16/11/2025
🔬 𝐃𝐢𝐦𝐚𝐠𝐫𝐢𝐫𝐞 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐦𝐮𝐬𝐜𝐨𝐥𝐨: 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐜𝐢 𝐢𝐧𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚 𝐥𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐢𝐧𝐬𝐮𝐥𝐢𝐧𝐢𝐜𝐚
Quando si parla di dimagrimento, tutti guardano solo alla bilancia.
Il problema è che la bilancia non distingue tra grasso perso e muscolo bruciato.
La massa magra (muscolo, acqua intracellulare, organi, tessuti metabolicamente attivi) è la nostra “banca metabolica”:
- sostiene il dispendio energetico,
- protegge dall’insulino-resistenza,
- è decisiva per forza, autonomia, prognosi nelle malattie croniche e oncologiche.
Un recente studio pubblicato su Obesity (Bartholomew et al., 2025) ha rimesso al centro una domanda scomoda:
"𝑐ℎ𝑖 𝑑𝑖𝑚𝑎𝑔𝑟𝑖𝑠𝑐𝑒 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝑑𝑖𝑒𝑡𝑎, 𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑎𝑙𝑙𝑒𝑛𝑎𝑟𝑠𝑖, 𝑝𝑒𝑟𝑑𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑚𝑢𝑠𝑐𝑜𝑙𝑜 𝑠𝑒 𝑒̀ 𝑖𝑛𝑠𝑢𝑙𝑖𝑛𝑜-𝑟𝑒𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑛𝑡𝑒?"
La risposta è sì. E non è una buona notizia per il classico paziente obeso, sedentario, iperinsulinemico.
🧬 𝐋𝐨 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐢𝐨: 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐢𝐥 𝐬𝐨𝐠𝐠𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐢𝐧𝐬𝐮𝐥𝐢𝐧𝐨-𝐬𝐞𝐧𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞, 𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐦𝐮𝐬𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐞 (𝐦𝐚 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐬𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐞𝐧𝐚)
Lo studio di Bartholomew e colleghi ha analizzato donne in sovrappeso, premenopausa, sottoposte a un programma di forte restrizione calorica con o senza esercizio:
- Dieta ipocalorica severa (VLCD, circa 800 kcal/die) uguale per tutti.
3 gruppi:
- Solo dieta
- Dieta + aerobica
- Dieta + resistenza
- Composizione corporea valutata con DXA (massa magra totale e appendicolare).
- Sensibilità insulinica (Sᵢ) misurata con IVGTT - Intravenous Glucose Tolerance Test- (non il solito HOMA da ricetta).
Risultati:
- Nei soggetti che facevano solo dieta, una maggiore sensibilità insulinica basale era associata a minore perdita di massa magra (totale e appendicolare).
- Nei gruppi che facevano esercizio (aerobico o resistenza) l’associazione tra Sᵢ e perdita di massa magra scompariva: l’allenamento “copriva” le differenze metaboliche di partenza.
𝐓𝐫𝐚𝐝𝐨𝐭𝐭𝐨:
𝑆𝑒 𝑓𝑎𝑖 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑖𝑒𝑡𝑎, 𝑙𝑎 𝑡𝑢𝑎 𝑚𝑎𝑠𝑠𝑎 𝑚𝑎𝑔𝑟𝑎 𝑒̀ “𝑛𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑚𝑎𝑛𝑖” 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑡𝑢𝑎 𝑠𝑒𝑛𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑖𝑛𝑠𝑢𝑙𝑖𝑛𝑖𝑐𝑎. 𝑆𝑒 𝑎𝑔𝑔𝑖𝑢𝑛𝑔𝑖 𝑒𝑠𝑒𝑟𝑐𝑖𝑧𝑖𝑜, 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑡𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑟𝑒𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑛𝑧𝑎, 𝑒̀ 𝑙’𝑎𝑙𝑙𝑒𝑛𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑎 𝑓𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑔𝑟𝑜𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑜 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑡𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑚𝑢𝑠𝑐𝑜𝑙𝑜.
𝐀𝐭𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐨̀:
- popolazione: donne, relativamente giovani e sane;
- dieta: non chetogenica, ad alto contenuto di carboidrati, poco proteica;
- contesto molto diverso da una VLCKD ben strutturata.
🥓 𝐕𝐋𝐂𝐊𝐃 𝐞 𝐦𝐚𝐬𝐬𝐚 𝐦𝐚𝐠𝐫𝐚: 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐚 𝐜𝐡𝐞𝐭𝐨𝐬𝐢 𝐚𝐢𝐮𝐭𝐚, 𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐭𝐢 𝐭𝐫𝐚𝐝𝐢𝐬𝐜𝐞
Le Very Low Calorie Ketogenic Diet (VLCKD) sono oggi uno strumento potente:
- rapida riduzione di peso,
- forte calo della massa grassa,
- buona aderenza se il protocollo è ben costruito.
𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐝𝐢𝐜𝐞 𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐬𝐬𝐚 𝐦𝐚𝐠𝐫𝐚 𝐢𝐧 𝐕𝐋𝐂𝐊𝐃?
- Studi su VLCKD + supplementazione aminoacidica mostrano una migliore conservazione della massa magra rispetto a VLCD tradizionali isocaloriche.
- Associare VLCKD + esercizio (soprattutto interval training/resistenza) in soggetti con obesità sarcopenica migliora composizione corporea e preserva la FFM
- Metanalisi recenti su dieta chetogenica e performance suggeriscono che, in presenza di adeguato apporto proteico e allenamento di resistenza, la FFM può essere mantenuta, ma non sempre aumentata
𝐓𝐫𝐚𝐝𝐨𝐭𝐭𝐨:
- VLCKD è di per sé protettiva sulla massa magra, nel breve periodo.
Lo diventa ancora di più quando:
- le proteine sono adeguate (≥1,2–1,6 g/kg FFM),
- ’è un stimolo meccanico (resistenza),
- i tempi di restrizione calorica sono gestiti (cicli, refeed mirati, ecc.).
🏋️♂️ 𝐈𝐥 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐥𝐥𝐞𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨: 𝐢𝐥 𝐟𝐞𝐫𝐫𝐨 𝐢𝐧 𝐩𝐚𝐥𝐞𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐯𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐬𝐮𝐥𝐢𝐧𝐚
Indipendentemente dal tipo di dieta, le evidenze convergono su un punto:
𝒍’𝒂𝒍𝒍𝒆𝒏𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒓𝒆𝒔𝒊𝒔𝒕𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒆̀ 𝒊𝒍 𝒄𝒂𝒓𝒅𝒊𝒏𝒆 𝒑𝒆𝒓 𝒄𝒐𝒏𝒔𝒆𝒓𝒗𝒂𝒓𝒆 𝑭𝑭𝑴 𝒅𝒖𝒓𝒂𝒏𝒕𝒆 𝒊𝒍 𝒅𝒊𝒎𝒂𝒈𝒓𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐.
- Studi su donne sovrappeso mostrano che chi fa resistenza mantiene FFM e REE, a differenza di chi fa solo aerobica o solo dieta
- Trial più recenti confermano che programma strutturato di esercizi contro resistenza durante dieta ipocalorica migliora FFM e forza rispetto alla sola dieta.
- In adulti sovrappeso/anziani, combinare dieta ipocalorica + corretta quota proteica + resistenza è superiore a dieta standard nel preservare FFM.
𝐓𝐫𝐚𝐝𝐨𝐭𝐭𝐨:
- La sensibilità insulinica conta soprattutto quando l’allenamento non c’è.
- Appena introduci un protocollo serio di resistenza, il muscolo “ascolta” più il carico che l’insulina.
📊 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐦𝐨𝐧𝐢𝐭𝐨𝐫𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐨 𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐬𝐬𝐚 𝐦𝐚𝐠𝐫𝐚: 𝐃𝐗𝐀, 𝐁𝐈𝐀 𝐞 𝐩𝐥𝐢𝐜𝐨𝐦𝐞𝐭𝐫𝐢𝐚 𝐞𝐜𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐜𝐚
1) 𝐃𝐗𝐀: 𝐢𝐥 “𝐠𝐨𝐥𝐝 𝐬𝐭𝐚𝐧𝐝𝐚𝐫𝐝” 𝐜𝐥𝐢𝐧𝐢𝐜𝐨
- Valuta con buona precisione massa grassa, massa magra e massa ossea, con dettaglio segmentale (ALM).
- È lo strumento usato nello studio di Bartholomew per stimare LM e ALM.
- Usato come riferimento per confrontare BIA in numerosi studi: in genere FFM è sovrastimata da molte BIA, ma le variazioni nel tempo sono comunque ben tracciate.
𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐮𝐬𝐚𝐫𝐥𝐚 𝐢𝐧 𝐩𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐜𝐥𝐢𝐧𝐢𝐜𝐚:
- Baseline in paziente complesso (obesità, sarcopenia, oncologia, cronico).
- Ogni 6–12 mesi o ai punti di svolta (fine ciclo VLCKD, post-chirurgia bariatrica, cambio terapia farmacologica).
- Per ricerca/ambulatori avanzati: includere ALM, indicatore di massa muscolare appendicolare.
Limite: costo, accessibilità, radiazioni (pur minime), non adatta per monitoraggi mensili.
2) 𝐁𝐈𝐀 𝐦𝐮𝐥𝐭𝐢𝐟𝐫𝐞𝐪𝐮𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐬𝐞𝐠𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞: 𝐢𝐥 “𝐜𝐨𝐧𝐭𝐚𝐜𝐡𝐢𝐥𝐨𝐦𝐞𝐭𝐫𝐢” 𝐚𝐦𝐛𝐮𝐥𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚𝐥𝐞
La BIA moderna, multifrequenza e segmentale, è meno accurata di DXA sul valore assoluto di FFM, ma è molto utile per le variazioni nel tempo, se:
- condizioni standardizzate (orario, idratazione, vescica, ciclo, ecc.),
- stesso strumento, stessi elettrodi.
Studi recenti mostrano che, pur sovrastimando la FFM rispetto a DXA, la BIA traccia bene la direzione e l’entità del cambiamento di FFM e FM, soprattutto in range di BMI 18,5–40.
𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐮𝐬𝐚𝐫𝐥𝐚:
- Baseline insieme (se possibile) a DXA.
- Follow-up frequenti: ogni 2–4 settimane in fase VLCKD, poi ogni 4–8 settimane in mantenimento.
Obiettivo: verificare che:
- la FFM non crolli oltre un certo limite (es. >25–30% del peso perso non deve essere FFM),
- la BCM e l’acqua intracellulare non si riducano in modo sproporzionato.
3) 𝐏𝐥𝐢𝐜𝐨𝐦𝐞𝐭𝐫𝐢𝐚 𝐞𝐜𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐦𝐮𝐬𝐜𝐨𝐥𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐯𝐞: 𝐯𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐦𝐮𝐬𝐜𝐨𝐥𝐨, 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐢𝐦𝐚𝐫𝐥𝐨
L’ecografia muscolare (ad es. retto femorale e quadricipite) è ormai riconosciuta come strumento affidabile per valutare spessore muscolare, cross-sectional area e qualità del tessuto (echo-intensity)
Studi in diversi contesti (terapia intensiva, sarcopenia, obesità, malattie croniche) mostrano che lo spessore del quadricipite/retto femorale:
- diminuisce rapidamente in stati catabolici;
- correla con FFM, forza e outcome clinici;
- può essere monitorato in modo seriale senza radiazioni.
𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐮𝐬𝐚𝐫𝐥𝐚:
- Scegli 2–3 distretti: retto femorale e vasto intermedio (coscia),
- eventualmente addome (spessore grasso sottocutaneo + fascia muscolare).
- Misura lo spessore muscolare in mm, sempre negli stessi punti, con stesso operatore.
Frequenza consigliata nei percorsi intensivi (VLCKD, oncologici, sarcopenia, pazienti con GLP-1):
- baseline,
- dopo 4–6 settimane,
- ogni 8–12 settimane a lungo termine.
𝒊𝒏𝒄𝒓𝒐𝒄𝒊𝒂𝒓𝒆 𝒕𝒓𝒆𝒏𝒅 𝒅𝒊 𝑭𝑭𝑴 𝒅𝒂 𝑩𝑰𝑨/𝑫𝑿𝑨 𝒄𝒐𝒏 𝒕𝒓𝒆𝒏𝒅 𝒅𝒊 𝒔𝒑𝒆𝒔𝒔𝒐𝒓𝒆 𝒎𝒖𝒔𝒄𝒐𝒍𝒂𝒓𝒆 𝒆𝒄𝒐𝒈𝒓𝒂𝒇𝒊𝒄𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒄𝒂𝒑𝒊𝒓𝒆 𝒔𝒆 𝒔𝒕𝒂𝒊 𝒅𝒂𝒗𝒗𝒆𝒓𝒐 𝒑𝒓𝒆𝒔𝒆𝒓𝒗𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒎𝒖𝒔𝒄𝒐𝒍𝒐, 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒐𝒍𝒐 “𝒂𝒄𝒒𝒖𝒂”.
🔧 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐢 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐥𝐢: 𝐫𝐢𝐞𝐩𝐢𝐥𝐨𝐠𝐨:
1) Quota proteica: moderata, calcolata su FFM, non su peso totale o ideale.
-Range target: 1,2–1,4/1,6 g/kg FFM
Mai “sparare” a 1,8–2 g/kg FFM nel paziente insulino-resistente in VLCKD.
La FFM la prendiamo da:
- DXA se disponibile,
- altrimenti BIA multifrequenza, condizioni standardizzate.
2) 𝐒𝐮𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐚𝐦𝐢𝐧𝐨𝐚𝐜𝐢𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐥𝐢 (𝐄𝐀𝐀)
Invece di alzare all’infinito i grammi di proteine, aggiungiamo EAA per stimolare sintesi proteica muscolare con:
- minore carico digestivo,
- minore risposta insulinica globale per grammo.
Schema pratico (da adattare clinicamente):
10–15 g/die di EAA totali, suddivisi in 2–3 assunzioni:
- 1 dose peri-workout (prima o dopo l’allenamento di resistenza),
- 1 dose nei pazienti che non si allenano, in corrispondenza del pasto con minor quota proteica.
3) 𝐀𝐥𝐥𝐞𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐫𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 “𝐟𝐚𝐫𝐦𝐚𝐜𝐨 𝐚𝐧𝐚𝐛𝐨𝐥𝐢𝐜𝐨”
- 2–3 sedute/sett full-body, progressione dei carichi, RPE 6–7/10.
- 1–2 sedute/sett di aerobica moderata, senza esagerare in VLCKD per non alzare troppo il catabolismo.
4) 𝐌𝐨𝐧𝐢𝐭𝐨𝐫𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐨𝐬𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐨𝐫𝐞𝐚
- BIA ogni 2–4 settimane.
- Ecografia muscolare quadricipite ogni 6–12 settimane nei pazienti a rischio.
- DXA all’inizio e ai punti chiave del percorso.
🧪 𝐂𝐚𝐬𝐨 𝐜𝐥𝐢𝐧𝐢𝐜𝐨: 𝐃𝐨𝐧𝐧𝐚 𝐨𝐛𝐞𝐬𝐚, 𝐢𝐧𝐬𝐮𝐥𝐢𝐧𝐨-𝐫𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐭𝐞, 𝐬𝐞𝐝𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐢𝐚 (𝐕𝐋𝐂𝐊𝐃 + 𝐄𝐀𝐀)
Profilo:
45 anni, BMI 34, HOMA alto, sindrome metabolica.
Step 1 – Valutazione:
- BIA segmentale → FFM di riferimento.
- Se possibile DXA.
- Eco muscolare quadricipite (retto femorale).
Step 2 – VLCKD (fase intensiva 6–8 settimane):
- Calorie: 800–900 kcal/die (personalizzate).
- Proteine: 1,2–1,4 g/kg FFM (non oltre).
- Carboidrati: 25–30% del peso perso è FFM → alzare lievemente la quota proteica entro il tetto di 1,4 g/kg FFM, o aumentare gli EAA, oppure ridurre leggermente il deficit calorico.
- Eco quadricipite ogni 8–12 settimane: se spessore cala in modo importante → rivedere rapporto dieta/allenamento.
𝐈𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞, dimagrire non significa “vedere scendere il numero sulla bilancia”, ma perdere grasso preservando la massa magra, la forza e la salute metabolica. La sensibilità insulinica, la scelta di una VLCKD ben strutturata, il dosaggio corretto delle proteine, l’uso mirato degli aminoacidi essenziali e un minimo di allenamento di resistenza possono fare la differenza tra un corpo semplicemente “più leggero” e un 𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐢𝐬𝐦𝐨 𝐝𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐬𝐚𝐧𝐨 𝐞 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐞.
𝐌𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐢𝐦𝐩𝐫𝐨𝐯𝐯𝐢𝐬𝐚: richiede valutazione della composizione corporea (BIA, DXA, ecografia muscolare), conoscenza della fisiologia e capacità di cucire il percorso su misura. Per questo è fondamentale affidarsi a nutrizionisti professionisti, formati e aggiornati, che non si limitino a “dare una dieta”, ma accompagnino la persona in un vero percorso di ricomposizione corporea e di cura della salute.
🔎 𝐃𝐢𝐬𝐜𝐥𝐚𝐢𝐦𝐞𝐫: Sebbene in questo articolo si faccia spesso riferimento alla dieta chetogenica e alle VLCKD, i principi esposti sulla tutela della massa magra, sulla gestione delle proteine, sull’uso degli aminoacidi essenziali e sull’importanza dell’allenamento di resistenza valgono in realtà per tutte le strategie ipocaloriche ben strutturate.
𝑶𝒈𝒏𝒊 𝒂𝒑𝒑𝒓𝒐𝒄𝒄𝒊𝒐 (𝒄𝒉𝒆𝒕𝒐𝒈𝒆𝒏𝒊𝒄𝒐 𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒄𝒉𝒆𝒕𝒐𝒈𝒆𝒏𝒊𝒄𝒐) 𝒗𝒂 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒐𝒏𝒂𝒍𝒊𝒛𝒛𝒂𝒕𝒐 𝒆 𝒊𝒎𝒑𝒐𝒔𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒂𝒏𝒄𝒉𝒆 𝒊𝒏 𝒃𝒂𝒔𝒆 𝒂𝒍𝒍𝒆 𝒑𝒓𝒆𝒅𝒊𝒔𝒑𝒐𝒔𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊, 𝒆𝒔𝒊𝒈𝒆𝒏𝒛𝒆, 𝒈𝒖𝒔𝒕𝒊 𝒆 𝒔𝒕𝒊𝒍𝒆 𝒅𝒊 𝒗𝒊𝒕𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒑𝒂𝒛𝒊𝒆𝒏𝒕𝒆.
𝐁𝐢𝐛𝐥𝐢𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐚
- Bartholomew C. L., Martins C., Gower B. «Association between insulin sensitivity and lean mass loss during weight loss». Obesity (Silver Spring). 2024 Jun;32(6):1156-1162. doi:10.1002/oby.24022
- Bartholomew C. L., Martins C., Gower B. «The Role of Insulin Sensitivity in Lean Mass Changes During Weight Loss With or Without Exercise». Obesity (Silver Spring). 2025 Nov;33(11):2103-2111. doi:10.1002/oby.70010.
- amajani E., et al. «Very low calorie ketogenic diet combined with physical interval training preserves fat free mass better than VLCKD alone». Frontiers in Nutrition. 2022.
- Merra G., et al. «Very-low-calorie ketogenic diet with aminoacid supplement versus very-low-restricted-calorie diet for preserving muscle mass during weight-loss: a pilot double-blind study». European Review of Medical and Pharmacological Sciences. 2016;20(12):2613-2621.
- Janssen T.A.H., et al. «The impact and utility of very low-calorie diets». Nutrition Reviews. 2023.
- Vargas-Molina S., Gómez-Urquiza J.L., García-Romero J., Benítez-Porres J. «Effects of the Ketogenic Diet on Muscle Hypertrophy in Resistance-Trained Men and Women: A Systematic Review and Meta-Analysis». International Journal of Environmental Research and Public Health. 2022;19(19):12629.
- Ashtary-Larky D., et al. «Ketogenic diets, physical activity and body composition: a review». British Journal of Nutrition. 2022