Studio per l'Età Evolutiva e gli Apprendimenti

Studio per l'Età Evolutiva e gli Apprendimenti Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Studio per l'Età Evolutiva e gli Apprendimenti, Psicologo, Ostiglia.

- Sostegno psicologico nell'età evolutiva
- Valutazione delle competenze cognitive, degli apprendimenti e delle difficoltà scolastiche
- Potenziamento degli apprendimenti
- Intervento sui DSA
- Metodo di studio
- Progetti scolastici

Premiamo l'impegno nel percorrere la propria strada.“OGNI STUDENTE SUONA IL SUO STRUMENTO, non c’è niente da fare. La co...
29/12/2022

Premiamo l'impegno nel percorrere la propria strada.
“OGNI STUDENTE SUONA IL SUO STRUMENTO, non c’è niente da fare. La cosa difficile è CONOSCERE bene i nostri musicisti e trovare l’ARMONIA. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'ORCHESTRA che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il PICCOLO TRIANGOLO che sa fare solo TIN TIN, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, IL MEGLIO POSSIBILE, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano FIERI della qualità che il LORO CONTRIBUTO conferisce all’insieme. Siccome il piacere dell’armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa MUSICA. Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini".
Daniel Pennac, "Diario di scuola"

03/11/2022

⚗️🔬🥼Dall'11 al 20 novembre torna MantovaScienza la rassegna di eventi dedicati alla ricerca scientifica: conferenze e laboratori aperti alla cittadinanza e alla scuola e incentrati sulle STEM animeranno la città dei Gonzaga.

Info& programma dettagliato su: https://www.mantovascienza.it/

26/10/2022

700 PREADOLESCENTI IN UNA CHAT DELL’ORRORE: LA DISTRUZIONE DELL'INFANZIA
Oggi da più parti, i media hanno condiviso notizie e particolari relativi all’operazione della Polizia Postale chiamata “Poison", che ha portato alla luce una “community” composta di circa 700 preadolescenti e giovanissimi che si scambiavano immagini di corpi mutilati, abusi sessuali su minori, cadaveri, Hi**er e Mussolini, oltre a video raccapriccianti con atti di crudeltà verso gli uomini e gli animali. Il tutto era spalmato in cinque gruppi Whatsapp e Instagram. Un movimento “tossico” di parole e immagini basato sullo scambio di oltre 85mila messaggi. L’operazione è partita dalla denuncia di una mamma, il cui figlio, all’interno di tali gruppi, aveva subito un’estorsione. Le chat dei ragazzi erano suddivise per filoni tematici: Zoofilo, Splat, Necrofilo, Pedopornografico e P***o. Se ripenso a me quando avevo 12, credo che probabilmente avrei ignorato il significato di almeno 3 di queste cinque parole. E invece 700 giovanissimi, intorno ad esse costruivano messaggi, immagini, video e si scambiavano commenti. Questo è l’ennesimo orrore che come adulti ci vede spettatori impotenti ed educatori incapaci di fornire regole, cornici educative e senso del limite a figli che, nell’età in cui dovrebbero sognare il primo bacio, socializzano condividendo scene di stupri e violenze inaudite. Oggi molti giornalisti mi chiedevano di commentare questa notizia. Perché accadono queste cose orribili? Di chi è la colpa? Perché i genitori non controllano la vita online dei loro figli? Queste domande – così piene di senso – non possono avere una risposta sensata. Perché la vita online messa in mano ad un minore di 10, 11 o 12 anni è una vita che svuota di senso e significato le cose più importanti per cui siamo al mondo. Le relazioni umane diventano esperienze “social” in cui la fragilità narcisistica dei giovanissimi obbliga a presentarsi in una versione “filtrata” e spesso “spogliata” di sé, a caccia di like e validazione del proprio valore. La curiosità e l’esploratività nel territorio della sessualità viene nutrita e alimentata da una pornografia sempre più violenta e senza limiti in cui i corpi, per generare eccitazione e attenzione, devono essere portati alle situazioni più estreme fino alla violenza e alla mutilazione. Stare in una community o in una chat a 12 anni ti può portare all’obbligo di vedere e postare le cose più estreme, più orride, più disgustose in una sorta di gara finalizzata a capire “fin dove sei capace di resistere”. Perché accade tutto questo? Personalmente penso che la ragione sia dentro ad una cultura che non accetta più l’importanza di educare al senso del limite. Nella totale mancanza di percezione del limite, la chat di “Poison” ci dice che questi preadolescenti stanno urlando a gran voce: “Adulti, ma dove cavolo siete? Perché nessuno viene a dirci dove va messo il confine tra ciò che si può e ciò che non si può, tra ciò che è giusto e ciò che non lo è?”. Forse, davvero noi adulti non siamo più capaci di usare la nostra competenza e autorevolezza adulta per dire ai nostri figli i “no che aiutano a crescere”. Mettiamo nelle loro mani, quando hanno 8 anni (a volte anche prima) strumenti complessissimi che richiedono competenze di utilizzo che a volte noi stessi genitori non abbiamo. Continuiamo ad affermare – e magari anche a credere - che le tecnologie portatili, (gli smartphone in particolare), siano strumenti di cui basta educare il corretto uso per evitare che accadano cose come quelle che oggi i media ci hanno raccontato. Invece gli smartphone non sono strumenti, ma sono “ambienti”, anzi sono “universi” in cui chi entra rischia di perdersi e di farsi molto male. Sono gestiti con criteri paradossali che non tengono in alcuna considerazione i bisogni di crescita dei nostri figli. I siti pornografici sono vietati ai minori di 18 anni ma, attraverso la logica dell’algoritmo, fanno di tutto per richiamare al loro interno la maldestra curiosità eccitata e inesperta, diseducata e ignorante (ovvero che ignora) di bambini e preadolescenti. L’esito di questo mix di ingredienti scapestrati è la normalizzazione dell’orrido, la glamourizzazione del “terrifico”, la scomparsa delle categorie di “bene” e “male”, di “giusto” e “sbagliato”. Perché queste categorie possono esistere solo dentro ad una consapevolezza etica che sa definire regole, limiti e confini. E che lo fa in modo molto chiaro soprattutto per chi questa consapevolezza ancora non la possiede, perché la deve formare grazie alle relazioni educative in cui si trova immerso. I genitori sembrano inconsapevoli di ciò che i loro figli possono vivere nell’online e quindi permettono ai figli di entrarci sempre prima. Addirittura molti esperti sollecitano i genitori a far usare gli strumenti sempre prima, educando a farne buon uso, trascurando di dire che “anche quando educhi al buon uso” poi ti ritrovi ingabbiato in dinamiche dipendentigene, dopaminergiche, manipolatorie che controllano e annullano tutti gli sforzi cognitivi che provi a mettere in gioco, trovandoti così a diventare – nel mondo online – ciò che non avevi intenzione di essere. Del resto, l’online è governato da regole (progettate e attuate dal mondo adulto) che obbligano i nostri figli a fare le peggiori cose che un soggetto in età evolutiva non dovrebbe fare mai. 700 minori dentro ad una chat degli orrori: 700, non 3, non 10, non 30. Bensì 700. Ovvero una scuola secondaria di medie dimensioni. E questi 700 sono stati intercettati perché una mamma ha fatto la denuncia. Ora, per favore, non ditemi più che lo smartphone è uno strumento. Basta semplicemente imparare a usarlo bene. Il problema è immensamente più vasto. E io, oggi più che mai, penso davvero che bisognerebbe vietare l’uso dello smartphone ai minori di 14 anni. Il dibattito è aperto. Condividete con altri genitori e commentate. Qui c’è davvero da imparare ad usare la rete per fare l’unica rete che serve: quella dell’alleanza educativa.

16/10/2022

Ci sono giorni in cui lasciare casa, prendere un treno per un impegno di lavoro fuori città è pesante, difficile… e si parte con una sorta di triste stanchezza che apre le porte a troppe domande. Ieri è stato così. Mio figlio, in lacrime per un insignificante fallimento, mi ha detto “Io non sono capace di fare nulla, non ho alcun talento: sono inutile“. Questa è una frase che sento ripetere spesso dai ragazzi: non sono un genio e quindi devo accontentarmi delle briciole, non realizzerò mai i miei sogni. E, d’altro canto, sento troppo spesso adulti parlare di talento come se fosse un dono riservato a pochi. Mi domandano: lei come ha scoperto il suo talento? E io rispondo: scusi quale? …. Ragazzi, tranne che per rarissime eccezioni, il genio o il talento non esistono! Esistono persone mediamente intelligenti che però si sono impegnate molto, esiste la passione, la perseveranza, la capacità di imparare dai propri, tanti, utilissimi errori. Conosco personalmente premi Nobel che sono persone di una banalità inimmaginabile… ma che non hanno mai smesso di far volare i sogni e di alimentare la passione con l’impegno e la fatica. E che quando falliscono, piangono sì (quanto ho pianto per il mio lavoro!) ma il giorno dopo si rimboccano le maniche e ricominciano proprio da lì. Dagli errori e dai sogni.

Settimana Nazionale della dislessia3-9 ottobre 2022Si propone screening gratuito della letto-scrittura per bambini dalla...
02/10/2022

Settimana Nazionale della dislessia
3-9 ottobre 2022
Si propone screening gratuito della letto-scrittura per bambini dalla 2' primaria.

La DISLESSIA

la Dislessia evolutiva è un disturbo specifico dell’apprendimento, con compromissione della lettura, riconosciuto dalla legge 170/2010, in soggetti che hanno:
🟡 assenza di deficit intellettivi.
🟡 assenza di alterazioni neurologiche, deficit sensoriali e disturbi significativi della sfera emotiva.
🟡 adeguate condizioni socio-culturali.

CRITERI DIAGNOSTICI: E’ possibile porre una diagnosi di Dislessia Evolutiva dalla FINE del 2' anno della scuola primaria.
La Dislessia evolutiva è caratterizzata da carenza nei parametri della:
🔹Velocità della lettura.
🔹Correttezza nella lettura (errori).
🔹Comprensione del testo.

16/09/2022
DSA e patente di guida
22/07/2022

DSA e patente di guida

riconosciuta anche per l’esame della patente la stessa certificazione diagnostica rilasciata a fini scolastici

"Nei miei panni", immedesimarsi in uno studente con difficoltà scolastiche.
26/06/2022

"Nei miei panni", immedesimarsi in uno studente con difficoltà scolastiche.

"Nei miei panni" è il realizzato da AID in cui un gruppo di universitari partecipa a dei test pensati per sperimentare gli i...

Diversità = ricchezza.Respirare Vita.Grazie.
05/06/2022

Diversità = ricchezza.
Respirare Vita.
Grazie.

A breve: screening gratuito della letto-scrittura!Chiama per info 3487301224.DIFFICOLTA' SCOLASTICHEIl GENITORE e/o l'IN...
27/05/2022

A breve: screening gratuito della letto-scrittura!
Chiama per info 3487301224.

DIFFICOLTA' SCOLASTICHE

Il GENITORE e/o l'INSEGNANTE vedono ERRORI, LENTEZZA...associati a FATICA, SVOGLIATEZZA, OPPOSIZIONE. Si trovano spesso ad affrontare col bambino DISCUSSIONI per fare i compiti, svolgere le consegne, soprattutto quando richiedono lettura e/o scrittura.
FORSE ha DIFFICOLTA' di apprendimento (lettura, scrittura, calcolo...), che non vengono adeguatamente comprese e affrontate.
PRIMA che il rapporto con l'apprendere (e magari con se stesso) venga minato, è il momento di CHIARIRE il PERCHE' di questo comportamento respingente verso i compiti scolastici e di trovare la giusta strada.
Il bambino è TORMENTATO..."Non sono capace, faccio così FATICA, cerco di migliorare e non riesco, mi IMPEGNO e non serve a nulla, mi STANCO subito, la maestra mi dice che sono uno SCANSAFATICHE, che non mi impegno abbastanza, la mamma si ARRABBIA perchè non vede risultati, il papà non sa che fare e se la prende anche lui...e io NON SO PERCHE' SONO COSI', e allora cosa mi impegno a fare?!".

Indirizzo

Ostiglia
46035

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00
Sabato 09:00 - 12:00

Telefono

+393487301224

Sito Web

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