Tommaso Montini

Tommaso Montini Uno spazio per "essere famiglia" con tutti i nostri bambini! Un divano per stare insieme, rilassati!

Indovinello:Cosa serve di più perché un figlio diventi un adulto felice, di successo, e a sua volta capace di “costruire...
30/11/2025

Indovinello:
Cosa serve di più perché un figlio diventi un adulto felice, di successo, e a sua volta capace di “costruire” altre persone felici e realizzate?

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Master universitari?
Scuole esclusive?
Ambienti "stimolanti"?
Benessere economico?

No.
Se queste cose ci sono siamo contenti, certo!
Ma non bastano! ...E possono essere solo un di più, se usato bene.
(Quando diventano forzature per imporre percorsi di vita, possono fare anche male!)

Per costruire un adulto sicuro, felice e di successo, è molto più semplice!

Basta che da piccolo e durante il suo percorso di crescita si senta amato ed accolto…Sempre!

Quello che serve davvero è:
Il sentirsi degno di essere amato.
Il riconoscersi un valore.
L’esperienza continua di poter contare su qualcuno.
Il non sentirsi mai solo.

Il sapere che c’è un porto sicuro: un posto dove poter tornare sempre!
L’avere sempre una mano da stringere e un sorriso da incontrare.

Tutto qui.

Con questo bagaglio emotivo interno, i nostri bambini sapranno costruire tutto il resto da soli, nel lungo viaggio della loro vita!

E allora: cosa dobbiamo fare noi genitori?

Semplicemente esserci. Sempre!
Essere un porto sicuro dove poter tornare per recuperare le forze e fare rifornimento.
Semplicemente far sperimentare il nostro amore ai nostri bambini!

Punto.

Questo amore non si insegna. Non è una cosa difficile! C'è nel cuore!
Basta non aver paura di tirarlo fuori e coltivarlo.

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Spesso ci hanno insegnato a sopprimere le emozioni, a difenderci, a mettere gli occhiali scuri per nascondere il pianto, a nascondere le nostre "debolezze"...

Hanno sbagliato!

Noi invece vogliamo insegnare ai nostri bambini a riconoscere le loro emozioni e tirarle fuori senza nessuna paura!

Perchè riconoscere le proprie emozioni e non aver paura di mostrare la propria umanità significa imparare a riconoscere e comprendere le emozioni degli altri!

Significa sviluppare empatia, capacità di accogliere le diversità... saper vedere il mondo e saper orientarsi!

Amore. Grande parola abusata in mille modi. Ma che cosa è?
Una cosa sdolcinata da “Baci Perugina”? Una occasione per vendere cuoricini? O fiorellini?

Macché!

E' una cosa "tosta", appassionante, che costa sudore e fatica, che qualche volta fa anche piangere...

Ma che riempie la vita di felicità!

Buona domenica a tutti!

“Dottore va bene, il bambino ha solo una infezione banale, ma non mangia da tre giorni!”E allora? “Come allora??” “Sto p...
28/11/2025

“Dottore va bene, il bambino ha solo una infezione banale, ma non mangia da tre giorni!”

E allora?

“Come allora??”
“Sto provando in tutti i modi, ma niente! Mica può rimanere digiuno!”

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In questo periodo questo piccolo scambio si ripete tante volte, tutti giorni, sempre uguale.

Perché?
Perchè funziona così: il bambino malato non mangia!

Il non voler mangiare infatti è uno dei tanti meccanismi di difesa!

Se si combatte… le armi sono tante!

C'è la febbre che attiva il metabolismo, la produzione delle munizioni, mobilita l’esercito delle cellule da combattimento, fa circolare il sangue più veloce…

C'è il muco che raccoglie tutto l’esito delle battaglie nelle vie respiratorie: cellule morte, batteri, virus…

C'è la tosse che come un cannone spara tutto fuori…

Abbiamo l’aumento dei linfonodi: le fabbriche di produzione degli armamenti che raddoppiano le linee produttive…

Abbiamo il dolore della gola che ci dice di andare dal dottore…

Abbiamo le ossa rotte e la stanchezza che ci mettono a riposo per non sciupare energie per altre cose…

E poi?
E poi abbiamo la strategia del togliere gli approvvigionamenti al nemico!

Come?
Semplice! Bloccando la fame. Quindi niente calorie fresche per i nemici!

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Le citochine della infiammazione infatti vanno nel centro della fame e bloccano tutto!
Il mal di gola rende difficile ingoiare, e il gusto viene alterato (nel Covid veniva del tutto bloccato).

Il comando è chiaro: "Non si mangia fino a nuovo ordine!"

I germi in questo modo sono in difficoltà. Il nostro corpo invece può tranquillamente resistere con qualche giorno di digiuno.

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“Ma così il bambino “se ne scende”!
Vero, la crescita ovviamente si ferma e il bambino può anche perdere un po’ di peso.

(Non è consigliato quindi chiedere al dottore di pesare il bambino “per controllo” in corso di malattia acuta della serie: “dottore visto che ci siamo controlliamo anche il peso?” Perché quel peso può essere falsato)

Ma quando si guarisce la fame torna più vigorosa e tutto il peso perso si recupera alla grande!

E allora?

E allora se il bambino malato non vuol mangiare... lasciamolo in pace!!

Non sostituiamo i pasti con il latte “per sostenerlo”!
Non forziamolo!
Non cerchiamo di dare merendine e dolciumi per compensare l’inappetenza!

Quello che invece serve è farlo bere di più.

- Perché con la febbre e le sudate che la fanno scendere c’è una maggiore perdita di acqua.
- Perché l’acqua rende il muco più fluido e più facile da espellere
- Perché una buona diuresi permette una maggiore diluizione dei farmaci che si utilizzano.

Acqua!
Il miglior farmaco che aiuta.
Inalata o bevuta o usata per fare spugnature o bagnetti per abbassare la febbre (mai freddi) è sempre una grande alleata della salute!

Che cosa orribile la morte di un bambino!Mostruosa.Per un genitore il dolore più terribile.  Per un dottore un passaggio...
24/11/2025

Che cosa orribile la morte di un bambino!
Mostruosa.

Per un genitore il dolore più terribile. Per un dottore un passaggio devastante.

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In ospedale: momenti frenetici, aggiornamento della cartella minuto dopo minuto, mille attività intorno ad un lettino, aghi, flebo, ossigeno… tutti corrono.
Tutti sono persi nel “fare” un qualcosa.

Non si chiama morte. La parola medica è "exitus" e ha bisogno dell’ “Abbiamo fatto tutto il possibile…” per sopravvivere e continuare a fare i dottori.

Familiari… pochi. La mamma, forse il papà… il pianto.

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Morire in casa… tutt’altro!
In un tempo lontano i dottori lo vivevano spesso. Oggi è molto raro.

Mi è capitato. Situazione terminale senza alcuna speranza. La scelta era stata chiara: “Vogliamo che finisca a casa sua. Tra le braccia della sua mamma e del suo papà”.

Così... “Dottore, per favore vieni!”
A far cosa? Nulla. Ma sentivo che dovevo esserci.

C’era una gran folla. Proprio tutti i familiari! Confusione, tensione... intorno a quel letto una situazione ben diversa dall’ospedale.

Improvvisamente: “Zitti zitti è arrivat’ o’ duttore!”
Tutti gli occhi su di me in un silenzio irreale, pesantissimo.

Un solo desiderio: fuggire via! E un pensiero: ma perché sono venuto???
Ma sentivo che dovevo starci, ero il dottore.

Il bambino ansimava, era ormai in coma.
Gli ho detto “Coraggio! Non aver paura! La tua mamma e il tuo papà sono qui… senti la loro carezza!” E abbiamo iniziato ad accarezzarlo, dolcemente….

Il cuore mi batteva forte ma sentivo di essere il catalizzatore di tutte le emozioni fortissime di quella stanza: dovevo restare calmo, mantenere quella tensione.

La confusione è diventata silenzio, attesa, forse preghiera (certamente la mia!).
In quel silenzio ho iniziato a cantare una ninna nanna…

Non so per quanto tempo, ma dopo un po' quel bambino dopo due sussulti ha smesso di respirare, dolcemente, come se si fosse addormentato, tra le braccia della sua mamma che piangeva.

Subito dopo è scoppiato il finimondo tra lacrime e disperazione.
Io sono letteralmente "scappato" via.

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E’ stata una esperienza terribile. Scolpita nel cuore. Ma è stato un momento importante di riflessione profonda.

La morte oggi è nascosta, negata, relegata negli ospedali.
E' giusto, ma forse avrebbe bisogno di recuperare umanità. Quella che ha riempito la nostra storia e pagine struggenti della nostra letteratura e della musica.

Un sorriso che non ritorna o uno sguardo perso nel vuoto che non ci riconosce è un dolore immenso per noi, ma il tocco di una carezza, un abbraccio, il suono di una ninna nanna sono linguaggi che arrivano. Sempre. Perchè il cervello emotivo profondo è l'ultimo che resta accanto agli interruttori della vita.

Vanno in una sola direzione, è vero, ma sapere che arrivano è una gratificazione anche per chi li offre.

Tenere una mano o accarezzare una fronte non ha bisogno di essere “capita” e ha un effetto potente perché la memoria profonda delle sensazioni e delle emozioni è l’ultima a morire.

Il dottore “deve fare” un qualcosa, certo, ma in alcuni momenti il “fare” più anche diventare una fuga. In alcuni momenti forse serve, semplicemente, “esserci!”

Oggi 20 Novembre è la giornata mondiale dei diritti dei bambini. Si celebra la firma delle Nazioni Unite della carta dei...
20/11/2025

Oggi 20 Novembre è la giornata mondiale dei diritti dei bambini. Si celebra la firma delle Nazioni Unite della carta dei diritti dei bambini e degli adolescenti.

E’ una festa di tutta l’Unicef che nasce con quel prezioso documento.

Per ricordarla, tutte le città illuminano di azzurro monumenti significativi, e anche Napoli lo farà illuminando il suo monumento simbolo: il Maschio Angioino.

Città azzurre, cuori azzurri, sorrisi azzurri!

L’azzurro, simbolo dell’Unicef, illuminerà la notte del mondo ma griderà che milioni di bambini attendono di essere accolti, rispettati, protetti, amati.

Lo farà silenziosamente, come silenzioso è il grido dei bambini che soffrono. Ma parlerà al cuore.

Azzurro: sia il pianto del mondo che non si rassegnerà mai alla violenza e all’ingiustizia.

Sia l’impegno perché ogni bambino di qualsiasi razza, nazione o religione sia rispettato, amato, accolto sempre e dovunque!

Una epidemia così non l’avevo mai vista… “Di che parli?”Mai come in questo periodo vedo mal di pancia, mal di testa, ins...
19/11/2025

Una epidemia così non l’avevo mai vista…

“Di che parli?”

Mai come in questo periodo vedo mal di pancia, mal di testa, insonnie, vertigini, paure, tossi psicogene, tic, improvvisi balbettii, denti digrignati di notte, vomiti strani…

E non mi era mai capitato di avere ragazzine con anoressia nervosa, tanto severa da richiedere ricoveri!

No, non avrei mai potuto immaginare, quando ho deciso di fare il pediatra, che avrei anche saputo di un intervento di polizia per recuperare una mia ex bambina che ha tentato di suicidarsi!

Aiuto!!!

Una cosa è leggere statistiche, anche preoccupanti, ma lontane. Un’altra è scoprire che in quelle statistiche ci siamo noi, con i nostri bambini!!!
I nostri ragazzi!!

Che faccio?
Una ricetta: “Si richiede visita neuropsichiatrica infantile” e ho risolto il problema?

Lo so, è quello che posso fare, ma non basta!!!

E allora: Attenzione!!!! Tutti insieme.

Quando? Ora che sono piccoli, perché i semi di quello che sarà si mettono ora!
Attenzione ora, a cosa facciamo vivere ai nostri piccoli!

I bambini sono ipersensibili a tutti gli input emotivi che li circondano.
Molto più di noi che siamo abituati e facciamo poco caso a facce brutte o rumori o immagini!

Noi abbiamo una bella corteccia cerebrale matura che ci distanzia da minacce che classifichiamo facilmente come lontane.

I bambini no!

Le nostre famiglie scricchiolano.
Tre su cinque si sfasciano e la maggioranza lo fa con storie dure, lunghe, dolorose…

Nelle mani dei nostri bambini ci sono videogiochi violenti, orribili, pieni di mostri che uccidono… e spesso questi giochi sono su monitor giganteschi che rendono tutto estremamente coinvolgente!

Le televisioni sono sempre accese e vomitano orrori nella indifferenza generale, “Ma tanto…il bambino non la vede! (?)”

I cartoni animati h24 sono brutti e violenti, tra mostri e super eroi per salvare mondi…
E poi… Ecco la triste valanga delle notizie vere! Drammatiche.

Gaza, e poi l’ Ucraina, e poi i terremoti, e poi le “bombe d’acqua”, e le inondazioni, e poi gli Hamas, il terrorismo sotto casa nostra, e poi gli stupri, e le cronache orribili…

I telegiornali fanno gare per accaparrarsi audience utilizzando i particolari emotivi più coinvolgenti…

“Intervista in esclusiva del nostro TG… linea al nostro inviato”: “Mi dica signora, lei ha perso tutto. La casa, i figli, un marito… racconti, come sta? Cosa ha provato?”

Ma che vuoi che ti risponda!!!!!!

La verità è che le lacrime, i volti sporchi, sfigurati dalla sofferenza e dal dolore… catturano emozioni e fanno audience!!
Rendono il notiziario più attraente...

Follia!!
Per i nostri bambini tutto questo sono bombe emotive! Devastanti.

“Mamma mia!” “Vediamoci un film…”
Eccoli: Ogni sera ci sono almeno dieci film di azione, polizieschi, di suspense, di orrore…

Fatti benissimo!
Ci piacciono perchè sono coinvolgenti. Pieni di facce brutte, espressioni dure, minacce, morti…

Alla fine il nostro cervello maturo spegne tutto. “Che bravo il regista!” “Hanno recitato proprio bene”.

“E il bambino…?” Il Bambino non spegne proprio niente!
Tutto è entrato dentro e può prendere le vie più strane per trovare un posto nel suo cervello emotivo!

“Si raccomanda la visione alla presenza di un adulto”: trionfo della ipocrisia e della ignoranza in mala fede!

La frase vera è “Chissene frega” dei bambini!! Tanto loro non comprano…”

Ma questo non si può dire e allora… “Scarichiamo le responsabilità, non si sa mai!”
Basta questo bollino “si raccomanda la visione alla presenza di un adulto” per evitare qualsiasi contenzioso.

"Ma i bambini vedono solo cartoni animati..."
Certo, contenitori di pubblicità di merendine e giocattoli con Mostri ed eroi che devono salvare mondi...
Utili per prendere a cazzotti o fare i Ninjia con i compagni dell'asilo!

E allora?

E allora piuttosto che sul pesciolino che nuota male, dovremmo guardare l'acqua dell'acquario per capire se è davvero il pesciolino ad avere dei problemi!

A cosa sono esposti i nostri bambini?
In quale contesto vivono?
Quanti pericoli incombenti sono arrivati alla loro coscienza?
Quante volte hanno sentito gridare e/o visto facce brutte e minacciose oggi?
Quante volte hanno visto violenze?
Sentito notizie angoscianti?

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Epidemia di disturbi emotivi psicosomatici? Guardiamo noi stessi!

Vediamo quanto noi siamo tesi o arrabbiati o tristi…
Vediamo quanto tempo oggi abbiamo giocato con loro e quanto invece sono stati persi davanti ad un video…
Vediamo quanto siamo stati lontani, per loro assenti...

I nostri giocattoli o le nostre merendine, non sostituiscono i nostri baci e i nostri abbracci! Non sono la nostra presenza emotiva!

Prima dei bambini guardiamo i nostri volti, e analizziamo il non verbale che abita nella nostra casa.

Nessuna accusa! Facciamo quello che possiamo.
Ma questo post ci permetta di riflettere e vedere se possiamo far meglio.

Se riusciamo a mettere "nell'acquario" acqua limpida, serena, allegra, piena di sorriso, gioco, carezze e fiducia... “Mettiamo le mani” nel sistema neuroendocrino e nel cervello dei nostri bambini!

Senza far niente, solo sorridendo di più, abbassiamo i loro livelli di cortisolo e di tutti gli ormoni attivanti.
Quelli che tengono tesi e spesso ci portano dal dottore!

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“Dottore ma i problemi ci sono!”
Lo so, ma difendiamo i nostri bambini, facciamo quello che possiamo e amen!
È il nostro meglio e va bene così.

Facciamo pace con le aspettative che abbiamo verso noi stessi e accettiamoci per quello che siamo. Ma diamo ai bambini il sorriso di cui hanno bisogno!

Non è una caduta che fa male. Ma la zoppia che resta cronica stampata nei nostri volti: quella a cui noi adulti ci abituiamo, senza farci più caso...

E' bello sentire che oltre le forme ci siamo noi, con la nostra umanità che si emoziona, piange, ride, soffre, si entusi...
16/11/2025

E' bello sentire che oltre le forme ci siamo noi, con la nostra umanità che si emoziona, piange, ride, soffre, si entusiasma...

Noi, proprio così come siamo. Bravi? Meno bravi? Belli o brutti?

Quando le mani si stringono e lasciano passare il calore del cuore non sanno come siamo...

Sentono quel calore e gli basta!

Buona domenica a tutti!

Domanda: quanto si "dovrebbe" dormire ogni giorno?Fino a 12 mesi 14-18 ore (compresi i sonnellini vari)Fino a 5 anni 10-...
14/11/2025

Domanda: quanto si "dovrebbe" dormire ogni giorno?

Fino a 12 mesi 14-18 ore (compresi i sonnellini vari)
Fino a 5 anni 10-13 ore
In età scolare 9-12 ore
In adolescenza 8-10 ore

Facciamo un po’ di conti…
I nostri ragazzi non dormono abbastanza!

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In uno studio americano su 67615 ragazzi >14 anni, solo il 30% dormiva 8 ore a notte!!!

“Si dottore, ma mio figlio poi recupera e la domenica si sveglia all’una!”

Si sveglia all'una, ma non recupera!

Vari studi ci dicono che il ridurre le ore di sonno è correlato con depressione, irritabilità, scarso rendimento scolastico, comportamenti aggressivi, uso di stimolanti…

C'è una precisa relazione inversa tra tempo trascorso a dormire e comportamenti svantaggiosi antisociali (uso di droghe, sesso a rischio, comportamenti autolesionisti ecc…)

Basta così? No!

La riduzione delle ore di sonno ha anche una relazione diretta con l’obesità e i suoi problemi correlati! (Che sono importanti!)

"E perché la carenza di sonno dovrebbe favorire l’obesità?"

Favorisce l'obesità perché il non dormire abbastanza mantiene più alti i livelli di cortisolo e più bassi quelli della leptina, l’ormone che regola il senso di sazietà!

“Dottore ma come si fa a farli dormire? Mica è una cosa facile!!”

Lo so. E’ una tragedia!! Ma dovremmo provarci. Perchè la carenza di sonno è una delle emergenze dell'età adolescenziale.

E allora: non abbiate timore di sequestrare i telefonini la sera!
Non si va a letto con il cell. E togliete dalle stanze dei ragazzi computer tablet e televisioni!

Siete cattivi se lo fate? No, siete genitori!
Lo so è una guerra. Ma lasciarli significa abbandonare i ragazzi ad una "guerra" peggiore.

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E' molto importante acquisire abitudini corrette fin da piccoli.

Già, i piccoli.
A che ora vanno a dormire i nostri piccoli?

Per loro sono preziose le prime 1-2 ore del sonno perchè quello è il momento in cui si ha il picco dell'ormone della crescita!

Un sonno disordinato, mai alla stessa ora o troppo tardi interferisce con questo picco.

Ormone della crescita vuol dire cm, ma anche rigenerazione dei tessuti, metabolismo di nutrienti e salute di ossa e muscoli!

"I nemici" del sonno dei bambini sono il movimento, il rumore, la luce e tutto quello che eccita.

Quindi, da almeno un’ora prima dell’orario previsto, evitiamo giochi di corsa, salti sul letto o cuscinate!

Meglio raccontare le favole, disegnare, o rilassarsi con musica soft…

“Si, dottore noi guardiamo i cartoni animati…!”

“E non va bene!”
La televisione, i tablet, i videogiochi, gli smartphone, sono pessimi per avviare un sonno!

Perchè la luce è un inibitore della melatonina (l'ormone che fa dormire) ma tra le luci, quella blu dei telefonini, tablet, computer e televisioni… è la peggiore.

Serve il buio, o al massimo una lucina piccola.

E poi silenzio! Perchè il rumore attiva il cervello e disturba.

Per dormire invece abbiamo bisogno di meno stimoli possibile.
Al massimo suoni tenui, melodici, dolci... (La ninna nanna di mamma è formidabile!)

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Basta così? No, possiamo fare di più.

Per dormire bene infatti è importante anche la digestione.

Quando ceniamo? E cosa mangiamo la sera?

Dovremmo cenare presto e non andare a letto subito dopo cena. Meglio far trascorrere almeno un’ora...
..Ed evitare pasti grassi e abbondanti perchè richiedono un grosso lavoro digestivo e non aiutano a dormire.

Quindi niente cenone please! Ma soprattutto evitiamo gli eccitanti!

Il caffè (La Coca cola e molte bevande “energizzanti” contengono caffeina!!) il the, la cioccolata.

Anche i broccoli, le cime di rapa e i formaggi stagionati non sono ideali come cena, perché contengono Tiramina che può ostacolare il sonno.

L’ideale sono le verdure, i cereali, i legumi… Insomma i minestroni!
La sera sono perfetti.

Ma per dormire bene serve anche star bene e comodi!

I bambini non dovrebbero stare troppo caldi!! Ok, va bene certo, nemmeno avere freddo.
Ma se sudano poi si scoprono, finiscono per avere prima caldo poi freddo!

Della serie… “Uffà! Meglio svegliarsi e andare da mamma!!”

Nella stanza poi curiamo un buon ricambio di aria, il meno possibile ricca di acari o muffe. (Niente peluche sul letto!)

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Lasciare il mondo, la mamma, il papà, le attività… per dormire, è un passaggio difficile per tutti i bambini!

Se la vita continua… "Certo che voglio starci pure io!"

E allora, per ridurre l’ansia della separazione aiutano i rituali, sempre uguali e sempre alla stessa ora.

Il pigiamino, il lavare i dentini, la favola o la preghiera con mamma o papà, il bacio della buonanotte...

Tutto prevedibile e ripetitivo, con luci e toni bassi e nessuna attività interessante nelle altre stanze…

Ci riusciremo?

Si fa quel che si può e va bene così. Ma quel "che si può" sia il nostro sforzo e non la nostra rassegnazione!
Perchè il sonno che manca ai giovani ormai è come una vera malattia ed è una emergenza mondiale!

“Cosa si deve fare per “conquistare” l’amore di mamma e di papà?Non fare i capricci?Obbedire?Non ti**re i capelli al fra...
11/11/2025

“Cosa si deve fare per “conquistare” l’amore di mamma e di papà?

Non fare i capricci?
Obbedire?
Non ti**re i capelli al fratellino?
Studiare?



Niente!
Non si deve fare proprio niente!

L’amore di mamma e di papà non “si merita”: c’è!

Non puoi far niente per ridurlo anche solo un pochino.
Non devi far niente per averlo!

Facciamolo sentire ai nostri bambini! Credo che sia la cosa più importante per costruire adulti sicuri e felici!

09/11/2025

“UN TRATTATO DI PACE!!"

Sono stanca. Molto stanca.
Il mio bambino farà tre anni ad Agosto. E’ vivacissimo, intelligentissimo e bellissimo. Io lo amo più di me stessa.
Ma a volte mi sento sopraffatta.
Il nervosismo e l’irritabilità prendono il sopravvento e sento di non essere all’altezza di tutto.
Vorrei essere la mamma sempre dolce ed amorevole, la fortezza per il mio bimbo ed il posto sicuro sempre.
Ma spesso, ultimamente sempre più spesso, vince la fatica. La voce si alza, mi infastidisco facilmente.
Non vorrei essere così e non voglio che lui abbia una mamma nervosa, che a volte piange, che è stressata.
Ma sono proprio così.
Temo i danni a lungo termine che potrei arrecargli, mi sento in colpa continuamente per non riuscire a rimanere calma e composta.

Per non riuscire a dare abbastanza.
Come uscirne?

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Come uscirne? Semplice! Con un trattato di pace.

Sede: lo specchio.

“Si accomodino le parti”: lei dott.ssa Jekyll, e lei Mrs Hyde. (Fatevi un occhiolino! Forse vi conoscete da tempo...)

Allora, che scriviamo nel trattato?

Scriviamo che entrambe siete importanti e guai se non ci foste entrambe, l'una dentro l'altra!

Una è l'energia, l'emozione, la passione, e anche un pizzico di pazzia (insomma: “i 5 minuti…!”)
L'altra è l'etica, la ragione, il controllo, la persona per bene, le regole.

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Ok, allora scriviamo nel trattato che la più forte, quella vince sempre e quella che ha scritto pure ad un pediatra lontano, la smetta di cercare di eliminare l’altra e l’accolga!

“Ma chi?”
“Quella arcigna, che grida, pensa cose brutte e perde sempre la pazienza?”

Proprio lei!

Fate pace!

“Perché?”

Perché è meglio!

Una mamma tutta perfetta, che non sbaglia mai niente, sorridente alle due di notte per l'ennesimo risveglio, quella che non dimentica mai l'orario dello sciroppo e fa fare la dieta perfetta consigliata dal pediatra, quella che non perde mai la pazienza...

Sarebbe gelida! Un freddo robot.

Che orrore!

La notizia bella è che questa mamma perfetta, gelida e che non cede mai alle emozioni.... Non esiste!!

O almeno io non ne ho mai incontrata una!

Amen! Meno male.

Una persona senza emozioni, senza passioni, una che non si commuove e non si arrabbia mai... Sarebbe una specie di automa, un disastro!

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E allora benvenuta anche Mrs. Hyde!

Nel trattato scriviamo che ha diritto di vivere!

Potrà collaborare con la sua energia e le sue passioni in tutte le attività della dott.ssa Jekyll, ma accetterà di avere qualche libera uscita, da sola, solo ogni tanto!

(Mrs. Hyde da sola potrebbe essere pericolosa. Meglio accompagnarla sempre…!)

Nel trattato però scriviamo che: "la dott.ssa. Jekyll la smetterà di combattere contro la povera Mrs Hyde con mille complessi di colpa e da adesso in poi tratterà con lei sempre con ironia e sorriso!"

Benvenute le sue passioni i suoi sbalzi di umore e ogni tanto (ogni tanto!) i suoi "cinque minuti!"

Ma collaboriamo con lei perché lei sa iniettare l’energia necessaria in molte situazioni e con le sue passioni colora la vita!

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E i bambini?

I bambini hanno bisogno di una mamma calda, che si emoziona, che ride, gioca…

ma qualche volta quella mamma è anche un po' triste, e poi è arrabbiata, e poi pentita di essersi arrabbiata, e poi è allegra, e poi è stanca che non ha voglia di far niente, e poi è impegnata a sbancare la casa per un cambio di stagione, e poi cucina una cosa buonissima è un'altra volta non ha voglia di cucinare....

Imparare ad adattarsi anche ai mille alti e bassi di ognuno di noi è una competenza importante!

Il mondo sarà pieno di persone diverse, con mille caratteri. Sarà importante saper stare con tutti.

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Quello che conta allora non è l'episodio, ma il numero finale che resta alla fine della somma di tutti gli episodi.

È la somma che fa il totale! E’ quella che conta!

“E allora, piccino dimmi: come è la tua mamma?”

“Bella, dolce, calda, sicura, accogliente, allegra... Quella che quando mi abbraccia mi passa il mal di pancia!”

“Ma si arrabbia?”

“Si ogni tanto.” “Ma è sempre la più bella…!”

Condivido uno scritto di un caro amico pediatra (super bravo!): il dott. Michele Iafusco.Gli ho detto: "Che bella cosa h...
07/11/2025

Condivido uno scritto di un caro amico pediatra (super bravo!): il dott. Michele Iafusco.
Gli ho detto: "Che bella cosa hai scritto Michele! Posso rubarla?"

Lui mi ha risposto: "Le frasi sono di chi le usa non di chi le scrive!"

E' una bella riflessione per tutti noi

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Quando un bambino va a scuola al mattino, porta con sé due zaini.

Il primo è visibile: pieno di libri, quaderni, matite e la sua merenda.

Ma il secondo… nessuno lo vede.
Dentro ci sono le sue emozioni: le gioie, le paure, le insicurezze e i piccoli trionfi del giorno prima.

In quello zaino invisibile c’è un sorriso della mamma, qualche parola del papà, o magari le lacrime di un litigio prima di uscire di casa.

A volte è leggero — pieno d’amore, speranza e fiducia.

Altre volte pesa troppo — carico di tristezza, solitudine, della sensazione di non essere ascoltato, di aspettative impossibili.

Quel secondo zaino dice molto più di qualsiasi parola.

I bambini parlano con gli occhi, con i gesti, con il silenzio. Bisogna solo guardarli con il cuore, non con la fretta.

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Aggiungo io:

Quello zaino che non si vede non si lascia dopo la scuola, ma anno dopo anno diventa sempre più parte di noi.

Lo abbiamo tutti e, ormai abituati a portarlo sulle spalle, spesso finiamo per non farci nemmeno più caso e quasi non sapere più di averlo!

C'è dentro tutta la nostra storia. Qualche volta bella, qualche altra no.

Per correre nella vita, qualche volta bisogna fermarsi e avere il coraggio di svuotarlo delle tante cose che pesano!

Un appuntamento...Le care dott.sse psicoterapeute che mi hanno invitato mi hanno chiesto di condividere la loro locandin...
07/11/2025

Un appuntamento...

Le care dott.sse psicoterapeute che mi hanno invitato mi hanno chiesto di condividere la loro locandina.

Eccola qua.

Mi sembra una data lontanissima e avrei aspettato per condividerla ma ok, obbedisco e la prendo come augurio che tra due mesi sarò ancora vivo.

Grazie per l'appellativo "amatissimo" che mi hanno assegnato e della foto di molti anni fa (ora sono più vicchiariello!).
Io avrei scritto "medico pediatra che cerca di farsi voler bene" ma sono comunque lusingato!

Di che si parlerà? Non ho idea. Sarà tutto improvvisato sullo stile "divano morbido dove rilassarsi e incontrasi" come cerco di fare in questa mia pagina.

Parteciperò gratuitamente come ospite, "amico di famiglia lontano".

Non so come funzionerà per collegarsi ma immagino si debbano contattare le organizzatrici alla mail della loro locandina.

Fine.

"Dottoresse Bavaro e Petrucci... Ho fatto "il bravo"? Vi piace?

Un bambino piccolo piange…-- “Mettilo al seno!”, “No, non lo mettere al seno, se no ingoia aria!” “Dagli un po’ di aggiu...
05/11/2025

Un bambino piccolo piange…

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“Mettilo al seno!”,
“No, non lo mettere al seno, se no ingoia aria!”
“Dagli un po’ di aggiunta!”
“Ma no! Il dottore ha detto che non la devo dare!”
“Deve fare la c***a! Fagli un clisterino!”
“Un clisterino?! E come si fa? Il bambino è così piccolo… Io ho paura!”
“Chiama il dottore!”
“…E quello quando serve non c’è mai!”
“Portiamolo all’ospedale!” “E si, così si prende pure qualche altra cosa!”
“Diamogli le gocce…” “Ma no! Io le medicine al bambino così, io non gliele do!”
“E allora fagli una tisana!”
“Una camomilla!”
“No il finocchietto!”
“No, funziona meglio un infuso con le foglie di alloro!



“Aiuto! Non ci sto capendo più niente!”
“Quando questo piccolo piange vado completamente in tilt…!”

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Domanda: “Quando mai avevamo dovuto gestire un figlio che piange e non sa dire perchè?”

Nuove emozioni, mai provate prima!

“Ok, le nottate in discoteca le avevamo fatte, ma una nottata con pianto di bambino… altro che discoteca!” “C’è da impazzire!”

Ci siamo passati quasi tutti, almeno una volta.

Ma perché?
Perché un bambino piccolo piange tanto (se sommiamo tutti i pianti per qualsiasi motivo si arriva anche a 2-3 ore al giorno, in media!)?
Perché “Ciccio Bello” lo hanno fatto piangere per sembrare un vero bambino?

Il cucciolo di uomo tra tutti è forse il più inerme e dipendente. Senza un qualcuno che si prenda cura di lui non ha possibilità di sopravvivenza.

E allora? Vero che c’è l’istinto delle mamme ecc… ma la natura fa fare una parte importante anche ai bambini per creare un legame forte con chi si prenderà cura di loro!

Un bambino sano che piange anche solo per fare una c***a, che nasce attraverso un parto, che è così delicato… è una gran paura!

Ma l'ansia è un potente stimolo per creare sinapsi nuove!

E allora, guardando da un’altra angolazione, tutto questo stimola nel cervello della mamma e del papà nuovi schemi reattivi, nuovi circuiti cerebrali che prima non c’erano.

“Guarda caso” tutti i problemi più frequenti, dal semplice mal di pancia in poi, si concentrano nei primi tre mesi. Proprio il periodo critico per creare un legame indissolubile che unirà per sempre.

La nonna con la sua esperienza sentenzia: “Coliche? Devi aspettare tre mesi! Dopo i tre mesi passano!”

E ha ragione!
I primi tre mesi sono i più delicati e anche attraverso queste emozioni travolgenti un bambino diventa davvero “nostro” figlio!

E allora niente angosce! E cerchiamo di trovare i rimedi per superare questa fase.

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“E si, bella filosofia! Dottore tu la fai facile. E se invece di una colichetta fosse una cosa grave?”

Certamente chiederemo al dottore, ma prima possiamo provare a fare qualcosa noi:

Forse ha fame o deve fare la c***a o vuole essere cambiato o ha solo bisogno di fare un ruttino...
Magari piange perché ha sonno o sete o caldo o freddo...

Conviene pensare anche a tutte queste eventualità prima di convincerci che forse sotto i capelli sottili e dietro quell’aspetto delicato si nascondono... due piccole escrescenze appuntite!

Quasi sempre la conclusione del dottore è che ha una “colica gassosa”. La chiamano così ma probabilmente il gas non c’entra granchè.

Spesso il vero problema è che una difficoltà qualsiasi, anche piccola, può far saltare i ritmi cui il bambino è abituato:

Per esempio una banale c***a che non vuole uscire può ritardare un sonno, ma la fame può svegliare prima del previsto o un sonno prevalere prima di un ruttino...

Alla fine la fame si confonde con il sonno che si confonde con il bisogno di far c***a o un ruttino o una scorreggina...

"La colica"si confonde con l’ansia che c’è in casa... Alla fine il bambino piange e basta!

Spesso il problema non è calmare un dolore che probabilmente non c’è più, ma recuperare un ritmo regolare tra i bisogni “normali”.

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Un bambino piccolo poi “sente” il mondo che si muove intorno a lui.
Rumori fastidiosi, tensioni, disordini, confusione, luci…

“Come era bello dentro al pancione quando il battito del cuore di mamma era sempre lì e tutto era ovattato in un continuo cullamento dolce!” “AI miei tempi... si che era vita!”

Fuori invece... Luci, rumori, confusione, spostamenti imprevisti, troppo caldo o troppo freddo, il fastidio di coperte pesanti, cappellini... "Na' vitaccia!"

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E allora il bambino piange?
Nervi saldi, restiamo sereni! Il sorriso è una delle migliori medicine!

Con il sorriso avremo un tono della voce e una gestualità dolce e rassicurante.
Il contatto poi, fatto di carezze, baci, abbracci, ninne nanne, cullamento, agisce sul sistema neuroendocrino del bambino come una medicina.

E allora teniamo il bambino addosso, pelle a pelle, caldo, eventualmente con una leggera pressione della nostra mano sul suo pancino, facciamo carezze sulla sua testina, diamo qualche piccolo colpetto sul culetto sopra al pannolino, cantiamo la ninna nanna, aiutiamolo a liberare il pancino…

Continua a piangere? Possiamo offrire una bevanda zuccherata.

"Ma che dici!!! Non si danno tisane ai bambini!!"

Lo so, certo che non si devono dare mai come "intermezzi" tra le poppate magari per "aspettare un orario"!

Ma in questo caso, che è occasionale, noi diamo un "farmaco" per trattare un problema.
Il farmaco si chiama "saccarosio", cioè proprio lo zucchero che mettiamo nel caffè, perchè ha un effetto sulle endorfine cerebrali.

“Si infatti io metto lo zucchero sul ciuccio!”

E no! Sul ciuccio, lo zucchero non deve andarci mai!
Perchè in bocca cambia l’acidità della saliva e nutre i germi che potranno favorire le carie!

Hanno inventato soluzioni dolci da mettere sui ciucci senza zucchero, ma io non consiglio nemmeno quelle.
Lo zucchero di cui parlo, occasionale attraverso una bevanda, è per provare a sedare crisi di pianto, non un "sistema" per calmare bambini un po' irrequieti.
Per loro è sempre molto meglio il morbido, caldo, dolce, profumato seno della mamma.

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La gran parte delle “coliche” con questi rimedi semplici passa e avremo piuttosto il problema di ristabilire i ritmi perduti.

E se invece il pianto è inconsolabile?
Lo so tutti i pianti sembrano inconsolabili e un minuto sembra un tempo infinito. Ma se realmente il bambino è sofferente e non riusciamo a calmarlo non ci avventuriamo da soli! Serve una visita del dottore.

Indirizzo

Via Salvatore Ferrara 15
Naples
80124

Sito Web

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