dott.ssa Maurizia Buonvino Pedagogista Clinico

dott.ssa Maurizia Buonvino Pedagogista Clinico Il Pedagogista Clinico si pone l'obiettivo di educare la persona, ovvero aiutarla a trovare in se st

Insegna a tuo figlio a mettere sani  confini, non soltanto a essere sempre gentile.La gentilezza senza confini non è più...
21/10/2025

Insegna a tuo figlio a mettere sani confini, non soltanto a essere sempre gentile.

La gentilezza senza confini non è più gentilezza: diventa compiacenza, paura di deludere, ricerca di approvazione.
Molti adulti che oggi faticano a dire “no”, che si sentono in colpa se non sono sempre disponibili o che finiscono spesso in relazioni sbilanciate, sono stati bambini educati a essere “bravi” più che a essere “autentici”.
Dal punto di vista psicologico, saper mettere confini è la base dell’autostima:
significa sentire che “io ho diritto di esistere anche quando non accontento l’altro”.
Quando un bambino impara a riconoscere ciò che è troppo, ciò che non lo fa stare bene e ciò che non vuole, sta costruendo identità, dignità e autoregolazione emotiva.
Sta imparando a rispettare sé stesso.
Educarlo a “non disturbare”, “fare il carino”, “essere sempre disponibile” può sembrare cortesia… ma spesso diventa rinuncia a sé. Cresce così un adulto che dice sì quando vorrebbe dire no.
Al contrario, insegnare i confini non rende egoisti: rende liberi.
Permette al bambino di dire “mi fermo”, “non mi piace”, “non ora”, senza percepire queste frasi come mancanza di valore o rischio di perdere affetto.

Un figlio che conosce i propri confini diventerà un adulto che:

-non si lascia manipolare

-non si svuota per essere accettato

-sceglie quando essere disponibile

-resta gentile, ma senza scomparire, senza annullarsi.

18/10/2025
AHHH...BEATA CULTURA!Vietare l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole va contro le linee guida dell’OMS.Questa mat...
16/10/2025

AHHH...BEATA CULTURA!

Vietare l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole va contro le linee guida dell’OMS.
Questa materia dovrebbe infatti essere parte integrante del programma scolastico come diritto all’educazione e alla salute.

Chi la proibisce non ha la minima idea di che cosa sia realmente l’educazione sessuale e affettiva che non ha a che fare assolutamente con il concetto di spingere a realizzare pratiche sessuali o transizioni di genere, eccetera. Questa confusione indica una grave ignoranza sul tema.

L’educazione affettiva parte dalla conoscenza del proprio corpo, dalla sua gestione a partire dalla corretta igiene personale, fino ad arrivare alla conoscenza dei fenomeni come il menarca, lo spermarca, ecc. non solo come siamo nati.

È innanzitutto conoscenza dei confini e del consenso: una materia fondamentale contro il bullismo, l’abuso infantile e infine il femminicidio.

L' Educazione alle Emozioni? Dove la inseriamo?

Parlare di rispetto e consenso è pericoloso?

Se c’è qualcosa di cui abbiamo veramente bisogno in Italia oggi è proprio l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole.

Creare un tabù intorno a questo argomento va contro il diritto alla salute e all’educazione dei nostri ragazzi e ragazze.

Diciamolo forte e chiaro: le ideologie politiche non devono infilarsi nella medicina, nella pedagogia e nelle materie psicoeducative

📍L’empatia senza un limite è autodistruzione.Una mia Prof di psicologia clinica disse: per capire l’empatia devi fare l’...
11/10/2025

📍L’empatia senza un limite è autodistruzione.

Una mia Prof di psicologia clinica disse: per capire l’empatia devi fare l’esempio del pozzo.
Se c’è uno in un pozzo, tu devi capire che sta male e aiutarlo a venirne fuori.
Non devi lanciarti da lui.

Tenetevi i vostri “te l’avevo detto”, che i miei “l’ho voluto io” hanno più gusto.
25/09/2025

Tenetevi i vostri “te l’avevo detto”, che i miei “l’ho voluto io” hanno più gusto.

𝗦𝗕𝗔𝗚𝗟𝗜𝗔𝗥𝗘 è un passo inevitabile nel cammino della vita, un'opportunità di crescita che ci apre nuove porte.𝗜𝗠𝗣𝗔𝗥𝗔𝗥𝗘 da ...
31/08/2025

𝗦𝗕𝗔𝗚𝗟𝗜𝗔𝗥𝗘 è un passo inevitabile nel cammino della vita, un'opportunità di crescita che ci apre nuove porte.
𝗜𝗠𝗣𝗔𝗥𝗔𝗥𝗘 da ogni errore trasforma la caduta in saggezza, arricchendo l'anima.
𝗣𝗥𝗢𝗩𝗔𝗥𝗘 ancora, nonostante le difficoltà, è il vero motore del SUCCESSO, perché perseverando scopriamo la nostra forza interiore.

CERCO UN CENTRO DI GRAVITÀ La dipendenza dall’esterno e la mancanza di un centro di gravità permanenteUna delle prime os...
12/08/2025

CERCO UN CENTRO DI GRAVITÀ

La dipendenza dall’esterno e la mancanza di un centro di gravità permanente

Una delle prime osservazioni sincere che emergono quando si inizia un lavoro interiore autentico è quanto profondamente siamo orientati verso l’esterno.

Viviamo gran parte delle nostre giornate preoccupandoci di ciò che gli altri fanno, di come ci guardano, cosa pensano, cosa si aspettano da noi, se ci approvano, se ci riconoscono.
Questa dipendenza psicologica dall’opinione altrui non è un semplice tratto caratteriale, ma il segno tangibile di una debolezza interiore strutturale.
Un uomo o una donna che non ha ancora formato un centro reale di gravità interiore non può che oscillare continuamente in base ai venti esterni.

Secondo la Quarta Via, l’essere umano non possiede un io unico, ma è costituito da una molteplicità di “io” piccoli, temporanei, contraddittori, che si alternano a seconda delle circostanze.
Questa pluralità è la causa dell’instabilità interiore. In ogni momento, un diverso io prende il controllo, parla, decide, desidera — e dopo pochi minuti viene sostituito da un altro che smentisce il precedente.

In questa condizione, come si può essere stabili, coerenti, radicati?
Senza un centro permanente, l’essere umano è completamente alla mercé del mondo esterno: dell’umore altrui, dell’approvazione, del giudizio, della moda, del contesto sociale.

La persona debole si definisce attraverso lo sguardo dell’altro

La persona debole — ovvero non ancora formata interiormente — vive rivolta verso l’esterno.
Il suo valore, il suo stato d’animo, persino la sua identità, sono regolati da ciò che accade fuori di lei.
Un complimento la solleva. Una critica la abbatte. Un sorriso la conforta. Un’osservazione negativa la tormenta.
Non c’è radice. Non c’è centro.
C’è solo reazione meccanica e dipendenza sottile, spesso travestita da gentilezza, sensibilità, o empatia.

Finché cerchiamo negli altri la misura del nostro valore, non siamo presenti a noi stessi.
Viviamo fuori di noi. E quindi non esistiamo davvero.

Un centro di gravità permanente è ciò che permette all’uomo di non essere trascinato continuamente dalla corrente degli eventi, dalle emozioni automatiche, dagli “io” passeggeri, e dai condizionamenti esterni.
È un punto di riferimento stabile in mezzo al flusso della vita.

Solo chi ha cominciato a formare questo centro può resistere interiormente, sentire sé stesso anche in mezzo al caos, e decidere come essere, indipendentemente da ciò che gli altri pensano o fanno.

La vera forza non è dominare gli altri, né imporsi esteriormente.
È poter restare fedeli a sé stessi, presenti in sé, anche quando lo sguardo dell’altro si distoglie o si fa ostile.
È non cercare più conferma, ma attingere al proprio essere reale.

Perché l’empatia richiede coraggioSchierarsi con la vittima richiede empatia, e l’empatia richiede fatica. Significa ent...
29/07/2025

Perché l’empatia richiede coraggio

Schierarsi con la vittima richiede empatia, e l’empatia richiede fatica. Significa entrare nel dolore dell’altro, mettersi in discussione, magari rivedere il proprio ruolo. È più comodo restare neutrali — o peggio, fare finta che non sia successo nulla. Così si lascia sola la persona che ha subito, e si manda un messaggio devastante: il tuo dolore non conta.

25/07/2025

Il discredito del mero ascolto nello stare in relazione con l’altro ha promosso la definizione di ascolto-attivo, come se si potesse ascoltare passivamente anziché porre attenzione. È certo invece l’impegno e il ruolo assunti nello stare in relazione, oltre a manifestare la propria presenza, c...

Ma lo vogliamo dire, una volta per tutte, che abbiamo completamente frainteso il significato della parola “forte”?La for...
30/06/2025

Ma lo vogliamo dire, una volta per tutte, che abbiamo completamente frainteso il significato della parola “forte”?

La forza non è un grido. È un silenzio che ha già capito tutto.
È non avere più bisogno di convincere nessuno.
È smettere di rincorrere chi non sente.
È lasciare andare senza rancore.
È camminare accanto a chi sceglie di restare, senza chiedere niente.
È non dover urlare per farsi ascoltare.
È parlare piano, con chi ha davvero voglia di capire.

Essere forti non è vincere.
È non perdere se stessi mentre tutto intorno cambia.
È restare fedeli a ciò che si è, anche se il mondo ti chiede di essere altro.
Anche se essere autentici fa paura.

E chi è davvero forte…
non deve dimostrarlo a nessuno.
Perché lo è. Punto.

La dermatite seborroica è un'infiammazione delle zone ricche di ghiandole sebacee.In chiave psicosomatica, il sebo rappr...
05/06/2025

La dermatite seborroica è un'infiammazione delle zone ricche di ghiandole sebacee.
In chiave psicosomatica, il sebo rappresenta la protezione, la lubrificazione del contatto con la vita.

Quando la pelle si ribella con arrossamenti, desquamazioni e prurito, qualcosa dentro di noi rifiuta il contatto, o si sente invaso, soffocato.

🔥 Cause psicosomatiche principali:

🔸 Conflitto con l’autorità (padre, figure maschili, superiori)
→ spesso presente quando la dermatite colpisce il cuoio capelluto o le sopracciglia.

🔸 Senso di vergogna o rifiuto di sé
→ come se la pelle volesse nascondere un “volto” che non ci piace più.

🔸 Sforzo costante per controllare tutto, fino a infiammare il proprio confine cutaneo.
→ il sebo in eccesso diventa grido di controllo e resistenza.

🔸 Paura del giudizio e bisogno di perfezione
→ la pelle si “sfalda” dove ci sentiamo osservati: fronte, naso, mento.

🔸 Stress emotivo cronico non verbalizzato
→ l’energia mentale si accumula e viene espulsa attraverso la pelle, soprattutto in testa.

💬 Frase chiave simbolica:

> “Lascio andare il controllo.
Lascio che la vita mi tocchi senza ferirmi.
È sicuro per me mostrarmi al mondo.”

🌙 Dove colpisce,

▪️ Cuoi capelluto → pensieri ossessivi, bisogno di dominare o difendersi
▪️ Zona T (viso) → immagine sociale, rifiuto del proprio riflesso
▪️ Torace → conflitto cuore-volontà, trattenere emozioni che “scaldano” dentro

Indirizzo

Via Roma, 61
Palazzo San Gervasio
85026

Telefono

3381710487

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