Dottssa Sandra Viana

Dottssa Sandra Viana Veterinaria con 10 anni di esperienza nel comportamento e relazione felina.

Affidate i vostri gatti a me per cure professionali e amorevoli. 🐱

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02/12/2025

Lo stress nel gatto non è il nemico. Il vero problema è quando diventa cronico.
Sui social vedo spesso la frase “il mio gatto è stressato, devo eliminare lo stress”…
Ma la verità è un’altra: lo stress non si elimina. Si impara a gestirlo.

Proprio come noi esseri umani, anche i gatti hanno bisogno di una certa quantità di stress “buono” per adattarsi all’ambiente, reagire ai cambiamenti e mantenere attivo il loro sistema biologico di sopravvivenza.

Nel gatto, questa risposta nasce dall’attivazione dell’asse ipotalamo–ipofisi–surrene, che rilascia cortisolo, adrenalina e noradrenalina.
Questi ormoni migliorano la vigilanza, la prontezza nei movimenti, la memoria emotiva e le strategie di evitamento o difesa.
È una risposta fisiologica, naturale, adattativa.

Il problema?
Quando lo stress resta attivo troppo a lungo e diventa cronico.
In quel momento, l’organismo del gatto entra in uno stato di allerta che non si spegne e iniziano a comparire i segnali di malessere:

• autotraumatismi e leccamento compulsivo
• cistiti idiopatiche
• disturbi gastrointestinali
• irritabilità, insonnia, ipervigilanza
• comportamenti anomali o aggressività reattiva

In questi casi lo stress smette di essere “utile” e diventa patologico.

Ecco perché non dobbiamo eliminare lo stress, ma insegnare al gatto a gestirlo.
La chiave è riconoscere l’agente stressore, modificarlo, lavorare sulla causa e riportare il gatto a un equilibrio emotivo sano e sostenibile.

Ogni gatto può imparare a gestire meglio lo stress… basta dargli gli strumenti giusti.

💛 Se questo tema ti interessa, salva il post, condividilo nelle storie e seguimi per altri contenuti su comportamento felino, benessere e prevenzione delle patologie legate allo stress.

📩 Per consulenze personalizzate sul comportamento del tuo gatto, puoi scrivermi in DM.

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Ti sei mai fermatə a pensare a come il tuo gatto vive davvero gli spazi della casa?I gatti sono animali estremamente pul...
29/11/2025

Ti sei mai fermatə a pensare a come il tuo gatto vive davvero gli spazi della casa?

I gatti sono animali estremamente puliti, selettivi e attenti all’ambiente che li circonda. In natura non mangerebbero mai vicino al luogo in cui eliminano, e neppure vicino alla zona del riposo. Ognuna di queste “risorse” ha una funzione precisa e merita uno spazio dedicato per garantire benessere, sicurezza e tranquillità.

Eppure… in tante case ci capita ancora di vedere lettiere accanto alle ciotole e tutto concentrato in un unico punto. Per noi può sembrare innocuo, ma per un gatto questo può essere fonte di stress, frustrazione o addirittura conflitti silenziosi.

Prova a immaginarti di mangiare accanto al WC.
Sembra assurdo, vero?
Eppure è quello che molti gatti vivono ogni giorno senza potercelo dire apertamente.

Quando non gestiamo correttamente la disposizione delle risorse — acqua, cibo, lettiera, tiragraffi, zone di riposo, punti di osservazione — mettiamo il gatto nella condizione di dover adattare i suoi bisogni naturali a uno spazio che non rispetta la sua etologia.

Una corretta gestione delle risorse non è un dettaglio estetico: è prevenzione.
Previene stress cronico, comportamenti indesiderati (come eliminazioni inappropriate o eccessivo grooming), riduce i conflitti tra gatti conviventi e migliora la qualità di vita dell’intero nucleo familiare.

👉 Cosa puoi fare?

✔️Separa sempre le aree
✔️Offri più punti di risorse se hai più gatti
✔️Scegli zone tranquille, non di passaggio, per lettiera e riposo
✔️Ricorda che il tuo gatto ha bisogno di sentire controllo e sicurezza sul proprio ambiente.

La casa è anche il suo territorio. E quando la organizzi in modo cat-friendly, stai offrendo al tuo gatto qualcosa di molto più grande del comfort: stai offrendo benessere fisico, equilibrio emotivo e una vita pienamente serena.

Perché un gatto rispettato nei suoi bisogni è un gatto davvero felice.

Farmacoterapia comportamentale nel gatto: stiamo davvero aiutando o solo silenziando il problema?Negli ultimi anni, nell...
28/11/2025

Farmacoterapia comportamentale nel gatto: stiamo davvero aiutando o solo silenziando il problema?

Negli ultimi anni, nella pratica veterinaria comportamentale, stiamo assistendo a un trend che merita una riflessione profonda: la crescente tendenza a medicalizzare il disagio comportamentale del gatto.

Farmaci ansiolitici, gabapentinoidi e nutraceutici vengono spesso prescritti troppo presto, troppo facilmente, e soprattutto senza un’analisi etologica completa e senza un piano terapeutico integrato.
Ma il comportamento non è un’anomalia da correggere: è un linguaggio da interpretare.

Nel nuovo articolo esploro un punto chiave: quando il sintomo diventa più importante del paziente, rischiamo di perdere il senso della medicina comportamentale.
Un approccio farmacologico senza una valutazione dell’ambiente, delle relazioni e dei bisogni del gatto rischia di:

Mascherare il problema senza risolverlo

Privare il proprietario degli strumenti per capire e prevenire

Esporre il paziente a effetti collaterali inutili

Ridurre una disciplina complessa a un protocollo standardizzato

Attenzione: non si tratta di demonizzare i farmaci.
La farmacoterapia ha un ruolo importante e, in alcuni casi, essenziale. Ma deve essere uno strumento, non la soluzione.
Una parte di un percorso più ampio che include valutazione clinica, analisi etologica, modifiche ambientali e soprattutto educazione del proprietario.

La medicina comportamentale ci chiede prima di tutto di ascoltare.
Ascoltare il gatto, il contesto, la relazione. Il farmaco può aprire una finestra terapeutica, ma è la relazione a costruire la guarigione.

Guida al corretto uso della farmacoterapia comportamentale nel gatto e all’importanza di un approccio integrato

Ti sei mai chiesto cosa fa davvero arrabbiare il tuo gatto (anche se non lo dimostra apertamente)?A volte pensiamo che s...
20/10/2025

Ti sei mai chiesto cosa fa davvero arrabbiare il tuo gatto (anche se non lo dimostra apertamente)?
A volte pensiamo che siano solo “capricci”, ma dietro certi comportamenti c’è molto di più.

I gatti sono animali estremamente sensibili, e basta poco per farli sentire a disagio.

Ecco alcune cose che possono farli infuriare (e che molti umani non sanno!):

1. Lettiera sporca – il gatto è un animale pulitissimo e un bagno “non all’altezza” può essere fonte di stress e rifiuto.
2. Prenderlo in braccio contro la sua volontà – un errore comunissimo! Un gatto va sempre rispettato nei suoi tempi e nei suoi spazi.
3. Svegliare un gatto che dorme – dormire per lui non è solo riposo, ma un bisogno fisiologico e di sicurezza.
4. Rumori forti o improvvisi – un ambiente troppo caotico può farlo sentire minacciato.
5. Detergenti o profumi troppo forti – il loro olfatto è potentissimo, quindi anche un semplice deodorante può diventare insopportabile.

Capire questi dettagli significa migliorare il benessere del tuo gatto e rafforzare il vostro legame.
Un gatto compreso è un gatto felice, e un gatto felice rende felice anche te. 🧡

Se anche tu hai scoperto una “cosa assurda” che fa arrabbiare il tuo gatto, raccontala nei commenti!
Mi piace leggere le vostre storie (e magari ci facciamo una risata insieme 😸).

Salva il post per ricordarti cosa evitare e condividilo nelle storie: aiuterai anche altri umani a capire meglio i loro mici!

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Hai mai notato che il tuo gatto rifiuta un nuovo alimento, anche se di ottima qualità? 😿Non è solo “capriccio” o “gusto ...
12/10/2025

Hai mai notato che il tuo gatto rifiuta un nuovo alimento, anche se di ottima qualità? 😿
Non è solo “capriccio” o “gusto difficile”… potresti avere a che fare con la neofobia alimentare felina.

La neofobia è la paura del nuovo, e nei gatti si manifesta spesso durante i cambi di dieta o quando introduci un alimento diverso da quello abituale.
È un comportamento naturale, perché i gatti sono animali abitudinari, ma può diventare un problema se li porta a rifiutare completamente il cibo o per cambio dieta in caso di necessità medica.

Come riconoscerla?

✔️Il gatto annusa ma non mangia il cibo nuovo.
✔️Si allontana dalla ciotola o mostra ansia e stress durante i pasti.
✔️Accetta solo la sua solita crocchetta o umido preferito.

Come puoi aiutarlo:
1️⃣ Introduci i nuovi alimenti in modo graduale, mescolandoli alla sua dieta abituale.
2️⃣ Mantieni la routine, questo aiuta il gatto a sentirsi sicuro.
3️⃣ Usa ciotole interattive o giochi alimentari per stimolare la curiosità.
4️⃣ Evita di forzarlo: la fiducia si costruisce con tempo e pazienza.

E ricorda: se il tuo gatto non mangia nulla per più di 24–48 ore, consulta sempre un veterinario o nutrizionista. Potrebbe esserci qualcosa di più della semplice neofobia.

💬 Raccontami nei commenti: anche il tuo gatto è diffidente con i nuovi alimenti?
Ogni esperienza può aiutare altri tutori che stanno affrontando la stessa situazione. 💚

La selettività alimentare nel gatto: quando il rifiuto del cibo non è un capriccio.Molti custodi si trovano prima o poi ...
07/10/2025

La selettività alimentare nel gatto: quando il rifiuto del cibo non è un capriccio.

Molti custodi si trovano prima o poi di fronte a un gatto che rifiuta la pappa o sembra stancarsi facilmente della ciotola.
Spesso si pensa a un comportamento “difficile” o a una semplice preferenza… ma la realtà è molto più complessa.

La selettività alimentare è quasi sempre multifattoriale: può essere influenzata da aspetti medici (come gastrite, dolore dentale o patologie renali), da esperienze negative associate al cibo, da un ambiente poco sereno o da una gestione alimentare non ottimale sin dai primi mesi di vita.

Per affrontarla in modo efficace è necessario un approccio integrato, che tenga conto di salute, comportamento e ambiente.
Solo così possiamo garantire al gatto un rapporto sano e sereno con il cibo — e con chi se ne prende cura.

Nel nuovo articolo approfondisco come riconoscere i segnali della selettività alimentare e quali strategie utilizzare per migliorare la gestione nutrizionale e comportamentale.

➡️ Leggi l’articolo completo per scoprire come alimentazione e comportamento felino siano strettamente connessi 👇

scopri le cause mediche e comportamentali del rifiuto del cibo e come risolverle con un approccio veterinario integrato.

L’alimentazione non è solo nutrizione, ma anche comportamento.Molti dei disturbi alimentari e digestivi nei gatti nascon...
06/10/2025

L’alimentazione non è solo nutrizione, ma anche comportamento.
Molti dei disturbi alimentari e digestivi nei gatti nascono proprio da errori ambientali e gestionali che spesso passano inosservati.

Ciotole accanto alla lettiera, pasti condivisi con altri animali, stesso alimento per anni, ciotola sempre piena…
Sono abitudini comuni, ma che per il gatto rappresentano fonti di stress costante.

Il gatto non vive il pasto come noi, per lui mangiare significa cacciare, conquistare, sentirsi sicuro.
Se qualcosa altera questa percezione — rumori, odori, spazi condivisi o routine monotone — può reagire con rifiuto del cibo, selettività o persino disturbi digestivi.

Una gestione consapevole del momento del pasto aiuta a:
✔️ridurre lo stress quotidiano,
✔️ migliorare la digestione,
✔️prevenire comportamenti indesiderati

Ricordiamoci che “cosa” metti nella ciotola conta… ma “come” e “dove” ancora di più.

Ti sei mai chiesto se il tuo gatto vive il momento del pasto con tranquillità? Raccontamelo nei commenti 👇
🔖 Salva il post per ricordarti questi consigli

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Comportamento gatto, alimentazione gatto, medicina felina

Se il tuo gatto rifiuta il cibo o sembra stancarsi facilmente della ciotola, non è quasi mai un capriccio.La selettività...
02/10/2025

Se il tuo gatto rifiuta il cibo o sembra stancarsi facilmente della ciotola, non è quasi mai un capriccio.
La selettività alimentare è un fenomeno complesso e multifattoriale: può derivare da problemi di salute (come gastrite, malattie renali o dolore cronico), da esperienze negative associate al cibo, da un ambiente poco sereno o da una gestione alimentare inadeguata sin da cucciolo.

Per questo, investigare le cause è fondamentale: solo così possiamo distinguere un problema comportamentale da una condizione medica sottostante.

📌 Un piano alimentare ottimale e ben strutturato non significa soltanto nutrire il gatto in modo equilibrato:

- previene carenze e problemi digestivi,

- riduce stress e frustrazione,

- migliora la relazione con il custode,

- favorisce un comportamento più sereno ed equilibrato.

Ricorda: alimentazione e comportamento sono strettamente collegati. Un gatto che mangia bene, in un contesto positivo e senza pressioni, sarà non solo più sano, ma anche più tranquillo e felice nella vita quotidiana.

Alimentazione gatto comportamento felino benessere animale

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TRICOBEZOARI FELINI: Un problema più complesso di quanto sembriCome veterinario specializzato in medicina felina e compo...
20/09/2025

TRICOBEZOARI FELINI: Un problema più complesso di quanto sembri

Come veterinario specializzato in medicina felina e comportamento animale, osservo quotidianamente quanto i "semplici" boli di pelo possano nascondere meccanismi fisiopatologici e comportamentali complessi.

I tricobezoari non sono solo il risultato del grooming naturale, ma spesso indicatori di:

✓ Alterazioni comportamentali (over-grooming da stress)
✓ Compromissioni della motilità intestinale
✓ Carenze nutrizionali specifiche

La prevenzione efficace richiede un approccio multidisciplinare:

🔹 Management nutrizionale mirato
🔹 Integrazione
🔹 Environmental enrichment per ridurre i comportamenti compulsivi
🔹 Grooming assistito con strumenti specifici

La chiave? Riconoscere quando un problema apparentemente "normale" diventa clinicamente significativo e richiede intervento specialistico.

Approfondisci l'approccio clinico-comportamentale completo nel mio nuovo articolo👇

Scopri come prevenire i boli di pelo nel gatto con strategie semplici e naturali per la salute del tuo micio.

Boli di pelo nei gatti: quando sono normali e quando preoccuparsi Chi vive con un gatto sa bene che la toelettatura fa p...
19/09/2025

Boli di pelo nei gatti: quando sono normali e quando preoccuparsi

Chi vive con un gatto sa bene che la toelettatura fa parte della sua routine quotidiana. Leccandosi, però, i gatti ingeriscono anche una certa quantità di pelo che, in condizioni normali, attraversa l’intestino ed esce con le feci.

Quando questo non accade, i peli si accumulano nello stomaco o nell’intestino formando il cosiddetto tricobezoar, meglio conosciuto come bolo di pelo.

Un bolo di pelo ogni tanto può capitare, soprattutto nei periodi di muta o nei gatti a pelo lungo. Ma se il tuo gatto vomita frequentemente, mostra nausea, inappetenza o addirittura segni di stitichezza, è importante fare attenzione: nei casi più gravi i tricobezoari possono portare a ostruzioni intestinali, una condizione che richiede un intervento veterinario immediato.

Come prevenire i boli di pelo:
✔️ Spazzolare regolarmente il gatto, soprattutto nei periodi di muta.
✔️ Offrire un’alimentazione ricca di fibre.
✔️ Utilizzare paste lubrificanti (come il malt).
✔️ Stimolare il movimento e il gioco, che aiutano l’intestino a lavorare meglio.
✔️ Integrare Omega 3 per mantenere pelle e pelo sani, riducendo la perdita di pelo.
✔️ Offrire erba gatta (graminacee), che aiuta molti gatti ad eliminare naturalmente i peli ingeriti.

Ricorda: i boli di pelo non vanno mai normalizzati. Se diventano frequenti o accompagnati da sintomi come abbattimento, scarso appetito o vomito continuo, è fondamentale consultare subito il veterinario.

Prendersi cura del mantello del nostro gatto significa anche proteggere il suo benessere interno.

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Boli di pelo, medicina felina, veterinaria gatto

Indirizzo

Viale Arcella, 2 Ter
Padua

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00
Sabato 09:00 - 13:00

Sito Web

https://www.sandraviana.it/

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