17/05/2025
✳️ Osteoimmunologia: il nuovo orizzonte dell’implantologia e della parodontologia
Nel mio approccio clinico, ogni trattamento implantare o parodontale non è mai solo un “atto tecnico”, ma parte di una visione integrata che mette al centro il sistema immunitario del paziente, la biologia del tessuto osseo e i più recenti sviluppi scientifici.
Uno dei contributi più importanti in questo senso è venuto dal dr. Joseph Choukroun, medico e ricercatore francese che ha rivoluzionato la chirurgia orale con due concetti chiave: l’uso dei derivati ematici autologhi (PRF) e la teoria dell’osteoimmunologia.
Cos’è l’osteoimmunologia e perché conta davvero
L’osso non è solo un’impalcatura minerale: è un tessuto vivente che comunica in modo profondo con il nostro sistema immunitario. Se quest’ultimo è disfunzionale — per infiammazione cronica, carenze nutrizionali, stress ossidativo o comorbidità — l’osso non rigenera, non si integra, e l’impianto può fallire.
Gli studi di Choukroun hanno dimostrato che il successo implantare precoce si gioca nei primi giorni, e dipende da una risposta immunitaria controllata e da un equilibrio tra cellule pro-infiammatorie e rigenerative. Non si tratta quindi solo di inserire correttamente una vite in titanio, ma di lavorare in sinergia con il corpo del paziente.
Il PRF: molto più di una “moda” chirurgica
Choukroun è anche l’inventore del PRF (Platelet-Rich Fibrin), una matrice biologica ricavata dal sangue del paziente, ricca di piastrine, fibrina, leucociti e citochine. È un potente acceleratore della rigenerazione tissutale e ossea, completamente autologo, naturale e biocompatibile. In molti dei nostri casi complessi — innesti, rigenerazione parodontale, chirurgia mini-invasiva — il PRF è diventato un alleato imprescindibile.
Ma attenzione: il PRF non è una “pozione magica”. Funziona solo se integrato in un protocollo biologicamente orientato, che include:
• valutazione dello stato sistemico del paziente (vitamina D, infiammazione, fattori di rischio sistemici);
• chirurgia poco invasiva, con minimo trauma e massimo rispetto dei tessuti;
• attenta selezione dei casi e pianificazione guidata.
➡️ Cosa cambia per i pazienti?
Nel nostro centro, abbiamo adottato da tempo questo approccio: mettere la biologia al centro, non solo la tecnica. Questo significa:
• minor dolore post-operatorio,
• meno farmaci,
• rigenerazione più rapida,
• e soprattutto trattamenti più sicuri anche nei pazienti complessi, che magari in passato erano considerati “non candidabili”.
➡️ Cosa significa per i colleghi
Invito i colleghi a considerare seriamente questo cambio di paradigma. L’odontoiatria moderna non può più essere solo meccanica. Dobbiamo imparare a leggere i segnali dell’infiammazione, a dosare gli interventi e a collaborare con il sistema immunitario del paziente. È una sfida, ma anche una straordinaria opportunità per rendere il nostro lavoro più efficace, umano e duraturo.
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Fonti e approfondimenti:
• Choukroun J, Ghanaati S. Reduction of relative centrifugation force within injectable platelet-rich-fibrin (PRF) concentrates improves matrix characteristics. Clin Oral Investig. 2018.
• Arron JR, Choi Y. Osteoimmunology: bone versus immune system. Nature Rev Immunol. 2000.
• Choukroun J. Osteoimmunology: Paradigm Shift in Oral Surgery. 2024.