20/02/2016
Perchè Antonio Bassolino sindaco di Napoli.
Cari Amici,
Napoli vive un momento di grande rilancio: il turismo, la cultura, persino il settore imprenditoriale, sembrano dare segni più o meno marcati di rinascita. E ciò nonostante la disastrosa amministrazione comunale, fondata su ridondanti proclami demagogici e sostanziale incapacità di gestione ordinaria dei problemi. Nonostante la marginalità in cui è stata lasciata dai governi che si sono succeduti. Nonostante un’informazione nazionale non sempre benevola.
Riemergono, però, problemi antichi e ne nascono di nuovi: la recrudescenza della camorra, il sorgere dell’inquietante fenomeno delle baby gang, l’abbandono delle periferie e il crescente degrado del centro storico, cuore pulsante della città, e degli stessi quartieri collinari. Trasporti, viabilità, manutenzione stradale, sono ai minimi termini. Ma, soprattutto, la città è divisa e lacerata al suo interno. E’ venuta a mancare quella coesione che fa degli abitanti di un luogo i membri di una comunità. L’attuale amministrazione ha isolato Napoli dal resto dell’Italia e l’ha divisa al suo interno con continue, aspre e, tante volte, inutili polemiche.
Per questi e tanti altri motivi, dopo una lunga e attenta riflessione, mi è sembrato che la candidatura di Antonio Bassolino rappresenti una grande opportunità da cogliere per avviarci su un nuovo cammino. Sappiamo tutti, e Antonio Bassolino ne è per primo pienamente consapevole, che gli ultimi tempi dell’amministrazione regionale sono stati critici, ma non possiamo non ricordare le grandi capacità di cui ha dato prova nel ruolo di sindaco di Napoli.
Nel merito, perché Antonio Bassolino? Per molti motivi. Ne elenco solo qualcuno. Perché è stato un grande sindaco, fra i migliori che la città abbia avuto. Basti pensare alla grande idea delle metropolitane dell'arte di cui ogni giorno la città si giova. Un’ opera strutturale, non effimera come le feste di piazza che lasciano il tempo che trovano. Perché la sua candidatura rappresenta il ritorno della politica con la P maiuscola, in un momento in cui l'antipolitica mostra tutti i suoi limiti. Perché scassare, come ha detto, è più facile che costruire. Perché la città è disunita, divisa, lacerata. Ha bisogno di riunirsi con le sue tante espressioni ed anime attorno ad un progetto comune. Perché nel Paese Napoli è isolata. Bassolino ha la personalità, l'esperienza e le capacità necessarie per riaprire un confronto, critico ma costruttivo, con il governo nazionale e l'intero paese. Perché è in grado di risvegliare l'orgoglio dei napoletani senza scadere in polemiche esagerate e sgradevoli. Perché ha il senso delle istituzioni ed è consapevole che, una volta eletto, sarà il sindaco di tutti i napoletani. Perché ha dichiarato di volersi proporre come punto di riferimento di nuove generazioni, come mallevadore di una nuova classe dirigente di cui la città ha necessità come il pane. Perché sul piano programmatico ha proposto le primarie dei programmi e delle idee aperte alla città. Perché ha individuato una missione per la città: Napoli capitale delle cultura insieme a Milano capitale economica per il rilancio dell'intero Paese. Perché già oggi indica progetti di grande rilievo. La centralità del porto, ad esempio, come fulcro per il rilancio dello sviluppo dell'area metropolitana, per assicurare occupazione ai nostri giovani. L'idea, efficacissima, di trasformare il Palazzo Reale in un grande museo di storia di Napoli per farne un luogo di incontro per napoletani e turisti centrale, raggiungibile da tutti, capace di rivitalizzare un’intera area della città. La concezione nuova delle periferie: non più concepite come una indistinta categoria sociologica, ma intese come quartieri ciascuno con le proprie specificità, problematiche ma anche positive ed originali. Concepite come cerniera fra il centro della città (che presenta anch’esso pezzi di periferia) e la vasta area metropolitana che il sindaco di Napoli sarà chiamato a governare. Ancora, perché, ricorda sempre che, al di là delle ampie visioni e dei grandi progetti, è indispensabile la manutenzione: viabilità, trasporti, illuminazione, sicurezza.
In ultimo, ma non ultimo, perché ha presentato la sua candidatura con forza e fermezza ma con assoluta umiltà. Ascoltando e proponendo. Incontrando tutti, dalle periferie al centro. Insomma, il sindaco dei napoletani.
Il 6 marzo si terranno le primarie. Dobbiamo tutti partecipare, ogni cittadino con diritto di voto ha il diritto e il dovere di scegliere il candidato sindaco per la propria città. Ritorniamo, con generosità, a prendercene cura.