29/10/2025
👻Con le paure dei bambini non si gioca: ad Halloween bisogna stare attenti.🎃
I bambini, soprattutto quelli sotto i sei anni, non hanno ben chiaro il confine tra realtà e fantasia, e faticano a riconoscere le paure che provengono dal mondo esterno da quelle che nascono nel loro mondo interiore.
Vi ricordate quando eravate piccoli come percepivate i rumori della notte? Amplificati, indefiniti, sospetti. Vi ricordate quanta protezione vi dava una coperta rimboccata e quanta inquietudine generava tenere un piede fuori dalle lenzuola? Certe sensazioni forse ce le siamo dimenticate ora che siamo adulti.
Le paure dei bambini possono essere innescate da una voce sconosciuta, da un suono, da una maschera che copre un volto.
Aggiungiamoci la simbologia, che nel periodo dell’infanzia è un aspetto di enorme portata. I simboli di Halloween sono molto forti e in tenera età i bambini sono estremamente permeabili alla simbologia che gli tocca direttamente e profondamente le corde dell’anima. E stiamo parlando di scheletri, fantasmi, zombie, parti del corpo mutilate, vampiri…
Per un bambino a volte tutto questo non è divertente e, soprattutto, non ne ha bisogno. In tantissime scuole in occasione di Halloween si “lavora” sulle paure. Mi chiedo perché e soprattutto come.
Non si smuovono le paure dei bambini a fine ottobre ma li si accompagna a trasformare la paura in coraggio quotidianamente a partire dalle loro piccole fatiche: c’è chi ha paura davanti ad un foglio bianco, c’è chi ha paura di versare l’acqua, c’è chi ha paura di dire il suo nome ad alta voce o di andare dall’insegnante dell’aula accanto a chiedere un pennarello. Questi sono i timori dei bambini che abbiamo la responsabilità di accompagnare a questa età, dimostrandogli che dentro di loro ci sono le risorse per fare piccole conquiste e rafforzare così la loro autostima. Aiutarli a consapevolizzare le emozioni è una responsabilità e un impegno delicato.
La paura del buio o dei mostri probabilmente la vivono già naturalmente la sera quando chiedono a mamma e papà di tenere accesa una piccola lucina nella stanza, non hanno bisogno che vengano enfatizzate esponendoli gratuitamente a temi per loro indecifrabili. Perché poi, una volta che qualcosa si è smosso dentro di loro, non li possiamo liquidare dicendo loro: “tanto i mostri non esistono”, perché si è vero che non esistono ma è la loro paura che, a questo punto, esiste davvero. E quella paura, reale, resta lì, incastrata dentro.
Quindi quando diciamo: “Un po’ di leggerezza, ma cosa c’è di male?” proviamo a domandarci invece: “Ma cosa c’è di bene?”