02/04/2025
Cos'è oya 親, un genitore?
Nel carattere di 親 oya "genitore", in alto a sinistra, c’è tatsu 立つ che è verbo che significa «stare in piedi, alzarsi», in basso c’è ki 木 l’«albero» e a destra si erge miru 見る ovvero «vedere, guardare». Svoltolando i vari componenti, ecco che la frase si ricostruisce così: "Oya no yakuwari wa, ki no ue ni tatte miru koto" da 親の役割は、木の上に立って見ることだ ovvero «Il compito di oya, il genitore, è di salire sull’albero e da lontano stare a guardare».
La spiegazione di cosa sia un genitore è quindi già nella parola: è colui che deve intervenire solo quando davvero necessario. Per non sostituirsi mai al proprio figlio, per non intralciare il corso degli eventi, a , il genitore, spetta soprattutto l’osservazione a distanza, la supervisione discreta. Così il pianto di un bambino va accolto, la sofferenza tollerata e, per quanto complicato sia accettare d’esser marginali e non potergli evitare certi sbagli, deve consolare piuttosto il pensiero di quanto grande sarebbe il rischio di privarlo dell’esperienza e dell’errore, rendendolo così insicuro e imponendogli, tramite un comportamento errato, la dipendenza.
Nel kanji di oya si cela l’importanza d’insegnare a farcela da soli, di aiutare i figli a impostare passo dopo passo la gestione di sé. Si ribadisce d’altronde la necessità di renderli certi che lo «sguardo da lontano» dei genitori non verrà mai meno: quando e se mai ne avranno bisogno, quando saranno in difetto o in difficoltà, padri e madri scenderanno rapidamente dall’albero e, senza esitazione, correranno in loro aiuto.
da "WA, la via giapponese all'armonia", .libri