02/10/2025
QUALI SONO I SINTOMI DEI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE?
SINTOMI FISICI
Disturbi mestruali
Bradicardia
Unghie e capelli fragili
Pelle secca e colorito pallido
Mancanza di forze
Erosione dentale
Insonnia o ipersonnia
Pressione bassa
Osteoporosi, anemia
Disfunzioni tiroidee
Vertigini, svenimenti, coma
SINTOMI PSICOLOGICI
Rifiuto del cibo
Condotte compensatorie (vomito – eccessiva attività)
Sensi di colpa, vergogna
Depressione
Problemi di concentrazione
Tendenza ad isolarsi
Bassa autostima
Ossessione per peso corporeo
Dispercezione corporea
Pensieri suicidari
Per la maggior parte delle persone con disturbo dell’alimentazione, la consapevolezza di avere un problema è scarsa e la paura di affrontare un cambiamento fortissima. La ricerca continua della magrezza, il mangiare senza controllo, le diete estreme, l’uso del vomito o dei lassativi, possono essere visti dalla persona che soffre di disturbi dell’alimentazione non tanto come un disturbo, ma piuttosto come una soluzione ai propri problemi. Il disturbo dell’alimentazione infatti è così ‘pervasivo’, cioè impegna così tanto la mente delle persone che ne soffrono, da portare all’illusione di poter tenere lontani gli altri problemi della vita. In realtà, invece, molti problemi sono causati proprio dal disturbo alimentare stesso.
Questo è il motivo per cui molte persone affette da disturbi dell’alimentazione (soprattutto nelle fasi iniziali della malattia) non chiedono aiuto o rifiutano addirittura un approccio terapeutico. Molti studi epidemiologici hanno riscontrato che solo una minoranza di soggetti affetti da questi disturbi presenti nella popolazione generale chiede un aiuto terapeutico.
Non sempre le persone che giungono nei centri specialistici hanno già maturato una vera e propria decisione di voler intraprendere una terapia per cercare la guarigione dal disturbo. In ogni caso, il contatto terapeutico permette in questi casi perlomeno di aprire un dialogo e di poter monitorare le eventuali complicanze sia mediche che psicologiche. Se una persona con disturbo dell’alimentazione non è ancora in grado di intraprendere un vero e proprio trattamento, viene di solito iniziato quello che viene definito da molti centri un ‘percorso motivazionale’, ossia un percorso psicologico che ha lo scopo di portare la persona a desiderare il cambiamento e la guarigione.
Essere ‘motivati’ al cambiamento vuol dire:
riconoscere di avere un disagio (consapevolezza)
sentire che la situazione crea una notevole quota di sofferenza
credere nella possibilità di cambiare (senso di efficacia)
essere disponibili a “mettersi in gioco”
avere la forza e il coraggio di chiedere un aiuto.