18/06/2023
Arcidiocesi di Palermo
COMUNICATO STAMPA
Mons. Corrado Lorefice
Sull’ennesima strage di Pylos nelle acque dell’Egeo.
Nessuno può dirsi cristiano se non si indigna e non si impegna ad una urgente
conversione delle nefaste scelte politiche migratorie dei paesi europei.
17.6.2023
La linea rigorista dei nostri governi nazionali e della comunità europea è una
industria di morte di innocenti che condanniamo a morire due volte.
Una politica che non previene le stragi ma le determina consapevolmente tradisce
la costitutiva missione della costruzione della polis umana.
Se le nostre città europee perdono il dovere umano di accogliere quanti sono
disposti ad affrontare la morte pur di fuggire dalla disperazione e dalla morte, non avranno
altro futuro se non quello di nuove città di Babele in preda all’empietà e alla violenza.
I cuori che si raffreddano diventano insensibili, indifferenti, sospettosi, e violenti.
Non soccorrere chi rischia la vita, non salvare esseri umani – 750 persone, membri della
famiglia umana – è un crimine. Non educare all’accoglienza significa formare alla violenza.
Ci indigniamo come cittadini e come cristiani e chiediamo prontamente scelte
concrete per una politica migratoria libera da populismi e da interessi di parte,
intelligente, accogliente e inclusiva.
Non aprire vie legali di approdo dei migranti e di redistribuzione solidale nei paesi
europei, equivale a un sostegno diretto e consapevole alle industrie mafiose internazionali
che hanno messo le mani sull’affare migrazioni da povertà economica e conflitti bellici
determinati e fomentati ipocritamente da noi occidentali.
Significa ‘consacrare’ respingimenti, naufragi e reclusione nei tanti lager dei paesi di
frontiera – in primis della Libia – lager di cui tutti abbiamo consapevolezza grazie alle
testimonianze di quanti vi sono tristemente rinchiusi o alle immagini inviate dai reporter.
Chiediamo occhi ancora capaci di lacrime, parole audaci per chiedere la
proclamazione del lutto universale e vesti di penitenza per una conversione mentale e
politica. È una possibilità ancora aperta, perché la via dell’umano non è mai preclusa. So
quante energie positive si trovano nei nostri paesi e come tante persone sono pronte a
contribuire a questo cambiamento. L’Europa è nata come la terra dei diritti, del rispetto,
dell’integrazione tra diversi. Oggi può scegliere di tradire la sua vocazione e la sua origine,
condannandosi al non senso e all’estinzione culturale, sociale, economica anche, ovvero
rimanere fedele alla parola che l’ha fondata: “Sono un uomo. E nulla di ciò che è umano
ritengo sia estraneo è lontano da me” (Terenzio).