Studio di Counselling e Relazione d'Aiuto

Studio di Counselling e Relazione d'Aiuto Counselling, Pedagogia e Formazione
- Sostegno individuale o di gruppo e nei luoghi di lavoro
- Sostegno Pedagogico Educativo e Scolastico
- Formazione adulti

Studio di Counselling e Relazione d'Aiuto per ragazzi e adulti che stanno affrontando un momento particolarmente difficile o di cambiamento. Grazie alla formazione in Pedagogia, alle esperienze professionali, personali e di Counselling sono in grado di offrire sostegno a persone che hanno bisogno di un momento di ascolto per meglio comprendere i loro problemi ed individuare possibili strategieper affrontarle:
- difficoltà relazionali in ambito familiare, di coppia e lavorativo
- crisi legate al cambiamento personale e/o professionale
- sostegno alla genitorialità
- consulenze in ambito educativo
- problemi legati alla crescita e allo sviluppo emotivo adolescenziale
- sostegno in situazioni traumatiche legate a separazioni, malattie, lutto e perdita del lavoro. Conduco inoltre corsi e seminari di formazione per operatori in ambito educativo, scolastico e socio-sanitario.

Per le vittime innocenti di tutti i conflitti 😞🌹
22/09/2025

Per le vittime innocenti di tutti i conflitti 😞🌹

Certi comportamenti dovrebbero far riflettere sulla deriva morale che stiamo vivendo. E, purtroppo, troppo spesso giriam...
08/09/2022

Certi comportamenti dovrebbero far riflettere sulla deriva morale che stiamo vivendo. E, purtroppo, troppo spesso giriamo la testa dall'altra parte.

Ieri eravamo sul treno che collega Pesaro a Bologna. Veniamo a sapere che un ragazzo si era gettato sui binari più avanti ed erano quindi previsti almeno centoventi minuti di ritardo. Ci spiegano che si trattava della seconda persona a compiere quel gesto, su quella tratta, in poche ore.

A quel punto cominciano sul treno le Olimpiadi della crudeltà.
Al terzo posto, una signora campana sulla sessantina: “Ma perché buttarsi sotto un treno? Perché non andarsene senza dare fastidio alla gente? Non ci pensano?”

Al secondo posto, un ragazzo romagnolo: “Io se ero il guidatore ci passavo sopra avanti e indietro con soddisfazione e risolvevo il problema” (seguono risate).

Al primo posto, un romano sulla cinquantina che ha risposto alla signora campana: “Uno così st***zo meno male che è morto”.

A colpire non è il fatto che lo pensino. Fa impressione che lo dicano. È preoccupante che non ci siano i freni del pudore, che ci si senta giustificati a esprimere i propri pensieri più oscuri senza preoccuparsi del giudizio altrui: si è convinti che tutti siano altrettanto sprovvisti di empatia. Spaventa il fatto che di fronte alla tragedia di uno sconosciuto ci si senta liberi di sbuffare ad alta voce per i propri piani saltati.

È uno degli effetti peggiori della “compassion fatigue”, che a sua volta è una delle conseguenze dell’infodemia. Drogati di informazioni, di allarmi e violenze sparate dai media, si vive un esaurimento emotivo e fisico che porta a una ridotta capacità di entrare in empatia e provare compassione per gli altri. Assuefatti all’idea di un altro che soffre, non proviamo più nulla se non quello che ci riguarda direttamente.

Ma se vogliamo restare umani non possiamo mai dare per scontato l’orrore e il dolore. È cruciale, ogni volta, fermarsi.

Ogni commento sarebbe superfluo...
08/08/2022

Ogni commento sarebbe superfluo...

′′ La graduale scomparsa dei tempi (congiuntivo, passato semplice, imperfetto, forme composte del futuro, participio passato...) dà luogo ad un pensiero al presente, limitato al momento, incapace di proiezioni nel tempo.
La generalizzazione del “tu”, la scomparsa delle maiuscole e della punteggiatura sono altrettanti colpi mortali portati alla sottigliezza dell'espressione.
Cancellare la parola ′′signorina′′ non solo è rinunciare all'estetica di una parola, ma anche promuovere l'idea che tra una bambina e una donna non c'è nulla.
Meno parole e meno verbi coniugati rappresentano inferiori capacità di esprimere le emozioni e meno possibilità di elaborare un pensiero.
Studi hanno dimostrato che parte della violenza nella sfera pubblica e privata deriva direttamente dall'incapacità di mettere parole sulle emozioni.
Senza parole per costruire un ragionamento, il “pensiero complesso” caro a Edgar Morin è ostacolato, reso impossibile.
Più povero è il linguaggio, meno esiste il pensiero.
La storia è ricca di esempi e gli scritti sono molti da Georges Orwell in 1984 a Ray Bradbury in Fahrenheit 451 che hanno raccontato come le dittature di ogni obbedienza ostacolassero il pensiero riducendo e torcendo il numero e il significato delle parole .
Non c'è pensiero critico senza pensiero. E non c'è pensiero senza parole.
Come costruire un pensiero ipotetico-deduttivo senza avere il controllo del condizionale? Come prendere in considerazione il futuro senza coniugare il futuro? Come comprendere una contemporaneità o un susseguirsi di elementi nel tempo, siano essi passati o futuri, nonché la loro durata relativa, senza una lingua che distingua tra ciò che sarebbe potuto essere, ciò che è stato, ciò che è, cosa potrebbe accadere, e cosa sarà dopo ciò che potrebbe accadere? Se un grido dovesse farsi sentire oggi, sarebbe quello rivolto a genitori e insegnanti: fate parlare, leggere e scrivere i vostri figli, i vostri studenti.
Insegna e pratica la lingua nelle sue forme più svariate, anche se sembra complicata, soprattutto se complicata. Perché in questo sforzo c'è la libertà. Coloro che spiegano a lungo che bisogna semplificare l'ortografia, scontare la lingua dei suoi “difetti", abolire generi, tempi, sfumature, tutto ciò che crea complessità sono i becchini della mente umana. Non c'è libertà senza requisiti. Non c'è bellezza senza il pensiero della bellezza ".

Cristoforo Clavé

L'amore di una madre deve saper accettare anche questo "oblio". Nonostante possa far male... è il ciclo della vita.
26/07/2022

L'amore di una madre deve saper accettare anche questo "oblio". Nonostante possa far male... è il ciclo della vita.

I MIEI FIGLI DIMENTICHERANNO
"Il tempo, inesorabilmente, svuoterà gli occhi dei miei figli, che ora traboccano di un amore poderoso e incontenibile...
Toglierà dalle loro labbra il mio nome urlato, cantato, sillabato e pianto cento, mille volte al giorno. Cancellerà – un po’ alla volta oppure all’improvviso – la familiarità della loro pelle con la mia, la confidenza assoluta che ci rende praticamente un corpo solo. Con lo stesso odore, abituati a mescolare i nostri umori, lo spazio, l’aria da respirare. Subentreranno, a separarci per sempre, il pudore, il giudizio, la vergogna. La consapevolezza adulta delle nostre differenze.
Come un fiume che scava l’arenaria, il tempo minerà la fiducia che mi rende ai loro occhi onnipotente. Capace di fermare il vento e calmare il mare. Riparare l’irreparabile, guarire l’insanabile, resuscitare dalla morte.
Smetteranno di chiedermi aiuto, perché avranno smesso di credere che io possa in ogni caso salvarli. Smetteranno di imitarmi, perché non vorranno diventare troppo simili a me. Smetteranno di preferire la mia compagnia a quella di chiunque altro, e guai se questo non dovesse accadere.
Sbiadiranno le passioni – la rabbia e la gelosia, l’amore e la paura. Si spegneranno gli echi delle risate e delle canzoni, le ninne nanne e i C’era una volta termineranno di risuonare nel buio.
Con il tempo, i miei figli scopriranno che ho molti difetti, e, se sarò fortunata, ne perdoneranno qualcuno.
Saggio e cinico, il tempo porterà con sé l’oblio. Dimenticheranno, anche se io non dimenticherò.
Il solletico e gli inseguimenti (“Mamma, ti prendo io!”), i baci sulle palpebre e il pianto che immediato ammutolisce con un abbraccio. I viaggi e i giochi, le passeggiate e le febbri alte. I balli, le torte, le carezze mentre si addormentano piano.
I miei figli dimenticheranno. Dimenticheranno che li ho allattati e cullati per ore, portati in fascia e tenuti per mano. Che li ho imboccati e consolati e sollevati dopo cento cadute. Dimenticheranno di aver dormito sul mio petto di giorno e di notte, che c’è stato un tempo in cui hanno avuto bisogno di me quanto dell’aria che respirano.
Dimenticheranno, perché è questo che fanno i figli, perché è questo che il tempo pretende.
E io, io, dovrò imparare a ricordare tutto anche per loro, con tenerezza e senza rimpianto. Gratuitamente. Purché il tempo, sornione e indifferente, sia gentile abbastanza con questa madre che non vuole dimenticare..."
Dal web

20/07/2022

Pochi giorni fa eravamo in partenza per il nostro secondo weekend formativo.

E' stato soddisfacente per noi ricevere tanto e da parte di clienti, conoscenti e nuovi amici.
Ormai lo sapete, questi luoghi meravigliosi fanno la loro parte e rendono tutto più ricco, ma il nostro impegno è sempre quello di organizzare che possano rispecchiare ed incontrare le aspettative di tutti.
Ogni formazione, seppur con un unico tema, è diversa e sempre sorprendente; ma grazie a cosa?

𝙊𝙫𝙫𝙞𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚, 𝙜𝙧𝙖𝙯𝙞𝙚 𝙖𝙡𝙡𝙚 𝙥𝙚𝙧𝙨𝙤𝙣𝙚 𝙚 𝙖𝙡𝙡𝙚 𝙡𝙤𝙧𝙤 𝙖𝙩𝙩𝙞𝙩𝙪𝙙𝙞𝙣𝙞

Anche in questo week-end non sono mancate le meditazioni , questa volta guidate da Marco Begarani e Roberta Callegari.

E siccome si dice che "non c'è due senza tre", stiamo pensando ad una terza puntata di 𝙏𝙚𝙢𝙥𝙤 𝙥𝙚𝙧 𝙢𝙚 nel weekend dal 23 al 25 settembre pv.

Cosa ne pensate?🙌🏻
Attendiamo vostre idee, domande e/o riflessioni!



Stefano Gennari Federica Chicca Natalone Daniela Mazzari Sbrolla Daniele Bottioni Cesari

20/06/2022

Indirizzo

Via Giovanni Lanfranco, 9
Parma
43126

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