22/11/2025
Disabilità visive e cuore animale❤️😍❤️
Nel cuore del Parco Nazionale Addo, in Sudafrica, vive Josie, una leonessa di 17 anni che ha perso la vista cinque anni fa. Quella che doveva essere una condanna alla solitudine e al declino, si è trasformata in una storia di adattamento straordinario e solidarietà familiare, contro ogni previsione.
Josie ha iniziato a mostrare segni di cecità in età già avanzata, un momento della vita in cui una leonessa selvatica avrebbe normalmente poche chance di sopravvivere. Ma lei non era sola. Le sue due figlie adulte, invece di allontanarsi o lasciarla indietro, hanno riscritto le regole della sopravvivenza. Da quel momento, sono diventate le sue compagne inseparabili e le sue guide nel buio.
I ranger del parco raccontano di averle osservate spesso muoversi come un’unica entità: le figlie posizionate strategicamente accanto alla madre, pronte a guidarla, proteggerla, avvisarla di ogni suono sospetto. Durante le battute di caccia, sono loro a individuare e inseguire la preda, mentre Josie aspetta poco distante. Poi, con una naturalezza che sfida ogni logica della selezione naturale, dividono il pasto con lei. Un gesto raro nel mondo dei leoni selvatici, dove efficienza e sopravvivenza personale tendono a prevalere su tutto.
«La cooperazione che mostrano è notevole», racconta uno dei guardaparco. «Non solo la seguono, ma sembrano leggere i suoi movimenti. Quando ci sono turisti nei paraggi, si fanno ancora più attente, come se sapessero che lei potrebbe disorientarsi».
E poi c’è l’età: 17 anni per una leonessa libera è già un traguardo incredibile. Con una disabilità visiva, diventa quasi un miracolo. Eppure Josie continua a camminare, con passo lento ma deciso, sostenuta da quell’amore silenzioso che le figlie le offrono giorno dopo giorno.
La sua storia si è fatta strada tra le immagini dei fotografi e i racconti dei visitatori, diventando un simbolo potente di un’altra faccia del regno animale: quella dove la forza non sta solo nei denti e negli artigli, ma nella cura, nella presenza, nella scelta di non abbandonare.
Perché a volte, anche nella savana, il cuore può essere il più feroce degli istinti.