Giulia Franco

Giulia Franco Sogno in grande per aiutare a sognare in grande. Amo aiutare chi vive accanto alla disabilità a ripartire. Gruppi per sibling. Gruppi di formazione per psicologi.

Ricevo a Padova, Roma e on line. Amministratore della pagina:
dott.ssa Giulia Franco, psicoterapeuta dell'età evolutiva
Sono nata e cresciuta a Padova. Amo viaggiare e svolgere nuove esperienze, soprattutto che riguardano il mio mestiere. Sono attratta dalla vita in tutte le sue forme. La curiosità per l’individuo, in particolare per l’età evolutiva, mi spinge ad avere sempre desiderio di conoscere nuove realtà. L’interesse per le persone mi ha portato a scegliere di laurearmi in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione. Ho trascorso parte della mia formazione universitaria in Germania, dove mi sono dedicata alla tesi. A Milano ho frequentato la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia per l’Infanzia e l’Adolescenza ad approccio psicoanalitico relazionale

Per una frazione di secondo l’ho pensato. Ho immaginatoche sarei andata da lui per fargli una carezza nel giorno del suo...
10/06/2025

Per una frazione di secondo l’ho pensato.

Ho immaginato
che sarei andata da lui per fargli una carezza nel giorno del suo compleanno.

Torno subito alla realtà con la nostalgia del suo sorriso d’amore e al contempo il sollievo di non doverlo più vedere in quel corpo sofferente.

Quando ero bambina non avrei mai immaginato saremmo diventati adulti insieme. Ho sempre pensato non avremmo fatto in tempo.

Per decenni non mi sono concessa di non essere con lui nel suo giorno speciale.

I sensi di colpa erano troppo forti.

Festeggiare gli ultimi compleanni libera dalla gabbia degli schemi e delle costrizioni è uno dei regali più belli che ci siamo fatti per essere in grado oggi che non c’è più di sopportare la sua assenza e per comprendere “prima” che il nostro legame è indissolubile oltre ogni spazio e tempo.

Oggi lo penso intensamente dentro me.
Lo penso libero e sempre con me.
Buon compleanno Giacomo.

Da quando mio fratello non c’è più ho scelto di non parlare più pubblicamente di fratelli e sorelle di persone disabili....
30/03/2025

Da quando mio fratello non c’è più ho scelto di non parlare più pubblicamente di fratelli e sorelle di persone disabili.
Ho evitato quasi ogni contesto riguardasse la disabilità un pò per il dolore, un pò per l’idea di aver ormai detto tutto quello che avevo da trasmettere.
Dopo un anno dalla sua scomparsa ho accettato di esserci a questo evento a San Marino organizzato con grande impegno e raccontare ancora chi è lui per me attraverso una nuova vita, che sto scegliendo di vivere più lontano dal mondo della disabilità, nonostante il mio cuore ne farà sempre parte.

Sentirmi la psicologa dei sibling a volte mi ha fatto sentire come essere ancora solo la
sorella di Giacomo.
Frequentare ambienti legati al mondo della disabilità, mi ha sempre fatto sentire
protetta, capita, meno esposta, sicura sia nel contesto lavorativo che privato.
Perchè vivere accanto alla disabilità è stata la mia vita.
Oggi la maggior parte del mio lavoro è indirizzato nell’ambito della giustizia. Non è un caso.
Oggi mi sento libera di essere la psicoterapeuta di tutti.
Di avere pazienti e colleghi che non sanno chi è la psicoterapeuta dei Sibling senza per questo sentirmi insicura.
Oggi mi sento di essere Giulia e basta.
Di avere amici che non sanno chi è la sorella di Giacomo, ma che non per forza mi viene da sentire disagio e distanza.

Dal finestrino del treno di ritorno da San Marino un misto di emozioni mi travolgono: dal senso di pienezza per l’essermi raccontata con generosità e incrociato occhi dí gratitudine, ai fantasmi del vuoto e della solitudine che mi invadono senza chiedere permesso.

Poi con il pigiama e la coperta al buio in silenzio sul divano. Il bisogno di decomprimere tutto quello che mi ha suscitato quello che ho ricevuto dagli incontri con quello che mi ha toccato dentro e ho dato.
Ma va bene così.
Mi serviva quello scossone che mi dava sempre anche Giacomo per ricordarmi il giusto ordine delle priorità, il corretto ordine dei pensieri.
Lui sarà sempre il mio tenero e inconsapevole insegnante.

Il mio intervento e tutto il convegno a questo link.

https://www.youtube.com/live/YAHDuzm_N9E?feature=shared

Domani sarò presente per parlare di Sibling per la prima volta dopo la scomparsa di mio fratello Giacomo. Sarà un’occasi...
28/03/2025

Domani sarò presente per parlare di Sibling per la prima volta dopo la scomparsa di mio fratello Giacomo. Sarà un’occasione per raccontare il mio lavoro per i fratelli e le sorelle attraverso la mia esperienza di vita. Sarà possibile seguire il convegno attraverso questo link di YouTube.
Grazie per dare voce a tutti noi. Associazione BattiCinque

https://www.youtube.com/live/YAHDuzm_N9E?feature=shared

Convegno organizzato da Associazione BattiCinquecon la collaborazione di:Associazione GAS MARINO Gruppo di Acquisto Solidale della Repubblica di San Marino, ...

Lo bacio sulla fronte e gli dico che ora deve pensare solo a lui. I nostri sguardi si intercettano per l’ultima volta.So...
02/02/2025

Lo bacio sulla fronte e gli dico che ora deve pensare solo a lui.
I nostri sguardi si intercettano per l’ultima volta.
Sottovoce gli sussurro decine di volte la parola grazie.
Non riesco a trattenere le lacrime, ma gli dico di non preoccuparsi se piango e di lasciarsi andare perché noi saremo insieme sempre.
Lo ringrazio per avermi insegnato lo stare accanto, per avermi fatto scoprire l’amore incondizionato, per avermi amata per come sono.

Quella notte ero molto angosciata. Pensavo che non ce l’avrei fatta ad affrontare un altro giorno vicino al letto della sofferenza di mio fratello Giacomo.
Era mattina presto. Suona il telefono.
La mamma mi comunica così la notizia che ho immaginato per una vita intera.

Un anno esatto, lontano finalmente da quella carrozzina, da quel letto, da quella sofferenza.
Sì, mi mancano i suoi sorrisi d’amore, i suoi occhi verdi traballanti che intercettavano i miei, il suo sapermi far ritrovare la via solo con il suo essere, ma la gioia di saperlo libero è più grande del mio dolore.
Lui è parte di me. È con me sempre, con i suoi insegnamenti inconsapevoli, con l’eredità della sua forza e determinazione.
Lui mi ha vista con gli occhi dell’amore e ha scelto solo di volermi bene per come sono.
Lui mi ricorda di continuo l’amore autentico, quello che sa indirizzarmi su chi voglio essere e su quello di cui ho bisogno, anche quando sono nel pozzo più buio.
Quel suo amore tutt’ora vive dentro me ed è la bussola che mi fa ritrovare la strada anche quando credo di averla persa, anche quando il senso di vuoto mi fa sentire la disperazione più profonda.
Lui so con certezza mi vuole felice.
Lo devo a me e lo devo a lui.
Per questo lotto con tutte le forze.

È POSSIBILE IMPARARE DAI PEGGIORI?È strano pensare come sia possibile affezionarsi anche ad un postaccio come il carcere...
22/01/2025

È POSSIBILE IMPARARE DAI PEGGIORI?

È strano pensare come sia possibile affezionarsi anche ad un postaccio come il carcere.

Eppure anche in un istituto penitenziario esiste la vita.

È fatta di imperfetti, che a modo loro tentano una lotta al sopravvivere.

Vite pregne di sofferenza, solitudine e disperazione provocate ad altre vite e incise sui loro corpi e sulle loro menti consapevoli e non consapevoli.

Vite segnate da sconforto inconsolabile, da ideali, da culture, da malattie, da scelte.
Vite segnate per sempre.

Si imparo da loro.

A non giustificare.
Alle conseguenze delle scelte.
A conoscere nuove parti di me, come professionista e come persona.
Alla dimensione senza tempo.
Alle opportunità e alle non opportunità.
Alla dignità, al valore, alle possibilità, alla speranza, al futuro, all’amore.

Si, imparo dai peggiori, dai dimenticati, dagli ultimi, senza pietismi e giustificazioni.

Ci penso.
Agli abitanti dei palazzi grigi circondati da sbarre, cancelli e gabbiani appollaiati.

La prima volta in cimitero insieme non avevamo ancora compiuto quattordici anni.Tu con il volto dall’apparente inespress...
03/11/2024

La prima volta in cimitero insieme non avevamo ancora compiuto quattordici anni.
Tu con il volto dall’apparente inespressione, trattenevi un dolore più grande di te.

Mi fecero leggere. Forse perché già al tempo non avevo troppa paura di andare vicino al dolore, forse perché tutti sapevano della nostra amicizia nata tra i banchi della scuola media.

Possa la tua mamma vegliarti anche da lontano.

Non ho mai dimenticato l’intensità di quel momento e di quelle parole, scelte con gli altri compagni.
Escono dalla mia voce strozzata e amplificata dal microfono, che rimbombava in tutta la chiesa.

Ed eccoci ancora qui, persi e ritrovati milioni di volte tra risate infinite, incomprensioni, litigi, silenzi, abbracci.

Oggi qualche minuto in cimitero da mio fratello Giacomo. Una tua carezza sulla sua fotografia.
Due passi sotto il sole autunnale sdrammatizzando il nostro destino per certi aspetti così diverso e per altri così simile da farci sentire vicini.

Alle volte non serve fare nulla di speciale in queste circostanze.
A me basta solo stare insieme con autenticità e semplicità perché la sofferenza si possa trasformare in calore.

A te, che da sempre mi capisci da come dico pronto al telefono.
A te, che ti brillano gli occhi quando sei orgoglioso di quello che sono.
A te che accetti anche il peggio di me con la nostra amicizia così imperfetta e allo stesso tempo così vera.

Mi ha sempre fatto riflettere come sia possibile che alcune persone che vivono molto vicino alla mort€  abbiano una gran...
12/10/2024

Mi ha sempre fatto riflettere come sia possibile che alcune persone che vivono molto vicino alla mort€ abbiano una grande determinazione a vivere. Lottano, combattono, mentre soffrono tremendamente sanno godere della semplicità che ti offre la vita amandola con tutte le forze.
Mio fratello Giacomo senza dubbio, come altri, nel loro corpo imperfetto e gracile ma con la forza di leoni.

E poi ci sono altre persone che
sentono profondo quel mal di vivere, di cui anche io penso di far parte. Salute e opportunità. Eppure in perenne battaglia con se stessi. Con il vuoto dentro. Alla ricerca sempre di qualcosa e di quello che manca. Fino a quando la disperazione e l’affanno interiore possono portare qualcuno anche alla voglia di morir€. A tanti anche solo a pensarlo.

Mio fratello non è mai stato alla ricerca continua di quello che non ha.

Giacomo è sempre stato libero.

Nella sua vita ha accolto la cultura del “senza”, non da un punto di vista punitivo o di privazione, ma di accettazione e amore per quello che semplicemente è stato.

Quante volte io cedo invece nella mentalità dell’addizione, del volere quello che non ho, quello che vorrei colmasse un po’ di quel senso di vuoto che a volte si fa insostenibile e che mi renderebbe disposta a tutto pur di non sentirlo.

Lui mi ha insegnato inconsapevolmente quanto la sottrazione faccia emergere con naturalezza e spontaneità l’essenziale, il semplice, l’autentico, il vero, il valore del silenzio, il tempo lento, l’amore.

La vita con lui mi ha portato a riuscire anche sentirmi meno imprigionata da quel pozzo fondo e vuoto.

Lui ha saputo darmi la forza per non smettere di tenere gli occhi aperti, guardare in alto e intravedere la luce.

Lui mi ha reso libera.

Ero gelosa. Appena ci vedevano arrivare i loro occhi erano solo per Giacomo. ‘Lui ha più bisogno, tu te la caverai’, mi ...
02/10/2024

Ero gelosa. Appena ci vedevano arrivare i loro occhi erano solo per Giacomo. ‘Lui ha più bisogno, tu te la caverai’, mi dicevano. Queste parole mi hanno sempre provocato tanta sofferenza, sebbene, anche io, volessi un bene infinito a mio fratello, nonostante quella grave disabilità, che lo imprigionava fin dalla nascita. Ai nonni non ho mai tenuto nascosti i miei sentimenti d’ingiustizia.
Mi arrabbiavo, mi ribellavo e lottavo per coinvolgerli nella mia vita di bambina, adolescente e poi adulta, cercando di far capire loro che c’ero, con necessità diverse, ma c’ero. Poi però, non riuscivo a fare a meno di essere per loro la nipote brava, quella che non dava problemi, quella che doveva dare loro le soddisfazioni. In fondo dentro di me sentivo la consapevolezza del loro amore. Da grande ho capito che avevano un’infinita paura di protezione verso mio fratello, l’ansia per la sua salute e il terrore del suo futuro.
Quell’angoscia era il loro enorme limite, ma li ricordo come gli unici ad aver vissuto dolori e vittorie di un’epoca faticosa, insieme a noi. Se ne sono andati, quasi insieme, il nonno Mario esattamente nove anni fa, in questa giornata di festa dei nonni, in una calda serata autunnale, dopo aver fatto l’orto. L’avevo visto qualche ora prima, passavo per caso dopo lavoro. Era con il suo gilet e maglioncino e goloso come sempre con la sua solita ironia mi aveva detto ‘Se mi fai la torta ti do la mancia’.Non ho fatto in tempo.
Poi, la nonna Bruna. Per lei andarsene è stata un’agonia infinita. La sera prima c’ero, ha aperto gli occhi per qualche istante, le ho sussurrato di lasciarsi andare, che noi saremmo stati forti, anche Giacomo. All’alba del giorno dopo non c’era più e mi piace pensare che mi abbia ascoltata quella notte. A volte, avrei tanta voglia di fare quella torta per raccontargli cosa sto facendo con il mio lavoro di psicoterapeuta per i fratelli e le sorelle,per le famiglie,per Giacomo, per i miei genitori. Vorrei dirgli che devo un pezzettino della trasformazione della mia esperienza di vita in un mestiere di aiuto anche a loro. Ora lo so, mi hanno amata, ci hanno amati.
E sì, sarebbero orgogliosi di me.

“Non so come dirglielo”. Con gli occhi lucidi e il cuore in mano mi chiede aiuto.Lui sta scontando una condanna in misur...
29/09/2024

“Non so come dirglielo”.

Con gli occhi lucidi e il cuore in mano mi chiede aiuto.

Lui sta scontando una condanna in misura alternativa. Di giorno al lavoro, di sera a casa con la sua famiglia, dopo un periodo in carcere.

Ormai non sa come dirglielo alla sua bambina di 9 anni che quei signori in divisa che la sera a tutte le possibili ore fanno il loro lavoro e suonano il campanello per verificare le restrizioni in atto vengono proprio per controllare il suo papà. Come stabilito dalla legge.

Ed ogni volta che quel campanello suona lui pensa a lei. Alla vergogna che prova per aver sbagliato, per averla delusa, per non essere il padre che secondo lui la sua bambina si merita.
E piange.

E con tutto quel senso di colpa che mi viene contro gli dico:

Riparta da qui.

Le dica la verità! La verità di come si sente.
Le dica che ha sbagliato, che ha commesso errori gravi e che si sta assumendo le sue responsabilità per riparare quanto possibile.

Ricominci da queste lacrime.

Non faccio magie, non ho soluzioni miracolose, accolgo disperazione.

Prima sognavo che moriva, oggi sogno che è vivo. Nella mia vita precedente sognavo di continuo la morte di mio fratello ...
22/09/2024

Prima sognavo che moriva, oggi sogno che è vivo.

Nella mia vita precedente sognavo di continuo la morte di mio fratello Giacomo.
Per un’intera esistenza ci ho fatto gli incubi, immaginando in ogni modo come sarebbe potuta avvenire la sua scomparsa.

Parallelamente facevo i conti con i miei pensieri.
Penso di aver sognato ogni possibile modo e ogni mia reazione su quel giorno.

Il funerale, a chi l’avrei detto e a chi no, come l’avrei detto. Dove avrei preferito succedesse e come. Da chi avrei avuto piacere di ricevere vicinanza. Cosa avrei detto. In che stagione sarebbe stato meglio o peggio succedesse. Stupidamente, anche a come mi sarei vestita. Che sensazioni avrei provato in quei momenti. Come si sarebbero sentiti i miei genitori.
Cosa non avrei mai voluto sentirmi dire.

Ho convissuto da quando sono nata con quest’ansia e questi pensieri. Quando vivevo ancora con lui, di notte andavo a controllare respirasse. Poi l’attesa perenne della telefonata dei dottori della struttura.

Da quando è successo mi rendo conto che questa mia nuova vita senza angoscia di morte la conosco ancora poco. La sensazione che provo è spesso di spaesamento.
Si mischia tra il sollievo di saperlo libero e la nostalgia di non poter ricevere più quei sorrisi che mi aiutavano a ricordare l’ordine preciso delle mie priorità per non perdermi.

Oggi sogno che vive.

Fa parte di me, in tutto quello che sono e che faccio.

☀️Domani si prevede un sole splendido☀️🍃Inizia la tua giornata al parco in mezzo alla natura con la camminata metabolica...
20/09/2024

☀️Domani si prevede un sole splendido☀️

🍃Inizia la tua giornata al parco in mezzo alla natura con la camminata metabolica!

🍀Sarà poi una giornata piena di energia⚡️

📲Prenota il tuo posto qui 👇

https://www.camminatametabolica.it/trainer/giulia-franco/

Al supermercato.Sono alla corsia dei sacchetti dell’ immondizia. La mia concentrazione è tutta sulle misure. Mi voglio a...
13/09/2024

Al supermercato.

Sono alla corsia dei sacchetti dell’ immondizia. La mia concentrazione è tutta sulle misure. Mi voglio accertare che corrispondano alle dimensioni dei miei bidoni.

Dentro di me la consueta e frequente pesantezza di vivere, cui cerco di non badare.

Mentre sono distratta dal mio intento, mi si avvicina una persona tra l’imbarazzo e il timore di fare una figuraccia.

“Scusi per caso potrebbe essere l’abbia vista alla facoltà di psicologia?”

Annuisco con un timido sorriso.

“La vorrei ringraziare. Ero ad una sua lezione e mi ha aiutato tanto per conoscere il punto di vista di chi vive accanto.
E grazie per la sua storia”.

Sento il mio viso illuminarsi di gratitudine. Penso al mio lavoro, che tanto mi affatica la mente e il cuore.

Inaspettatamente piccole grandi soddisfazioni, che mi regalano attimi di benessere. Cerco di tenerla stretta quella sensazione piacevole di gratificazione perché i cattivi pensieri non provino a rubarmela.

La passione per quello che faccio sa riempire il mio vuoto interiore.
Sentirmi utile ha il potere di trasformare il mio dolore.

Anche quando mi perdo tra le file della pattumiera.

Penso a mio fratello Giacomo e lo ringrazio. Lui che inconsapevolmente mi ha insegnato tanto per questo mestiere.
Anzi no, mi ha insegnato a vivere.

Indirizzo

Via Col Berretta, 3
Padua

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Giulia Franco pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Giulia Franco:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram

Digitare