Anna -Maria- Barbiero, Psicoterapeuta

Anna -Maria- Barbiero, Psicoterapeuta Psicologa Psicoterapeuta. Formatrice. Lavoro a Padova e Bassano con adolescenti, adulti, coppie.

Nella stanza delle parole“Posso chiederti una cosa?”“Si, certo”“Cosa sono i preliminari? L’ho chiesto ai miei e hanno fa...
13/11/2025

Nella stanza delle parole

“Posso chiederti una cosa?”
“Si, certo”
“Cosa sono i preliminari? L’ho chiesto ai miei e hanno fatto una faccia strana, poi mi hanno detto che la parola significa tante cose, è anche un tipo di contratto.
Ho anche guardato sul libro che mi ha regalato mia mamma, ma non ho capito”.
Le dico che forse è qualcosa che ha già un pochino vissuto con il ragazzo che le piaceva. Racconta e dice “scusa sono cose importanti, però mi scappa da ridere” sorrido e piano piano, con imbarazzo e curiosità, continua a collegare esperienze, parole, emozioni. “Allora forse un po’ lo so”, afferma più sicura.
“Parlare di queste cose mi serve, perché a volte non so cosa mi succede, come quando guardo le scene d’amore nelle serie, mi batte il cuore, ma in tutto il corpo”.
Ascolto, accompagno e imparo

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Una lettura scorrevole e a tratti disturbante, sboccata e impudica. Si sente il respiro latinoamericano, così vicino all...
01/10/2025

Una lettura scorrevole e a tratti disturbante, sboccata e impudica.
Si sente il respiro latinoamericano, così vicino alla e alle passioni, ma a tratti interrotto e esasperato da sviluppi troppo precoci, traumatici e non integrati.

Aurora vorrebbe scrivere a sua figlia:
"Passiamo la vita a dibatterci nel dilemma se esistere o desistere, tra bene e male, giusto e sbagliato, morte e vita. Tutta roba non separabile, in realtà. Lì dove ci fa male è lo stesso posto dove ci vengono i brividi. È nel corpo, nell'amore, nella libertà di scelta che rimaniamo interi o che caschiamo a pezzi. E allora, chiedi alla parte sana di te di pensarci lei alla tua parte malata."

Le sono necessarie per favorire crescite in cui si integrano e vitalità, senza diventare perversioni, capacità di vivere relazioni e sentimenti, senza che sfocino in e violenza.
Diventare è una possibilità di elaborare il dolore e uscire dalla e dall'ostilità che intrappola anche chi odia. Accettando di prendersi cura, si ricomicia ad amare.

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“Perché invece di allenare in serie D non esercito la mia professione? (…) perché ho fallito”. Gianni rimase silenzioso....
01/09/2025

“Perché invece di allenare in serie D non esercito la mia professione? (…) perché ho fallito”. Gianni rimase silenzioso. Non gli era mai capitato di sentire qualcuno ammettere un così, semplicemente, senza nessuna esitazione.

Gianni gioca a , ma non solo.
Ascolta storie che lo aiutano nei momenti difficili, riflette, è timido. Si allena, si impegna. Parla con i compagni, ma pensa anche con la sua testa. Riceve stima, invidia, amore, esclusioni, possibilità.
E gli intorno a lui sono assenti, addolorati, delusi e deludenti, ma anche attenti e autentici.
Un piccolo esempio di come la relazione cresca con le consuetudini e gli esempi, e il con gli sia fatto di incoraggiamenti, domande, parole e coerenza.

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Un vecchio libro, una vecchia storia attualissima, quasi non digeribile.Una   che lascia volontariamente i propri figli ...
06/08/2025

Un vecchio libro, una vecchia storia attualissima, quasi non digeribile.
Una che lascia volontariamente i propri figli per entrare nelle SS e una che, per vivere, deve elaborare per tutta la vita le scelte e la dis-umanità di sua madre.
Due incontri tra loro: uno quando Helga diventa mamma e l'altro quando "Mutti" (madre) sta per morire. Momenti a distanza di molti anni, per cercare di comprendere, e poi non potendo portare con sè la crudeltà dell'altro, differenziarsi, lasciar andare, per rispettare se stessi, l'umano e la .
"Guardo i suoi occhi fiduciosi che si riflettono nei miei, e penso: no, non la odio. Semplicemente, non la amo."

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“Nel centro di Bologna non si perde neanche un bambino”, ma agli   accade di incontrarsi, confondersi, tradirsi, inganna...
10/07/2025

“Nel centro di Bologna non si perde neanche un bambino”, ma agli accade di incontrarsi, confondersi, tradirsi, ingannarsi, giocare a Risiko come quando erano piccoli, fare un test di gravidanza perché i corpi sono grandi, percorrere amori misti e travestimenti vari.
Un teatro di sketch, come un , che ci racconta la complessità complicata e vitale di , essere , .

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"La miccia del gelido esplosivo innescato nel suo cuore ora non brucia più. Dietro le labbra, è vuoto come un'arteria do...
05/06/2025

"La miccia del gelido esplosivo innescato nel suo cuore ora non brucia più. Dietro le labbra, è vuoto come un'arteria dove non scorre più sangue; vuoto come il vano di un ascensore in disuso. Con il dorso della mano si asciuga le guance, asciutte come sempre."

Il post traumatico, come un buco senza suoni. Frammentazioni per cui le parole nella propria lingua non funzionano o feriscono.
Il per la perdita della vista aggancia insicurezze del passato, perdite e . Non restano che fiumi di ricordi, storie, voglia di insegnare, essere presenti e attivi per uscire dal .

Due protagonisti, di cui sappiamo neanche il nome, sono in crisi di identità, si incontrano ritualmente e stabiliscono un contatto, un ponte, per rimanere nel mondo.

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Triste tigre è un libro interessante, coinvolgente, ben scritto e pieno di rimandi, finestre sulla letteratura, sul ruol...
29/04/2025

Triste tigre è un libro interessante, coinvolgente, ben scritto e pieno di rimandi, finestre sulla letteratura, sul ruolo dell’arte e sui funzionamenti psicologici.
Ma è una storia terribile, dolorosa, annientante, che fa soffrire, dà la nausea. Meglio leggerla e ascoltarla di giorno e non prima di dormire perché contiene incubi, dissociazioni; spaventa e fa immaginare e sentire cosa accade quando una bambina viene stuprata per anni dal patrigno.
La bambina cresce e sopravvive, nonostante le crudeltà, la vergogna, le morbosità, la relazione di dominio e potere assoluto.
La bambina diventa se stessa, donna, compagna, e mamma, ma si sente ed è danneggiata.

È un romanzo-saggio-testimonianza che aiuta a riconoscere come si diventi preda permanente, si vivano situazioni rivittimizzanti. Racconta l’isolamento, segreti e bugie, rapporti familiari e foto che vanno in parallelo all’orrore, tra silenzio e negazioni.

È “una porta d’accesso a un universo di gallerie complicate da cui non usciremo mai” se non con un lavoro ripartivo che dà il potere di scegliere “quel che facciamo noi stessi di ciò che hanno fatto di noi”. Riconoscendo il “mondo delle tenebre” o “l’altro posto” e raccontando, vivendo, costruendo relazioni con le parti di sè e con gli altri per “inciampare ma, ancora una volta, non cadere. Non cadere. Non cadere.”

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Un libro di lettere  e persone, di un  ̀ che raccoglie e legge, quando la   è troppo persa per accudire. Una   che cerca...
09/04/2025

Un libro di lettere e persone, di un ̀ che raccoglie e legge, quando la è troppo persa per accudire.
Una che cerca le parole della madre in un'isola lontana e dopo settimane di assenza ritrova sguardi protettivi, ammonimenti, consigli assurdi, imperativi poetici
"L'amore non si studia, Risa. Guai a mettere in questione la gioia! Semmai serve indagare l'odio, perché ciò che si disseziona cambia forma, non lo si riesce più a guardare nella stessa maniera. Le cose belle sentile, non metterti a toccarle. Le cose brutte invece mettile in discussione quanto ti pare!"
Un libro che è una carezza di vento, e tenerezza

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Un buon posto in cui fermarsi, per raccontarsi, per andare oltre gli  , per essere   e  ̀ attenti, per essere uomini in ...
05/02/2025

Un buon posto in cui fermarsi, per raccontarsi, per andare oltre gli , per essere e ̀ attenti, per essere uomini in crescita.
Un posto in banca o in ospedale, su una collina.
Un posto in cui gli uomini “cantano non perché hanno risposte ma perché hanno canzoni”.
Perché la vita accade e si vive ogni giorno.
Il presente e il futuro sono gli spazi e le in cui anche passati difficili, traumatici. E imparare a nuotare da un figlio che, si toglie un attimo le cuffie e dice “ti insegno io”.

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Emilia Perez è un film che ci accompagna da Città del Messico a Londra e ritorno, tra passi e lucine, fuochi e  , danza ...
16/01/2025

Emilia Perez è un film che ci accompagna da Città del Messico a Londra e ritorno, tra passi e lucine, fuochi e , danza e , tailleur dal taglio e vestaglie raffinate.
E' un film di , di soprusi e di sistemi violenti che continuano nonostante alcuni cambiamenti radicali dei protagonisti. Non è sufficiente cambiare sesso, status, lato della barricata, condizione economica, continente, colore dei capelli, per sentirsi e fare scelte diverse.
Per essere solidali con le altre donne serve aver acquisito una nuova lingua materna e umana.
Il passato, gli errori e i dolori richiedono un' lenta e profonda, perché la pelle e l'odore non cambiano, ma se cresciamo e ci evolviamo davvero possiamo stare al mondo e cantare in modo diverso.

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Una  , nel ventre di una balena di ferro, tra le strade di macerie o palazzi alti, con una Madonna di Pompei ereditata e...
02/01/2025

Una , nel ventre di una balena di ferro, tra le strade di macerie o palazzi alti, con una Madonna di Pompei ereditata e poi scelta, e la capacità di una di dire "morire di fame è illegale".
Un viaggio nel tra citazioni e omaggi, tra tappe che raccontano le storie migranti sapendo che, da sempre, si va all'Ammerica per .
E i grandi, con gli occhi di bambini che crescono, sono modelli o antagonisti, ospitali e umani, anche quando non si può più essere figli per non chiudersi.
Perché quando si cresce il è andare nel con la capacità di correre, e .

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Costruito a tavolino, con le giuste citazioni: Freud, Sartre, Shakespeare, Alice Miller, Euripide. Un giallo semplice e ...
09/12/2024

Costruito a tavolino, con le giuste citazioni: Freud, Sartre, Shakespeare, Alice Miller, Euripide. Un giallo semplice e scorrevole, piacevole e lineare.
Leggendolo si intuisce che l’ e la , sono condizioni necessarie per avviare una possibilità di cura, ma con i traumi e le violenze serve la .
Perché la è più di un ascolto attivo e comprensivo: alcune cose vanno dette e sentite, le lacrime si possono asciugare se si decide e si può imparare a cambiare.
Per vivere senza uccidere né sé, negli altri.

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