08/12/2025
Io “Streptococco”, tu “Streptococchi”, egli “Streptococca”…
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Non mi piace fare post alla “dott. Google” ma, visto che lo Streptococco ha un appeal particolare faccio una eccezione e scrivo anche io il mio “temino”:
Titolo: “Caro Streptococco, ma quando ci lascerai in pace?”
Svolgimento:
Streptococco! Famiglia numerosissima!!!!
“Cocco” vuol dire “pallina”, Strepto “catenella”, tradotto: gli Streptococchi non sono altro che germi a forma di palline che “si danno la mano” per formare catenelle.
Sono davvero moltissimi! Certamente tutti prima o poi ne incontrano qualcuno.
Tra i tantissimi “cuginetti streptococchi” ci sono anche moltissime “brave persone” che si comportano come saprofiti educati.
Sanno stare al loro posto senza dare fastidio e sono pure utili perché non si fanno “sfrattare” facilmente da quelli cattivi.
E’ il caso per esempio degli alfa emolitici, che spesso vengono scoperti nelle gole da tamponi fatti “a capa di m’brella” (tradotto: “senza criterio”).
Dovrebbero essere lasciati in pace, ma qualche volta gli sparano addosso senza motivo!
Tra i tantissimi però ci sono quelli cattivi e anche cattivissimi: uno dei peggiori si chiama Streptococcus Pneumoniae, per gli amici Pneumococco.
Un vero camorrista!
E' uno pericoloso perchè sa invadere con prepotenza, e perché ha imparato a resistere agli antibiotici!
Ci vacciniamo contro di lui (bambini e anziani), ma la sua famiglia è numerosa e allora, anche se con il vaccino ci difendiamo dai più cattivi, il rischio di incontrarne qualcuno non compreso nel vaccino, c’è sempre.
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Ma quello di cui abbiamo discusso nel mio post delle “Placche” e quello di cui voglio parlare qui è il “Beta emolitico di gruppo A”.
Per abbreviare i dottori lo chiamano SBEGA (S-treptococco B-eta E-molitico di G-ruppo A).
Per capirci, quello delle tonsilliti.
Domanda: “Dopo una infezione, non dovrebbero restare gli anticorpi che impediscono di riprenderlo? Perché invece con questo SBEGA "non si finisce mai"!?”
Risposta: perché esistono 100 sierotipi diversi di SBEGA!
Sono tutti “Streptococchi beta emolitici di gruppo A”, quindi tutti con la stessa carta di identità, ma hanno “vestiti” un po’ diversi che permettono loro di non farsi riconoscere dalla “dogana” del sistema immunitario!
Uno di questi è pure “armato” con una tossina che fa ve**re un esantema particolare!
E’ come gli altri, ma per questa caratteristica la sua malattia ha avuto un nome personalizzato: Scarlattina.
“Ok, ci possiamo ammalare "solo" 100 volte, va bene. Ma quanto è cattivo sto’ Streptococco beta emolitico di gruppo A?”
Dipende...
“Solita risposta del dottore che non si compromette?”
No. Davvero la sua cattiveria è variabile e dipende da come lo affronta il sistema immunitario.
Nelle situazioni di immunodeficienza e nel periodo perinatale, quando le difese sono fragili, può invadere ed essere cattivissimo con setticemie, fasciti necrotizzanti, infezioni invasive gravi…
Per questo si fanno le profilassi alle donne prima di partorire e si sta molto attenti nei soggetti immunodepressi e neonati eventualmente con terapie antibiotiche aggressive.
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Quando c’è una buona sorveglianza di un sistema immunitario ben organizzato, lo SBEGA può riuscire ad avere un “permesso di soggiorno” sulle tonsille e sta lì, buono buono, senza dar fastidio.
Sono i portatori sani, circa il 20% della popolazione. Non trasmettono l’infezione e dovrebbero essere lasciati in pace.
Spesso invece li scovano con tamponi inutili e gli sparano addosso! Ma in questi casi non sempre riescono a sterminarli e allora a volte si accaniscono senza motivo!
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Quando però il sistema immunitario incontra uno SBEGA con “brutte intenzioni” si “arrabbia”, e si “arrabbia” davvero!
Parte un bel febbrone, le tonsille si infiammano molto e fanno molto male, forse si formano anche le famigerate placche (non sempre!), la lingua sembra una fragola, le ghiandole si gonfiano… insomma è proprio guerra!
In questi casi il dottore ha pochi dubbi, "dà una mano" e prescrive un antibiotico: l’Amoxicillina.
Ad oggi non è descritta una resistenza e un rapidissimo sfebbramento è la conferma che quel febbrone era davvero provocato da uno SBEGA.
I vecchi protocolli prevedevano 10 giorni di trattamento.
Oggi si è visto che ne bastano 7 e, data la grande sensibilità di questo germe, è l’unico caso in cui si può somministrare l’Amoxicillina ogni 12 ore invece che 8 (come si dovrebbe fare sempre).
Funzionano anche altri antibiotici, ma non serve spendere di più (sono tutti più cari della semplice Amoxicillina) e non serve un antibiotico ad ampio spettro: basta un fucile di precisione, non c'è bisogno di un cannone!
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“Si, belle chiacchiere! La fai facile! E il TAS? E i reumatismi? E le analisi? E le nefriti?
Un attimo.
Arriviamo alla quarta situazione, quella che per anni è stata la più temibile e quella per cui da bambino mi hanno fatto una marea di dolorosissime siringhe e pure una tonsillectomia!
In una popolazione predisposta geneticamente (quindi non ci sono colpe, e “brutti dottori cattivi”) può succedere che il sistema immunitario, che “si è arrabbiato” quando ha incontrato lo SBEGA, non riesca a calmarsi più nemmeno dopo la sua morte!
Lo Streptococco ha delle proteine che somigliano alle nostre e potrebbe capitare che, accecato dal furore, il sistema immunitario prenda per Streptococco anche loro innescando una malattia autoimmunitaria contro i nostri organi!
In questo caso non è più lo SBEGA il cattivo, ma il sistema immunitario che continua ad accanirsi contro gli organi che gli somigliano!
Sto parlando della malattia reumatica (che è tutt’altro rispetto alla artrite reumatoide) con le brutte storie di carditi, artriti, le rare manifestazioni neurologiche (la Corea) ecc... delle nefriti ecc…
Sono situazioni complesse (fortunatamente rare) dove lo Streptococco si comporta come gr*****to che scatena un putiferio.
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Nel passato remoto erano malattie frequenti e quindi, poiché si temevano molto, i dottori (ai mei tempi non c’erano i pediatri per tutti) facevano fare molte cose su spinte emotive poco validate.
Quindi mi toccava continuamente il prelievo per TAS e VES (i gemelli siamesi che camminavano sempre insieme!), le siringhe dolorosissime di penicillina per far scendere un TAS che non scendeva mai (ovviamente!), un intervento di tonsillectomia da sveglio a circa cinque anni (mi ricordo ancora tutti i dettagli orrendi!) perché il dottore aveva sentito un “soffio al cuore” (che era assolutamente innocente!).
Oggi tutto questo dovrebbe essere del tutto dimenticato. Tutti i pediatri conoscono queste cose molto bene.
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Una parola sul TAS (titolo antistreptolisinico) perchè è stato chiesto:
Il TAS va dimenticato.
E’ aspecifico (aumenta anche con altri Streptococchi),
è solo un dato storico (sono gli anticorpi che restano dopo una infezione) quindi non dice niente della situazione attuale,
scende molto lentamente e ad una nuova infezione, anche con Streptococchi diversi, schizza di nuovo in alto…
In quattro semplici parole: non serve a niente! (tranne rarissimi casi davvero selezionati).
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Quindi concludendo il mio temino:
Streptococco? Facciamo fare ai dottori.
Quelli veri: non quelli on line come me, o Chat GPT, o dott. Google!
Niente tamponi “per controllo”!
Niente tamponi “perché un compagno in classe è malato”!
Niente prelievi “di controllo di TAS e dintorni”!
Niente terapie lunghe preventive se non è stata diagnosticata (Dal dottore e con criteri documentati) una malattia autoimmunitaria post streptococcica!