01/12/2025
Durante le festività non è necessario “smettere di mangiare” o entrare in una logica punitiva fatta di rinunce drastiche. La corretta alimentazione non è un interruttore che si spegne e si riaccende, ma un processo fisiologico continuo, governato da equilibri metabolici, ormonali e infiammatori che lavorano ogni giorno dell’anno, senza eccezioni.
Un singolo pasto più ricco non determina aumento di grasso corporeo, così come una singola giornata non modifica la composizione corporea. Quello che incide realmente sul peso, sulla salute metabolica e sul rischio cardiovascolare è la cronicità degli eccessi, non l’evento occasionale. Il nostro organismo è biologicamente strutturato per gestire variazioni caloriche temporanee attraverso meccanismi di compensazione energetica, termogenesi adattativa e regolazione dell’insulina.
Demonizzare il cibo durante le feste favorisce solo:
• alterazioni del rapporto psicologico con l’alimentazione
• aumento del senso di colpa
• comportamenti restrittivi seguiti da abbuffate
• squilibri ormonali legati allo stress (cortisolo)
La vera alimentazione corretta è quella che si mantiene nel tempo, che include:
• qualità degli alimenti
• equilibrio dei macronutrienti
• rispetto dei tempi digestivi
• stabilità glicemica
• sostenibilità psicologica
Le feste non rappresentano un “pericolo metabolico”, ma solo un momento in cui l’organismo riceve un apporto energetico leggermente superiore alla norma. Ciò che conta davvero è cosa si fa nei restanti 360 giorni dell’anno, non in 4 o 5 pranzi