Psicologia Attiva - Dott.ssa Giorgia Palucci

Psicologia Attiva - Dott.ssa Giorgia Palucci "Tutto quello che diventerai lo sei già, Tutto quello che conoscerai, lo sai già. Quello che cercherai, ti sta già cercando, è in te".

Psicologia Attiva offre al singolo individuo, alla coppia, alla famiglia e al gruppo, percorsi differenziati che hanno come obiettivi comuni quelli di sostenere lo sviluppo e il cambiamento creativo, promuovere il benessere psicofisico, accrescere la capacità di effettuare scelte autonome e consapevoli,stimolare la capacità di riconoscere, accettare ed esprimere le proprie emozioni, individuare modalità comportamentali nuove e più adattive.

18/10/2023

Centro di diagnosi e riabilitazione dal 1970, accreditato con il SSN

31/03/2023

Ad un certo punto in tutte le stirpe nascerà un'anima che sceglie di portare la guarigione ai suoi antenati.

Questi sono cercatori nati di strade di per l’ .

Quei membri dell'albero che non si adattano alle regole o alle tradizioni del , quelli che fin da piccoli cercavano costantemente di rivoluzionare le credenze, andando contro i sentieri segnati dalle tradizioni familiari, quelli criticati, giudicati e addirittura respinti, quelli di solito sono quelli chiamati a liberare l'albero dalle storie ripetitive che frustrano intere .

Ed è possibile che questa bella anima sia tu. ✨

15/03/2023

Buongiorno!!!
Tutti le bambine ed i bambini del quartiere sono invitati a questo concerto e lettura animata che si terrà sabato nel giardino della libreria. Posti limitati, affrettatevi a prenotare al numero wapp 349 848 6381
Vi aspettiamo!

11/03/2023

Ricordi...

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“Tim, informazione gratuita: l’utente selezionato non è al momento raggiungibile o potrebbe avere il telefonino spento...”

Un innocente messaggio...

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Un innocente messaggio che può avere una forza prorompente e gettare nel panico un povero papà (la mamma è più tranquilla) quando, dopo l’ultimo telegiornale che diligentemente lo ha informato dell’ennesimo incidente dove “sono morti 5 ragazzi e dello stupro in via...” sta aspettando una figlia che tarda il sabato sera!

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“Tim, informazione gratuita…?” !!

“Ma stiamo scherzando?” ?!

Riprovo: "Tim infor....!!"

Grrrr... “L’avevo detto che Vodafone è meglio!!”

“Ma se non è raggiungibile... dove sarà?”

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Domanda: Quanto durano cinque minuti?

“Cinque minuti!” direte, e invece no!

Dopo mezzanotte per un papà che aspetta, bisogna fare una moltiplicazione direttamente proporzionale all’ansia: un minuto vale 15 ecc...

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Che faccio?

Mi affaccio alla finestra?

Riprovo a telefonarle?

Cerco il numero di una amica?

Chiamo la polizia (forse esagero! Aspettiamo ancora un poco...)?

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Finalmente ecco il campanello: “Scusa papino!”

“Ho fatto solo un pò tardi ma sai… il traffico, la ruota bucata, il telefonino si è rotto, avevo perso la borsa, abbiamo dovuto accompagnare la mia amica a casa...”

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Lo spavento e la tensione si sciolgono...

Meno male! Eccola. E' arrivata!

Bella e sorridente come sempre...

“La prossima volta però...”
..e si ricomincia!

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Saggia fata di Cenerentola: “A mezzanotte finisce l’incantesimo e... subito a casa!”

In tempi lontani quella limitazione mi era sembrata una cattiveria ma oggi quanto la capisco!

Ma le favole sono favole... o no?

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Però le favole insegnano. Porre un limite è importante.

Non si tratta di trovare una via di uscita alle nostre paure genitoriali, quanto di dare ai ragazzi regole che aiutino ad infondere sicurezza e contenimento, ma soprattutto facciano sentire che noi genitori ci siamo.

Le regole saranno combattute, forse lo scontro sarà duro ma i ragazzi hanno bisogno di sentire la nostra presenza.

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Se papà non mi aspetta o se lui stesso è lontano da qualche parte...

Da un lato sono libero, ma dall’altro sono solo.

Un genitore “Che rompe”… “Rompe!”

…Ma è un genitore che c’è.

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Le regole sono fastidiose, forse sono fatte anche per essere infrante qualche volta, ma i nostri ragazzi ne hanno bisogno.

Rappresentano la sicurezza in un momento fragile del loro sviluppo e aiutano a tenere sotto controllo l’inondazione delle loro spinte emotive.

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Però attenzione: In adolescenza “regole” non significa “signor-sì” e “attenti-riposo”.

La discussione aperta e forse anche aspra qualche volta, è necessaria.

La discussione.

Nel rispetto reciproco, ascoltando le ragioni l’uno dell’altro e non è detto che abbiamo sempre ragione noi!

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Saranno davvero “cresciuti” ed effettivamente “maturi” quando le regole esterne diventeranno interne.

Quando diventeranno le loro.

Quando cioè la loro corteccia cerebrale critica sarà abbastanza matura da controllare ed elaborare la spinta prorompente delle emozioni e pulsioni.

La biologia dice che il termine della maturazione è 21 anni!

Non 18, che è un limite deciso per avere voti alle elezioni!

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E allora...

Genitori-amici della serie “Dottore abbiamo un rapporto bellissimo, complice, e usciamo pure insieme!” ?

Genitori “adolescenti forever”? Della serie “si comincia la vita a cinquant’anni!”?

Insieme in palestra a fare muscoli…

Insieme a ballare in discoteca…

Insieme a trasgredire qualche volta con qualche spinello…

No, grazie! Gli amici ce li hanno già.

Non siamo e non dobbiamo essere noi.

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Gli adolescenti desiderano genitori!

Gli adolescenti hanno bisogno di genitori!

08/08/2022
07/08/2022

🌹

09/06/2022

Vitamina G è un avviso pubblico delle Politiche Giovanili della Regione Lazio rivolto alle ragazze e ai ragazzi under35 che vogliono realizzare progetti di innovazione culturale, sociale e tecnologica.

30/05/2022

Il pianto dei bambini…

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“Non lo far piangere!” Frase istintiva.

Il pianto infatti innesca allarme e fastidio e la spinta ad intervenire per risolvere il disagio è immediato.

Giusto? Certo!

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Assolutamente giusto nel primo anno di vita, quando i bambini con il pianto esprimono bisogni o dolori.

A quella età i piccoli non hanno “vizi” e non “fanno capricci”.

Banalizzare (“il pianto apre i polmoni!”) o lasciarli piangere per “non viziarli” o “farli abituare” a qualcosa è completamente sbagliato.

Significherebbe infatti lasciarli nella disperazione di un abbandono e scrivere nella loro testolina che il mondo è cattivo ed è inutile chiedere aiuto!

In due parole: un disastro!

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Trovare sempre un aiuto e una risposta al bisogno permette invece al loro cervello di costruirsi aperto alle possibilità e disposto ad affrontare la vita in modo positivo.

Quindi… “Non li facciamo piangere!”

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Ma a due anni le cose cambiano.

Il pianto può diventare “arma” e il bambino può imparare ad usarla per modificare il comportamento dei grandi a suo vantaggio.

Non più quindi solo espressione di disagio o dolore, ma anche capriccio e scarica di adrenalina.

E allora l’istintivo “Non lo far piangere!” per risolvere un nostro fastidio può... far male!

Piegarsi ad ogni richiesta in risposta ad un capriccio può costruire piccoli tiranni con un senso di onnipotenza, pronto ad andare in frantumi alle prime difficoltà della vita vera, fino a trasformarsi in un pervasivo senso di inadeguatezza!

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Perché?

A due anni, come per qualsiasi età, i bambini hanno bisogno di sentirsi amati, stimati e accolti per quello che sono, così come sono.

…Ma hanno un uguale bisogno anche di imparare a controllare la loro impulsività e superare frustrazioni senza abbattersi.

Servono le regole che non sono imposizioni o limitazione di libertà, ma capacità di inserimento sociale, autocontrollo e sensibilità verso gli altri.

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Le regole e il loro rispetto costruito nell’ambito di un contesto accogliente amorevole ed empatico, rispondono al bisogno di sentire il “contenimento” di mamma e papà come un lungo abbraccio forte e sicuro.

Quindi non comandi variabili e imposti secondo gli umori, ma fermezza coerente sempre bilanciata da affettuosa dolcezza.

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Il pianto sofferenza e disagio abbia sempre e comunque il soccorso di mamma e papà.

Ma il pianto per vincere un capriccio non vinca mai!

Mai.

Il NO è sempre NO. Il Si è sempre Si.

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L’arte è farli sentire sempre amati anche quando è NO.

Ok, dobbiamo fare i conti con una inondazione di adrenalina!
Ma non ci facciamo coinvolgere.
Niente rabbia, noi siamo fermi e tranquilli, ma il nostro NO resta NO.

Non abbiamo paura del pianto o della disperazione per un capriccio.

Sappiamo che il bambino ha un po’ di adrenalina da smaltire e che la sua teatralità cerca una platea.

Mamma non fa la platea.

E’ ferma e attende pronta ad accogliere e perdonare subito dopo la tempesta per sottolineare tutto il suo amore!

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Essere e fare. Teniamoli sempre ben divisi!

Tu sei sempre bello bravo e buono l’amore della tua mamma!

… Ma non si fa! Punto.

30/05/2022

🔴 Bonus Psicologo - ALERT!

1) Il testo non è ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Per il momento tutti i documenti che girano informalmente sono da considerarsi bozze.

2) Le domande di accesso al beneficio da parte degli utenti, le disponibilità dei professionisti e la finestra di tempo nella quale presentare le domanda, probabilmente tramite la piattaforma INPS, scatteranno alla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, non prima.

3) Al momento nessuna piattaforma ufficiale è ancora pronta . Tutti i siti e link che stanno circolando attualmente sono da ritenersi iniziative private non riconducibili in nessun modo né ad INPS né al ministero della salute

20/05/2022

Il trattamento del silenzio è una delle tattiche passive-aggressive più frustranti. Parliamo di un abuso emotivo silenzioso che ha lo scopo di...

12/05/2022

Stai nutrendo te stesso con irritazione, rabbia, pensieri negativi, basse aspettative e brutte relazioni? Pensaci un po’!
Ridefinisci te stesso. Stabilisci dei nuovi obiettivi, delle nuove priorità, una nuova destinazione di vita. Non è mai troppo tardi. Ci sono un sacco di cose che potresti fare una volta che accetterai di poter andare avanti. Fallo e basta. Lascia il passato nel passato e vivi il presente, perché è un regalo offerto a te.
Tu sei responsabile per la tua stessa felicità.

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