25/04/2021
Il Covid Hospital di Boscotrecase, diretto da Savio Marziani, cresce, inarrestabilmente, e, grazie all'impegno appassionato della dr.ssa Rosa Trunfio è stata realizzata un'area - tecnicamente attrezzata - per consentire ai pazienti ricoverati per COVID di abbattere, in assoluta sicurezza, il "muro" che li separa dalla possibilità di incontrare i propri cari. A tal proposito la Direzione Strategica dell'ASL NA3 Sud ha finanziato l'istallazione di una struttura progettata per accogliere i pazienti in ambiente protetto e sanificato, permettendo loro, attraverso l'applicazione alle pareti di speciali pannelli flessibili e trasparenti, di poter "toccare" le mani dei loro congiunti, in visita dal lato opposto di tale pannellatura. Questa mattina, il Direttore Sanitario dell'ASL, dr. Gaetano D'Onofrio ha voluto collaudare personalmente l'efficienza di un simile dispositivo, dando prova dell'importanza che i dirigenti amministrativi di strutture tanto delicate quanto complesse come sono gli Ospedali, partecipino personalmente, passo dopo passo, alle innumerevoli e continue innovazioni che per esigenze di efficientamento e modernizzazione occorre apportare ai Presidi Sanitari Pubblici, che, in particolar modo in Campania, rappresentano l'eccellenza in tema di cure per la salute.
Con questo nuovo dispositivo, la cosiddetta "Stanza dei sorrisi" si compie un passo estremamente importante per ve**re incontro alle pressanti esigenze di rendere più sopportabile la degenza alle persone ricoverate per il Covid, che, a causa del pericolo di trasmissione del contagio, devono trascorrere lunghi periodi di ricovero in assoluto isolamento. Naturalmente gli incontri tra pazienti e congiunti possono avve**re solo in modalità protetta e dunque separati da un diaframma che, tuttavia, attraverso il dispositivo installato permette alle persone di provare pur sempre un'esperienza tattile (sfiorando le pareti elastiche).
Dal mio personale punto di osservazione (ho visitato la maggior parte dei presidi Covid della Campania ed ho incontrato diverse centinaia di pazienti) posso affermare che l'istallazione negli ospedali di questi dispositivi è un atto necessario e di grande sensibilità non solo verso la cura della malattia in sé, ma anche verso la cura delle esigenze psichiche degli ammalati e dei loro familiari, che avvicinandosi gli uni agli altri possono rafforzare (molto!) un sentimento di fiducia verso la prospettiva di riprendere al più presto le normali abitudini di incontro. Ve lo assicuro, non è un aspetto marginale!