Dottoressa Grazia Bellante

Dottoressa Grazia Bellante Studio di Medicina Generale

30/03/2023

Compiti, compiti, compiti su compiti. Cinque, sei materie al giorno da svolgere, in media.

Non farò come quella mamma che su TikTok ha inveito contro gli insegnati perché rispetto il loro ruolo e ognuno di essi ha il proprio metodo didattico ed educativo. Però…

Spesso si finisce nel tardo pomeriggio, c’è una vita che scorre.

Il pomeriggio già. Il pomeriggio è sport, è relax, spesso ci sono visite, impegni di ogni tipo o anche il dolce far nulla.

In tutte le famiglie si prova ad anticiparli, questi compiti, visto che ci sono pagine di diario già zeppe di assegnazioni, spesso ci si riesce altre volte no, e a quel punto le materie si accumulano e diventa davvero pesante.

Capita che si rinunci alle attività extra scolastiche a beneficio dello studio ma non può essere sempre così questi bambini hanno il diritto di svagarsi, di socializzare e fare uno sport serenamente e senza fretta.

In quarta elementare i compiti a casa in Italia sono 3,3 volte superiori a quelli dati ai coetanei francesi e superiori del 50% se si fa il confronto con Spagna e Finlandia. Ne hanno una quantità simile solo i bambini tedeschi. Il discorso è simile in terza media. Praticamente mai come in Italia assegnano così tanti compiti per casa.

Non posso immaginare mio figlio a 8 anni debba passare il pomeriggio fino a sera sulla sedia a studiare. Voglio e pretendo che si possa divertire e svagare, anche annoiarsi se è possibile.

Ora mi chiedo, è presente una pianificazione delle assegnazioni?

I docenti hanno cognizione di quanti compiti assegnati hanno avuto i bambini per quel giorno?

Posso capire che è il loro dovere e devono studiare però a lungo andare il giocattolo si potrebbe rompere.

Con i nostri figli dobbiamo mantenere un profilo imparziale, intendo dire non parlare di queste cose in presenza loro per non dargli alibi nel comportamento a scuola. Sarebbe contro producente. Ai tempi miei mia madre era sempre dalla parte dei docenti anche quando probabilmente erano nel torto, e a casa prendevo il resto. Aaahh se lo prendevo.

Oggi mi piacerebbe comprendere la misura, la gestione, la quantità delle assegnazioni.

Sono dell’idea che se i compiti vengono dati nella giusta misura sono molto utili ma, quando sono troppi e lunghi, possono diventare deleteri perché potrebbero portare demotivazione, stress e rifiutare di alzarsi la mattina per andare a scuola.

D’altro canto però, penso che bisogna essere bravi a pianificare, ove necessario, il proprio tempo pomeridiano, senza stressare i bambini, e che una giusta supervisione da parte nostra, a casa, lasciandoli liberi di svolgere i compiti, senza intrometterci, facendoli sbagliare e far fare la correzione ai docenti il giorno dopo. Non noi.

Esserci si, essere presenti quello si, senza diventare ostaggi della situazione e dei compiti stessi.

Un consiglio cari docenti, spassionato, il weekend liberi tutti e zero compiti. Il cervello dei bambini ossigena e ringrazierà.
E anche il nostro.

Gli antibiotici non sono antinfiammatori, non vanno presi senza la prescrizione medica e non insistete se il medico dice...
25/11/2022

Gli antibiotici non sono antinfiammatori, non vanno presi senza la prescrizione medica e non insistete se il medico dice di attendere. Vanno usati responsabilmente

09/11/2022

Palazzo Comitini si apre alla città e si trasforma in una vera e propria fiera per la diffusione della conoscenza sulle nuove tecnologie per il diabete.

09/11/2022

Inizieremo dalla prossima settimana le vaccinazioni antinfluenzali. Sarete chiamati per concordare appuntamento.

18/10/2022

Dottore, il bambino ha una br**ta tosse…

La maggior parte delle visite in questo periodo inizia così.

Ma c’è davvero da preoccuparsi!? Quasi mai…

La tosse infatti è solo un meccanismo di difesa del nostro corpo. Se non è associata a febbre o a difficoltà respiratoria, in un bambino in buone condizioni generali, non necessità di terapia specifica, e sparirà da sola nel corso di qualche settimana.

Ci vuole solo un po’ di pazienza. E al massimo un buon lavaggio del naso, una buona idratazione delle mucose, del miele dopo l’anno di età.

Da evitare - se non su prescrizione del medico dopo una valutazione clinica - antibiotici, corticosteroidi e broncodilatatori inalatori, cortisone per bocca. Spesso non solo inutili ma anche dannosi.

P.S. dal pediatra si va quindi se la tosse dura da più di 4 settimane, se c’è febbre e/o difficoltà respiratoria, se il bambino ha meno di sei mesi. Negli altri casi è più rischiosa la visita…entri in ambulatorio sano ed esci malato…gli ambulatori sono posti poco salubri.

E lo saranno sempre di più da quando saremo costretti a chiudere porte e finestre per il freddo.

18/10/2022

La campagna antinfluenzale sta per iniziare. Inviate un messaggio WhatsApp al 3881818465, sarete inseriti in lista e richiamati per avere appuntamento per effettuare il vaccino. Considerati i tempi di consegna e organizzazione stimiamo di partire con le vaccinazioni i primi di Novembre. La prevenzione è importante! 🤗

Visita gratuita con valutazione per terapia biologica
07/10/2022

Visita gratuita con valutazione per terapia biologica

06/10/2022

(✏️ Beppe Severgnini) Leggete, appena potete, l’inchiesta del Corriere sui «gettonisti», i medici che coprono i buchi d’organico degli ospedali: arruolati in chat senza controlli, con tre o quattro turni guadagnano più di un medico assunto. La vicenda è nota a chiunque abbia a che fare con la sanità (come operatore, amministratore, fornitore o paziente). Il merito degli autori, Simona Ravizza e Giovanni Viafora, è portare ordine nel racconto, e fornire spiegazioni. Diciamolo subito: non sono spiegazioni rassicuranti.

Tra i «gettonisti» ci sono i coscienziosi, gli opportunisti e gli incoscienti: dobbiamo sperare di trovare i primi, e non gli altri, se veniamo ricoverati o finiamo in un Pronto soccorso.

Perché un medico sceglie di lavorare a gettone per una cooperativa? Per due motivi: perché in reparto non guadagna a sufficienza; e perché il lavoro in ospedale è diventato pesante e ingrato.

Sottolineo questo aggettivo: la gratitudine è importante, in ogni mestiere (dal medico al carabiniere, dal giornalista al panettiere). Ho molti amici medici, e da anni li sento delusi e frustrati. Dall’agghiacciante burocrazia calata sulla sanità, dalla scarsa remunerazione, dai rischi professionali, sempre in aumento. Leggi l'articolo completo sul Corriere 👉

14/09/2022

Al via in Sicilia da domani (mercoledì 14) le somministrazioni e le prenotazioni delle dosi booster

Un grande studio pubblicato dal Nejm dimostra che le pillole non prevengono le fratture, né altri disturbi della salute.
28/08/2022

Un grande studio pubblicato dal Nejm dimostra che le pillole non prevengono le fratture, né altri disturbi della salute.

Un grande studio pubblicato dal Nejm dimostra che le pillole non prevengono le fratture, né altri disturbi della salute. Il direttore dell'Aifa Magr…

Che succede al farmacista che dispensa farmaci  dispensabili solo su prescrizione medica senza che il paziente mostri un...
28/08/2022

Che succede al farmacista che dispensa farmaci dispensabili solo su prescrizione medica senza che il paziente mostri una ricetta?

Somministrare farmaci senza l’esibizione della necessaria prescrizione medica non costituisce paradossalmente reato bensi’ illecito civile nel caso in cui il paziente dovesse riportare delle conseguenze negative.
Secondo la Corte di Cassazione, il farmacista che consegni al cliente farmaci senza ricetta, quando quest’ultima sia prescritta, tiene una condotta colposa e illegittima, idonea a far sorgere la responsabilità del farmacista stesso ove i suddetti farmaci abbiano causato un danno al cliente, senza che il farmacista possa invocare, come scriminante, la consapevole accettazione del farmaco da parte del paziente, l’avere egli indicato le modalità di uso o somministrazione del medicinale o l’aver supposto che il cliente avrebbe saputo fare del prodotto un uso conforme alle istruzioni contenute nella confezione.

Farmaci senza ricetta: violazioni deontologiche

Il farmacista che dispensa un medicinale senza la necessaria ricetta incorre senz’altro in una violazione delle regole deontologiche della professione. Il mancato rispetto di questi precetti può avere conseguenze molto gravi come, per esempio, la possibilità che il Comune chieda la chiusura della farmacia, nel caso di radiazione o sospensione dall’albo.
Bisogna considerare, infatti, che titolare che perde i requisiti per l’esercizio dell’attività farmaceutica non può farsi sostituire; pertanto, la farmacia rimane priva di un gestore e l’intera comunità priva di un servizio pubblico.

Farmaci dispensati d’urgenza: cosa sono?

Eccezionalmente, il farmacista potrebbe rilasciare medicinali senza la necessaria prescrizione medica: si tratta di casi in cui il farmaco serve urgentemente per curare determinate malattie. Pur restando una pratica vietata in condizioni normali, la dispensazione in assenza di prescrizione è possibile in caso di estrema necessità ed urgenza, quando il farmaco sia necessario per non interrompere il trattamento di una patologia cronica o di un ciclo terapeutico, oppure quando sia necessario per proseguire dopo la dimissione una terapia instaurata in ospedale. Il farmacista chiedera’ al paziente tutte le prove che reputera’ consone per verificare la presenza di queste condizioni.

Da questa possibilità restano esclusi i medicinali stupefacenti e quelli assoggettati a prescrizione medica limitativa (si tratta dei medicinali vendibili al pubblico solo su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti).

Va precisato che i farmaci dispensati in urgenza non possono essere posti a carico del Servizio sanitario nazionale: ciò significa che dovranno essere debitamente pagati dai pazienti richiedenti.

Farmacista che consegna al cliente medicinali senza prescrizione medica: quali conseguenze? Quando è reato e quando illecito civile?

24/08/2022

Cos’è il reflusso gastroesofageo?

La malattia da reflusso gastroesofageo si verifica quando i succhi gastrici vengono in contatto con la parete dell’esofago, provocando bruciore dietro lo sterno e rigurgito acido. Il passaggio di acido dallo stomaco all’esofago avviene fisiologicamente durante la giornata, soprattutto dopo mangiato. Tuttavia, se questi eventi superano una determinata soglia, in termini di frequenza e durata, si verifica una vera e propria malattia. È una condizione che colpisce circa il 10-20% della popolazione in Europa ma è meno frequente nelle popolazioni asiatiche.

Come si presenta?

La malattia da reflusso gastroesofageo si presenta con sintomi cosiddetti “tipici” (bruciore retrosternale, ossia dietro il petto, e rigurgito acido in bocca) oppure con sintomi “atipici”. Il bruciore occasionale viene solitamente gestito con alcuni accorgimenti nello stile di vita, e trattato con farmaci da banco. Quando il disturbo diventa quotidiano, questo può influire decisamente sulla qualità di vita. Nel 30-35% dei casi la Malattia da Reflusso Gastroesofageo si complica con erosioni a livello dell’esofagoesofagite), ulcere o restringimenti (3-5%), mentre nella maggior parte dei casi non determina lesioni.

Quali sono i sintomi del reflusso gastroesofageo?

I sintomi tipici della malattia sono:

Bruciore dietro lo sterno (cosiddetta pirosi retrosternale) che si irradia posteriormente fra le scapole o al collo fino alle orecchie
Rigurgito acido (ovvero percezione di liquido amaro o acido in bocca)
I sintomi si possono presentare in modo continuativo durante la giornata, oppure in modo intermittente. Ad esempio, il reflusso può verificarsi al risveglio, dopo i pasti e durante la notte (tipicamente da mezzanotte alle 3 di mattina) o solo in posizione sdraiata e mentre ci si piega in avanti (es. mentre si allacciano le scarpe).

I sintomi “atipici” sono:

Sensazione di nodo alla gola con difficoltà alla deglutizione
Difficoltà digestive, nausea
Laringite cronica, tosse, raucedine, abbassamento della voce
Singhiozzo
Asma
Dolore toracico (simile a quello di natura cardiaca)
Otite media
Insonnia

Diagnosi

I sintomi tipici (bruciore dietro il petto e rigurgito acido in bocca) sono già sufficienti per fare una diagnosi di Malattia da Reflusso Gastroesofageo. Se dopo un breve periodo di terapia con gastroprotettori non si ottengono risultati, oppure se ci sono anche sintomi “di allarme” come dimagrimento, debolezza, anemia, è necessario eseguire alcuni test diagnostici.

Fra gli esami utili per la diagnosi della malattia ci sono:

Esame radiologico del tubo digerente: viene fatta bere al paziente una piccola quantità di liquido di contrasto biancastro, che permette di visualizzare l’anatomia e la funzione dell’esofago, dello stomaco e delle prime parti dell’intestino tenue.
Gastroscopia (EGDS): consente di esaminare l’esofago, lo stomaco ed il duodeno, attraverso l’introduzione di uno strumento flessibile nel quale è incorporata una telecamera ed un sottile canale, attraverso il quale è possibile far passare la pinza bioptica per eseguire piccoli prelievi di mucosa (biopsie).

Prevenzione

Le misure preventive consistono nel mantenere o perseguire un peso corporeo idoneo e nel condurre una dieta equilibrata, evitando, se si è predisposti al reflusso, alimenti ricchi di grassi o “reflussogeni” (come cioccolata, menta, caffè, alcolici, pomodoro, agrumi, cibi fritti).

Trattamenti

La terapia iniziale per il reflusso gastroesofageo si basa su:

Un’adeguata educazione alimentare e dello stile di vita, volta a ridurre il peso corporeo (soprattutto la circonferenza addominale) ed evitando il fumo e gli alimenti che potrebbero peggiorare l’acidità come cioccolata, menta, caffè, alcolici, pomodoro, agrumi.
Si consiglia di evitare di coricarsi subito dopo i pasti, soprattutto quando pesanti o abbondanti (sarebbe necessario attendere almeno 3 ore) e di consumare un pasto leggero alla sera.
Se i disturbi permangono nonostante le correzioni alimentari, vengono prescritti dei farmaci.

Indirizzo

Via Dell'Orsa Minore 61
Palermo
90124

Orario di apertura

Lunedì 09:30 - 11:30
Martedì 15:30 - 17:30
Mercoledì 09:30 - 11:30
Giovedì 15:30 - 17:30
Venerdì 09:30 - 11:30

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