Dott. Antonio Lo Grasso - Medico di Medicina Generale

Dott. Antonio Lo Grasso - Medico di Medicina Generale Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Dott. Antonio Lo Grasso - Medico di Medicina Generale, Medico di famiglia, Partinico.

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Ho il piacere di informarvi che Sabato 28 Ottobre ci sarà l’inaugurazione del mio studio e del Centro Medico Polispecial...
21/10/2023

Ho il piacere di informarvi che Sabato 28 Ottobre ci sarà l’inaugurazione del mio studio e del Centro Medico Polispecialistico 🩺👨‍⚕️⚕️

‼️COMUNICAZIONE IMPORTANTE‼️
24/04/2023

‼️COMUNICAZIONE IMPORTANTE‼️

12/04/2022 - 12/04/2023“Le cure di un medico non sono solo le medicine che prescrive, ma esiste una cura infallibile e i...
12/04/2023

12/04/2022 - 12/04/2023
“Le cure di un medico non sono solo le medicine che prescrive, ma esiste una cura infallibile e insostituibile: l’umanità che sa dare e l’empatia che sa instaurare con i pazienti”
Esattamente un anno fa con questi propositi cominciava la mia esperienza di Medico di famiglia. Grazie di cuore a tutti coloro che mi hanno scelto, che si sono fidati e affidati. Spero di essere per voi un costante supporto e un punto di riferimento. ⚕️🩺👨‍⚕️

🆂🅲🆁🅴🅴🅽🅸🅽🅶 🅳🅸🅰🅱🅴🆃🅴Per info chiamare al 3493122336
11/11/2022

🆂🅲🆁🅴🅴🅽🅸🅽🅶 🅳🅸🅰🅱🅴🆃🅴
Per info chiamare al 3493122336

VACCINO ANTINFLUENZALE Desidero informare i miei assistiti che Lunedì 31 ottobre mi dedicherò alla vaccinazione antinflu...
27/10/2022

VACCINO ANTINFLUENZALE

Desidero informare i miei assistiti che Lunedì 31 ottobre mi dedicherò alla vaccinazione antinfluenzale a partire dalle ore 15:00.
Per evitare affollamento in sala d’attesa è assolutamente NECESSARIO prenotare la vaccinazione così da consentire un’adeguata organizzazione.
Per la prenotazione contattatemi con un messaggio whatsapp al numero 3516789922

Si ricorda che è raccomandata la vaccinazione influenzale alle seguenti categorie:
* Soggetti di età ≥60 anni
* Soggetti immunocompromessi;
* Soggetti con patologie cardiovascolari/respiratorie/dismetaboliche/cronico degenerative di qualsiasi tipo
* Operatori sanitari (operatori sanitari a qualsiasi titolo operanti presso strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private,
* Gli studenti delle Scuole di Specializzazione e dei Corsi di formazione nonché i tirocinanti operanti all’interno delle suddette strutture ed il personale volontario)
* Operatori di pubblica utilità (forze dell'ordine, insegnanti, autisti di mezzi di trasporto pubblici, etc.u..)

𝐌𝐀𝐋 𝐃'𝐎𝐑𝐄𝐂𝐂𝐇𝐈𝐎 𝐈𝐍 𝐄𝐒𝐓𝐀𝐓𝐄:𝘊𝘏𝘌 𝘊𝘖𝘚’𝘌̀ 𝘓’𝘖𝘛𝘐𝘛𝘌 𝘋𝘌𝘓 𝘕𝘜𝘖𝘛𝘈𝘛𝘖𝘙𝘌 𝘌 𝘊𝘖𝘔𝘌 𝘗𝘙𝘌𝘝𝘌𝘕𝘐𝘙𝘓𝘈  🏊‍♂️👂Otite del nuotatore, è così che siamo ...
17/08/2022

𝐌𝐀𝐋 𝐃'𝐎𝐑𝐄𝐂𝐂𝐇𝐈𝐎 𝐈𝐍 𝐄𝐒𝐓𝐀𝐓𝐄:
𝘊𝘏𝘌 𝘊𝘖𝘚’𝘌̀ 𝘓’𝘖𝘛𝘐𝘛𝘌 𝘋𝘌𝘓 𝘕𝘜𝘖𝘛𝘈𝘛𝘖𝘙𝘌 𝘌 𝘊𝘖𝘔𝘌 𝘗𝘙𝘌𝘝𝘌𝘕𝘐𝘙𝘓𝘈 🏊‍♂️👂

Otite del nuotatore, è così che siamo abituati a chiamare quel fastidioso e a volte insopportabile dolore che colpisce l’orecchio soprattutto d’estate.
In termini medici è definita OTITE ESTERNA, coinvolge in uguale misura adulti e bambini e si verifica spesso d’estate a causa delle favorevoli condizioni climatiche.

L’otite esterna è l’infiammazione del condotto uditivo esterno determinata da alcuni microbi che in condizioni normali popolano il nostro orecchio e non provocano patologie mentre con l’alterazione di queste condizioni fanno infiammare la pelle del condotto uditivo determinando la patologia. I bambini, avendo un condotto più piccolo e più cerume nel condotto, possono essere maggiormente predisposti.

Sɪɴᴛᴏᴍɪ
L’otite esterna si manifesta clinicamente con un’intensa sintomatologia dolorosa, evocata da pressione o trazione in corrispondenza del padiglione auricolare, ma talvolta anche spontanea. Si possono inoltre associare alla patologia altri sintomi, come prurito e dolore ai movimenti mandibolari della masticazione. I pazienti possono anche riscontrare manifestazioni come abbassamento dell’udito, sensazione di ovattamento auricolare e fuoriuscita di secrezioni siero-purulente dall’orecchio esterno.

Fᴀᴛᴛᴏʀɪ ᴘʀᴇᴅɪsᴘᴏɴᴇɴᴛɪ
Svariati fattori possono aumentare il rischio di otite esterna:
- Assenza di cerume;
- Continui bagni in piscina;
- Temperatura ed umidità elevate;
- Lavaggio dell'orecchio con detergenti aggressivi;
- Traumi locali: possono essere causati, ad esempio, da una scorretta pulizia delle orecchie (es. pulizia con i cotton-fioc).

Cᴏᴍᴇ ᴘʀᴇᴠᴇɴɪʀʟᴀ
Dopo il bagno asciugando i capelli col phon far giungere dell’aria tiepida verso il condotto uditivo esterno per asciugare la cute dell’orecchio e ridurre l’umidità che favorisce l’insorgere di infezioni.
Altro rimedio per chi nuota: si può proteggere l’orecchio con un piccolo batuffolo di cotone imbevuto di olio di vaselina.
Inoltre la pulizia accurata delle orecchie è l'arma più efficace contro l'otite esterna.

Per il trattamento farmacologico rivolgersi ad un medico ed evitare trattamenti “fai da te” che potrebbero risultare inappropriati e peggiorare la situazione.

Dott Antonio Lo Grasso

Si può fare il bagno subito dopo aver mangiato? 🍪🥐🍕🏊‍♂️Una delle domande più frequenti che mi vengono rivolte dai miei p...
28/07/2022

Si può fare il bagno subito dopo aver mangiato? 🍪🥐🍕🏊‍♂️
Una delle domande più frequenti che mi vengono rivolte dai miei pazienti.
Buona lettura….

🥐🥪🍧 🏊‍♂️ In acqua dopo mangiato? Certo che si può! Per evitare riflesso vagale e idrocuzione la cosa importante è entrarci nel modo giusto.

La "sindrome da idrocuzione" per rapido ingresso in acqua fredda è infatti capace di indurre svenimento e annegamento ed è da sempre erroneamente attribuita al cibo.

Ma perchè mai?

Il falso mito del cibo nasce probabilmente dal fatto che tra i sintomi di esordio di idrocuzione vi è spesso dolore addominale, nausea e vomito. E ciò induce a pensare che il nocciolo del problema sia il pasto (tanto che alcuni la chiamano impropriamente anche "congestione alimentare").

In realtà il problema non è il pasto, ma lo sbalzo termico improvviso tantochè l’idrocuzione può verificarsi anche a stomaco vuoto!

Una rapida immersione in acqua fredda può infatti causare l'iperattivazione di un nervo chiamato "nervo vago": tale riflesso vagale oltre ai sintomi gastrici sopra descritti, provoca anche bradicardia (rallentamento cardiaco) e ipotensione e ciò può condurre alla perdita dei sensi in acqua.

Il "riflesso vagale" è lo stesso che ci fa svenire in risposta anche ad altri tipi di stress: emozione, paura, caldo afoso, affollamento...

In questo caso lo stress che lo innesca è lo sbalzo termico improvviso e c’è da aggiungere che una situazione di precedente stress già in corso può facilitarlo: ecco perchè l’idrocuzione è ancor più frequente se il tuffo in acqua fredda avviene dopo esercizio fisico, sudorazione, insolazione o anche... un pasto molto abbondante!

In quest'ultimo caso l'organismo è "stressato" dall'enorme carico di cibo da digerire per cui laddove diventi “fonte di stress” anche l'idea di alzarsi semplicemente dalla sedia, figuriamoci quanto possa essere stressante un forte e improvviso sbalzo caldo/freddo sull’organismo!

Un pasto normale invece, un gelato, uno spuntino, non stressano molto il sistema digestivo e l'ingresso in acqua avverrà quasi come se foste a pancia vuota.

Ma al di là di pancia piena o pancia vuota, la cosa davvero importante per evitare tale spiacevole e pericoloso riflesso capace di rallentarci il battito, è entrare in acqua gradualmente bagnandosi un po' per volta, in particolar modo se l'acqua è fredda o avete già in atto altri tipi di stress.

Dott. Raffaele Troiano

‼️ ‼️COMUNICAZIONE IMPORTANTE‼️‼️
01/06/2022

‼️ ‼️COMUNICAZIONE IMPORTANTE‼️‼️

🦠Quarta dose, chi puó farla? 💉
27/05/2022

🦠Quarta dose, chi puó farla? 💉

🩺⚕️ GIORNATA MONDIALE DEL MEDICO DI FAMIGLIA🩺⚕️La continuità delle cure offerte dai medici di famiglia è essenziale per ...
19/05/2022

🩺⚕️ GIORNATA MONDIALE DEL MEDICO DI FAMIGLIA🩺⚕️

La continuità delle cure offerte dai medici di famiglia è essenziale per l’efficacia della cura stessa ed è un valore aggiunto che regala al paziente anni di vita in buona salute. La vicinanza, la prossimità, l’essere là dove ce ne è bisogno è un altro pilastro dell’assistenza fornita dai medici di medicina generale. Sempre in prima linea

Cervello “CONGELATO”Esiste una spiegazione Scientifica?
17/05/2022

Cervello “CONGELATO”
Esiste una spiegazione Scientifica?

Il cervello “congelato” ha una spiegazione scientifica?
di Giorgia Protti

Vi è mai capitato di mangiare un gelato e avvertire all’improvviso un fortissimo mal di testa? Ebbene, anche il cosiddetto “cervello congelato” ha un razionale scientifico.

Il “mal di testa da freddo” è una forma di cefalea poco comune e di breve durata, provocata tipicamente dall’esposizione ad uno stimolo freddo.

L’ultima versione dell’International Classification of Headache Disorder (ICHD-3, la più diffusa classificazione delle cefalee) lo identifica come un mal di testa provocato da uno stimolo freddo applicato esternamente alla testa, ma anche ingerito o inalato. Questa definizione include quindi sia le cefalee conseguenti all’esposizione a basse temperature, sia quelle legate all’assunzione di liquidi o cibi freddi. L’esempio più famoso di quest’ultima forma è il cosiddetto “cervello congelato”, che insorge quando un alimento freddo (tipicamente acqua a bassa temperatura, un gelato o un ghiacciolo) raggiunge il palato e la faringe.

Colpisce soprattutto individui predisposti

Trattandosi di un mal di testa di breve durata e che spesso si risolve spontaneamente, valutarne la reale diffusione non è facile: nella maggior parte dai casi, infatti, le persone che ne vengono colpite non cercano cure mediche. Dagli studi effettuati, sembra che la prevalenza di questo disturbo vari a seconda dell’età, delle malattie concomitanti e delle caratteristiche dello stimolo freddo. I bambini e i giovani sembrano maggiormente colpiti rispetto agli adulti. Le possibili spiegazioni sono molteplici: le strutture neuronali dei piccoli potrebbero essere più immature e sensibili, oppure le dimensioni ridotte della loro faringe potrebbe implicare un più rapido raffreddamento; in ultimo, gli adulti potrebbero aver imparato con l’esperienza ad evitare gli stimoli dolorosi.

Le persone già affette da altre forme di cefalea (come l’emicrania), inoltre, sembrano soffrire più spesso di mal di testa da stimolo freddo, probabilmente a causa di una preesistente ipersensibilità del sistema trigeminale (struttura nervosa implicata in entrambe le patologie). Non sembra invece esserci differenza tra i due sessi.

Manifestazioni cliniche e meccanismi sottostanti

Il mal di testa da stimolo freddo è provocato dal passaggio di solidi, liquidi o gas a livello del palato o della faringe. La cefalea che ne consegue è tipicamente localizzata a livello della fronte o delle tempie, solitamente trafittiva (come una coltellata), ma può anche presentarsi come pulsante o oppressiva. La durata è, per definizione, breve: la maggior parte delle persone colpite riferisce che il dolore regredisce in meno di 30 secondi (sebbene in casi più rari possa perdurare per alcuni minuti). Sembra inoltre che le caratteristiche del mal di testa siano diverse in relazione allo stimolo: l’insorgenza è più probabile, più rapida e più intensa se si assumono liquidi piuttosto che solidi freddi, e se l’ingestione è più veloce.

L’esatto meccanismo sottostante la cefalea da freddo è ancora sconosciuto, ma sono state ipotizzate due teorie. Nella prima, i protagonisti sono i vasi sanguigni cerebrali: il contatto di una sostanza fredda con la mucosa di bocca e faringe provocherebbe un rapido restringimento dei vasi, con conseguente dolore. La seconda teoria suppone invece che il mal di testa dipenda dalla stimolazione sensitiva dei nervi presenti nelle diverse regioni: il nervo trigemino (nel caso del palato) o i nervi glossofaringeo e vago (che innervano la faringe e l’esofago). L’azione dei diversi nervi sarebbe quindi responsabile delle differenti caratteristiche della cefalea, a seconda della sede coinvolta.

Diagnosi e trattamento

Secondo le linee guida internazionali, per fare diagnosi di cefalea da stimolo freddo è sufficiente aver sperimentato due episodi di mal di testa provocati dall’applicazione/ingestione/inalazione di un elemento freddo e non presenti se non in conseguenza di tale stimolo; tali episodi si risolvono spontaneamente e in breve tempo (entro 30 minuti nel caso di mal di testa da stimolo esterno al cranio, 10 minuti nel caso di materiale ingerito o inalato).

Comprensibilmente, non esiste una terapia specifica per questa forma di cefalea, se non l’evitamento dei fattori scatenanti. Cercare di mangiare lentamente cibi e liquidi freddi, minimizzando il contatto con la parte posteriore del palato, è in genere sufficiente per scongiurare l’avvento del dolore. Alcuni studi ipotizzano che stimolare i nervi e i vasi sanguigni prima di applicare uno stimolo freddo potrebbe ridurne l’ipersensibilità: spingere la lingua contro il palato posteriore ridurrebbe in questo caso l’insorgenza del mal di testa. Niente paura quindi: la cefalea legata al freddo è un fenomeno parossistico che si risolve senza conseguenze. Non lasciamoci fermare da questo disturbo passeggero e affrontiamo la stagione estiva gustando un buon gelato.

Giorgia Protti

Fonti su: https://www.medicalfacts.it/2022/05/16/cefalea-da-freddo-spiegazione-scientifica-del-cervello-congelato/

10/05/2022

Questa pagina nasce come strumento semplice e veloce per darvi tutti gli aggiornamenti che riguardano il mio studio e le ultime notizie sul mondo della salute, della medicina e del benessere.

01/05/2022

Indirizzo

Partinico
90047

Orario di apertura

Lunedì 15:30 - 19:00
Martedì 09:00 - 12:30
Mercoledì 09:00 - 12:30
Giovedì 15:30 - 19:00
Venerdì 09:00 - 12:30

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