20/10/2025
“Un bosco incantato di larici antichi ricoperti di tenero verde su un pendio verde smeraldo. Sotto il muschio di certo vivevano cristalli bianchi e viola. Il torrente una volta in mezzo al bosco scorreva su una pietra così da sembrare un grande pettine d’argento.
(…) E soltanto ora riconobbe ciò che aveva fatto nell’isolarsi quell’estate e nel lasciarsi trascinare da quella corrente tutta sua che lo aveva travolto. Cadeva in ginocchio fra gli alberi dalle chiome verde brillante, allargava le braccia, come mai prima in tutta la sua vita, ed in questi momenti era come se qualcuno lo strappasse da se stesso. Sentiva la mano dell’amata nella sua, la sua voce all'orecchio, ogni punto del suo corpo era come se venisse sfiorato solo allora per la prima volta, percepiva se stesso come una forma plasmata da un altro corpo.
(…) Tuttavia era certo di non voler tornare indietro, e stranamente al suo turbamento erano congiunti l’immagine dei prati fioriti tutt’intorno al bosco, e, nonostante la nostalgia di un futuro, il sentimento, ch’egli, morto, sarebbe giaciuto là fra anemoni, non‑ti‑scordar‑di‑me, orchidee, genziane e acetose d’uno stupendo, verde‑marrone. Si stendeva sul muschio”.
Robert Musil, “Grigia”: novella in cui la Valle dei Mocheni Bersntol si offre come scenario in cui sperimentare l’ “altro stato”, un sentimento di estasi mistica che in questo autunno ricco di colori accesi è più facile esperire. Grazie Massimo Libardi e Bersntoler Kulturinstitut per lo splendido convegno (nelle foto la passeggiata conclusiva)