17/10/2019
Una lavagna, colori, emozioni, pensieri... quanti psicologi nelle scuole, quanta psicologia nella scuola! Eppure senza che questo abbia nel tempo innescato efficacemente una riorganizzazione istituzionale del sistema tale da legittimare e riconoscere una presenza integrata dello psicologo scolastico, al livello nazionale. Ci troviamo di fronte all'ennesimo paradosso della professione: la psicologia è importante, ma allo stesso tempo lo psicologo è sostituibile da altre professionalità, quando non del tutto superfluo. Il punto è che forse i ruoli e le funzioni dello psicologo nella scuola - questo grande fantasma, che ci sta, ma non ci sta- non sono chiare, non sono definite, non sono organizzate e messe a sistema. Assistiamo al proliferare di "sportelli", ovvero di contenitori spesso privi di contenuti. Ci affatichiamo a fare proposte ai dirigenti che sovente non partono da alcuna interpretazione- e a volte neanche conoscenza- dei bisogni. Il boomerang ritorna e ci colpisce in pieno viso! Non costruiamo domanda, non sviluppiamo committenza. O meglio, non ci è chiaro "un metodo", si va spesso allo sbaraglio. Nell' ennesima settimana del Benessere Psicologico, esprimiamo ancora un malessere della categoria. Un malessere che nessun gazebo, nessuna piazza, nessuna colorata pubblicità lenisce, ma che neppure esprime -purtroppo!-. A volte questo malessere è espresso con i toni aspri, offensivi e improduttivi degli "urlatori da barricata" che risolverebbero il problema del "vuoto di pensiero e di azioni sistematiche" con la proposta di "farsi pagare di più e non di meno". Scrivo con rammarico. Scrivo perchè non mi riconosco nelle posizioni patinate nè in quelle "altro a prescindere". Scrivo da "giovane" psicologa che sta "dentro" e che prova ad attraversare costruttivamente questa drammaticità. Perchè di un dramma si tratta!!!! Nella scuola ci lavoro da tempo, rivestendo ruoli di front office come quelli di coordinamento e progettazione. Scrivo e mi espongo, perchè di boomerang ne ho presi tanti e con fatica e sforzo, investendo sulla mia competenza, assumendomi rischi e mettendomi in gioco a mie spese, provo a imparare "a saper fare", meglio e bene. Ho piccoli grandi risultati, li condivido, li socializzo, li trasmetto. Con la piccola Associazione di cui sono tesoriere, Anima, oggi abbiamo attivi differenti progetti per le scuole: tanta responsabilità, tanta fatica, ma anche tanta soddisfazione, perchè nel nostro piccolo stiamo cercando e riuscendo, con umiltà e professionalità. Solo con il progetto PRINCE, stiamo coinvolgendo oltre 50 psicologi che lavorano nella scuola, per la scuola. A cui va la nostra fiducia e da cui riceviamo fiducia e quell'impegno che fa della fatica un tramite prezioso, perchè preludio di conquista.
Una lavagna, colori, emozioni, pensieri... quanti psicologi nelle scuole, quanta psicologia nella scuola!
Buon lavoro su noi stessi e per noi stessi, in questa settimana e in quelle che verranno, affinchè questa stessa frase possa essere pronunciata con maggiore soddisfazione per quello che avremo saputo costruire.
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