11/03/2023
Ricordi...
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“Tim, informazione gratuita: l’utente selezionato non è al momento raggiungibile o potrebbe avere il telefonino spento...”
Un innocente messaggio...
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Un innocente messaggio che può avere una forza prorompente e gettare nel panico un povero papà (la mamma è più tranquilla) quando, dopo l’ultimo telegiornale che diligentemente lo ha informato dell’ennesimo incidente dove “sono morti 5 ragazzi e dello stupro in via...” sta aspettando una figlia che tarda il sabato sera!
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“Tim, informazione gratuita…?” !!
“Ma stiamo scherzando?” ?!
Riprovo: "Tim infor....!!"
Grrrr... “L’avevo detto che Vodafone è meglio!!”
“Ma se non è raggiungibile... dove sarà?”
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Domanda: Quanto durano cinque minuti?
“Cinque minuti!” direte, e invece no!
Dopo mezzanotte per un papà che aspetta, bisogna fare una moltiplicazione direttamente proporzionale all’ansia: un minuto vale 15 ecc...
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Che faccio?
Mi affaccio alla finestra?
Riprovo a telefonarle?
Cerco il numero di una amica?
Chiamo la polizia (forse esagero! Aspettiamo ancora un poco...)?
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Finalmente ecco il campanello: “Scusa papino!”
“Ho fatto solo un pò tardi ma sai… il traffico, la ruota bucata, il telefonino si è rotto, avevo perso la borsa, abbiamo dovuto accompagnare la mia amica a casa...”
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Lo spavento e la tensione si sciolgono...
Meno male! Eccola. E' arrivata!
Bella e sorridente come sempre...
“La prossima volta però...”
..e si ricomincia!
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Saggia fata di Cenerentola: “A mezzanotte finisce l’incantesimo e... subito a casa!”
In tempi lontani quella limitazione mi era sembrata una cattiveria ma oggi quanto la capisco!
Ma le favole sono favole... o no?
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Però le favole insegnano. Porre un limite è importante.
Non si tratta di trovare una via di uscita alle nostre paure genitoriali, quanto di dare ai ragazzi regole che aiutino ad infondere sicurezza e contenimento, ma soprattutto facciano sentire che noi genitori ci siamo.
Le regole saranno combattute, forse lo scontro sarà duro ma i ragazzi hanno bisogno di sentire la nostra presenza.
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Se papà non mi aspetta o se lui stesso è lontano da qualche parte...
Da un lato sono libero, ma dall’altro sono solo.
Un genitore “Che rompe”… “Rompe!”
…Ma è un genitore che c’è.
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Le regole sono fastidiose, forse sono fatte anche per essere infrante qualche volta, ma i nostri ragazzi ne hanno bisogno.
Rappresentano la sicurezza in un momento fragile del loro sviluppo e aiutano a tenere sotto controllo l’inondazione delle loro spinte emotive.
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Però attenzione: In adolescenza “regole” non significa “signor-sì” e “attenti-riposo”.
La discussione aperta e forse anche aspra qualche volta, è necessaria.
La discussione.
Nel rispetto reciproco, ascoltando le ragioni l’uno dell’altro e non è detto che abbiamo sempre ragione noi!
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Saranno davvero “cresciuti” ed effettivamente “maturi” quando le regole esterne diventeranno interne.
Quando diventeranno le loro.
Quando cioè la loro corteccia cerebrale critica sarà abbastanza matura da controllare ed elaborare la spinta prorompente delle emozioni e pulsioni.
La biologia dice che il termine della maturazione è 21 anni!
Non 18, che è un limite deciso per avere voti alle elezioni!
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E allora...
Genitori-amici della serie “Dottore abbiamo un rapporto bellissimo, complice, e usciamo pure insieme!” ?
Genitori “adolescenti forever”? Della serie “si comincia la vita a cinquant’anni!”?
Insieme in palestra a fare muscoli…
Insieme a ballare in discoteca…
Insieme a trasgredire qualche volta con qualche spinello…
No, grazie! Gli amici ce li hanno già.
Non siamo e non dobbiamo essere noi.
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Gli adolescenti desiderano genitori!
Gli adolescenti hanno bisogno di genitori!