Cecopsy

Cecopsy Ce.co.psy | Dott.Marco Moraca | Centro Consulenza Psicologica a Pavia offre servizi psicologici per l'Individuo, la famiglia e l'impresa, anche on line.

Il Centro Consulenza Psicologica riunisce professionisti competenti sia in ambito clinico che in ambito aziendale proponendo attività trasversali a queste competenze per favorire lo sviluppo ed il benessere individuale in senso globale. Inoltre, comune intento, è quello di diffondere, promuovere e sviluppare le conoscenze nell’ambito della psicologia applicata e della ricerca in tal senso, per favorire la condivisione di strumenti e metodi. L’ Equipe è costituita da un nucleo di professionisti Psicologi iscritti all’albo della Regione Lombardia, che si avvale della collaborazione di altri specialisti per favorire un approccio multidisciplinare alle problematiche riscontrate nella vita quotidiana e in ambito lavorativo. In ambito clinico si propongono servizi quali:

Colloqui Individuali
Consulenza alla coppia
Consulenza Psico-Educative
Valutazioni Psicometriche

In ambito lavorativo, per i pazienti si propone:

Colloqui di Coaching e Sviluppo Individuale
Colloqui Motivazionali;
Orientamento Scolastico e Professionale;
Supporto al ricollocamento;
Diagnosi e valutazione stress da lavoro correlato e mobbing;
Preparazione a colloqui lavorativi;
Bilancio di competenze
Empowerment e sviluppo delle competenze comunicative

In ambito lavorativo si propone per le aziende supporto in:

Ricerca e Selezione
Consulenza di Processo e Organizzativa
Consulenza verso lo sviluppo commerciale
Formazione e Progettazione interventi formativi
Analisi del clima organizzativo
Adempimenti Stress da lavoro correlato D.lgs. 81/2008

02/12/2025

“Il tradimento non esiste… in assenza di accordi.”

È provocatorio, lo so. Ma è proprio da qui che dobbiamo partire.

Prima di proseguire nella lettura del testo, scrivi nei commenti il tuo punto di vista su quello che dico in questo Reel e, se ti va, racconta la tua esperienza perché può essere di aiuto a molti ascoltarla.🍀

Il tradimento, prima ancora di essere un gesto, è la violazione di un patto fiduciario. E quel patto deve essere chiaro, esplicito, condiviso. Se non esiste… allora ciò che chiamiamo tradimento spesso è solo inadempienza a confini mai stabiliti.

Succede così: senza comunicazione, senza il coraggio di dire cosa ci va bene e cosa no, iniziamo a leggere come “tradimento” mille sfumature della vita che — se fossero state definite prima — non l’avrebbero mai realizzato. Non erano promesse infrante: erano promesse mai formulate.

Nel mio libro “Risolversi per risolvere”, nel capitolo dedicato alle separazioni, parlo proprio di questo: della responsabilità di comunicare i confini, dell’importanza del dialogo e del non lasciare che il non detto diventi distanza.

Perché scoprirlo dopo, quando “qualcosa accade”, non fa altro che spostare la responsabilità… e mostrare che spesso il vero tradimento è solo la conferma di una relazione che era già finita.

🎵 La musica che senti in questo Reel è la mia canzone “La Tua Splendida Ironia”, disponibile sulla piattaforma Spotify Seguendomi cercando “Marco Moraca”: se vuoi ascoltarla per intero, la trovi lì.

📖 Il libro, invece, è acquistabile in tutte le librerie oppure online tramite il link in bio.

28/11/2025

Il vero valore dell’innamoramento non sta in quanto dura… ma in ciò che rende possibile.

Spoiler: non significa “confondere” l’innamoramento con l’amore. Significa riconoscere che quella scintilla iniziale — intensa, magnetica, quasi vertiginosa — è il gancio, l’amo che ci permette di avvicinarci, di aprirci, di lasciarci trovare. È ciò che rende due storie singole… una potenziale storia comune.

Il problema nasce quando pensiamo che, finendo l’innamoramento, finisca anche il legame. In realtà non è così: ciò che svanisce è l’effetto speciale iniziale, non la possibilità dell’amore. Come in una pesca, l’innamoramento è l’amo: serve per agganciare. Ma una volta agganciate le parti, è il lavoro reciproco, la cooperazione, la presenza che costruiscono la relazione.

In chiave adleriana, senza compiti condivisi, senza sentimento sociale, senza un “noi” che prende forma, l’amore non può crescere. Resta solo l’adrenalina iniziale… e quella, inevitabilmente, prima o poi si spegne.

Per questo, prima di chiederti “è finito l’incanto?”, chiediti: “Ora che l’amo ha fatto il suo lavoro… stiamo iniziando davvero ad amarci?”

Musica del Reel: “La tua splendida ironia” – disponibile su Spotify e su

📘 Vuoi approfondire questi temi? Ne parlo in Risolversi per risolvere, disponibile in tutte le librerie e online. Link in bio!

E tu? Qual è il segnale che per te distingue l’innamoramento… dall’amore che inizia? Scrivilo nei commenti 🍀

25/11/2025

“Dammi valore… e io lo trasformerò in ciò che serve per costruire insieme”

Spoiler: non significa “usare” l’altro. Significa riconoscere che quando qualcuno porta valore nella nostra vita — idee, presenza, stabilità, crescita — quel valore ci fa fiorire. E quando noi fioriamo, possiamo restituire all’altro un valore ancora più grande, trasformato dalla nostra capacità di farlo diventare relazione.

Il problema nasce quando accanto a noi c’è una persona richiedente, non risolta, che attiva una dipendenza affettiva.
In questi casi il rischio non è solo quello di “dare troppo”: è quello di svuotarci, fino a diventare disfunzionali proprio nella relazione che vorremmo costruire.
In chiave adleriana, senza risorse attive e senza un vero sentimento sociale, non si può cooperare… e senza cooperazione non può esistere una relazione sana.

Per questo, prima di chiederti “cosa puoi dare”, chiediti: “Questa relazione mi fa crescere… o mi consuma?”

Musica del Reel: “La tua splendida ironia” – disponibile su Spotify e su

📘 Vuoi approfondire questi temi? Ne parlo in “Risolversi per risolvere”, disponibile in tutte le librerie e online. Link in bio!

E tu? Qual è il primo segnale che osservi per capire se una relazione ti nutre… o ti svuota? Scrivilo nei commenti 🍀

21/11/2025

Scopri come trovare l’anima gemella. Spoiler: non servono test psicologici né certificazioni di idoneità all’amore. Sarebbe comodo, certo: profili attitudinali, valutazioni di personalità, magari anche un attestato che dica “ha finito la terapia, è pronto alla relazione”. Ma la realtà è molto più semplice.

Basta osservare ciò che una persona fa: i progetti che porta avanti, quelli che desidera raggiungere, la rete sociale che ha costruito. E invece di indagare il passato come detective sentimentali, basta chiedere: “Quali difficoltà hai affrontato… e come ne sei uscito?”

In chiave adleriana, è lì che emergono le risorse attive: quelle che rendono possibile costruire una relazione sana, reale e funzionale. Non la perfezione, ma la cooperazione.

E tu? Qual è la prima cosa che guardi per capire se qualcuno può essere “quello giusto”? Scrivilo nei commenti🍀

🎵 Musica del Reel: “Credimi” – su Spotify e su segui anche su IG
📘 “Risolversi per risolvere” é il mio libro in cui parlo di questo e di molti altri temi! Acquistalo anche on line al link in bio oppure cercalo in tutte le librerie in Italia!

18/11/2025

Quando manca il rispetto nella relazione, non è l’altro che svaluta… è la relazione che perde il suo equilibrio. Perché la simmetria non è uno slogan: è la condizione che permette a due persone di riconoscersi come pari, senza annullarsi né gareggiare.

Quando ci si muove dentro dinamiche rigide — bisogno di avere ragione, di primeggiare, di essere “quello che sa” — tutto si restringe: non si cresce più insieme.
Chi corre troppo non vede chi resta indietro, chi è più forte non aspetta, chi ha conoscenza la usa per elevarsi, invece che per condividere. E così la relazione smette di essere evolutiva e diventa un luogo statico, privo di scambio.

In chiave adleriana, questo accade perché l’energia non è orientata al “noi”, ma al compito individuale: proteggere la propria posizione, difendere il proprio valore.
Quando l’individuo sente di dover confermare continuamente la sua superiorità o la sua somiglianza all’altro, il sentimento sociale si spegne. E senza sentimento sociale non c’è cooperazione, non c’è crescita, non c’è relazione.

Perché avere accanto qualcuno “uguale a sé” non è un vantaggio: è un freno evolutivo.
È una memoria mortale che impedisce di trasformarsi.

Eppure, quando due persone si riconoscono come pari, succede una cosa semplice e straordinaria: ci si migliora. Chi è più forte aspetta, chi va veloce rallenta, chi sa qualcosa la condivide. E la relazione torna ad essere un luogo vivo.

E tu? Hai mai desiderato una persona accanto a te che ti assomigliasse? Scrivi nei commenti🍀

🎵 Reel music: “La tua splendida ironia” – disponibile su Spotify o sul profilo

Di questo e molto altro parlo nel mio libro “Risolversi per risolvere”. Questo Reel è tratto proprio da una delle sue presentazioni. E dimmi: se ci fosse un posto in cui vorresti vedermi presentarlo… quale sarebbe?☺️

14/11/2025

Quando una persona non è pronta ad amare, non è l’altro che non vede… è sé stessa che non riesce a sentire. Quando si è immersi in una dimensione personale di fragilità, tutto si restringe: il mondo interiore diventa così rumoroso da coprire i segnali che potrebbero farci vibrare davvero.

Chi vive questa condizione tende a confondere la chiusura con la protezione, la diffidenza con la lucidità, la distanza con la sicurezza. E mentre all’esterno arrivano segnali chiari — attenzione, cura, possibilità di relazione — dentro non riescono a trovare spazio. È come se il cuore fosse impegnato a difendersi, invece che a percepire.

In chiave adleriana, questo accade perché l’energia è tutta concentrata sul compito più urgente: ricostruire il proprio equilibrio. Quando l’individuo sente di non essere ancora “in piedi”, non può orientarsi verso l’altro: manca il sentimento sociale, quella capacità di percepire e cooperare che nasce solo quando si è in una condizione di pace interna.

E così, paradossalmente, i segnali più belli — quelli che in un momento diverso avrebbero fatto ba***re forte il cuore — passano inosservati. Non perché non siano abbastanza, ma perché non siamo abbastanza liberi per accoglierli.

Uomini e donne possono tornare a sentire, certo: ma solo quando smettono di comba***re con sé stessi e ritrovano quel minimo di calma interiore che permette di aprirsi al mondo.

E tu? Hai mai avuto la sensazione di non riconoscere un’occasione relazionale che è poi volata via?

🎵 Reel music: “La tua splendida ironia” – disponibile su Spotify o seguendo il profilo

11/11/2025

Come riconoscere una persona dipendente affettivamente? A volte non è facile, perché dietro gesti premurosi e attenzioni costanti può nascondersi un bisogno profondo di essere indispensabili.

Chi vive una dipendenza affettiva tende a confondere l’amore con la paura di essere lasciato, la presenza con il controllo, la dedizione con la rinuncia a sé.

All’inizio può sembrare amore intenso — ti mette al centro, ti fa sentire “unico”. Ma presto capisci che quell’amore chiede conferme continue, invade gli spazi, non conosce tregua. È un legame che nasce dalla fragilità, non dalla libertà.

Come direbbe Alfred Adler, la relazione sana si fonda sul sentimento sociale: sulla capacità di cooperare, rispettare, condividere, non di possedere.
Riconoscere un dipendente affettivo significa anche imparare a distinguere tra chi ti sceglie per crescere con te e chi ti cerca per riempire un vuoto.

Uomini e donne sono diversi, ma hanno la stessa possibilità di evolvere: se si mostrano per ciò che sono — senza maschere, senza paure — possono costruire un incontro autentico, dove l’amore non è fusione, ma collaborazione nella vita.

E tu? Hai mai sentito di dover “salvare” qualcuno per sentirti amato?

🎵 Reel music: “La tua splendida ironia” – disponibile su Spotify o seguendo il profilo

07/11/2025

Cadere in una dipendenza affettiva non significa semplicemente amare troppo. Significa perdersi. Significa vivere l’altro come l’unica fonte possibile di senso, finché il bisogno diventa più forte della libertà.

Il punto è che più siamo deboli, più non ci conosciamo, e più tenderemo a scivolare in relazioni dove il confine tra amore e dipendenza si annulla. E quando la relazione diventa simbiotica, finiamo per farla implodere, svuotandola di ogni risorsa emotiva.

Il problema è accorgersene — perché quando ci sei dentro, le emozioni sono così forti da farti perdere la percezione di te stesso.

Nel mio libro “Risolversi per risolvere” affronto proprio questo tema: quello della consapevolezza come via d’uscita dal bisogno dell’altro.

Nella mia canzone “Credimi” - in sottofondo al Reel - racconto invece un momento diverso: quello in cui i silenzi diventano insostenibili, i segnali si fanno chiari, e comprendi che una relazione è finita. Non per mancanza d’amore, ma perché non c’è più vita dentro quell’amore. Se ti piace puoi ascoltarla insieme a tutte le altre sul mio profilo Spotify, Marco Moraca… ti emozionerà 😌

Come direbbe Alfred Adler, la dipendenza affettiva nasce spesso da un senso di inferiorità non elaborato, da quella parte fragile di noi che non ha ancora imparato a sentirsi intera da sola.

👉 Ti sei mai trovato in una relazione dove non riuscivi più a distinguere tra amore e bisogno? Raccontamelo nei commenti. Doc



04/11/2025

L’amore non basta. Non basta quando l’abitudine a stare da soli ci fa credere che tutto ciò che abbiamo costruito non possa essere riorganizzato. Perché quando sei solo, tutto ruota intorno ai tuoi bisogni, alle tue esigenze, ai tuoi tempi. Ma entrare in relazione significa creare uno spazio nuovo, dentro il quale poter ospitare un altro individuo — qualcuno che, a sua volta, farà lo stesso per te.

E allora sì, innamorarsi può far paura. Non tanto per la relazione in sé, ma per l’idea che, se finisse, dovremmo rimescolare ancora una volta le carte. Ed è proprio la fatica nel ridistribuirle che spesso diventa il blocco più grande nell’accogliere l’amore.

In sottofondo una tra le mie canzoni più ascoltate “Credimi”. Se ti piace, puoi ascoltarla su Spotify, sul mio canale Marco Moraca Official anche su YT.

📘 Di questo e di molto altro parlo nel mio libro “Risolversi per risolvere”, disponibile nelle migliori librerie e online al link in bio.

➡️ Mi piacerebbe leggere la tua esperienza: ti è mai capitato di avere paura di innamorarti perché temevi di dover rimettere in discussione tutto? Scrivilo nei commenti….🍀Doc

31/10/2025

Quando si ha paura di amare? A volte non è perché non vuoi, ma perché hai imparato a bastarti. Hai costruito te stesso pezzo dopo pezzo, hai imparato a camminare da solo, e hai capito che prima di cercare qualcuno dovevi imparare a riconoscere te.

Ma bastare a se stessi non significa chiudersi: significa conoscersi così bene da avere padronanza della macchina che governiamo — la nostra persona. Come direbbe Alfred Adler, la volontà di potenza non è dominio sull’altro, ma su di sé: è il coraggio di diventare ogni giorno più capaci di guidare la propria vita con consapevolezza, responsabilità e libertà.

Eppure, proprio quando impari a conoscerti davvero, può nascere la paura di amare: la paura che qualcuno veda anche quelle parti di te che non controlli, che hai imparato a mascherare. Quelle fragilità, difese o zone d’ombra che temi possano far scappare chi ami. E allora ti proteggi. Ti nascondi dietro il “non ho bisogno di nessuno”.

Ma amare non significa perdere te stesso: significa condividere ciò che sei, anche nelle tue imperfezioni.

Ne parlo anche nel mio libro “Risolversi per risolvere” — un percorso di consapevolezza per imparare a stare bene con sé stessi e con l’altro. Disponibile in tutte le librerie o online, al link in bio.

🎵 Reel Music – “Credimi”.

Se la musica ti ha toccato, puoi scoprire anche “La tua splendida ironia” e tutte le mie canzoni su Spotify.

29/10/2025

Quando si finisce in una relazione tossica? Non sempre lo capisci subito. A volte inizia con l’idea di aver trovato “la persona giusta”, ma col tempo ti accorgi che per far funzionare la coppia stai smettendo di funzionare tu.

Quando inizi a rinunciare a parti di te, a giustificare comportamenti che ti feriscono, o a mettere da parte i tuoi bisogni “per amore”, qualcosa si è già incrinato.

In ottica psicodinamica adleriana, questo accade quando smetti di farti domande e inizi a vivere secondo una finzione ristrutturata: la convinzione, quasi ostinata, che ciò che stai vivendo sia ciò di cui hai bisogno, anche se dentro senti il contrario.

Spesso dietro questo meccanismo si nasconde una forma di dipendenza affettiva, di cui parlo anche nel mio libro “Risolversi per risolvere” — un percorso di consapevolezza per ritrovare se stessi, disponibile in tutte le librerie o online al link in bio.

Chi ti vuole bene, a volte, se ne accorge prima di te: ti guarda e ti dice “non sei più tu”. Ascoltarlo può essere scomodo, ma anche il primo passo per riprenderti.

Perché riconoscere una relazione tossica non serve a colpevolizzare, ma a non dimenticarti di te.

E tu? Ti sei mai accorto che l’amore ti stava togliendo più di quanto ti stesse dando? Raccontalo nei commenti al Reel 👇
🎵 Reel Music “La tua splendida ironia” — e se la musica ti ha incuriosito, puoi scoprire tutte le mie canzoni su Spotify.





Vuoi che ora te lo trasformi nella versione “voce parlata da Reel” (più breve, fluida e con ritmo da ascolto, ideale per il doppiaggio o i sottotitoli)?

Ti senti giù dopo le vacanze? ✈️😔Non sei solo! Sono in molti a soffrire il post-vacation blues, quella sensazione di mal...
22/07/2025

Ti senti giù dopo le vacanze? ✈️😔
Non sei solo! Sono in molti a soffrire il post-vacation blues, quella sensazione di malinconia e spossatezza al rientro alla routine.

Qui cercheremo di capire le cause, mentre nel prossimo post scopriremo come trasformare il rientro in un nuovo inizio!



📍Cecopsy | via dei Mille 118 Pavia
📞 Tel 0382 060020
📱Cel 339 7683381
📧 info@cecopsy.it
💻 www.cecopsy.it

Indirizzo

Via Dei Mille 116
Pavia
27100

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 12:00
14:00 - 18:00
Martedì 09:00 - 12:00
14:00 - 18:00
Mercoledì 09:00 - 12:00
19:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 12:00
19:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 13:00
14:00 - 17:00

Sito Web

https://amzn.eu/d/0P3yQP0, https://linktr.ee/risolversiperrisolvere?utm_source=linktree_profile_

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Cecopsy pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Cecopsy:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram

Digitare

Our Story

l Centro Consulenza Psicologica riunisce professionisti competenti sia in ambito clinico che in ambito aziendale proponendo attività trasversali a queste competenze per favorire lo sviluppo ed il benessere individuale in senso globale. Inoltre, comune intento, è quello di diffondere, promuovere e sviluppare le conoscenze nell’ambito della psicologia applicata e della ricerca in tal senso, per favorire la condivisione di strumenti e metodi di intervento innovativi. Il Team è costituito da un nucleo di professionisti Psicologi iscritti all’albo della Regione Lombardia, con competenze complementari, che si avvale della collaborazione di altri specialisti per favorire un approccio multidisciplinare alle problematiche riscontrate nella vita quotidiana e in ambito lavorativo. In ambito clinico, per i nostri pazienti offriamo servizi di:

Terapia a Seduta Singola (Single Session Therapy - www.terapiasedutasingola.it) applicata a:

Consulenza Psicologica Individuale e di Coppia Consulenza Psico-Educative Valutazioni Psicometriche In ambito lavorativo, per i pazienti ci occupiamo di: Colloqui di Coaching ed Empowermant Orientamento Scolastico e Professionale; Supporto al ricollocamento; Diagnosi e valutazione stress da lavoro correlato e Mobbing; Preparazione a colloqui lavorativi e redazione CV efficaci;

Tecniche di Ricerca Attiva di lavoro e Bilanci di competenze; Sviluppo delle competenze comunicative La consulenza alle aziende offre servizi di: Ricerca e Selezione Consulenza di Processo e Organizzativa Consulenza verso lo sviluppo commerciale Formazione e Progettazione interventi formativi Analisi del clima organizzativo Adempimenti Stress da lavoro correlato D.lgs. 81/2008