24/11/2025
Giardina ha una storia da far tremare le vene ai polsi: basta dire che l’autore si lascia alle spalle presto la Sicilia e Palermo per entrare nelle redazioni dei giornali, per iniziare a raccontare storie e personaggi, per capire meglio il mondo e i suoi cambiamenti. Ha studiato dai gesuiti (come Mario Soldati, tanto per dirne uno), ha imparato il suo mestiere in bottega, non da solo, fermo davanti a un pc. Ha imparato sulla propria pelle incontrando e scontrandosi coi colleghi, negoziando con i direttori, soppesando rischi e vantaggi nel decidere il passaggio da una testata all’altra, provando a mettersi sempre alla prova, alzando l’asticella delle sue prestazioni.
Basterebbero pochi nomi, dei colleghi che Giardina ha incrociato nel suo lungo pellegrinare per l’Europa e per il mondo, per farsi un’idea più precisa di quello che si vuole dire: Enzo Biagi, Gaetano Afeltra, Giorgio Bocca, Giorgio Calcagno, Giulio De Benedetti, lo storico direttore de “La Stampa” (che vietava gli aggettivi ai giornalisti, se non proprio necessari: una regola che dovrebbe valere anche per gli scrittori).
https://www.torridelventoedizioni.it/libro/ho-sempre-chiesto-perche/