26/06/2025
"Nessuna via come via, nessun limite come limite": questo è il fulcro del Jeet Kun Do.
Perché questa frase è così importante per me?
Ho sempre pensato tutto sia interconnesso, proprio come il corpo con la mente, che niente sia casuale e che ciò che viviamo assume la forma delle nostre emozioni.
Anni fa, sono diventato il responsabile di un team di una nota casa editrice e, quando mi chiedevano cosa facessi, mi sembrava riduttivo dire che ero un venditore di libri.
Per me, il senso del mio lavoro era aiutare le persone a ritrovare parti di sé tramite la lettura. Ma questo non mi bastava.
Praticando il Jeet Kune Do e frequentando il corso di laurea in Scienze Motorie, ho capito che, se non si dialoga con il proprio corpo, questo potenziale resta inespresso, motivo per cui ho iniziato a cercare un modo per comunicare che fosse ancora più profondo.
E, per caso, ho trovato l'osteopatia.
Me ne sono subito innamorato, perché non solo capisce le dinamiche del corpo umano ma le trasforma, riuscendo a farti entrare in contatto con le tue ombre e ad ascoltare attivamente il dolore, senza giudicarlo.
Mi ha insegnato a chiedermi cosa mi facesse stare veramente bene, a discernere l'essenziale dal superfluo e a imparare a mollare la presa.
L'osteopatia non è solo una pratica per prevenire o alleviare le tensioni ma è un atteggiamento spirituale, che unisce invece di separare, tendendo sempre all'armonia.
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