davvero starò calmo e attenderò il parere del mio dottore?
Oppure inizierò a prendere un antibiotico perché la paura della polmonite fa sempre 90?

E se il giornale fa lo spot ai tamponi per Influenze Covid Streptococchi Adenovirus ecc... (quanto costano?) sicuro che li prescriverà il dottore?

Oppure avremo l’ennesima ondata di autodiagnosi?

I tamponi positivi faranno diagnosi ovvie: ok influenza.
Ma chiedo: una influenza con tampone positivo, quindi confermata e sacrosanta, non potrà complicarsi e richiedere un trattamento?

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Io credo che sarebbe molto meglio se la medicina fosse lasciata ai dottori.

Se non ci fosse chi interferisca con il loro lavoro.
Se non si creasse panico ma si infondesse fiducia!

Perché in questo periodo epidemico ogni giorno per un dottore è essere travolti dall’ansia, dallo tsunami di paura, da mille richieste improprie.

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La polmonite e non solo, sono possibilità, non probabilità!

La loro frequenza è legata alla incredibile frequenza dei malati.

Il dottore dovrebbe trattare solo quelle complicanze, ma soprattutto dovrebbe non lasciarsele sfuggire.
Per non lasciarsele sfuggire dovrebbe riuscire a filtrare le richieste improprie e poter dedicare il giusto tempo e la giusta attenzione a quelle.

Se lo studio è affollatissimo di raffreddori perché il giornale ha detto che moriremo e “ho paura per i bronchi” l’unica polmonite che forse capiterà (non è frequente come dicono!!) potrà perdersi nel mare delle richieste improprie!

Non dimentichiamo che un pediatra segue 1100 bambini che in un periodo epidemico si ammalano tutti insieme!

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E allora dico a tutti: stiamo calmi!!!
Non moriremo e non moriranno i nostri bambini!

Ma ascoltiamo i nostri dottori. Punto!
Se non ci piacciono rivolgiamoci ad altri. Ma siano dottori veri, non virtuali.

Non c’è nessuna influenza più cattiva della influenza che è sempre stata cattivissima perché rovina le vacanze, fa star male ed è pericolosa per i nostri nonni e i nostri veri malati.

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Forse l'unica cosa che direi (e già detta tantissime volte): impariamo a misurare la frequenza respiratoria per dire al dottore un numero utile:

Si misura solo mentre il bambino dorme profondamente.
Come?
Basta guardare il pancino che sale su e giù ad ogni atto respiratorio e contare quante volte lo fa in un minuto:

- fino ad un anno non deve superare i 60 respiri al minuto.
- fino ai due anni non deve superare i 50
- dopo i due anni non deve superare i 40

Questi sono numeri soglia da non superare, e se si raggiungono serve una visita.
Ma se ci si avvicina conviene comunque dirlo al dottore (quindi da 50- 40 - 30).

Se abbiamo frequenze più basse è molto improbabile che ci sia davvero una polmonite.

Ma con una polmonite si sta male. Difficile non accorgersi che si sta male davvero e che il dottore serve!

Guardiamo i bambini, non i termometri!

Domanda: è giusto lasciar credere ai bambini che esista Babbo Natale?E' giusto ingannarli per poi deluderli dopo qualche...
19/12/2025

Domanda: è giusto lasciar credere ai bambini che esista Babbo Natale?
E' giusto ingannarli per poi deluderli dopo qualche anno?

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Ne parla Bruno Bettelheim nel suo libro “Un genitore quasi perfetto” (bello!)

Il pensiero dei bambini fino ad almeno 7 anni, incapace di ragionare per astrazioni, ha bisogno della fantasia e anche della magia delle favole per costruire e rielaborare la realtà.

La loro percezione del mondo e delle cose non coincide con la nostra e il “qui e ora” razionale non è sempre come lo vediamo noi.

Piaget passeggiava nel suo giardino con il suo bambino. A un certo punto gli domandò: “Dove sta papà?” il figlioletto indicò una finestra e disse “lassù!”
Era quella dello studio dove lui trascorreva molto del suo tempo.

A quella età stare in due posti contemporaneamente può essere del tutto normale come è del tutto normale immaginare che un vecchietto possa volare nelle case di tutti i bambini del mondo!

Altre scene raccontate da Bettelheim:

Spiegarono ad un bambino di cinque anni che babbo Natale era lo zio Gianni travestito. Glielo fecero vedere e gli spiegarono che era tutta una favola.
Il bambino in lacrime, disse disperato: “Perché da me non viene il vero babbo Natale?”

Domanda logica!

Un’altra mamma spiegò con un lungo discorso il concetto dello “spirito del dare…” per supportare la favola di babbo Natale.

Il bambino mostrò di capire molto bene la spiegazione. Ma poco dopo chiese: “Cosa succede se è acceso il fuoco quando babbo Natale scende dal camino?”

La notte poi non riuscì a dormire e chiese angosciato alla mamma “ma babbo Natale esiste?”

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La fantasia è uno spazio libero della mente.
E’ un territorio senza confini, a basso livello di stress, dove il cervello può galoppare senza le briglie della realtà per avere la possibilità di proiettare e rielaborare emozioni.

La fantasia è un bisogno dell'infanzia da sostenere!

E allora… viva le favole raccontate dalla mamma che leggono libri tenendo in braccio i loro piccoli e viva anche Babbo Natale che porta regali ai bambini per una festa tutta per loro!

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Ma non bisogna dire sempre la verità ai bambini?
Certo!

L'importante è lasciare alla fantasia lo spazio della fantasia e non trasformarla in inganno o bugia quando i contesti cambiano.

Ai bambini si dice sempre la verità quando chiedono la verità.
Ma si riserva la gioia della fantasia quando chiedono di fantasticare con noi!

Verrà il tempo in cui ci chiederanno se babbo Natale esiste.

Sarà il momento in cui saranno pronti a gestire la verità di un mondo che non gira intorno a loro.
Con un sorriso li abbracceremo e diremo la verità: Babbo Natale è un simbolo di amore che non finisce mai!

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Da cattolico credente mi piace molto di più l’intimità e la meraviglia di un presepe che continua a parlarmi al cuore. Il “Dono” invece dei doni.

I bambini ogni anno mettevano il Bambinello nel presepe cantando “tu scendi dalle stelle” con una candelina. Toccava sempre al più piccolo!
Me lo facevano fare la mia mamma e il mio papà quando eravamo piccoli…
Ai miei tempi non esisteva Babbo Natale e noi bambini aspettavamo la befana che arrivava di notte ed era l'occasione per avere doni desiderati da tempo!
(Un millennio fa i regali arrivavano solo alla befana, compleanni e onomastici)

Oggi ci sono i “Villaggi di babbo Natale” invece dei presepi.
Nulla da dire. Ognuno ha la sua fede.

Ma lasciamo che i bambini vivano questo giorno come magia che resti nel loro cuore per sempre!

Mamme… Ripensavo questa mattina alle tante lettere che mi arrivano e alle emozioni che contengono.--Tante volte mi sembr...
17/12/2025

Mamme…

Ripensavo questa mattina alle tante lettere che mi arrivano e alle emozioni che contengono.

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Tante volte mi sembra che tra le righe più che “domande al dottore”, ci siano emozioni profonde, raccontate ad una figura distante (forse per questo più facili da tirar fuori), ma dette a sè stesse.

Tante volte mi sento inadeguato per risposte che forse non ci sono, ma attraverso queste letture ho scoperto un mondo che non conoscevo:
quello dei pensieri delle mamme, della loro sensibilità, della loro fragilità, ma soprattutto quello della loro straordinaria forza!

Ecco qualche esempio:

“Dottore ho un tumore, devo iniziare la chemioterapia… Mi angoscia il pensiero di come mi vedrà mio figlio senza capelli… che gli dirò? che farà se morirò?”
(Nessuna parola per sé stessa!)

“Dottore devo partorire… mi angoscia il pensiero di dover lasciare il mio bambino per andare in clinica… come farà se si sveglierà di notte…?”
(Nessuna parola per l’ansia di un parto!)

E i sensi di colpa…

“Dottore non so come mi sento… il primo bambino è nervoso, geloso della sorellina… So che è normale, ma tante volte con questa nuova bambina mi sembra di avergli fatto una cattiva azione!”

“Dottore, il mio bambino ha dei problemi a scuola, le maestre dicono che picchia i compagni… Sento di aver sbagliato tutto!”

“Dottore, mio figlio mi sfida una continuazione, è oppositivo, fa capricci per tutto… Ho perso la pazienza… mi sento orribile!”

“Dottore ho un bambino di 3 mesi sempre attaccato al seno, piange sempre, non dorme mai, rigurgita… Credo sia colpa mia… Mi sento una fallita!”

“Dottore con due bambini non riesco a fare più niente, non dormono mai, sono stanchissima, il mio compagno non c’è mai, sono sola… Ho sbagliato tutto. Non dovevo fare il secondo e quando lo penso mi sento terribilmente in colpa…”

Potrei continuare…

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Rifletto:
Che cosa è una gravidanza? E cosa è una mamma?

Risposta:
La gravidanza è il periodo necessario per costruire un bambino… La mamma è il contenitore che lo costruisce dentro di sé.

La risposta sembra abbastanza corretta, ma è proprio così? E quanto dura?
9 mesi? 40 settimane?

Io risponderei assolutamente no! ...e direi almeno 18-24 mesi. Minimo!

Perché un bambino fino ai due anni è assolutamente dipendente in tutto e diventa autonomo tardissimo!

E allora credo che il concetto di gravidanza meriti una lettura diversa.
Direi che ha varie fasi:

La prima, di nove mesi è nel pancione di mamma. Siamo tutto d'accordo.

Ma la successiva, necessaria per almeno altri 9 mesi, è nel “pancione” di papà e della famiglia tutta!

Un “pancione” virtuale che sappia accogliere, custodire e accudire il bambino insieme alla sua mamma!
Un “pancione” che sappia nutrire degli alimenti emotivi indispensabili per costruire una persona sicura e autonoma!

Importante almeno come l'acido folio nei primi nove mesi!!

La vita non nasce a 40 settimane! E per costruire una persona adulta servono ben 18 forse 20 anni!

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E allora serve una gravidanza di almeno due anni da fare insieme!

Serve un tempo in cui il bambino con la sua mamma vivano e crescano come all’interno di una Matrioska, abbracciati dentro contenitori sempre più grandi che proteggano, nutrano...
Perché è così che all’interno il bambino cresce sano e sicuro, giorno dopo giorno…!

Dopo i due anni il “pancione” si allarga alla scuola alla società tutta che dovrebbe continuare a custodire i bambini prendendoli per mano lungo il percorso della loro vita…

Siamo stati pensati così.

Lo dimentichiamo, e non ci fa bene!

Ieri ho avuto un bel regalo: una graditissima tenerezza!Eccola: -----Buonasera Dottore, sono la mamma di…………………. Le devo...
15/12/2025

Ieri ho avuto un bel regalo: una graditissima tenerezza!
Eccola:

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Buonasera Dottore, sono la mamma di…………………. Le devo raccontare questa conversazione con la mia bambina.
In un momento di coccole e confidenze mi ha detto che ha visto dei bambini poveri con gli occhi rossi (penso abbia visto qualche immagine dei bambini di Gaza) ha detto che dobbiamo aiutarli.

Allora le ho chiesto come possiamo aiutarli e lei mi ha detto che dobbiamo chiamare il dottore Montini perché lui può guarire tutti i bambini e così loro possono tornare ad andare a scuola e a giocare.
Grazie di essere come è. Le auguro una buona serata

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Un solo commento: i bambini sono meravigliosi!!

Ma prendendo spunto da questa bella lettera faccio due riflessioni:

Tutti noi pediatri ci relazioniamo con le mamme e i papà. Parliamo, visitiamo, scriviamo ricette…
Cerchiamo anche di calmare i bambini, ma non pensiamo a come ci vedono loro che invece sono i nostri veri clienti!

Questa piccina mi ha dato un importante spunto per pensarci. Grazie!
Devo migliorare.

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Seconda riflessione:
un bambino che vede il dottore come un amico buono, sorridente, che farà star bene… è un bambino che si farà visitare meglio e permetterà al dottore di far meglio.

Chi costruisce nel bambino l’immagine del dottore, saranno certamente i suoi modi, ma moltissimo anche quello che si dice in casa di lui.

E allora:

Minacciare i bambini della serie “Chiamo il dottore che ti fa una siringa!” O parlarne male senza badare al bambino: “Questo non capisce niente!” Oppure "Questo non risponde mai, ma*****ia a lui!” Ecc… ecc...

Avrà le sue ragioni e conviene parlarne, chiarirsi o cambiare il dottore.
Ma non fa bene ai bambini per la loro assistenza.

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E allora grazie a questa tenerissima piccina e grazie alla mamma che me lo ha raccontato.

E stato un dolcissimo “cartellino giallo” per me (stai attento Tommaso a quando sei nervoso, stanco o arrabbiato!!)

…e forse anche per tutti noi:

i bambini sono telecamere sensibilissime sempre accese che elaborano in silenzio tutto quello che vedono! Noi, e il mondo attraverso di noi.

Già: che vedono?

Condivido questo ciclo di incontri on line dove sono stato invitato anche io.Il primo sarà con me il giorno 10 Gennaio a...
13/12/2025

Condivido questo ciclo di incontri on line dove sono stato invitato anche io.
Il primo sarà con me il giorno 10 Gennaio alle ore 15,00 (mi tocca "la prima!")

Io parteciperò come "amico di famiglia" tra esperti professionisti psicologi e pedagogisti.

Forse non ci azzecco granché come pediatra visto che non si parla di bronchiti, pappe o crescita, ma proprio per questo potremo fare solo una chiacchierata rilassata per ascoltarci e sorridere anche un po' di noi stessi.

il titolo del mio intervento sarà:

"Mamma perfetta? No grazie, io voglio la mia!"
Sottotitolo: "Viva le mamme cattive!"

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Non so come funziona, devo imparare. Ma se funziona e piace proverò ad organizzare degli incontri liberi anche tra noi, qui in questa pagina. Vediamo...

“Si raccomanda la visione alla presenza di un adulto!” Domanda:  E che dovrebbe fare un adulto “alla presenza” di un bam...
12/12/2025

“Si raccomanda la visione alla presenza di un adulto!”

Domanda: E che dovrebbe fare un adulto “alla presenza” di un bambino ??

Spiegare?

“Non ti preoccupare piccino è tutta una finzione!” ??

Chiudergli gli occhi davanti alle scene più cruente?

Distrarlo? (ma così come lo seguo il film!)

Rassicurarlo? Una cosa tipo “Stai tranquillo da noi quei cattivi non vengono!” ?

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Confesso l’ignoranza. Non ho capito che vuol dire questa raccomandazione.

Da ignorante in attesa di una spiegazione dico una cattiveria: mi sembra un…
“Chissene frega” dei bambini!!”

E mi sembra un "escamotage" del tipo…
“Mettiamo sto’ bollino ed evitiamo qualsiasi contenzioso!
Qua con questa storia delle “responsabilità”, “tutela dei bambini” e denunce facili, non si sa mai!”
"Un bel bollino e stiamo apposto!"

Ok è una cattiveria. Lo ammetto. La ritiro subito se qualcuno mi chiarisce.

Però faccio una riflessione:

La violenza, l’adrenalina, la suspance, attraggono. Sono seduttivi!
Perché?

Perchè coinvolgono!

Il sistema dei neuroni specchio che in ognuno di noi si attiva automaticamente quando assistiamo ad una scena, ci fa vivere direttamente quello che vediamo.

Anche se siamo in poltrona, una bella caduta nel vuoto ben fatta attiva i nostri ormoni e il nostro sistema circolatorio!

Il cuore batte forte, l’ansia ci prende… "Wow! Che emozione quel film! Due ore inchiodato sulla poltrona!"
"Il regista è davvero bravissimo, merita un premio!"

E’ bello e ci piace! Niente di male!

Il nostro cervello maturo infatti riesce a controllare queste tempeste emotive.
Le rielabora in modo critico e le ridimensiona:

“La fiction è una finzione, l’attore recita bene, il contesto è quello di un film, i trucchi cinematografici sono ben fatti… ecc…”
"Bravo!"
Buona notte, andiamo a dormire!

E i bambini?

Per loro è tutto molto diverso perché il loro cervello non è come il nostro!

La struttura corticale critica (quella che sa fare tutti quei ragionamenti) infatti è immatura (matura completamente a 21 anni!) mentre la parte emotiva è decisamente prevalente.

Questo significa che l’impatto delle emozioni nei bambini è molto più forte e ha una azione sulla sinaptogenesi che noi non abbiamo!

Le emozioni dei bambini sono intense, meno controllabili, e molto importanti nei processi dello sviluppo neuronale!

Davanti ad immagini che fanno realmente vivere paura, sofferenza, minacce, loro non hanno nessuno strumento per difendersi.

Sono verissime! E sono vissute. Altro che fiction!
Il televisore e tutti i video prendono realmente il controllo del loro cervello!

“Si mai io spiego…”

A chi?
Se la corteccia che dovrebbe “capire” è immatura?

Come?
Se le parole costruiscono concetti astratti incomprensibili prima dei 7-8 anni e scivolano via?

Cosa?
Se le immagini che erano nel televisore ora sono la paura del mostro che sta sotto al letto o negli occhietti che non si chiudono?

Per il bambino è impossibile confinare quello che vede in un’area circoscritta.

Noi controlliamo e sappiamo che era un film. Spento il telecomando non c’è più nulla.
Per i bambini no.

E allora… Buona notte?? Macchè!!

L’attivazione generale non si spegne affatto e ogni immagine deve trovare un posto che per noi poi sarà difficile andare a cercare!

E allora…
Si raccomanda la visione alla presenza di un adulto… ?

Io direi “adulto, si raccomanda si spegnere il televisore!"

Non ci vuole molto a far del male ai bambini senza rendersene conto e il pediatra non ha lo sciroppetto magico che "aggiusta" i sonni agitati, i mal di testa, di pancia, l'iperattività inspiegabile e le paure... !

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Ma lo metto alla fine:
Il televisore e ogni video (bello o brutto quello che trasmette) mette tutti a tacere ipnotizzati.

Per un bambino questa si chiama… solitudine!

Una mamma o un papà imbambolati in silenzio... non ci sono!
Un giochino in un telefonino che "finalmente sta un po' fermo e si può fare qualcosa!" è isolamento e blocco totale.

Non facciamo i talebani e benvenuto anche qualche bel cartone animato!

Ma se solo riusciamo a mangiare insieme con il televisore spento…
Lo garantisco: cambiamo la vita e il futuro dei nostri bambini.

Vogliamo provare?

Io “Streptococco”, tu “Streptococchi”, egli “Streptococca”…--Non mi piace fare post alla “dott. Google” ma, visto che lo...
08/12/2025

Io “Streptococco”, tu “Streptococchi”, egli “Streptococca”…

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Non mi piace fare post alla “dott. Google” ma, visto che lo Streptococco ha un appeal particolare faccio una eccezione e scrivo anche io il mio “temino”:

Titolo: “Caro Streptococco, ma quando ci lascerai in pace?”

Svolgimento:

Streptococco! Famiglia numerosissima!!!!
“Cocco” vuol dire “pallina”, Strepto “catenella”, tradotto: gli Streptococchi non sono altro che germi a forma di palline che “si danno la mano” per formare catenelle.

Sono davvero moltissimi! Certamente tutti prima o poi ne incontrano qualcuno.

Tra i tantissimi “cuginetti streptococchi” ci sono anche moltissime “brave persone” che si comportano come saprofiti educati.
Sanno stare al loro posto senza dare fastidio e sono pure utili perché non si fanno “sfrattare” facilmente da quelli cattivi.

E’ il caso per esempio degli alfa emolitici, che spesso vengono scoperti nelle gole da tamponi fatti “a capa di m’brella” (tradotto: “senza criterio”).
Dovrebbero essere lasciati in pace, ma qualche volta gli sparano addosso senza motivo!

Tra i tantissimi però ci sono quelli cattivi e anche cattivissimi: uno dei peggiori si chiama Streptococcus Pneumoniae, per gli amici Pneumococco.

Un vero camorrista!
E' uno pericoloso perchè sa invadere con prepotenza, e perché ha imparato a resistere agli antibiotici!

Ci vacciniamo contro di lui (bambini e anziani), ma la sua famiglia è numerosa e allora, anche se con il vaccino ci difendiamo dai più cattivi, il rischio di incontrarne qualcuno non compreso nel vaccino, c’è sempre.

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Ma quello di cui abbiamo discusso nel mio post delle “Placche” e quello di cui voglio parlare qui è il “Beta emolitico di gruppo A”.
Per abbreviare i dottori lo chiamano SBEGA (S-treptococco B-eta E-molitico di G-ruppo A).

Per capirci, quello delle tonsilliti.

Domanda: “Dopo una infezione, non dovrebbero restare gli anticorpi che impediscono di riprenderlo? Perché invece con questo SBEGA "non si finisce mai"!?”

Risposta: perché esistono 100 sierotipi diversi di SBEGA!
Sono tutti “Streptococchi beta emolitici di gruppo A”, quindi tutti con la stessa carta di identità, ma hanno “vestiti” un po’ diversi che permettono loro di non farsi riconoscere dalla “dogana” del sistema immunitario!

Uno di questi è pure “armato” con una tossina che fa ve**re un esantema particolare!
E’ come gli altri, ma per questa caratteristica la sua malattia ha avuto un nome personalizzato: Scarlattina.

“Ok, ci possiamo ammalare "solo" 100 volte, va bene. Ma quanto è cattivo sto’ Streptococco beta emolitico di gruppo A?”

Dipende...

“Solita risposta del dottore che non si compromette?”

No. Davvero la sua cattiveria è variabile e dipende da come lo affronta il sistema immunitario.

Nelle situazioni di immunodeficienza e nel periodo perinatale, quando le difese sono fragili, può invadere ed essere cattivissimo con setticemie, fasciti necrotizzanti, infezioni invasive gravi…

Per questo si fanno le profilassi alle donne prima di partorire e si sta molto attenti nei soggetti immunodepressi e neonati eventualmente con terapie antibiotiche aggressive.

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Quando c’è una buona sorveglianza di un sistema immunitario ben organizzato, lo SBEGA può riuscire ad avere un “permesso di soggiorno” sulle tonsille e sta lì, buono buono, senza dar fastidio.

Sono i portatori sani, circa il 20% della popolazione. Non trasmettono l’infezione e dovrebbero essere lasciati in pace.

Spesso invece li scovano con tamponi inutili e gli sparano addosso! Ma in questi casi non sempre riescono a sterminarli e allora a volte si accaniscono senza motivo!

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Quando però il sistema immunitario incontra uno SBEGA con “brutte intenzioni” si “arrabbia”, e si “arrabbia” davvero!

Parte un bel febbrone, le tonsille si infiammano molto e fanno molto male, forse si formano anche le famigerate placche (non sempre!), la lingua sembra una fragola, le ghiandole si gonfiano… insomma è proprio guerra!

In questi casi il dottore ha pochi dubbi, "dà una mano" e prescrive un antibiotico: l’Amoxicillina.

Ad oggi non è descritta una resistenza e un rapidissimo sfebbramento è la conferma che quel febbrone era davvero provocato da uno SBEGA.

I vecchi protocolli prevedevano 10 giorni di trattamento.
Oggi si è visto che ne bastano 7 e, data la grande sensibilità di questo germe, è l’unico caso in cui si può somministrare l’Amoxicillina ogni 12 ore invece che 8 (come si dovrebbe fare sempre).

Funzionano anche altri antibiotici, ma non serve spendere di più (sono tutti più cari della semplice Amoxicillina) e non serve un antibiotico ad ampio spettro: basta un fucile di precisione, non c'è bisogno di un cannone!

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“Si, belle chiacchiere! La fai facile! E il TAS? E i reumatismi? E le analisi? E le nefriti?

Un attimo.
Arriviamo alla quarta situazione, quella che per anni è stata la più temibile e quella per cui da bambino mi hanno fatto una marea di dolorosissime siringhe e pure una tonsillectomia!

In una popolazione predisposta geneticamente (quindi non ci sono colpe, e “brutti dottori cattivi”) può succedere che il sistema immunitario, che “si è arrabbiato” quando ha incontrato lo SBEGA, non riesca a calmarsi più nemmeno dopo la sua morte!

Lo Streptococco ha delle proteine che somigliano alle nostre e potrebbe capitare che, accecato dal furore, il sistema immunitario prenda per Streptococco anche loro innescando una malattia autoimmunitaria contro i nostri organi!

In questo caso non è più lo SBEGA il cattivo, ma il sistema immunitario che continua ad accanirsi contro gli organi che gli somigliano!

Sto parlando della malattia reumatica (che è tutt’altro rispetto alla artrite reumatoide) con le brutte storie di carditi, artriti, le rare manifestazioni neurologiche (la Corea) ecc... delle nefriti ecc…

Sono situazioni complesse (fortunatamente rare) dove lo Streptococco si comporta come gr*****to che scatena un putiferio.

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Nel passato remoto erano malattie frequenti e quindi, poiché si temevano molto, i dottori (ai mei tempi non c’erano i pediatri per tutti) facevano fare molte cose su spinte emotive poco validate.

Quindi mi toccava continuamente il prelievo per TAS e VES (i gemelli siamesi che camminavano sempre insieme!), le siringhe dolorosissime di penicillina per far scendere un TAS che non scendeva mai (ovviamente!), un intervento di tonsillectomia da sveglio a circa cinque anni (mi ricordo ancora tutti i dettagli orrendi!) perché il dottore aveva sentito un “soffio al cuore” (che era assolutamente innocente!).

Oggi tutto questo dovrebbe essere del tutto dimenticato. Tutti i pediatri conoscono queste cose molto bene.

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Una parola sul TAS (titolo antistreptolisinico) perchè è stato chiesto:

Il TAS va dimenticato.
E’ aspecifico (aumenta anche con altri Streptococchi),
è solo un dato storico (sono gli anticorpi che restano dopo una infezione) quindi non dice niente della situazione attuale,
scende molto lentamente e ad una nuova infezione, anche con Streptococchi diversi, schizza di nuovo in alto…

In quattro semplici parole: non serve a niente! (tranne rarissimi casi davvero selezionati).

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Quindi concludendo il mio temino:
Streptococco? Facciamo fare ai dottori.
Quelli veri: non quelli on line come me, o Chat GPT, o dott. Google!

Niente tamponi “per controllo”!
Niente tamponi “perché un compagno in classe è malato”!
Niente prelievi “di controllo di TAS e dintorni”!
Niente terapie lunghe preventive se non è stata diagnosticata (Dal dottore e con criteri documentati) una malattia autoimmunitaria post streptococcica!

3 anni, prima esperienza scolastica. Mai stata al nido.A casa è loquace, socievole con i coetanei, collaborativa, capace...
07/12/2025

3 anni, prima esperienza scolastica. Mai stata al nido.
A casa è loquace, socievole con i coetanei, collaborativa, capace di aspettare, seguire regole semplici, giocare in modo creativo (disegno, giochi di ruolo, storie, attività al parco, monopattino, scivolo…), Insomma mi sembra del tutto normale per la sua età.
A scuola mi hanno detto che è “l’ultima in autonomia e psicomotricità”.
“Appare spaventata, va molto sollecitata e, rispetto agli altri bambini, ripete gli esercizi con grande forza di volontà, ma ne ricorderebbe meno le sequenze….”
Mi hanno detto che se a casa non favorisco l’autonomia “rischio di spegnere delle aree cerebrali e andando avanti così a 4 anni queste differenze saranno sempre più marcate!”
“Un ambiente familiare troppo protetto potrebbe rallentare lo sviluppo dell’autonomia”.
Sono rimasta molto turbata e disorientata…

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Cara signora mamma mia! Spegnere aree cerebrali e predire danni irreversibili a 4 anni? Impedire l'autonomia?

Penso che misurare le parole e valutare bene il loro peso prima di dirle sia un’arte difficile.

Ma se questi commenti sono venuti da persone che hanno delle competenze valutiamoli con calma, senza farci travolgere dalle emozioni negative, e ragioniamo.

Racconto i risultati di un famosissimo esperimento fatto nel 1908 da due ricercatori R. M. Yerkes e J. D. Dodson, oggi noto come Legge di Yerkes Dodson che è spiegata nel grafico:

La tensione e l’ansia sono potenti stimoli che migliorano le performance cognitive del cervello. Ma se l’ansia supera una certa soglia le performance cerebrali crollano.

Quando l'ansia è massima si può arrivare al blocco totale delle capacità cognitive.

L'esempio per spiegarlo forse lo avranno vissuto molti di noi:

"Avevo studiato tantissimo! Sapevo il libro a memoria, ma davanti al professore… blocco totale! Non sono riuscito a dire nemmeno una parola!"

Ma la legge di Yerkes Dodson spiega anche il caso del campione che nel momento della gara, quando la tensione è massima, fa il record che non gli era mai riuscito in allenamento!

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Ora, quello che mi colpisce della sua lettera è che quando la sua piccina è serena e rilassata a casa sua, non ha nessun problema.

Quando c'è invece un voto da raggiungere, forse teme un giudizio e ha paura di sbagliare qualcosa, si blocca.

Non mi avventuro in diagnosi che devono fare sempre i dottori da vicino, ma da quanto leggo, il problema non mi sembra un deficit di sviluppo, quanto il bisogno di sicurezza e di autostima (comune a circa tutti i bambini!).

Come si costruisce la sicurezza e l'autostima?

Non mandandola a fare il servizio militare per imparare a cavarsela da sola!
Ma con la certezza che le persone di riferimento ci sono e sono sicure.

Con le carezze e il sorriso delle persone che contano!
Con le coccole e gli abbracci, ben bilanciati dal rispetto delle regole che sono binari sicuri su cui correre.

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E’ vero che quando l’amore è travolgente la cosa più difficile è mantenere l’equilibrio tra lo stringere forte per proteggere e il lasciar andare.

E allora dobbiamo essere presenti, affettuosi, accoglienti e sempre pronti a risollevare, ma anche lasciare che faccia e scopra da sola.

Con mamma che alle spalle incoraggia e fa il tifo, ma che permette di sperimentare e fare, senza sopravanzarla.

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E allora direi che se le maestre hanno segnalato un qualcosa, la cosa giusta non è dire che le maestre sono troppo severe e sbagliano, ma parlare con loro per fare una alleanza e trovare insieme un equilibrio tra sicurezza, fiducia e ansia da prestazione.

Stia serena e continui ad essere la mamma sicura e affettuosa che è senza paura di dare "troppo amore"!

Ma accettiamo anche che sbagli, senza paura. Aiutiamola a sperimentare e ad accogliere l'insuccesso senza drammi.

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Nel ring della vita mamma e papà non combattono al posto del loro bambino per proteggerlo, ma dall'angolo si sgolano, gridano per incoraggiare fino a perdere la voce!
E ad ogni gong sono subito pronti a massaggiare, curare, far bere e dare forza ed entusiasmo per ripartire!

Mamma mia! Che faticaccia terribile e quanto è difficile stare in quell’angolo!!!

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Via Salvatore Ferrara 15
Naples
80124

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