LiberalPd Napoli

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16/09/2016

Carlo Azeglio Ciampi (19 aprile 2002):

Ripeto: che cosa è l'identità culturale europea? Negli anni bui della dittatura noi, allora giovani, leggevamo di nascosto Benedetto Croce. Nelle pagine immortali dell'introduzione alla "Storia d'Europa del secolo decimonono", c'è un'idea precisa di questa identità, un'idea dinamica, quasi la ricerca di un destino. Questo destino è la libertà. Un succedersi di generazioni l'ha cercata, in forme e modi sempre diversi. Questa ricerca ha accomunato i popoli d'Europa anche nei momenti peggiori. La cultura europea ha sempre rappresentato un faro di libertà, dalle antiche università medievali, a Galileo, agli illuministi.

Lo ricorderemo con gratitudine e speranza.

15/08/2016

Si terrà Mercoledì 17 agosto presso il Palazzo Sipari a Pescasseroli, alle ore 18.00, l’incontro BENEDETTO CROCE NOSTRO CONTEMPORANEO con il Prof. Ernesto Paolozzi ed il Prof. Giancristiano Desiderio.

BENEDETTO CROCE

NOSTRO CONTEMPORANEO

La conferenza, con gli autorevoli studiosi, si inserisce nelle manifestazioni organizzate dalla Fondazione Erminio e Zel Sipari ONLUS nel 150° anniversario della nascita del filosofo, avvenuta nel Palazzo Sipari di Pescasseroli il 25 febbraio del 1866.

Lettera/Petizione consegnata al ministro Boschi da alcuni giovani militanti del PD Napoli, per chiedere il congresso del...
09/07/2016

Lettera/Petizione consegnata al ministro Boschi da alcuni giovani militanti del PD Napoli, per chiedere il congresso del Partito.

Cara Maria Elena,
la sconfitta che abbiamo subito a Napoli è una sconfitta che ci ha addolorato e per certi aspetti umiliato. Ci aspettavamo che sia il partito nazionale che quello locale di fronte a tale drammatica situazione si fosse mobilitato per cercare di capirne le ragioni, per potere costruire un futuro. Nulla di tutto questo. Ciò ha aumentato l'umiliazione, ha accresciuto la frustrazione, rischia di fomentare inutili ed esagerati rancori.
Noi non chiediamo la testa di nessuno, non vogliamo vendette, non cerchiamo tribunali del popolo. Vogliamo solo che in tempi brevi e nelle modalità che si riterranno più opportune si possa tenere a Napoli ed in Campania un congresso vero, con un nuovo tesseramento che ci metta nella possibilità di confrontarci, di esprimere le nostre opinioni, di invitare chi non è del partito a discutere con noi.
Dall'importanza del referendum costituzionale alla necessità di rilanciare seriamente e profondamente il Mezzogiorno e il lavoro giovanile, da come affrontare i nuovi populismi che nella nostra città sono rappresentati, in modi diversi, dal sindaco.
Vogliamo discutere con franchezza, con chiarezza, con passione. Per compiere quello sogno che per molti di noi è ancora il Partito Democratico.
Fatecelo fare.

firmatari:
Gennaro Acampora
Nicola Pezzullo
Attilio Massarese
Francesco Verdosci
Luigi Raia
Andrea Di Costanzo
Mariano Billo Paolozzi

Le correnti nel PD:   De La Repubblica Napoli 9-6-16
09/06/2016

Le correnti nel PD:

De La Repubblica Napoli 9-6-16

06/06/2016

COMUNICATO STAMPA

Martedì 7 giugno alle ore 18,00, la libreria Iocisto ( Piazza Fuga), in collaborazione con Festival della complessità, propone un incontro sul tema:

“ La complessità della politica e la politica della complessità”

Ne discuteranno il Prof. Ernesto Paolozzi ( docente di Storia della Filosofia contemporanea) e il prof. Oscar Nicolaus ( docente di Psicologia sociale della famiglia) Modera il dibattito Gianpaolo Paladino, editore.

Luigi Vicinanza nell’ultimo editoriale de  L'Espresso coglie la difficoltà del nostro tempo, nel quale anche libertà con...
02/06/2016

Luigi Vicinanza nell’ultimo editoriale de L'Espresso coglie la difficoltà del nostro tempo, nel quale anche libertà consolidate sembrano essere in pericolo mentre è sempre più difficile affermare nuove libertà, nuovi ideali di giustizia e democrazia.
“Uno studioso crociano di ispirazione liberaldemocratica – scrive - Ernesto Paolozzi , ha recentemente sottolineato come le libertà classiche siano costantemente in pericolo anche nel mondo formalmente libero”
Scrive inoltre il direttore de L’Espresso, cogliendo un altro inquietante effetto della contemporaneità: “sembra quasi stiano tornando preponderanti le forze irrazionali della politica e della Storia, su cui a lungo un filosofo come Benedetto Croce ha riflettuto dopo i due conflitti mondiali del secolo scorso”.

10/05/2016

Presentazione "V RAPPORTO SULLE CONFESSIONI RELIGIOSE E TV"
Interverranno:
Enzo Marzo (Direttore di "Critica Liberale");
Ernesto Paolozzi (Docente Storia della Filosofia Contemporanea-Università Suor Orsola Benincasa);
Rosario Scognamiglio (Tesoriere Associazione Radicale per la Grande Napoli)
Modera:
Gianmarco Pondrano Altavilla (Direttore del Centro di studi Gaetano Salvemini)
MERCOLEDÌ 11 MAGGIO ORE 16.00 ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI (V. Monte di Dio 14)

In occasione della pubblicazione dei volumi di Ernesto Paolozzi , Benedetto Croce-la logica del concreto e il dovere del...
04/05/2016

In occasione della pubblicazione dei volumi di Ernesto Paolozzi , Benedetto Croce-la logica del concreto e il dovere della libertà (Aracne), Il liberalismo come metodo (Kairòs)
Interverranno:Rosalia Peluso (Federico II Napoli) Maria Panetta (La Sapienza Roma) Gennaro Sangiuliano (Vice direttore Tg1) Luigi Vicinanza (Direttore de L'Espresso). Presiede Giuseppe Benedetto (Presidente F. Luigi Einaudi).

Lunedì 23 maggio ore 18 a Roma presso la Fondazione Luigi Einaudi (Largo dei fiorentini 1) si discuterà di Benedetto Croce, il liberalismo, il metodo.

Il pensiero contemporaneo sembra essere sotto scacco, fra la crisi del razionalismo tecnicistico, riduzionista da un lato e lo scetticismo relativistico dall’altro. La scommessa consiste nel rilanciare il pensiero critico dialettico in forma nuove, in connessione con l’epistemologia della complessità. In questa prospettiva anche la dimensione eticopolitica va riconsiderata e ripensata. In questo orizzonte lo stesso liberalismo deve rinnovarsi recuperando la dimensione metodologica, confrontandosi con le nuove emergenze della storia.

21/03/2016

Si inaugura il ciclo dei seminari dedicati al sacro al quale parteciperanno Massimo Cacciari, Ernesto Paolozzi, Aldo Trione, Pino Cantillo, Vincenzo Omaggio ed altri studiosi. Giovedì 24 marzo, presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (Via monte di Dio 14) alle ore 16:00 Clementina Gily Reda, Ernesto Paolozzi ed Aldo Trione discuteranno de Il Segno Del Sacro nella folla.

20/02/2016

Perchè Antonio Bassolino sindaco di Napoli.

Cari Amici,
Napoli vive un momento di grande rilancio: il turismo, la cultura, persino il settore imprenditoriale, sembrano dare segni più o meno marcati di rinascita. E ciò nonostante la disastrosa amministrazione comunale, fondata su ridondanti proclami demagogici e sostanziale incapacità di gestione ordinaria dei problemi. Nonostante la marginalità in cui è stata lasciata dai governi che si sono succeduti. Nonostante un’informazione nazionale non sempre benevola.
Riemergono, però, problemi antichi e ne nascono di nuovi: la recrudescenza della camorra, il sorgere dell’inquietante fenomeno delle baby gang, l’abbandono delle periferie e il crescente degrado del centro storico, cuore pulsante della città, e degli stessi quartieri collinari. Trasporti, viabilità, manutenzione stradale, sono ai minimi termini. Ma, soprattutto, la città è divisa e lacerata al suo interno. E’ venuta a mancare quella coesione che fa degli abitanti di un luogo i membri di una comunità. L’attuale amministrazione ha isolato Napoli dal resto dell’Italia e l’ha divisa al suo interno con continue, aspre e, tante volte, inutili polemiche.
Per questi e tanti altri motivi, dopo una lunga e attenta riflessione, mi è sembrato che la candidatura di Antonio Bassolino rappresenti una grande opportunità da cogliere per avviarci su un nuovo cammino. Sappiamo tutti, e Antonio Bassolino ne è per primo pienamente consapevole, che gli ultimi tempi dell’amministrazione regionale sono stati critici, ma non possiamo non ricordare le grandi capacità di cui ha dato prova nel ruolo di sindaco di Napoli.
Nel merito, perché Antonio Bassolino? Per molti motivi. Ne elenco solo qualcuno. Perché è stato un grande sindaco, fra i migliori che la città abbia avuto. Basti pensare alla grande idea delle metropolitane dell'arte di cui ogni giorno la città si giova. Un’ opera strutturale, non effimera come le feste di piazza che lasciano il tempo che trovano. Perché la sua candidatura rappresenta il ritorno della politica con la P maiuscola, in un momento in cui l'antipolitica mostra tutti i suoi limiti. Perché scassare, come ha detto, è più facile che costruire. Perché la città è disunita, divisa, lacerata. Ha bisogno di riunirsi con le sue tante espressioni ed anime attorno ad un progetto comune. Perché nel Paese Napoli è isolata. Bassolino ha la personalità, l'esperienza e le capacità necessarie per riaprire un confronto, critico ma costruttivo, con il governo nazionale e l'intero paese. Perché è in grado di risvegliare l'orgoglio dei napoletani senza scadere in polemiche esagerate e sgradevoli. Perché ha il senso delle istituzioni ed è consapevole che, una volta eletto, sarà il sindaco di tutti i napoletani. Perché ha dichiarato di volersi proporre come punto di riferimento di nuove generazioni, come mallevadore di una nuova classe dirigente di cui la città ha necessità come il pane. Perché sul piano programmatico ha proposto le primarie dei programmi e delle idee aperte alla città. Perché ha individuato una missione per la città: Napoli capitale delle cultura insieme a Milano capitale economica per il rilancio dell'intero Paese. Perché già oggi indica progetti di grande rilievo. La centralità del porto, ad esempio, come fulcro per il rilancio dello sviluppo dell'area metropolitana, per assicurare occupazione ai nostri giovani. L'idea, efficacissima, di trasformare il Palazzo Reale in un grande museo di storia di Napoli per farne un luogo di incontro per napoletani e turisti centrale, raggiungibile da tutti, capace di rivitalizzare un’intera area della città. La concezione nuova delle periferie: non più concepite come una indistinta categoria sociologica, ma intese come quartieri ciascuno con le proprie specificità, problematiche ma anche positive ed originali. Concepite come cerniera fra il centro della città (che presenta anch’esso pezzi di periferia) e la vasta area metropolitana che il sindaco di Napoli sarà chiamato a governare. Ancora, perché, ricorda sempre che, al di là delle ampie visioni e dei grandi progetti, è indispensabile la manutenzione: viabilità, trasporti, illuminazione, sicurezza.
In ultimo, ma non ultimo, perché ha presentato la sua candidatura con forza e fermezza ma con assoluta umiltà. Ascoltando e proponendo. Incontrando tutti, dalle periferie al centro. Insomma, il sindaco dei napoletani.
Il 6 marzo si terranno le primarie. Dobbiamo tutti partecipare, ogni cittadino con diritto di voto ha il diritto e il dovere di scegliere il candidato sindaco per la propria città. Ritorniamo, con generosità, a prendercene cura.

19/02/2016

Presso la Casa Editrice Guida con tanti giovani.

08/02/2016

"Benedetto Croce. La logica del concreto e il dovere della libertà"(Aracne editrice)di Ernesto Paolozzi sarà presentato mercoledì 10 alle ore 18:00 presso la libreria Io Ci Sto (Piazzetta Fuga - Vomero). Ne discutono Enricomaria Corbi, Gianpaolo Paladino, Paola Villani.

Il volume delinea un profilo del pensiero di Croce fornendo, accanto ad una chiara esposizione della complessa opera del filosofo una interpretazione in senso metodologico nel confronto con il dibattito filosofico contemporaneo. Dall'estetica alla logica, dalla filosofia della pratica alla concezione della storia come pensiero e come azione, fino alle ultime riflessioni sulla vitalità, si disegna un itinerario di estrema attualità. L'autore propone il metodo critico-dialettico come superamento della crisi alla quale il razionalismo tecnicistico e riduzionista da un lato, e lo scetticismo relativistico dall'altro, hanno irrimediabilmente precipitato il pensiero contemporaneo.

07/02/2016

Cari amici,

avrei il piacere di incontrarvi alla presentazione del mio volume "Benedetto Croce. La logica del concreto e il dovere della libertà", mercoledì 10 alle ore 18:00 presso la libreria Io Ci Sto (Piazzetta Fuga - Vomero). Ne discutono Enricomaria Corbi, Gianpaolo Paladino, Paola Villani.

Vi aspetto,

un caro saluto,
Ernesto Paolozzi

07/01/2016

Valerio Zanone ci ha lasciati.
Grande leader dei Liberali, lascia un vuoto incolmabile e in me una tristezza profonda. Lo ricordo, come spero lui avrebbe voluto, con una sua dichiarazione di intenti limpida, modernissima. Per tanti di noi, una sorta di guida spirituale ed etico politica. Le conclusioni del congresso del Partito Liberale che si tenne il 18 novembre del 1981 a Firenze. Ernesto Paolozzi.

"Liberale è darsi una regola piuttosto che doverla ricevere.
Liberale è la società aperta che riconosce a ciascuno il diritto e la possibilità di diventare ciò che vuol essere.
Liberale è rinunciare all'illusione della società perfetta, ma cercare ogni giorno di correggerne qualche imperfezione.
Liberale è l'iniziativa individuale combinata con la responsabilità collettiva.
Liberale è il rifiuto di staccare nel tempo la libertà e la socialità; ai marxisti che promettono la libertà dopo la socialità, ai conservatori che promettono la socialità dopo la libertà, i liberali devono rispondere che libertà e socialità si guadagnano e si perdono insieme.
Liberale è la sintesi difficile non impossibile, fra l'efficienza del mercato, le riforme della socialità, le regole della democrazia.
Liberale è chi non delega e non si sottomette, chi chiede al grande fratello pubblico il conto delle spese.
Liberale è chi ha letto vent'anni fa il romanzo di Orwell, scopre che il fatidico 1984 è alle porte, e prepara la difesa contro la più illiberale delle diseguaglianze, quella che potrebbe istaurarsi fra una massa livellata e un'oligarchia di livellatori.
Liberale è il rifiuto di separare il tempo della propria vita, di scinderlo fra un tempo di lavoro senza fantasia e un tempo libero senza significato.
Liberale è la voglia di cambiare ogni tanto lavoro e pensieri, di imparare qualcosa anche quando è finita la scuola.
Liberale è per noi, italiani, credere nella vivacità e opporci alle politiche che la mortificano, respingere le lamentazioni catastrofiche, avere fiducia in questo paese dissestato e grande; e cercare nelle ragioni della libertà le nostre ragioni di speranza".
Valerio Zanone

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