22/05/2018
[Alimentazione in età pediatrica e obesità]
Negli ultimi anni si registra un aumento sempre maggiore e sempre più preoccupante dell'obesità infantile.
Appare evidente che continuare così significa creare, nel giro di qualche decennio, una popolazione in cui chi è normopeso rappresenterà la novità e non la normalità.
Fermo restando che l'obesità è una patologia a tutti gli effetti e che colpisce in larga misura anche gli adulti, indipendentemente dal loro vissuto passato, è noto che molto spesso sono le abitudini alimentari acquisite in età infantile a predisporre al sovrappeso. Di seguito descrivo i comportamenti sbagliati della maggior parte dei genitori che sarebbe bene evitare:
1)Proibire
2)Costringere a consumare
3)Utilizzare come premio o ricompensa
4)Promuovere come “buono per la salute”
I motivi sono semplici:
Proibire qualcosa significa renderla più attraente, e questo vale soprattutto per i bambini. Parliamo di un concetto ben studiato in psicologia. Stessa cosa vale per le costrizioni, più “costringiamo” qualcuno a fare una cosa, più questo non la vuole fare.. e ancora una volta vale soprattutto per i bambini.
Utilizzare il cibo, di solito caramelle, patatine, biscotti, dolci, gelati, come premio o ricompensa, magari con il comune “se fai il bravo ti compro il gelato”, è la cosa più sbagliata che si possa fare. Stiamo educando il bambino, gli stiamo insegnando le abitudini alimentari, e lo stiamo totalmente portando dalla parte sbagliata.
Promuovere come buono per la salute è un’altra sciocchezza che spesso i genitori fanno: mangia la frutta che ti fa bene! Mi dispiace, ai bambini non frega proprio niente che un determinato alimento possa far bene per la salute :D Non è nelle sue preoccupazioni, a quell’età :D
Infine, in nutrizione pediatrica si usa partire da queste indicazioni:
i genitori decidono DOVE, QUANDO, COSA (alimentazione regolare, più o meno gli stessi orari e la stessa frequenza dei pasti, seduti a tavola, senza TV possibilmente, tutti insieme, dando l’esempio e proponendo alimenti e pasti sani – i bambini apprendono dall’esempio dei genitori).
I bambini decidono SE e QUANTO. Qua bisogna lavorare molto sulla mentalità dei genitori italiani, soprattutto di quelli del SUD. Se un bambino salta un pasto, perché non gli piace o non ha voglia, o mangia poco, non bisogna preoccuparsi. Il bambino (come tutti noi) ha assolutamente la capacità di poter saltare un pasto. Non stiamo parlando dei neonati che devono avere un certo numero di poppate. Crescono lo stesso e crescono bene, peraltro le visite pediatriche auxologiche servono anche a questo, se si nota una crescita sotto la media si sarà meno tolleranti, semplicemente.
Inoltre, i bambini sono assolutamente in grado di regolare la loro assunzione alimentare, hanno una salute ipotalamica e metabolica (tranne rari casi) assolutamente migliore della nostra, sana. Sanno di quanta energia hanno bisogno e sanno quanto è troppa o troppo poca (secondo voi perchè chi viene allattato ha meno rischi di sovrappeso in tenera età?
Semplicemente perchè è il bambino che decide quanto succhiare e, inoltre, succhiare costa energia e fatica - chi è abituato a questi biberon tutti belli e comodi, con un quantitativo che può essere troppo poco o troppo per lui, e di solito è sempre troppo, non troppo poco, sarà "costretto" a finire tutto il biberon perchè altrimenti i genitori si lamentano, e spesso va incontro a sovrappeso). Il meccanismo fame-sazietà funziona bene a quell’età.
ATTENZIONE, in realtà i bambini “regolano” la loro assunzione soprattutto in base alla quantità presente, al volume, ad esempio del bicchiere di latte o del piatto, che cosa significa?
Che molti genitori, pensando di essere furbi, sciolgono il tradizionale plasmon nel latte. E’ una cosa sbagliatissima. Il bambino non si accorge che sta mangiando di più, e mangia di più. Il genitore ha la presunzione di sapere di quanta pappa ha bisogno il bambino ma nella realtà dei fatti sta procedendo ad una vera e propria “alimentazione forzata”. Le conseguenze possono essere tante e diverse:
1)il bambino dopo un breve periodo in cui magari lascia a metà il piatto perché si sente sazio, si abitua a finirlo, soprattutto se i genitori si mettono nelle orecchie e si lamentano che il figlio “non mangia” – sovrappeso.
2)il bambino non se ne accorge e mangia di più – sovrappeso.
3)il bambino mangia tutto ma negli altri pasti non ha fame “come dovrebbe” per cui inizia a cambiare le sue abitudini e ad alternare fasi in cui mangia troppo con fasi in cui mangia troppo poco. Anche qui, i genitori spesso vanno in panico e forzano il figlio a mangiare di più, meno mangia e più li ingozzano di biscottini – sovrappeso