10/12/2025
𝗣𝗮𝘁𝗿𝗶𝗺𝗼𝗻𝗶𝗼 𝗨𝗡𝗘𝗦𝗖𝗢: 𝘂𝗻𝗮 𝗴𝗶𝗼𝗶𝗮 𝗮 𝗺𝗲𝘁𝗮̀
Oggi è un giorno di festa per la cucina italiana, riconosciuta patrimonio immateriale dell'umanità dall'UNESCO. Condivido in pieno l'entusiasmo di Massimo Bottura e dei grandi chef che hanno celebrato questa notizia.
𝗠𝗮 𝗽𝗲𝗿𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝘁𝗲𝗺𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝗳𝗹𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗰𝗼𝗺𝗼𝗱𝗮.
Questo riconoscimento arriva nel momento in cui le nostre cucine domestiche stanno scomparendo. Le ricette tramandate di generazione in generazione? Sostituite da piatti pronti e delivery. I riti familiari legati al cibo? Ridotti a eccezioni festive. La capacità di riconoscere ingredienti di qualità? Persa insieme alla connessione con chi li produce.
Come agronomo e nutrizionista con 30 anni di esperienza, vedo quotidianamente le conseguenze di questa frattura: non solo culturale, ma anche sulla salute delle persone e sull'ambiente.
𝗟𝗮 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮 𝗲̀ 𝗯𝗿𝘂𝘁𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲: 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝘀𝘁𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗱𝗮𝘃𝘃𝗲𝗿𝗼 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗲𝗴𝗴𝗲𝗻𝗱𝗼?
Il patrimonio culinario non vive nei musei gastronomici o nei ristoranti stellati (che pure hanno un ruolo fondamentale). Vive nelle cucine di casa, nei gesti quotidiani, nella trasmissione dei saperi, nella capacità di scegliere consapevolmente cosa mettiamo nel piatto.
Ed è proprio di questo che parlerò nel mio libro in preparazione: del legame spezzato tra campo e tavola, tra produzione e consumo, tra tradizione e consapevolezza. Perché recuperare la cucina tradizionale significa anche ripensare il nostro rapporto con il cibo, dalla terra al piatto.
Quindi sì, celebriamo questo riconoscimento. Ma facciamolo con un impegno concreto:
✅ Recuperiamo almeno UNA ricetta di famiglia prima che sia troppo tardi
✅ Scegliamo materie prime di qualità anziché prodotti ultra-processati
✅Trasmettiamo questi saperi a chi verrà dopo di noi
Il patrimonio UNESCO si difende ogni giorno, nei nostri carrelli della spesa e nelle nostre cucine.
E voi? Quale ricetta familiare state salvando dall'oblio?
Raccontatemi le vostre storie nei commenti. 👇