La Ceci Fooder - Dott.Cecilia Saccà

La Ceci Fooder - Dott.Cecilia Saccà Dott.ssa Cecilia Saccà, esperta in Dietetica e Nutrizione Clinica
Percorsi personalizzati volti al dimagrimento, all'incremento della MM e al benessere.

Il nutrizionista è un esperto in nutrizione umana che ti segue in un PERCORSO PERSONALIZZATO, formulando per te diete ottimali a seconda degli obiettivi da raggiungere. Il nutrizionista valuterà i tuoi progressi periodicamente, con visite complete (che comprendono analisi ponderali, valutazioni antropometriche, circonferenze e pliche cutanee; ma anche bioimpedenziometria, adipometria e test di nutrigenetica) e ti seguirà settimanalmente attraverso un percorso di COACHING MOTIVAZIONALE studiato apposta per te. OBIETTIVI:
☛ DIMAGRIMENTO E MODULAZIONE DELLA COMPOSIZIONE CORPOREA
☛ IMPARARE A MANTENERE IL PESO CORPOREO DESIDERATO
☛ IMPARARE AD ALIMENTARSI IN MODO CORRETTO A SECONDA DELLE PROPRIE ESIGENZE e DEL PROPRIO BIOTIPO


A CHI E' RIVOLTO:

✓ Soggetti sani che desiderano perdere peso
✓ Soggetti che desiderano conoscere come nutrirsi in modo ottimale, per rimanere in forma A LUNGO
✓ Atleti e sportivi:
⁃Strategie dietetico-nutrizionali per l’allenamento e le gare
⁃Correzioni dietetico-nutrizionali in soggetti e situazioni particolari
⁃Nutrizione dello sportivo in situazioni speciali (trasferte, infortuni)
✓ Donne in Gravidanza e post-parto
✓ Soggetti in età pediatrica
✓ Soggetti vegetariani e vegani
✓ Soggetti con disturbi del comportamento alimentare
✓ Celiaci
✓ Soggetti con Ipertensione o Ipercolesterolemia accertate
✓ Soggetti con malattie endocrine accertate
✓ Soggetti intolleranti/allergici

30/11/2025

Stanotte ho dormito 9 ore. Avete capito bene: nove ore.
Mi sono svegliata rilassata, riposata, con quella sensazione di chiarezza mentale che solo un sonno profondo sa dare.
Negli ultimi anni ho iniziato a dare una priorità enorme al sonno… e sì, sentiamo spesso dire che servono 7-8 ore.
Ma diversi lavori recenti in ambito di sleep medicine mostrano che, in alcuni momenti della vita o in presenza di carichi allenanti e stress elevati, il fabbisogno può salire anche verso le 9-10 ore (una revisione pubblicata su Sleep Health nel 2024 lo evidenzia molto bene).

Ma la verità è che non conta solo quanto dormiamo. Conta come dormiamo.
La qualità del sonno determina tutto: recupero muscolare, regolazione immunitaria, sensibilità insulinica, memoria, equilibrio emotivo. Lo confermano decenni di ricerca sul sonno, da Diekelmann & Born fino ai lavori della Sleep Medicine Reviews.

E negli anni ho capito cosa fa davvero la differenza per me:
• telefono spento almeno un’ora prima (melatonina + quiete mentale);
• cena finita 3 ore prima (digestione e temperatura corporea più basse);
• niente cardio dopo le 17 (meno attivazione del sistema nervoso);
• una bedtime routine semplice e coerente.

Dormire bene è una forma di allenamento invisibile. È uno dei pilastri della performance, dell’umore, del metabolismo… di tutto.

Qual è la prima abitudine che potresti cambiare da stasera?

29/11/2025

Vi dirò la verità:
Le calorie contano…
ma contano molto meno di quanto crediamo.

Per anni ci hanno insegnato che il corpo è un foglio Excel:
sottrai, aggiungi, moltiplica.
In realtà la fisiologia è un’altra cosa:
è cortisolo, HRV, microbiota, termogenesi, flessibilità metabolica, sonno.
È una rete complessa di segnali che risponde alla vita, non alla matematica.

E c’è una verità scomoda, ma liberatoria:
se conti le calorie tutto l’anno, non arriverai mai davvero dove vuoi.
Perché il controllo cronico porta stress.
E lo stress porta adattamenti metabolici sfavorevoli:
• aumenta il cortisolo
• si altera la fame naturale
• peggiora la digestione
• si riduce la spinta metabolica
• diventa tutto più difficile, anche mentalmente.

Alla lunga, contare sempre diventa controproducente.
Sia per la testa, sia per il corpo.

Io le conto solo 2–3 mesi all’anno, quando voglio essere chirurgica per una gara.
In quel contesto ha senso: serve precisione, serve performance.

Il resto del tempo no.
Perché per essere costante devi poter respirare.
Perché il corpo dà il meglio quando non è sotto assedio.
Perché la flessibilità metabolica nasce dalla fiducia, non dalla coercizione.

Puoi imparare a nutrirti senza essere in controllo di ogni numero.
Il corpo non vuole perfezione:
vuole equilibrio.

27/11/2025

Vado dritta al punto :

1️⃣ Allenarsi sempre forte senza giorni di recupero
Il “no days off” aumenta citochine infiammatorie (IL-6, TNF-α) e riduce l’HRV → peggiora recupero e ossidazione dei grassi.
(Riferimenti: exercise-induced inflammation; HRV recovery markers)

2️⃣ Fare mille spuntini “per accelerare il metabolismo”
Frammentare troppo l’assunzione aumenta l’esposizione insulinica e riduce la flessibilità metabolica.
(Riferimenti: metabolic switching, insulin exposure windows)

3️⃣ Comprare solo prodotti “fit”
Molti hanno profili nutrizionali poveri, zuccheri alcolici e additivi che alterano la risposta del GIT e il microbiota.
(Riferimenti: non-nutritive sweeteners & gut receptors; UPF research 2023–2024)

4️⃣ Fare detox con succhi o frullati “light”
Picchi glicemici più alti rispetto al frutto intero, meno fibra e termogenesi ridotta.
(Riferimenti: glycemic response to liquid carbs; fiber–GLP-1 modulation)

5️⃣ Mangiare pochissimo a pranzo per “non appesantirsi”
Porta a cali energetici, craving pomeridiano e peggiora la regolazione del cortisolo.
(Riferimenti: circadian eating, cortisol–glycemia link)

6️⃣ Eliminare totalmente il sale pensando di “drenare”
Il sodio è fondamentale per idratazione intracellulare, performance e conduzione nervosa. Carenze → crampi, fatica, ritenzione paradossa.
(Riferimenti: sodium balance & hydration science)

7️⃣ Bere tisane drenanti ogni giorno
L’eccesso aumenta la diuresi e causa perdita di elettroliti, con peggioramento della sensazione di gonfiore (effetto rebound).
(Riferimenti: diuretic-induced electrolyte loss)

8️⃣ Allenarsi sempre alla stessa intensità
La monotonia metabolica riduce gli adattamenti: meno stimolo → meno risultati.
(Riferimenti: progressive overload & exercise variability)

La verità è che molte abitudini “salutari” diventano controproducenti quando osserviamo cortisol pattern, insulin response, HRV, microbiota e adattamenti fisiologici reali.
La scienza evolve. Anche le abitudini dovrebbero farlo.

👇 Quale tra queste 8 ti ha spiazzato di più?

26/11/2025

Il ramen che sazia senza pesare esiste davvero — ed è questo qui.
Una ciotola calda, profumata, ricca di micronutrienti e con un impatto glicemico praticamente nullo.
Perfetto quando hai voglia di qualcosa che ti coccola, ma senza “sporcare” il percorso.

La base è semplicissima: shirataki sciacquati bene, immersi in 400 ml di brodo vegetale caldo aromatizzato con zenzero. Poi aggiungo funghi saltati con un filo di salsa di soia, carota a julienne, spinacino, e 80 g di tofu a cubetti. Una manciata di erba cipollina, peperoncino e una goccia di olio di sesamo per l’aroma… ed è fatta.
Un ramen che sembra “comfort” ma lavora per te: fibre, acqua, aromi, proteine leggere e un’ottima sazietà.

Per darti un’idea, una porzione così sta intorno a:
155–180 kcal, con 6–8 g di carboidrati, 16–20 g di proteine, 5–7 g di grassi e 4–6 g di fibre.
Un mix leggero, equilibrato e davvero intelligente per chi vuole controllare fame, digestione e glicemia senza rinunciare al piacere.

Salvalo per le sere fredde o per quei giorni in cui vuoi un piatto pieno ma “leggero sulla mente”.

💚

25/11/2025

Forse la paura più diffusa tra le donne è questa: “Se mi alleno con i pesi divento enorme”.
La verità? La fisiologia dice l’esatto contrario.

Da maggio 2025 mi alleno per HYROX:
• 2 volte corsa a settimana
• funzionale
• sala pesi
• sessione ibrida specifica con il mio PT

E in questi mesi il mio corpo è cambiato, ma non nel modo che molte immaginano.
Il muscolo è cresciuto, sì. Ma la massa grassa è scesa, la definizione è aumentata e il mio metabolismo funziona meglio di prima.

Perché?
Perché il muscolo non è un “peso” in più. È un organo metabolicamente attivo.
La letteratura degli ultimi anni (American College of Sports Medicine, Sports Medicine, J Cachexia, Sarcopenia and Muscle) è chiarissima:
• più massa muscolare → più mitocondri attivi → migliore ossidazione dei grassi
• più massa muscolare → metabolismo basale più alto
• più massa muscolare → maggiore sensibilità insulinica
• più massa muscolare → meno infiammazione sistemica

In pratica, il muscolo è uno dei più potenti “integratori” naturali che abbiamo.

E non basta “fare palestra” per diventare muscolose.
La crescita muscolare marcata richiede anni, surplus calorico costante, volumi molto elevati, programmazione specifica e genetica predisponente.
Nel 99% dei casi, quindi con un allenamento ben strutturato e un’alimentazione calibrata, quello che ottieni è essenzialmente definizione, forza, composizione corporea migliore e una forma più asciutta.

Più mi alleno, più divento forte e più asciutta.
Il muscolo non mi appesantisce: mi sostiene, mi protegge, mi permette di correre di più, recuperare meglio, resistere alla fatica.

Il vero rischio non è diventare “muscolose”.
È continuare ad avere paura di diventare forti.

Parliamo sempre di proteine come se fossero tutte uguali: “quante ne mangi?”, “quante al giorno?”, “meglio pollo o whey?...
24/11/2025

Parliamo sempre di proteine come se fossero tutte uguali: “quante ne mangi?”, “quante al giorno?”, “meglio pollo o whey?”.
La verità è che la parte davvero interessante non è il quanto, ma il quando.

Negli ultimi anni la letteratura ha iniziato a muoversi in una direzione molto chiara:
il nostro corpo non ragiona in contenitori da riempire, ma in stimoli da attivare.
E lo stimolo più potente per costruire, riparare e mantenere massa muscolare si chiama mTOR.
Una proteina–sensore che risponde a tre segnali: allenamento, energia e aminoacidi essenziali, soprattutto leucina.

📌 E qui arriva il punto chiave:
la sintesi proteica non si attiva “perché hai mangiato proteine”, ma perché hai raggiunto la dose soglia che permette a mTOR di accendersi.
Sotto quella soglia, non c’è stimolo. Sopra, il tuo corpo inizia davvero a ricostruire.

Ecco perché la distribuzione conta più della somma totale:
tre pasti con 20–40 g di proteine ciascuno attivano tre picchi anabolici;
un’unica maxi-porzione da 60–70 g ne attiva solo uno.

Non solo: recenti lavori sul timing mostrano che l’idea dei “30 minuti post-allenamento” è superata.
La finestra anabolica è molto più ampia, e dipende più dal livello di attivazione muscolare e dal contenuto di leucina del pasto che dalla fretta di bere lo shaker nello spogliatoio.

E poi c’è l’intestino.
Perché sì, anche qui la ricerca sta avanzando: permeabilità aumentata, infiammazione, stress e endurance ad alta intensità possono ridurre l’assorbimento degli aminoacidi e la loro disponibilità per il muscolo.
Tradotto: se l’intestino non funziona, mTOR risponde meno e il recupero è più lento.

Per questo parliamo di “timing proteico”: non è una fissazione, è una strategia fisiologica che sfrutta i cicli naturali del corpo per allenarsi, ripararsi e migliorare.

E non serve essere atleti professionisti per beneficiarne.
Serve solo capire come organizzare la giornata in modo intelligente.
E tu sapevi queste cose? Dimmi cosa ne pensi ⬇️

Questa è solo una piccola parte degli argomenti che abbiamo affrontato durante la Masterclass di Sport Nutrition… ma cre...
23/11/2025

Questa è solo una piccola parte degli argomenti che abbiamo affrontato durante la Masterclass di Sport Nutrition… ma credo sia una delle più fruibili per tutti.
Le proteine non sono “roba da palestra”, sono biologia quotidiana: immunità, energia, recupero, ormoni, sazietà, mente più lucida.
Capirle davvero cambia il modo in cui ti senti, ti alleni, lavori, dormi… vivi.

Nella Masterclass abbiamo toccato tanti altri temi pazzeschi, che presto porterò anche qui, come:
• HRV (Heart Rate Variability): il parametro più potente per capire quanto sei davvero sotto stress o quanto invece il corpo è pronto a recuperare o spingere.
• Gestione della fatica mentale e come il cervello si “spegne” prima dei muscoli.
• Microbiota e asse intestino–cervello, che spiegano perché la tua energia non dipende solo da ciò che mangi, ma da come il tuo corpo lo processa.
• Impatto del caldo e del freddo estremo sulla performance e sul metabolismo.
• L’importanza reale dei micronutrienti, quelli che spesso ignoriamo… finché iniziamo ad avere sintomi.
• Gli AGEs, che non sono solo “invecchiamento” ma veri modulatori dell’infiammazione e dello stress ossidativo.

Insomma: una valanga di informazioni che meritano di essere raccontate con calma, in modo chiaro e utile — come piace a me e a voi.
Oggi partiamo dalle proteine perché sono davvero la base: del corpo, della performance e anche del benessere quotidiano.

Se ti va, fammi sapere qual è la prossima parte della Masterclass che vuoi porti qui 💚

20/11/2025

ESISTE!! Uno snack che “pesa” pochissimo sulle calorie ma pesa tantissimo sulla tua soddisfazione.
Sedano, fi*****io e un ketchup homemade arrivano quasi al pareggio energetico … e che significa?
—> le poche calorie che introduci sono praticamente quelle che il corpo consuma per digerirle.
Risultato? Ti senti sazia, appagata e lontana dagli attacchi di craving.

Ma…Perché funziona così bene?

🔬 1. Volume > Calorie
Sedano e fi*****io hanno un altissimo contenuto di acqua e fibre insolubili: riempiono lo stomaco, attivano i meccanocettori e mandano al cervello un segnale di “stop” alla fame senza alzare quasi la glicemia.

🧬 2. Effetto anticraving reale
L’aceto di mele riduce la risposta glicemica post-prandiale grazie all’acido acetico, che migliora la sensibilità insulinica.
La paprika affumicata e la componente aromatica attivano i recettori TRP coinvolti nella regolazione dell’appetito.
La stevia non crea picchi glicemici e mantiene un gusto appagante senza zucchero.

🍅 3. Soddisfa il cervello, non solo lo stomaco
Il sapore “ketchup-like” appaga il sistema dopaminergico perché ricorda un comfort food, ma senza portarti verso snack calorici o iperpalatabili. In termini pratici: ti togli lo sfizio, non il deficit calorico.

💥 4. È una strategia intelligente nei momenti critici
Quei minuti in cui senti la voglia di aprire la dispensa: invece di combatterla a mani n**e, le dai un’alternativa che la spegne in modo funzionale, senza innescare il binge-craving-guilt cycle.

🍅 Ricetta del mio ketchup homemade funzionale:
• 4 cucchiai di passata di pomodoro densa
• 3 cucchiai di aceto di mele
• 1–2 gocce di stevia
• Paprika affumicata q.b.
Mescola tutto: pronto in 10 secondi.
😚🤌🏻

👉🏼 Vuoi altri snack anticraving e ultra-soddisfacenti? Scrivi “SNACK” nei commenti!

Il cortisolo non è solo “l’ormone cattivo dello stress”.È un regolatore finissimo del nostro metabolismo: ci sveglia, ci...
19/11/2025

Il cortisolo non è solo “l’ormone cattivo dello stress”.
È un regolatore finissimo del nostro metabolismo: ci sveglia, ci mantiene vigili, modula l’infiammazione, tiene stabile la glicemia e ci permette di reagire agli stimoli quotidiani.

Il problema nasce quando resta alto troppo a lungo.
Il suo ritmo naturale dovrebbe seguire una curva precisa: picco al mattino (Cortisol Awakening Response), calo progressivo nelle ore centrali e valori minimi la sera.
Quando questa curva si appiattisce o si sposta verso l’alto, iniziamo a vedere i segnali: fame nervosa, sonno leggero, gonfiore, stanchezza costante, irritabilità, accumulo addominale e un recupero muscolare molto più lento.

Le evidenze ci dicono che il cortisolo cronico non agisce solo sul metabolismo, ma anche sull’asse intestino–cervello: un intestino infiammato aumenta la risposta allo stress, e uno stress continuo altera il microbiota (Foster et al., Nat Rev Neurosci, 2023).
Un circolo vizioso che vale la pena interrompere.

La buona notizia?
Il cortisolo si “rieduca”.
Con ritmi regolari, luce naturale la mattina, pasti distribuiti bene, attività fisica calibrata, magnesio, glicina, e soprattutto una gestione dello stress che non ignora il corpo.

Quindi…Non è un nemico da combattere sempre.
È un segnale da ascoltare e riportare nella sua fisiologia naturale. Perché ci è d’aiuto.

E tu che rapporto hai con il tuo cortisolo? .

18/11/2025

Ragazzi… ogni anno, puntuali come il calendario dell’Avvento, mi scrivete:
“Ceci, ma come sopravvivo alle cene di Natale?”
Come se servissero rinforzi speciali o un addestramento da Navy SEAL, ok dai nulla di tutto ciò quest’anno, promesso. 😂

Respira.
Dicembre non è una trappola: è un mese.
E soprattutto è vita sociale che ti ravviva.

E allora facciamo così:
Strategie semplici e zero terrorismo.

• Arriva alle cene già leggermente sazia, non affamata.
• Scegli la quota di carboidrati che preferisci e costruisci intorno il resto.
• Bevi acqua, perché spesso la fame natalizia è entusiasmo + disidratazione.
• Muoviti come puoi, non per “compensare”, ma per sentirti bene nel corpo.
• Goditi il piatto che ami davvero, non quello che “ti capita”.
• E soprattutto: una cena non sposta il percorso, un mese di ansia sì.

Natale non va gestito come un nemico, ma come una parentesi che puoi inserire nel tuo obiettivo senza perderti.

Bilancia, scegli e… vivi.
E poi il giorno dopo?… si riparte. Senza sensi di colpa e senza addestramenti speciali 😜

17/11/2025

A volte quella voce arriva piano.
Un sussurro che senti nello stomaco… ma che nasce molto più in profondità.
La chiami “fame emotiva”, ma è solo il tuo modo di chiedere qualcosa.

E tu provi a zittirla.
La combatti.
La analizzi.
Cerchi di essere “forte”.

Finché, a un certo punto, prendi quel pezzo di cioccolato.
Lo mangi.
E subito senti il peso addosso: “Ho fallito, tanto vale farmi fuori tutta la confezione.”

Ma… davvero?
Davvero un momento definisce il tuo valore?
O hai semplicemente ascoltato una parte di te che non voleva cibo… ma spazio, cura, tregua?

Non è il gesto in sé a parlare.
È il significato che gli dai.
È il modo in cui ti tratti dopo.
È la scelta che fai la volta successiva, quando decidi di non giudicarti ma di capirti un po’ meglio.

Non sei un fallimento.
Sei un essere umano che impara ad ascoltarsi.
E questo, davvero, non è mai una sconfitta.
Ti è mai capitato?

16/11/2025

🍂Il castagnaccio è uno di quei dolci “antichi” che tutt’oggi rimane un classico nella tavola autunnale.
Lo amo perché oltre a ricordarmi casa, ha pochi ingredienti, zero zuccheri aggiunti, fibre alte e un profilo nutrizionale che si presta benissimo alle colazioni autunnali o come spuntino post-allenamento nei giorni a carbo più alti.

Ecco la mia versione, fedele alla tradizione ma con un occhio alla fisiologia.

RICETTA (teglia piccola rettangolare ):
• 300g farina di castagne 100%
• 400–450 ml acqua
• 50g cucchiai di uvetta ammollata
• 3 cucchiai di pinoli
• Rosmarino
• 3 cucchiai di olio evo

Mescola farina, acqua e sale fino a ottenere una pastella fluida. Versa in teglia, aggiungi uvetta, pinoli, rosmarino e un filo d’olio. Cuoci a 180°C per 25–30 minuti (fino a che non vedi le crepe nella superficie).

Perché è interessante dal punto di vista nutrizionale:
• La farina di castagne ha un indice glicemico medio-basso grazie all’alto contenuto di fibre solubili.
• È naturalmente senza glutine.
• È ricca di amido resistente, che nutre selettivamente i batteri intestinali (ottimo per il microbiota nelle stagioni fredde).
• È un’ottima fonte di manganese, potassio e composti fenolici con funzione antiossidante.
• Uvetta + pinoli aggiungono minerali e fitonutrienti, senza bisogno di zucchero.

Dose furba: 1–2 quadretti (40–60g) → perfetti pre-run leggeri o come quota carbo della colazione. Oppure come snack al pomeriggio. Io ci abbino anche della crema di nocciole al 100%, lo trovo un abbinamento perfetto.

Indirizzo

Via Dei Liguri, 47 Pavia
Pavia
27100

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