07/10/2025
"se vuoi la pace, prepara la pace", recita il tema di una rivista a me molto cara.
Questa frase mi fa ve**re in mente tutte le volte in cui ci potrebbe capitare di sentire l'impulso ad attaccare l'ALTRO, schiacciarlo toglierli valore, non considerando affatto i suoi sentimenti, la sua *umanità* .
Con cosa ha a che fare questo impulso, spesso agito con un giudizio sbattuto in faccia all'altro, oppure digitato frettolosamente?
Da dove deriva la convinzione che tutto ciò che dice, pensa, fa, posta l'altro, non abbia diritto di ad espresso, non abbia valore?
Credo che ci sia un dilagante bisogno di affermare, anche in modo aggressivo e arrogante, la propria individualità, per esercitare un potere sull'altro, sentirsi più potenti!
L'altro, spesso vissuto come una minaccia all'immagine che abbiamo di noi stessi, alle nostre convinzioni. Quindi alziamo muri o sferriamo attacchi.
Ma l'altro è come noi, ha la sua umanità, le sue fragilità e le sue debolezze, nelle quali magari ci riconosciamo, ma non le vogliamo proprio vedere.
Ne abbiamo timore, forse vergogna. Quindi giudichiamo, attacchiamo, per nascondere. Il tutto si muove velocemente dentro di noi ed è difficile riconoscerlo.
Se davvero vogliamo la pace ci dobbiamo confrontare con tutto ciò, partendo da noi stessi, riconoscendo questi meccanismi e fare in modo che siano occasioni di crescita per migliorare il rapporto con noi stessi e quindi con gli altri.
Ho scelto questa foto, con la gentile concessione di Frankie Fancello, talentuoso e appassionato giovane fotografo in quanto mi colpisce la profondità delle possibili chiavi di lettura..e mi colpisce la barchetta sulla testa, ora più che mai simbolo di *umanità!!*