Studio di Psicologia e Psicoterapia Dott.ssa Valentina Bosco

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Studio di Psicologia e Psicoterapia Dott.ssa Valentina Bosco Studio di Psicologia, Dott.ssa Valentina Bosco. Diagnosi, cura e sostegno psicologico rivolto all'in Specializzata in Psicoterapia sistemico relazionale.

Il mio orientamento professionale e teorico è di stampo sistemico relazionale e dunque mi approccio alla diagnosi e alla cura della persona considerando sia il suo mondo interno che il contesto in cui questa è inserita (come famiglia, lavoro, relazioni sociali). Al centro del mio lavoro c'è la persona e il miglioramento delle sue condizioni di vita a partire dalla consapevolezza, elaborazione delle sue sofferenze (siano esse legate a depressione, ansia, d. alimentari, fobie, ecc.) e dei fattori/circostanze familiari, individuali ecc che le incrementano. Grazie a corsi di formazione ed esperienze professionali mi occupo nello specifico della cura dei disturbi alimentari (anoressia, obesità, bulimia) impiegando sia sostegno individuale che familiare.

Auto-Ri-Tratti..."Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai. Sì, perché tu eri dentro di me e io f...
11/11/2025

Auto-Ri-Tratti...

"Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai. Sì, perché tu eri dentro di me e io fuori. Lì ti cercavo"

Confessioni

Esco dal weekend di formazione sull'autoritratto con questi versi di Sant'Agostino.
Strano o saggio l' inconscio, che ti propone parole giuste al tempo giusto.
Esco a pezzi, che non è sempre un male.
Esco a pezzi perché vedo i miei "tratti".

Tratti genetici, culturali, sociali, familiari ,tratti personali, tratti intimi.
Tutti ne possediamo.
Tratti che si mescolano tra dentro e fuori la maschera.
Qualcosa da fuori la maschera mi pesa, mi condanna.
Qualcosa dentro fa invece più luce, è quasi un nido dove sono comoda. È come un bazaar dove nel casino trovo un po' di tutto.
Esco con la consapevolezza che i tratti si muovono e abbiamo il potere di poterli muovere. Come un pennello che libero va su tela a mescolare i colori. Da dietro possono stare avanti e mostrarsi.
Credo che questa consapevolezza la riporto nella stanza di terapia.
Tra i miei pazienti che con i loro tratti ci lavorano costantemente.
Ho e abbiamo potere di muoverci, raccontare e ri-trattare con noi stessi.
Da dentro verso fuori 🌻

Nel viaggio di rientro, mia figlia "mamma ti faccio un ritratto".
Forse anche lei aveva colto i miei movimenti

FIORI E...AUTOCURA"Dottoressa ogni settimana mi regalo dei fiori.Non aspetto che siano altri a farlo, faccio un gesto pe...
06/11/2025

FIORI E...AUTOCURA

"Dottoressa ogni settimana mi regalo dei fiori.
Non aspetto che siano altri a farlo, faccio un gesto per me stessa"

Coccola, forse si. Io la definisco AUTOCURA.
Il nostro cervello e il nostro corpo è un sistema perfettamente intelligente. Nasconde in sé un sistema che è capace di richiamare altri componenti per garantirci di proseguire, come quando sanguiniamo, di far coagulare il sangue. Di attivarsi automaticamente per garantirci la sopravvivenza.
Abbiamo un intrinseco istinto anche di vita, dove tutto silenziosamente concorre a salvarci.
La psicoterapia è un attivatore del nostro sistema di autocura e auto guarigione.

Per questo il terapeuta non suggerisce, non consiglia perché rischierebbe di sostituirsi ad un processo che ogni essere umano possiede, creando dipendenza e svilimento.

Ammiro tutte le donne che chiedono di riattivarsi in terapia.
Sono combattenti, rivoluzionarie.Sono donne, madri, lavoratrici.
Attivano il potere del femminile, un potere da sempre genera-vita.
Da sempre per loro🌻

"Ora ci somigliamo meno nei tratti, ma è lo stesso il senso che troviamo nell' essere gettate nel mondo.Nella complicità...
25/10/2025

"Ora ci somigliamo meno nei tratti, ma è lo stesso il senso che troviamo nell' essere gettate nel mondo.
Nella complicità ci siamo salvate"

Arminuta, Di Pietrantonio

Rispondiamo all'appello per la chiamata al Ventennale della nostra scuola di specializzazione.
Arrivo come fosse il mio primo giorno di scuola.
Felice, come una bambina.
Sorrisi, incastri di abbracci e ricordi insieme. Come un puzzle, ci siamo spontaneamente ricomposte illuminando il sentiero di un legame che è stato di sottofondo a tanto. Un filo rosso che si tesseva ogni volta che diventavamo umane, ogni volta che appena ci lasciavano soli a seguire le terapie in diretta, in realtà ci dimenticavamo di tutto. Per parlare, confrontarci e farci da specchio. Perché di questo, di sottofondo, avevamo bisogno. Senza corse, affanni e sfide.
Eravamo il gruppo vivace, perché vivo.
Oggi si è parlato ripetutamente di Ulisse e Penelope, chi va e chi resta a tessere.
Nel nostro gruppo abbiamo fatto entrambe le cose.
Siamo state libere di partire, muoverci e contemporaneamente,di sottofondo, "tessere" e "connetterci" per trovarci.
Le basi sicure sono così.
Sei libero di viaggiare, ma sai dove tornare.
Loro sono state la mia base sicura, le mie sorelle di specializzazione.
Abbiamo risposto all' appello perché abbiamo tra noi inviato richiami di presenza.
Ci siamo riunite, ma siamo ripartite di nuove sole nel mondo.
Ne sono uscita più grande, meno bambina di come mi sentivo alle 9 del mattino.
Con il cuore al suo posto.

RISVEGLI...Mi accompagna da giorni, tra parole e dialoghi in successione, questo scatto venuto fuori in una seduta di ps...
21/10/2025

RISVEGLI...

Mi accompagna da giorni, tra parole e dialoghi in successione, questo scatto venuto fuori in una seduta di psicoterapia con foto proiettive.

Queste foto segnano passaggi, segnali stradali lungo un cammino fatto di ombre, di no, mani chiuse e sguardi verso l'alto. A trovare l'uscita senza appigli. Dove nel cammino fatto insieme, abbiamo chiuso il tempo dentro un cassetto e insieme abbiamo atteso tra le ombre.
Abbiamo ascoltato nel buio tutte le voci, parole non dette, progetti abortiti. Sempre sottovoce.
Con i fiori delicati, così si aspetta e si accoglie.

Questa foto è sua, ma la porto con me, nel tempo anche degli altri, a ricordare ogni volta che i "risvegli" non hanno tempo, solo attraversamento e stato nel buio. Io accanto ho fatto da testimone del passaggio "della notte".

Mi colpiscono ogni volta lo schiudersi dei gusci, le mani che si aprono, gli occhi che piangono e le idee che si partoriscono.
Per chi assiste, come me dall' altro lato, è un po' come assistere ad un parto, ad un risveglio dopo un brutto incubo, allo scoppio dell' alba dopo una lunga notte.


Viviamo tante piccole rivoluzioni personali.Alle volte crediamo di conoscerci e prevedere chi saremo, con chi staremo e ...
02/10/2025

Viviamo tante piccole rivoluzioni personali.

Alle volte crediamo di conoscerci e prevedere chi saremo, con chi staremo e cosa sceglieremo.
Qualcosa di noi rimane costante, ma altri pezzi di noi subiscono rivoluzioni, inconsapevoli.
Non siamo sempre così sorridenti difronte alle nostre rivoluzioni, magari in generale anche poco sorridenti.
Proprio come un mio paziente che mi raccontava "non mi aspettavo di avere queste reazioni".
Spesso sono gli altri a fornirci le costanti su di noi e ad adeguarci per sentirci riconosciuti, accettati
Gli altri a farci credere versioni di noi.
Impieghiamo alle volte anni per accettare le nostre rivoluzioni.
In terapia, si crea lo spazio per la rivoluzione, per confutare, rivedere, e ritrattare sulle costanti.
Procediamo per tentativi, errori, pianti e dialoghi.
Giriamo la terra personale, senza presunzione di conoscere. Procediamo, ci fermiamo, osserviamo e ripartiamo.
Perché le rivoluzioni funzionano esattamente cosi.
Procedi e ti scopri

SULLE ATTESE DEL TERAPEUTAOgni paziente prima di entrare, cominciare, iniziare  a varcare la porta dello studio fa tanti...
15/09/2025

SULLE ATTESE DEL TERAPEUTA

Ogni paziente prima di entrare, cominciare, iniziare a varcare la porta dello studio fa tanti atti di sintesi, rielaborazione e dialogo.
"Cosa le dirò oggi? Questo episodio è stato importante ma questo, anche, vorrei dirlo".
I pazienti nel mentre vivono, contemporaneamente sentono di registrare quanto sentono e di portarlo dentro la stanza. Chi fa terapia necessariamente vive due tempi: quello presente e quello della narrazione.
Anche la terapeuta ha un tempo di attesa prima che arrivino i pazienti.
Quale pagina si aprirà oggi? Quella pagina forse dovremmo riprenderla? Quei pensieri li avranno gestiti? Quell' esame sarà andato come desideravano?
Il terapeuta nell' attimo prima dell' arrivo si presentifica già nella mente chi arriverà, il passato, il presente e la narrazione futura, probabile e desiderata del paziente.
Durante l' attesa accade che sento anche l'imprevedibilita' del colloquio: quella sensazione che è sempre la prima volta.
Il tempo di attesa riserva adrenalina, curiosità apertura al nuovo. E per fortuna direi.
Almeno in terapia ci si riserva uno spazio in cui nulla già è scritto, definito e analizzato e chiuso.
Nulla è costante e ha una rigida lettura.

Lo spazio di attesa è spazio per connettere luci vive e ombre che aspettano di essere notate, prese.

Sul principio di realtà...Qualche sera fa, decisi di concludere le mie ferie passando qualche ora a Corpo Celeste, una "...
18/08/2025

Sul principio di realtà...

Qualche sera fa, decisi di concludere le mie ferie passando qualche ora a Corpo Celeste, una "realtà" costruita da due persone autentiche, Massimo e Antonio, che hanno creato, in un paese di 18 anime, uno spazio di vita e di condivisione con la comunità, basata su diversi valori, tra cui la diffusione della cultura e del bello attraverso le diverse arti. Davanti a un buon vino, avvolta da un plaid, ascoltavo le loro scelte e osservavo la cura e l' attenzione in quello che facevano per l' altro, per chi era lì con loro.
Ripenso alla loro storia e alle tante storie che ascolto e alla possibilità che le grandi scelte non vengono da un atto di "coraggio", ma più in fondo da un "principio di realtà", come la descriveva Freud.
Scegliamo, non solo per coraggio, ma perché abbiamo capito la realtà.
Il principio di realtà, al di là delle teorie, lo reputo un onesto guardare a chi siamo, dove siamo e con chi e perché. Principio di realtà, non solo come accettazione che la realtà non è sempre un mero piacere, ma negoziazione, compromesso e dunque scelta.
Accettare la realtà è un passaggio, triste, doloroso ma alle volte necessario.

Ripensavo oggi al mio rientro al lavoro e pensavo a quanto lo stesso lavorare è un principio di realtà.
Si rientra a lavoro, perché alcuni pazienti sono soli, stanno affrontando scelte e non posseggono altri spazi di confronto e dialogo.
Questa non è dipendenza dalla terapia, ma questa è una realtà.
La realtà è che ci si ammala
La realtà è che ci si sente soli
La realtà è che c'è bisogno di aiuto
La realtà è che essa stessa ha qualcosa di brutto
La realtà è che esiste l' imprevisto
La realtà è che molti non hanno nessuno
La realtà è che ci si scopre infelici in alcuni posti
La realtà è che la tristezza esiste

Ma, come diceva Calvino, in mezzo a questo inferno c'è un modo per non soffrire, quello più duro e rischioso: riconoscere chi e cosa nell' inferno NON è inferno, e farlo durare e fargli spazio.
Andando a Corpo Celeste, come stare in terapia avverto spazi non inferno, e questo mi fa stare più comoda nelle realtà.

Indirizzo

Via Alcide De Gasperi 361
Pagani
84016

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Psicologa e Psicoterapeuta familiare. Il mio orientamento professionale e teorico è di stampo sistemico relazionale e dunque mi approccio alla diagnosi e alla cura della persona considerando sia il suo mondo interno che il contesto in cui questa è inserita (come famiglia, lavoro, relazioni sociali). Al centro del mio lavoro c'è la persona e il miglioramento delle sue condizioni di vita a partire dalla consapevolezza, elaborazione delle sue sofferenze (siano esse legate a depressione, ansia, d. alimentari, fobie, ecc.) e dei fattori/circostanze familiari, individuali ecc che le incrementano. Grazie a corsi di formazione ed esperienze professionali mi occupo nello specifico della cura dei disturbi alimentari (anoressia, obesità, bulimia) impiegando sia sostegno individuale che familiare.