Nutrizionista Tatiana Raineri

Nutrizionista Tatiana Raineri Ripristino corretta alimentazione nei bambini dai 2 anni in poi. Percorsi gravidanza e post-gravidanza.

Biologa Nutrizionista Specializzazioni:
Nutrizione clinica dal neonato all’adulto
Nutrizione oncologica
Nutrizione nei disturbi alimentari (anoressia, bulimia, binge eating)
VISITO ANCHE AL DOMICILIO DEL PAZIENTE
Pavia e provincia Brescia e provincia Lo studio Raineri dott.ssa Tatiana è specializzato in nutrizione umana e la dott.ssa vi aspetta nel suo studio di San Martino Siccomario per aiutarvi a raggiungere il benessere grazie ad un'alimentazione equilibrata. Presso lo studio potrete eseguire i seguenti esami: valutazione nutrizionale per i normali fabbisogni quotidiani, screening e valutazione nutrizionale in condizioni patologiche e non
Malattie autoimmuni
Diabete
Colesterolemia
Ipertensione
Allergie
Disbiosi intestinale. Correzione della fame nervosa e delle difficoltà di rapporto con il cibo attraverso percorso mi sfilzerà
Corretta alimentazione post interventi chirurgici.

08/11/2025

Di cosa si nutre il Microbiota?

I batteri buoni del nostro intestino si nutrono di FIBRA, in particolare solubile, che troviamo nei cereali integrali (in particolare avena ed orzo perlato), legumi, verdura (alcuni tipi di verdura). Ma anche nella frutta, compresa quella oleosa.

Fateci caso: molti cibi sono i famosi quelli su cui oggigiorno si fa terrorismo (visto che pare che seguire le mode sia di moda).

I FODMAP ci assicurano il benessere intestinale.

Una dieta ricca di fibra infatti ci assicura la presenza di microrganismi che, degrandando la fibra, producono SFCA (acidi grassi a catena corta), con proprietà antinfiammatorie e di conservazione dell’integrità di barriera. Quindi, i FODMAP non infiammano.

Non a caso, qualora, con la guida di un esperto (vero per davvero) si seguisse una LOW FODMAP (questo il nome corretto), non sarebbe per tutta la vita. Altrimenti verrebbero a mancare componenti importanti per la salute.

Il nostro microbiota si nutre di fibra solubile (FODMAP). Ridurla significa ridurre la biodiversità microbica, favorendo la prevalenza di patobionti. Questo potrebbe condurre a una ridotta produzione di SFCA e quindi a una degradazione del muco protettivo e una alterazione dell’integrità di barriera (leaky gut, ovvero permeabilità intestinale)

Per cui, si faccia attenzione!
Con la salute non si scherza.

A favorire la disbiosi sono invece dolci (zuccheri liberi), cibi raffinati (manca la fibra), dolcficanti artificiali (favoriscono disbiosi), prodotti processati (oltretutto con emulsionanti), carne rossa (può favorire infiammazione e aumento di TMAO, un marcatore del rischio cardiovascolare).

SiSI SI SI SI E ANCORA SIIIII
04/11/2025

SiSI SI SI SI E ANCORA SIIIII

Dieta mediterranea. Panacea per microbiota e salute

La dieta mediterranea è caratterizzata da un elevato contenuto di fibre alimentari, e anche di polifenoli (che eserciterebbero un’azione prebiotica su ceppi specifici) [1, 2, 3].

I batteri “buoni” del nostro microbiota, fermentando questi carboidrati accessibili al microbiota, produrranno acidi grassi a catena corta (SCFA), in particolare burirrato.

L’elevata produzione di SCFA (specie butirriche), indotta dalla dieta mediterranea, il microbiota nei soggetti che seguono la dieta mediterranea, sembrerebbe contribuire alla riduzione dell’incidenza di alcuni tipi di cancro (in particolare il cancro del colon-retto) o delle patologie cardio-metaboliche [4, 5].

Gli effetti protettivi sulla salute associati al consumo di una dieta di tipo mediterraneo sono da tempo riconosciuti nella letteratura scientifica.

Nella maggior parte degli studi pubblicati, il consumo di una dieta di tipo mediterraneo è associato a un microbiota diverso da quello associato a un modello alimentare di tipo occidentale.

Il microbiota correlato a una dieta mediterranea è caratterizzato da una maggiore biodiversità (ovvero da un maggior numero di specie batteriche identificate), e ciò ha un impatto positivo sulla salute umana.

Questa caratteristica del microbiota intestinale è definita “α-diversità” in quanto esprime il numero di specie presenti nel microbiota ed è associata allo stato di salute del soggetto [6].

Silvia Petruzzelli ©

Bibliografia

[1] Merra G, Noce A, Marrone G, et al. Influence of Mediterranean Diet on Human Gut Microbiota. Nutrients. 2020;13(1):7. Published 2020 Dec 22. doi:10.3390/nu13010007

[2] Di Renzo L, Cioccoloni G, Sinibaldi Salimei P, Ceravolo I, De Lorenzo A, Gratteri S. Alcoholic Beverage and Meal Choices for the Prevention of Noncommunicable Diseases: A Randomized Nutrigenomic Trial. Oxid Med Cell Longev. 2018;2018:5461436. Published 2018 Jun 27. doi:10.1155/2018/5461436

[3] Di Renzo L, Cioccoloni G, Falco S, et al. Influence of FTO rs9939609 and Mediterranean diet on body composition and weight loss: a randomized clinical trial. J Transl Med. 2018;16(1):308. Published 2018 Nov 12. doi:10.1186/s12967-018-1680-7

[4] Haro C, Garcia-Carpintero S, Alcala-Diaz JF, et al. The gut microbial community in metabolic syndrome patients is modified by diet. J Nutr Biochem. 2016;27:27-31. doi:10.1016/j.jnutbio.2015.08.011

[5] Donohoe DR, Collins LB, Wali A, Bigler R, Sun W, Bultman SJ. The Warburg effect dictates the mechanism of butyrate-mediated histone acetylation and cell proliferation. Mol Cell. 2012;48(4):612-626. doi:10.1016/j.molcel.2012.08.033

[6] Clarke SF, Murphy EF, O’Sullivan O, et al. Exercise and associated dietary extremes impact on gut microbial diversity. Gut. 2014;63(12):1913-1920. doi:10.1136/gutjnl-2013-306541

04/11/2025

Il 40% dei tumori può essere prevenuto.
Grazie alle raccomandazioni quali quelle del WCRF ed ECAC (ora alla quinta edizione: https://cancer-code-europe.iarc.who.int).

Una dieta per la prevenzione dei tumori ovviamente non vuol dire mangiare senza latticini o senza glutine.

Vuol dire anche liberarsi da queste ossessioni pericolose

03/11/2025

Ecco questo devo proprio lasciarlo sulla mia pagina

03/11/2025

Camminare è uno dei segreti della longevità. Parola di Garattini, il farmacologo (ultranovantenne) più famoso d’Italia

Dott.ssa Silvia Petruzzelli - Biologa Nutrizionista è impossibile non condividere ogni suo post!!! Sono così interessant...
03/11/2025

Dott.ssa Silvia Petruzzelli - Biologa Nutrizionista è impossibile non condividere ogni suo post!!!
Sono così interessanti e ripeto a chi mi segue leggeteli con attenzione !!
La Dottoressa è una fonte inesauribile da cui io non smetto mai di imparare ☺️
Ma soprattutto mi fido ciecamente di tutto ciò che ci porta in evidenza frutto della sua cultura e di studi scientifici alla mano
Quindi grazie DOC

Sull’infiammazione c’è veramente tanta confusione.
Cerchiamo di fare chiarezza.

L’infiammazione (o flogosi) acuta è una reazione di difesa dell’organismo, in seguito all’invasione da parte di un agente patogeno o ad una lesione dei tessuti.
E’ un meccanismo dell’immunità innata. Si manifesta con calor, rubor, tumor, dolor, functio laesa (talvolta compromissione della funzionalità).

I problemi insorgono quando l’infiammazione diventa cronica.
Lo stato di infiammazione cronica di basso grado è una condizione sempre più diffusa nella popolazione. Favorisce la comparsa di patologie croniche degenerative quali il diabete, le malattie cardiovascolari, il morbo di Alzheimer e i tumori.

Un biomarcatore dello stato infiammatorio cronico è l’IL-6. I centenari sardi sono caratterizzati da bassi livelli di IL-6, ovvero bassi livelli di infiammazione.

Una condizione di infiammazione cronica di basso grado è presente in caso di aumentata circonferenza vita. Il grasso viscerale è di per sé patologico: infatti gli adipociti rilasceranno citochine pro infiammatorie (che oltretutto favoriranno anche la condizione di resistenza insulinica).

Ricordiamo che l’aumentata circonferenza vita (>102 cm negli uomini e > 88 cm nelle donne), è il 1° fattore della Sindrome Metabolica (una condizione che aumenta il rischio di diabete 2 e malattie cardiovascolari).

Anche lo stress ossidativo conduce a infiammazione, mediante attivazione di numerosi fattori di trascrizione, tra cui NF-kB, il principale mediatore dell’infiammazione.

Un eccesso di radicali liberi porta a stress ossidativo. Ovvero, quando i radicali sono sono eccessivi e i nostri sistemi antiossidanti non riescono a neutralizzarli in maniera efficace. Possono anche causare danni ossidativi ad DNA, inducendo mutagenesi, e causare danni ai mitocondri e ad altri componenti cellulari, favorendo processi degenerativi ed invecchiamento cellulare.

Lo stress ossidativo può essere causato dagli AGEs (prodotti finali della glicazione avanzata), anche di natura endogena, come nel caso di emoglobina glicata elevata.
Gli AGEs sono sostanze chimiche che si formano a seguito di reazioni irreversibili che avvengono tra la molecola di glucosio (oppure altri carboidrati) e le proteine o lipidi.

Infiammazione e permeabilità intestinale

Se c’è infiammazione, il nostro intestino diventa permeabile… e abbiamo il cosiddetto intestino gocciolante (Leaky gut syndrome). Ovvero, le giunzioni strette che tengono insieme le cellule dell’intestino (enterociti) si allentano e fanno passare ciò che non dovrebbe passare. E questo può accadere a seguito di una dieta povera di fibre come è la wester diet.

Ed è così che si scatenano anche le malattie autoimmuni.

A monte il trigger è sempre disbiosi.
La disbiosi intestinale induce infiammazione intestinale (a livello mucosale), che contribuisce alla disfunzione della barriera intestinale, con aumento della permeabilità intestinale, e traslocazione (sempre questo è il meccanismo alla base) di alcuni di batteri in circolo o dei loro metaboliti associati ai microbi, come i LPS (LipoPoliSaccaridi), che vanno nella circolazione sistemica.

Come mai assistiamo a una aumentata prevalenza e incidenza di patologie non trasmissibili?

Il problema alla base è che oggigiorno si mangia sempre peggio e gran parte della gente non conosce (e neppure segue) la vera dieta mediterranea.

Grazie ai suoi componenti nutrizionali, la dieta mediterranea (DM) influenza positivamente il microbiota intestinale, l’equilibrio redox (quindi riduce il riscio di stress ossidativo) e la funzione del sistema immunitario.

E come conservare l’integrità di barriera?
Dando da mangiara ai nostri batteri intestinali.

𝐒𝐚𝐩𝐞𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐠𝐢𝐚𝐧𝐨? 𝐋𝐚 𝐟𝐢𝐛𝐫𝐚 𝐬𝐨𝐥𝐮𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐫𝐨𝐯𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐧𝐞𝐢 𝐥𝐞𝐠𝐮𝐦𝐢, 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐫𝐮𝐭𝐭𝐚, 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐯𝐞𝐫𝐝𝐮𝐫𝐞, 𝐧𝐞𝐢 𝐜𝐞𝐫𝐞𝐚𝐥𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐠𝐫𝐚𝐥𝐢 𝐢𝐧 𝐜𝐡𝐢𝐜𝐜𝐨.

Questi batteri, fermentando la fibra solubile, produrranno acidi grassi a catena corta che permettono di conservare l’integrità di barriera.

Bibliografia

Di Daniele, N.; Noce, A.; Vidiri, M.F.; Moriconi, E.; Marrone, G.; Annicchiarico-Petruzzelli, M.; D’Urso, G.; Tesauro, M.; Rovella, V.; De Lorenzo, A. Impact of Mediterranean diet on metabolic syndrome, cancer and longevity. Oncotarget 2017, 8, 8947–8979.

Kesse-Guyot, E.; Ahluwalia, N.; Lassale, C.; Hercberg, S.; Fezeu, L.; Lairon, D. Adherence to Mediterranean diet reduces the risk of metabolic syndrome: A 6-year prospective study. Nutr. Metab. Cardiovasc. Dis. 2013, 23, 677–683.

Salas-Salvadó, J.; Fernández-Ballart, J.; Ros, E.; Martínez-González, M.A.; Fitó, M.; Estruch, R.; Corella, D.; Fiol, M.; Gómez-Gracia, E.; Arós, F.; et al. Effect of a Mediterranean diet supplemented with nuts on metabolic syndrome status: One-year results of the PREDIMED randomized trial. Arch. Intern. Med. 2008, 168, 2449–2458.

Romaguera, D.; Guevara, M.; Norat, T.; Langenberg, C.; Forouhi, N.G.; Sharp, S.; Slimani, N.; Schulze, M.B.; Buijsse, B.; Buckland, G.; et al. Mediterranean diet and type 2 diabetes risk in the European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC) study: The InterAct project. Diabetes Care 2011, 34, 1913–1918.

Salas-Salvadó, J.; Bulló, M.; Babio, N.; Martínez-González, M.; Ibarrola-Jurado, N.; Basora, J.; Estruch, R.; Covas, M.I.; Corella, D.; Arós, F.; et al. Reduction in the Incidence of Type 2 Diabetes with the Mediterranean Diet: Results of the PREDIMED-Reus nutrition intervention randomized trial. Diabetes Care 2011, 34, 14–19, Erratum in Diabetes Care 2018, 41, 2259–2260. [Google Scholar]

Laudisio, D.; Barrea, L.; Muscogiuri, G.; Annunziata, G.; Colao, A.; Savastano, S. Breast cancer prevention in premenopausal women: Role of the Mediterranean diet and its components. Nutr. Res. Rev. 2020, 33, 19–32.

Maruca, A.; Catalano, R.; Bagetta, D.; Mesiti, F.; Ambrosio, F.A.; Romeo, I.; Moraca, F.; Rocca, R.; Ortuso, F.; Artese, A.; et al. The Mediterranean Diet as source of bioactive compounds with multi-targeting anti-cancer profile. Eur. J. Med. Chem. 2019, 181, 111579.

de la Rubia Ortí, J.E.; García-Pardo, M.P.; Drehmer, E.; Sancho Cantus, D.; Julián Rochina, M.; Aguilar, M.A.; Hu Yang, I. Improvement of Main Cognitive Functions in Patients with Alzheimer’s Disease after Treatment with Coconut Oil Enriched Mediterranean Diet: A Pilot Study. J. Alzheimers Dis. 2018, 65, 577–587.

Gardener, H.; Caunca, M.R. Mediterranean Diet in Preventing Neurodegenerative Diseases. Curr. Nutr. Rep. 2018, 7, 10–20.

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03/11/2025

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Conosci i tempi del raccolto! 🍅🥕
Dagli spinaci, che crescono in 30–50 giorni, alle patate, che richiedono 90–120 giorni — pianifica il tuo orto alla perfezione!
💡 Consiglio: alterna colture a crescita rapida e più lenta per avere sempre qualcosa da raccogliere — così manterrai l’orto produttivo e la cucina sempre piena. 🌿

03/11/2025

Indirizzo

Pavia
27100

Orario di apertura

Martedì 16:00 - 20:00
Mercoledì 16:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 18:00
Sabato 09:00 - 12:00

Telefono

+393893172040

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