Peraltro, tali disordini rappresentano una sfida anche in termini etiopatogenetici. RESPONSABILI
Dr. A. Frolli Neuropsichiatra Infantile
Dr.ssa R.
Indirizzo
Via Manzoni 200
Naples
80123
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| Martedì | 09:00 - 18:00 |
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Our Story
PREMESSA I Disturbi del Neurosviluppo, come ridefiniti dal DSM5, inglobano sei sotto-categorie diagnostiche, quali la Disabilità Intellettiva, i Disturbi della Comunicazione e del Linguaggio, i Disturbi dello Spettro Autistico, i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, i Deficit di Attenzione e Iperattività, i Disturbi del Movimento. Essi si manifestano spesso a livello sintomatologico come problemi generici di alcune aree dello sviluppo, mentre la loro precoce rilevazione e la diagnostica differenziale sono decisive per l’effettiva diagnosi e per la costruzione di un adeguato piano di trattamento . Questo complesso di disturbi segnala un costante aumento epidemiologico con diagnosi spesso tardive a causa della difficile interpretazione della sintomatologia iniziale, che possono compromettere gli esiti e il processo di recupero funzionale. Per favorire l’integrazione e il miglioramento della qualità della vita delle persone colpite, è necessario sviluppare la capacità di diagnosi precoce e di tempestivi piani preventivi e riabilitativi.
Accanto a questi Disturbi, l’età evolutiva (infanzia ed adolescenza) può essere caratterizzata dall’insorgenza di diversi quadri psicopatologici, tra i quali il Disturbo Oppositivo Provocatorio, il Disturbo della Condotta, i Disturbi d’Ansia, i Disturbi del Tono dell’Umore. Queste situazioni cliniche negli anni addietro sottovalutate, oggi risultano anch’esse frequenti e necessitano di un approccio multidisciplinare specifico.
PREVALENZA E CATEGORIE A RISCHIO Nell’ambito del capitolo dei Disturbi del Neurosviluppo rientrano varie macrocategorie, tra cui i Disturbi dello Spettro Autistico, le Disabilità Intellettive, i Disturbi dell’Apprendimento, l’ADHD che oggi costituiscono una sfida per la comunità scientifica nazionale ed internazionale. In effetti in termini di prevalenza parliamo di disordini, che grazie a diagnosi più accurate e tempestive, hanno subito un’impennata critica: se consideriamo ad esempio l’autismo siamo passati da stime del 1/10000 a stime di 1/68. Tali disordini rappresentano però anche una sfida dal punto di vista riabilitativo: la loro insorgenza precoce (primi anni di vita) e la tipologia di soggetti coinvolti (bambini che data l’epoca di insorgenza possiedono una ricca plasticità neuronale) fanno sì che l’intervento intensivo e precoce possa modificare notevolmente l’evoluzione e l’andamento prognostico. Peraltro, tali disordini rappresentano una sfida anche in termini etiopatogenetici. Infatti, per la maggior parte di essi, non è ancora definito un modello patogentico specifico e pur essendo presunta e documentata la componente neurobiologica, non esistono marckers laboratoristici o strumentali che ne possa consentire la diagnosi. In tal senso la diagnosi resta essenzialmente clinica: infatti, la registrazione dei disturbi comportamentali, supportata dalla somministrazione di reattivi standardizzati sono gli elementi chiave che favoriscono una diagnosi corretta e tempestiva. Parlando di Disordini che hanno un esordio precoce in età evolutiva, parliamo di situazioni cliniche che attivano complesse dinamiche nei genitori che spesso necessitano di un supporto emotivo e di veri e propri interventi di Parent Training. In effetti, i Disordini del Neurosviluppo colpiscono il soggetto in epoche precoci, alterano le componenti principali dello sviluppo influenzando aree critiche come quella sociale e comunicativa , e determinano ripercussioni sullo stato di attivazione familiare e sulla componente integrativa scolastica. In tal senso si rende necessario un approccio medico-psicologico integrato e multisistemico teso al fronteggiamento delle diverse criticità: diagnosi precoce, diagnosi differenziale, valutazione funzionale e definizione di pianti intervento tesi al recupero neurofunzionale, supporto delle famiglie e guida per gli enti scolastici al fine di garantire una reale integrazione. AMBULATORIO Date le suddette premesse e soprattutto l’aumento degli ultimi anni delle stime di prevalenza di tali disordini, la Fondazione FINDS (Fondazione Italiana Neuroscienze e Disordini dello Sviluppo) ha attivato un Ambulatorio di NPIA (Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) che possa fronteggiare l’esigenza della diagnosi precoce e specifica per ciascuna delle sottocategorie diagnostiche inclusa in questo complesso di situazioni cliniche. Nello specifico l’ambulatorio si occupa di Diagnosi Differenziale, attraverso l’utilizzo di strumenti diagnostici standardizzati e dell’osservazione clinica diretta condotta per mezzo di figure esperte (Psicologi/Psicoterapeuti e Neuropsichiatra Infantile). Le Unità Operative, pertanto, coinvolte sono: - NPI, per la valutazione diagnostico-funzionale, ma anche di eventuali sintomi psichici associati; - Psicologi per il completamento della valutazione diagnostico-funzionale, per la valutazione testologica e psicometrica, per la valutazione degli aspetti psicologici legati alla famigla ed il supporto immediato alla coppia ed al bambino. L’ambulatorio può collegarsi, poi, alla pediatria per eventuali DH, al fine di favorire approfondimento clinico-strumentale e laboratoristico, oltre che medico-pediatriaco. OBIETTIVI Gli obiettivi principali del suddetto Ambulatorio sono quelli della diagnosi precoce e della cura preventiva. Infatti, il servizio attraverso strumenti quali il follow-up, la diagnosi precoce, la valutazione funzionale e la definizione di progetti riabilitativi consente l’individuazione precoce di casi a rischio e la loro gestione terapeutica. In tal senso le proposte riabilitative precoci consentirebbero di sfruttare la plasticità neuronale prevenendo lo sviluppo di disordini più seri. RESPONSABILE Dr. A. Frolli, Neuropsichiatra Infantile
PSICOLOGI SPECIALIZZATI